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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2005
 
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LA SCOMMESSA VINTA DI IMPRE.CO.
UNA CITTÀ DELLA MODA NELL'AVERSANO

NASCE IL POLO DELLA QUALITÀ
TEMPIO DEL LUSSO DELLA REGIONE CAMPANIA

Technodistrict
Il Distretto Tecnologico

Progetto CON.FI.LEGNO
IMPULSO ALL'ECONOMIA LOCALE

VALLE DI MADDALONI
ARCHO BATTEZZA “L'OASI INDUSTRIALE”

IL CONSORZIO OROMARE
BINOMIO VINCENTE TRA ARTE E IMPRESA

CONTRATTO DI INVESTIMENTO
IL RILANCIO DEL SETTORE SERICO

GLI IMPEGNI PER la ripresa
LA PROGRAMMAZIONE SUL TERRITORIO

LA SCOMMESSA VINTA DI IMPRE.CO.
UNA CITTÀ DELLA MODA NELL'AVERSANO
L'attenzione alla ricerca nel settore è un punto qualificante dell'iniziativa


Luigi Giangrande
Presidente Consorzio Impre.Co.
info@impreco.it

 

La città della moda a nord di Aversa sta per diventare una realtà. Tra giugno e settembre di quest'anno buona parte delle 51 aziende che aderiscono al progetto imprenditoriale Impre.Co. entreranno in produzione nelle strutture costruite nell'area di sviluppo industriale della zona di Carinaro. Le altre si insedieranno pochi mesi dopo, appena sarà stata attrezzata anche la zona di Gricignano, l'altro comune interessato. Tra marzo e aprile, sarà invece inaugurata all'interno del comprensorio industriale che fa capo a Impre.Co., la sede della Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli per l'innovativo corso di laurea in Disegno industriale per la moda. Quest'abbinamento fra industrie e ateneo non è casuale. L'attenzione alla ricerca nel settore rappresenta un punto qualificante della nostra iniziativa. Il Consorzio Impre.Co., infatti, raggruppa imprese operanti in tutta la filiera della moda. Si tratta di realtà produttive originarie dell'aversano per circa il 60%, il resto è di provenienza napoletana. La maggior parte di tali aziende lavora per conto terzi, spesso per grandi firme della moda italiana. Con il progetto e il contratto di programma, sottoscritto nel dicembre 2001, si è voluto ricercare per l'insieme dei soci del Consorzio una visibilità autonoma che permettesse alle aziende di effettuare un salto di qualità con l'obiettivo di assicurare loro una dimensione coerente con il livello qualificato delle produzioni realizzate. Il contratto prevede investimenti complessivi per 164 milioni di euro, con contributi pubblici in conto capitale per circa il 63% dell'importo, metà dei quali a carico della Regione Campania. Accanto alle strutture produttive e alla sede dell'Università è prevista la nascita di una struttura di servizio: una Club house a più livelli ospiterà gli uffici del Consorzio, i servizi comuni (bar, ristorante, self service), una sala per le sfilate e per le presentazioni di prodotto; la struttura renderà anche disponibili in affitto locali per i diversi servizi professionali di consulenza e supporto alle imprese insediate. Il ritorno occupazionale a regime si attesterà su circa 1500 addetti diretti, cui si aggiungeranno altri 2000 dell'indotto. Per conseguire il nostro obiettivo era necessario ragionare in un'ottica di filiera, privilegiando il sistema delle aggregazioni, per cominciare a sviluppare una politica per la creazione di un marchio comune. Abbiamo percorso questo sentiero senza titubanze, malgrado i rallentamenti dovuti alla laboriosità spesso eccessiva delle procedure di esproprio dei suoli e superando lo spiccato individualismo che contraddistingue buona parte della classe imprenditoriale meridionale, retaggio culturale che spesso condiziona negativamente le iniziative di sviluppo promosse nelle nostre aree. La sfida può dirsi vinta soprattutto grazie a una nuova generazione di operatori, con un livello culturale medio-alto, che ha fatto tesoro della tradizione industriale dei padri, rinnovando i processi organizzativi prima ancora che quelli produttivi e rivolgendosi con un approccio nuovo al mercato. In questo ambito si inserisce il protocollo d'intesa stipulato dal Consorzio con la Seconda Università. Abbiamo concesso alla Facoltà di Architettura in comodato d'uso cinquantennale una struttura per lo svolgimento di un corso, primo in Italia, particolarmente interessante per il nostro settore. Contestualmente, abbiamo attivato con l'organismo accademico una collaborazione, che già sta producendo i suoi frutti in termini di assistenza per la ricerca e l'innovazione e per assicurare al comparto un orizzonte più vasto. La prospettiva è una maggiore apertura al mercato nazionale ed estero, ma anche la definizione di intese con professionalità di eccellenza operanti su scala europea. Di qui la collaborazione, in avvio, con la scuola di stilisti di Anversa, uno dei centri dove maggiore è stata negli ultimi anni la creazione di giovani talenti. Un raccordo che permetterà alle nostre imprese di progettare campionari sofisticati e qualificati. A tal fine, peraltro, contiamo sul sostegno concreto della Regione Campania che ha dimostrato fin dagli inizi costante e puntuale attenzione al nostro progetto. Siamo ancora in attesa, invece, che il sistema bancario, con rare lodevoli eccezioni, si accorga della nostra iniziativa. Eppure proprio il settore creditizio dovrebbe avere diretto interesse nel supportare un intervento che fa leva su ricerca, qualità e creatività per realizzare valore aggiunto in un settore "aggredito" dalla concorrenza dei paesi di nuova industrializzazione.

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