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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2005
 
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IRAN E GLOBALIZZAZIONE
CELLULARI E CARTE DI CREDITO
Imprenditori e banche italiane alla Commissione Mista Italia-Iran

Pier Luigi d'Agata
Direttore Generale Assafrica & Mediterraneo
direzione@assafrica.it

 

Riunione in un salottino d'albergo, squilla il mio cellulare italiano: è una banalissima situazione quotidiana che, situata nel contesto in cui avviene, è però un segnale di grande rilievo e, di sponda, conferma l'intuizione strategica che ci ha portato qui. É il 18 gennaio 2005, siamo a Teheran con gli oltre cinquanta imprenditori che partecipano alla Missione organizzata da Assafrica & Mediterraneo in rappresentanza del Sistema Confindustria e in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria Italo-Iraniana, in occasione della Commissione Mista Italia-Iran. L'attivazione da poche settimane del roaming internazionale è solo uno dei moltissimi segnali che l'Iran sta mandando alla business community, un mondo con cui, anche nei periodi più difficili della vita nazionale del Paese, le relazioni sono state improntate a un clima molto più sereno di quello con la diplomazia internazionale. Indipendentemente dal contesto politico internazionale ed economico interno, risulta confermato che gli iraniani hanno sempre onorato i loro impegni e hanno sempre pagato. Il che, per un imprenditore, è un elemento importante rispetto al rischio d'impresa che si assume nel momento in cui accetta una commessa.
La VII Commissione Mista intergovernativa Italia-Iran, in cui il nostro Paese è rappresentato dal Ministro delle Attività Produttive Marzano e l'Iran dal Ministro dell'Industria Jahangiri, si è posta come un'ottima occasione per verificare l'ampio volume di business per le nostre imprese nel paese, di cui l'Italia è il terzo partner mondiale come interscambio commerciale. Alla Missione partecipano grandi gruppi industriali e piccole e medie imprese, insieme ad alcune delle principali banche italiane. Un fitto programma di incontri porta gli imprenditori italiani che hanno deciso di aprirsi questa nuova strada - che sono partiti proprio nel periodo di piena ripresa dell'attività aziendale successivo alla pausa natalizia - nel cuore del sistema decisionale iraniano.
Lo stesso giorno dell'arrivo ha luogo l'incontro presso il Ministero dell'Industria con i rappresentanti dei principali Ministeri iraniani (Commer-cio, Industria, Energia, Trasporti, Ricerca e Istruzione) per presentare la propria azienda e nei due giorni successivi seguono le riunioni di singoli gruppi di lavoro (pesca, pelli e cuoio, infrastrutture, trasporti, dogane e finanziario), cui le aziende partecipano in base al loro settore di attività, e infine gli incontri bilaterali con le imprese iraniane potenziali partner industriali e commerciali. Il 18 gennaio si inaugura ufficialmente al Ministero dell'Industria iraniano la Commissione Mista, cui prende parte eccezionalmente, su richiesta di Assafrica & Mediter-raneo, anche la delegazione imprenditoriale italiana. Si parla di relazioni commerciali, industriali e politiche tra Italia e Iran e viene tra l'altro dibattuta la richiesta avanzata da parte italiana di una intensificazione del collegamento aereo tra Italia e Iran, finalizzata proprio ad incentivare e favorire le relazioni commerciali tra i due paesi, richiamando anche gli accordi commerciali stipulati dal Governo iraniano con alcuni grandi gruppi industriali nel settore dell'alluminio e dei trasporti. A livello politico i rappresentanti dei due Governi ribadiscono la cooperazione tra i due paesi nei settori dell'aviazione civile e dei trasporti, finanziario, agroindustriale, pesca e pelli e cuoio. I rapporti politici tra l'Iran e l'Italia si sono, infatti, notevolmente intensificati nel 2004, sia a livello governativo che parlamentare, ma indubbiamente molto resta da fare e sicuramente l'Accordo sulla doppia imposizione fiscale, siglato e allegato al Memorandum of Understanding firmato dai Ministri dell'Industria di Italia e Iran va in questa direzione. Esistono tuttavia una serie di punti che il sistema politico e amministrativo iraniano deve ancora modificare per attirare maggiormente gli investimenti esteri e favorire accordi e joint venture tra imprese iraniane ed europee. Tra questi sicuramente rientrano la tutela della proprietà intellettuale, allo stato attuale non del tutto adeguata, l'obbligatorietà a comprare manufatti o emettere appalti in favore di imprese locali che superino almeno il 50% del valore dell'investimento, che sono alcune delle difficoltà che incontrano i contractors europei (e anche quelli internazionali), abituati alla certezza delle regole, e i fornitori interessati a partecipare a progetti nazionali del paese.
Un ulteriore miglioramento del business environment per le imprese potrebbe essere realizzato nel quadro del nuovo Piano quinquennale che entro il 2010 dovrebbe imprimere un rinnovato impulso allo sviluppo dell'Iran, sia attraverso investimenti pubblici e privati, sia interni che esterni, che nel quadro delle opportunità offerte dalle zone franche iraniane, in particolare nell'isola di Kish. Il processo di privatizzazione dell'economia iraniana offre, infatti, molteplici possibilità d'investimento e la creazione di un Fondo di stabilità e riserva, che attualmente ammonta ad oltre 20 miliardi di dollari, sta consentendo una proficua gestione del surplus valutario petrolifero, destinato per il 50% ad accantonamento a riserva per cautelarsi da oscillazioni del prezzo del petrolio e per l'altro 50% quale finanziamento a lungo termine, a tassi agevolati, agli investitori privati per produzioni non-oil. Abbiamo constatato durante la Missione che in Iran è in atto una profonda e continua evoluzione, molti posti chiave all'interno dei Ministeri sono ricoperti da donne, la società ha, per molti aspetti, sensibilità molto simile a quelle europee. É ad esempio stata formulata contemporaneamente a quella italiana la bozza di normativa che impedirà in Iran di fumare nei luoghi pubblici ed entro l'estate dovrebbero essere attivati numerosi servizi elettronici bancari, in primis l'attivazione delle carte di credito, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale IRNA.
Sono chiari segnali di progressivo abbandono della tendenza isolazionista che, in alcuni periodi, ha caratterizzato l'Iran, che trova un importante riscontro anche a livello finanziario con il prestito obbligazionario internazionale di 500 milioni di dollari emesso già nel 2002. Le situazioni economiche riflettono le condizioni politiche esistenti o, se lo si osserva come un processo, l'economia segue di pari passo i cambiamenti del clima politico. É importante avere visioni chiare sui trend del mercato globale: per questo Assafrica & Mediterraneo è andata in Iran, con le Banche nostre associate e con i nostri Imprenditori. Ma ciò non toglie che anche altri industriali italiani possano e debbano spogliarsi di quel clima di prudenza sui mercati internazionali che sta ormai penalizzando la competitività del Sistema-Italia.

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