IRAN E GLOBALIZZAZIONE
CELLULARI E CARTE DI CREDITO
Imprenditori e banche italiane
alla Commissione Mista Italia-Iran
Pier
Luigi d'Agata
Direttore Generale Assafrica & Mediterraneo
direzione@assafrica.it
Riunione in un salottino d'albergo, squilla il mio
cellulare italiano: è una banalissima situazione quotidiana
che, situata nel contesto in cui avviene, è però un
segnale di grande rilievo e, di sponda, conferma l'intuizione
strategica che ci ha portato qui. É il 18 gennaio
2005, siamo a Teheran con gli oltre cinquanta imprenditori
che partecipano alla Missione organizzata da Assafrica & Mediterraneo
in rappresentanza del Sistema Confindustria e in collaborazione
con la Camera di Commercio e Industria Italo-Iraniana, in
occasione della Commissione Mista Italia-Iran. L'attivazione
da poche settimane del roaming internazionale è solo
uno dei moltissimi segnali che l'Iran sta mandando alla business
community, un mondo con cui, anche nei periodi più difficili
della vita nazionale del Paese, le relazioni sono state improntate
a un clima molto più sereno di quello con la diplomazia
internazionale. Indipendentemente dal contesto politico internazionale
ed economico interno, risulta confermato che gli iraniani
hanno sempre onorato i loro impegni e hanno sempre pagato.
Il che, per un imprenditore, è un elemento importante
rispetto al rischio d'impresa che si assume nel momento in
cui accetta una commessa.
La VII Commissione Mista intergovernativa Italia-Iran, in
cui il nostro Paese è rappresentato dal Ministro delle
Attività Produttive Marzano e l'Iran dal Ministro
dell'Industria Jahangiri, si è posta come un'ottima
occasione per verificare l'ampio volume di business per le
nostre imprese nel paese, di cui l'Italia è il terzo
partner mondiale come interscambio commerciale. Alla Missione
partecipano grandi gruppi industriali e piccole e medie imprese,
insieme ad alcune delle principali banche italiane. Un fitto
programma di incontri porta gli imprenditori italiani che
hanno deciso di aprirsi questa nuova strada - che sono partiti
proprio nel periodo di piena ripresa dell'attività aziendale
successivo alla pausa natalizia - nel cuore del sistema decisionale
iraniano.
Lo stesso giorno dell'arrivo ha luogo l'incontro presso il
Ministero dell'Industria con i rappresentanti dei principali
Ministeri iraniani (Commer-cio, Industria, Energia, Trasporti,
Ricerca e Istruzione) per presentare la propria azienda e
nei due giorni successivi seguono le riunioni di singoli
gruppi di lavoro (pesca, pelli e cuoio, infrastrutture, trasporti,
dogane e finanziario), cui le aziende partecipano in base
al loro settore di attività, e infine gli incontri
bilaterali con le imprese iraniane potenziali partner industriali
e commerciali. Il 18 gennaio si inaugura ufficialmente al
Ministero dell'Industria iraniano la Commissione Mista, cui
prende parte eccezionalmente, su richiesta di Assafrica & Mediter-raneo,
anche la delegazione imprenditoriale italiana. Si parla di
relazioni commerciali, industriali e politiche tra Italia
e Iran e viene tra l'altro dibattuta la richiesta avanzata
da parte italiana di una intensificazione del collegamento
aereo tra Italia e Iran, finalizzata proprio ad incentivare
e favorire le relazioni commerciali tra i due paesi, richiamando
anche gli accordi commerciali stipulati dal Governo iraniano
con alcuni grandi gruppi industriali nel settore dell'alluminio
e dei trasporti. A livello politico i rappresentanti dei
due Governi ribadiscono la cooperazione tra i due paesi nei
settori dell'aviazione civile e dei trasporti, finanziario,
agroindustriale, pesca e pelli e cuoio. I rapporti politici
tra l'Iran e l'Italia si sono, infatti, notevolmente intensificati
nel 2004, sia a livello governativo che parlamentare, ma
indubbiamente molto resta da fare e sicuramente l'Accordo
sulla doppia imposizione fiscale, siglato e allegato al Memorandum
of Understanding firmato dai Ministri dell'Industria di Italia
e Iran va in questa direzione. Esistono tuttavia una serie
di punti che il sistema politico e amministrativo iraniano
deve ancora modificare per attirare maggiormente gli investimenti
esteri e favorire accordi e joint venture tra imprese iraniane
ed europee. Tra questi sicuramente rientrano la tutela della
proprietà intellettuale, allo stato attuale non del
tutto adeguata, l'obbligatorietà a comprare manufatti
o emettere appalti in favore di imprese locali che superino
almeno il 50% del valore dell'investimento, che sono alcune
delle difficoltà che incontrano i contractors europei
(e anche quelli internazionali), abituati alla certezza delle
regole, e i fornitori interessati a partecipare a progetti
nazionali del paese.
Un ulteriore miglioramento del business environment per le
imprese potrebbe essere realizzato nel quadro del nuovo Piano
quinquennale che entro il 2010 dovrebbe imprimere un rinnovato
impulso allo sviluppo dell'Iran, sia attraverso investimenti
pubblici e privati, sia interni che esterni, che nel quadro
delle opportunità offerte dalle zone franche iraniane,
in particolare nell'isola di Kish. Il processo di privatizzazione
dell'economia iraniana offre, infatti, molteplici possibilità d'investimento
e la creazione di un Fondo di stabilità e riserva,
che attualmente ammonta ad oltre 20 miliardi di dollari,
sta consentendo una proficua gestione del surplus valutario
petrolifero, destinato per il 50% ad accantonamento a riserva
per cautelarsi da oscillazioni del prezzo del petrolio e
per l'altro 50% quale finanziamento a lungo termine, a tassi
agevolati, agli investitori privati per produzioni non-oil.
Abbiamo constatato durante la Missione che in Iran è in
atto una profonda e continua evoluzione, molti posti chiave
all'interno dei Ministeri sono ricoperti da donne, la società ha,
per molti aspetti, sensibilità molto simile a quelle
europee. É ad esempio stata formulata contemporaneamente
a quella italiana la bozza di normativa che impedirà in
Iran di fumare nei luoghi pubblici ed entro l'estate dovrebbero
essere attivati numerosi servizi elettronici bancari, in
primis l'attivazione delle carte di credito, secondo quanto
riportato dall'agenzia di stampa ufficiale IRNA.
Sono chiari segnali di progressivo abbandono della tendenza
isolazionista che, in alcuni periodi, ha caratterizzato l'Iran,
che trova un importante riscontro anche a livello finanziario
con il prestito obbligazionario internazionale di 500 milioni
di dollari emesso già nel 2002. Le situazioni economiche
riflettono le condizioni politiche esistenti o, se lo si
osserva come un processo, l'economia segue di pari passo
i cambiamenti del clima politico. É importante avere
visioni chiare sui trend del mercato globale: per questo
Assafrica & Mediterraneo è andata in Iran, con
le Banche nostre associate e con i nostri Imprenditori. Ma
ciò non toglie che anche altri industriali italiani
possano e debbano spogliarsi di quel clima di prudenza sui
mercati internazionali che sta ormai penalizzando la competitività del
Sistema-Italia.
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