L'economia italiana approda in india
sarno ambasciatore del made in irpinia
nel segno della sanitÀ del futuro
l'eccellenza del gruppo malzoni
premio excellent all'hotel de la ville
un oscar all' ospitalitÀ
IL NUOVO MODELLO DELLE ASI
LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSORZI
L'ECONOMIA ITALIANA APPRODA IN INDIA
SARNO AMBASCIATORE DEL MADE IN IRPINIA
Un bilancio della trasferta a Nuova Delhi del Presidente dell'Unione di Avellino
di Filomena Labruna
SILVIO SARNO
Presidente
Unione Industriali di Avellino
Silvio Sarno, presidente dell'Unione Industriali di Avellino, ha fatto parte della delegazione nazionale di Confindustria giunta a Nuova Delhi per la rassegna internazionale "Italy & India". Una kermesse che ha fatto registrare le presenze del Ministro Marzano, del Presidente di Confindustria Montezemolo e del Presidente della Repubblica Ciampi.
Quali le sue valutazioni sull'economia del paese? Ci sono effettivamente possibilità di effettuare proficui scambi commerciali?
Devo innanzitutto sottolineare quanto sia stata significativa e importante la missione in India, sia sotto il profilo umano che professionale. Devo anche esprimere una mia personale soddisfazione per aver fatto parte di una delegazione così qualificata e illustre. E poi è stato un grande onore rappresentare l'Irpinia, una provincia che ha notevoli risorse e potenzialità. L'ho evidenziato in ogni occasione, senza forzature, ma estremamente convinto che le caratteristiche del nostro territorio meritino di essere valorizzate, conosciute, esportate. Il made in Irpinia deve diventare un marchio doc. Per quanto riguarda l'India i dati di crescita ufficializzati dall'Ice, sono uguali se non superiori, a quelli della Cina. E poi c'è un altro fattore incoraggiante costituito dalla politica del governo indiano, che si è posto un obiettivo preciso, la creazione di centinaia di posti di lavoro nell'arco di dieci anni. Inoltre lo sviluppo industriale indiano può basarsi sulla crescita dell'export. Altra considerazione significativa: l'India è una repubblica dal 1947 e quindi l'Italia ne condivide anche l'ideologia politica, oltre che la cultura e la voglia di crescere.
Lei parla di cultura. Qual è il livello della manodopera locale?
Si registra un alto tasso di scolarizzazione. Alta la percentuale di giovani in possesso di un diploma di scuola media superiore o di una laurea, conseguita per lo più in materie scientifiche. Anche Montezemolo in un'intervista ha ricordato che 29 ingegneri indiani lavorano già con la Ferrari. Tutte le iniziative dall'Italia verso l'India che prevedono l'impiego di manodopera specializzata o la realizzazione di attività moderne anche nel settore dell'IT, risultano avvantaggiate.
C'è un dato che l'ha sconcertata?
Ho appreso durante gli incontri che un'industria presente, l'Italcementi, riferiva di un costo dell'energia eccessivo rispetto a quanto ci si aspetta da un paese in via di sviluppo. Questo fatto, in alcuni settori caratterizzati da una massiccia presenza di manodopera trascurabile, nelle aziende con un grosso impatto dell'impiantistica sul prodotto da realizzare, evidentemente è da tenere in considerazione.
Qual è stato il programma della sua missione?
Nei primi due giorni abbiamo preso contatto con gli imprenditori locali nel settore edilizio, meccanico e informatico. Poi abbiamo incontrato numerosi agenti per la vendita di beni, servizi e tecnologie prodotti in Italia. La cosa da evidenziare è che tutti gli operatori indiani sono mediamente ben acculturati e riescono a entrare velocemente nelle questioni, anche quelle più specificatamente tecniche. É stata interessante anche la dimostrazione di un progetto presentato in fiera per il trattamento di acque reflue provenienti da industrie tessili, prodotto e pianificato in Italia da un'azienda veronese che ha proceduto alla prima installazione attraverso una joint venture con una ditta indiana "Janahsons Overseas".
É stata rivolta particolare attenzione al settore moda?
Certamente e in questo quadro abbiamo avuto contatti che si riveleranno utili e proficui per le industrie tessili e conciarie. É importante valorizzare questi settori considerando che in Irpinia vi sono due distretti, a Solofra e a Calitri, che decollando, possono segnare una svolta nel sistema economico e produttivo della provincia.
La realtà imprenditoriale irpina è adatta ad insediarsi in India?
Nel rappresentare le attività industriali che caratterizzano la provincia, mi sono reso conto che la nostra dimensione aziendale è molto adatta, soprattutto nei settori agro-industriali e della meccanica, a "sbarcare in India". Le potenzialità che la piccola impresa riuscirebbe a cogliere da quel paese, sono strettamente legate alle considerazioni precedenti sulla scolarizzazione e sull'alto tasso di crescita.
Lei ha dedicato grande attenzione e interesse a questa missione. Per quale motivo?
Perché per la prima volta un evento fieristico è stato organizzato contestualmente da Ice, Abi, Confindustria, Ficci e altre organizzazioni. Un aiuto concreto alle imprese che vogliono affrontare i mercati esteri e che hanno bisogno di più interlocutori in momenti diversi per ottenere lo stesso risultato conseguito in una settimana nell'ambito della rassegna "Italy & India".
Da chi era composta la delegazione?
La delegazione era formata dall'assessore regionale alle attività produttive della Campania Gianfranco Alois, dal presidente del Cis-Interporto di Nola, Giovanni Punzo, dal presidente del Consorzio "Napoli crea" Davide De Blasio, dal presidente Centro Italiano Ricerche aerospaziale Sergio Vetrella e dal presidente del consorzio Technapoli Luigi Iavarone. É stata un'esperienza molto significativa non solo per le presenze registrate a Nuova Delhi,
ma anche per il successo
riscosso dai prodotti presentati.
E per quanto riguarda il credito?
Alla dichiarazione del Presidente della Repubblica Ciampi che ci ricordava quanto l'euro fosse forte e quindi suggeriva di investire di più, si contrappone l'intervento del Presidente dell'Abi Maurizio Sella, il quale sottolineava come in India le banche italiane, che sono essenziali soprattutto nella fase di start-up dell'industrializzazione, siano soltanto finora uffici di rappresentanza. Questo accade perché le banche estere sono frenate da un'alta barriera all'ingresso del paese. Tuttavia lo stesso Sella ricordava come siano a disposizione ancora risorse già stanziate dalle banche italiane, per un 50% non ancora utilizzate.
Quali gli altri programmi in questa direzione?
Il Presidente Montezemolo ha espresso un giudizio positivo sulla missione in India, preannunciando una replica dell’esperienza in Bulgaria e in Turchia. Ciò mi gratifica, anche perchè il made in Irpinia ha già conquistato la Turchia. Sono tante le aziende che hanno scalato le classifiche della qualità sui mercati internazionali con prodotti di pregio. Il professor Emre Burckin, auditor e fiscalista turco, ha seguito molti progetti di imprese irpine che beneficiando anche di agevolazioni, sono riuscite ad avviare valide iniziative industriali in molte città della Turchia. |