BENEVENTO & PROVINCIA
QUALCHE IDEA PER LO SVILUPPO
L'INGEGNERIA DEI REQUISITI
FAVORIRE LA TRACCIABILITÀ
BENEVENTO & PROVINCIA
QUALCHE IDEA PER LO SVILUPPO
Il primo passo decisivo è la salvaguardia e la valorizzazione del territorio
Sabrina Viola
Tecno Bios srl
sabrina.viola@tecnobios.com
Quella di Benevento, con una popolazione di poco più di 290.000 abitanti e una superficie di 207.063 m2, é la provincia più piccola della regione Campania. La sua collocazione geografica, nell'area collinare interna della regione, le conferisce delle caratteristiche orografiche e socio-economiche particolari. Il terziario e il commercio rivestono un importante e crescente ruolo nella formazione della ricchezza, in linea con la media regionale, occupando il 58,2% dell'aggregato provinciale, con una percentuale che si attesta al 13,7% nel solo commercio, settore questo che, in ogni caso, dovrebbe intensificare la componente di "terziario avanzato", o terziario per lo sviluppo, a supporto delle imprese. Dal punto di vista occupazionale la provincia é caratterizzata da una altissima percentuale di addetti all'agricoltura (21%, contro il 7% della Campania), da un tasso di disoccupazione del 17,6% e da un numero di pensionati quasi pari a quello degli occupati (occupati 89.300, pensionati 85.700). Dal punto di vista socio-economico, i dati più evidenti sono il bassissimo reddito pro-capite, lo spopolamento generale, più marcato nei centri più distanti dal capoluogo, l'invecchiamento della popolazione. Tra le criticità ci sono la carenza di opportunità di lavoro, la difficoltà nella sopravvivenza delle nuove imprese, la presenza di aziende agricole di piccole dimensioni e frammentazione fondiaria, carenza di servizi, insufficiente valorizzazione delle risorse del territorio. Tra i punti di forza le produzioni alimentari tipiche, le zone agricole "di eccellenza" con produzioni DOC, ambiente ancora incontaminato, centri storici pregevoli dal punto di vista architettonico, produzioni biologiche "di fatto" e gastronomia tipica, nicchie di artigianato tradizionale, ricchezza di storia, cultura, folclore e tradizioni, ma soprattutto vivacità nelle iniziative imprenditoriali. Benché sia sostanzialmente una provincia povera, Benevento é stata per lungo tempo probabilmente "scarna" soprattutto di idee, perché le opportunità per uno sviluppo (basato sulle risorse locali) non mancano. Molte sono, infatti, le aziende, tra cui quelle Tecno, che negli ultimi anni hanno cercato di attivare numerose sinergie con il mondo del lavoro, attraverso iniziative imprenditoriali e progetti finalizzati alla ricerca, all'ambiente, alla qualità, allo sviluppo tecnologico, alle innovazioni e alla formazione. La presenza dell'Università degli Studi del Sannio poi, ha rafforzato tali iniziative e ancora di più potrà operare nel futuro, costituendo un importante volano occupazionale per la nostra provincia. Riteniamo, infatti, che proprio la provincia di Benevento possa rappresentare un modello e un laboratorio di sviluppo integrato per "valorizzare l'Italia minore", che anche l'Europa sta promuovendo, presso tutti gli Stati membri, per la salvaguardia dei piccoli centri. In questo quadro di riferimento, considerando i fattori di criticità ma anche le opportunità e le potenzialità della città di Benevento, le Aziende Tecno, da sempre particolarmente attente allo sviluppo dei servizi offerti e alle esigenze dei propri clienti, ritengono fondamentale l’attivazione di alcune priorità programmatiche.
Fattore limitante dello sviluppo di un territorio é l'area che presenta le condizioni peggiori, per cui sarebbe necessario anzitutto riequilibrare le condizioni socio-economiche della provincia che, date anche le ridotte dimensioni, potrebbe realmente progredire, ma solo se la crescita riuscisse a procedere uniformemente.
Nella nostra provincia, ci sono soltanto poche aree ad agricoltura intensiva; tutto il resto del territorio é di agricoltura tradizionale, biologica "di fatto", anche se non certificata. Si potrebbe proporre la promozione della certificazione di qualità per tutte le aziende che ancora non lo sono, la trasformazione aziendale dei prodotti e la vendita via internet; la creazione di "oasi ecologiche" intercomunali, l'incentivazione dello sviluppo agrituristico con un supporto formativo agli operatori.
Il nostro territorio insiste su una delle aree sismiche più attive del nostro paese e - nel contempo - è caratterizzato da un vasto patrimonio abitativo non dotato di adeguate caratteristiche antisismiche. Benevento (ma anche molti altri comuni della sua provincia) viene "promosso" al massimo livello di rischio. Si potrebbe proporre, quindi, la catalogazione e l'individuazione degli edifici pubblici, privati e delle opere infrastrutturali che, per tipologia e destinazione d'uso, hanno più urgente bisogno - alla luce dei più elevati fattori di rischio - di ristrutturazione e adeguamenti al fine di ridurne la vulnerabilità.
I centri storici, in gran parte disabitati, sono tutti di origine antichissima, con architettura tipica pregevole. Perché non recuperare le abitazioni abbandonate, attraverso l'adozione di tecniche ingegneristiche e strutture che consentano, nel rispetto rigoroso di materiali e caratteristiche architettoniche, il necessario adeguamento antisismico, e la loro "sicura" trasformazione in "albergo diffuso", collegando l'ospitalità a itinerari provinciali a tema gastronomici, religiosi, culturali, folcloristici e artigianali? Soprattutto nella provincia di Benevento, infatti, risultano assenti le strutture tradizionali della ricettività extralberghiera, ovvero campeggi e villaggi turistici. Il comparto turistico rappresenta una reale potenzialità da sviluppare e questo è dimostrato anche dai dati relativi ai flussi turistici nazionali e internazionali degli ultimi dieci anni che dimostrano un incremento del 6%, attribuibile soprattutto a Benevento, dove prevalgono le visite d'arte.
Puntare sul turismo anche quello ambientale, richiede innanzitutto la salvaguardia e il recupero dei beni ambientali stessi; si rende necessaria in particolar modo la bonifica dei fiumi e dei torrenti, trasformati in discariche, la raccolta differenziata dei rifiuti, un piano urbanistico e paesistico provinciale.
Non si può pensare, infine, allo sviluppo di un territorio senza tutelare, motivare, preparare e incentivare quegli artefici del suo futuro che sono i giovani. Nonostante il progressivo sviluppo, in particolare nella seconda metà degli anni novanta, delle forme di lavoro di nuova generazione (lavoro interinale, part-time, lavoro a domicilio, ecc.), che hanno contribuito al consistente ingresso soprattutto di donne nel mercato del lavoro, la disoccupazione continua a essere un fenomeno che colpisce il Sannio. Al fine di ridurre la sottoccupazione intellettuale o, peggio, la "fuga" dei giovani sanniti, alla ricerca di una opportunità concreta di lavoro, è necessario che la nostra provincia divenga, migliorando in qualità e quantità la competitività del sistema economico provinciale, laboratorio di opportunità per la permanenza dei giovani.
Sicuramente si tratta di idee che richiedono una realizzazione di lungo periodo e il coinvolgimento di tutti gli operatori del territorio ma si tratta anche di una scommessa sul nostro futuro che vale la pena di fare.
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