CODICE AL CONSUMO
LA TUTELA DEI CONSUMATORI
Un testo organico che consenta
all'utente maggiore protezione dei suoi interessi
Gaia Sigismondi
Junior Consult - Centro Studi Parlamentari NOMOS
gaia.sigismondi@nomoscsp.it
È
attualmente all'esame della Commissione Attività Produttive
della Camera e della Commissione Industria del Senato, uno
schema di decreto legislativo recante il riassetto delle disposizioni
vigenti in materia di tutela dei consumatori - Codice del Consumo,
su cui le Commis-sioni parlamentari dovranno esprimere un parere.
Il Codice nasce dall'esigenza di raccogliere in un unico testo
le disposizioni normative relative alla tutela del consumatore,
cercando di superare le difficoltà derivanti dal coordinare
e accorporare le disposizioni già vigenti in materia.
Il provvedimento in oggetto costituisce, dopo il Codice dei
diritti di proprietà industriale, il secondo intervento
della nuova fase di codificazione in materia di semplificazione
normativa, finalizzata al consolidamento e al riassetto di
tutte le norme di livello legislativo su una determinata materia.
Questa nuova fase si inserisce tra le iniziative del legislatore
volte a ridurre l'esorbitante numero di norme presenti nel
nostro ordinamento, ponendo, allo stesso tempo, rimedio alla
loro contraddittorietà. In tema di semplificazione amministrativa, è necessario
ricordare come l'ordinamento italiano sia progressivamente
passato da un modello di sempli-ficazione/delegificazione,
che consisteva nell'emanazione di regolamenti, a un modello
di riordino/assetto di intere materie organiche attraverso
l'utilizzo dei codici. L'innovazione sostanziale e il consolidamento
formale costituiscono, infatti, gli elementi distintivi della
codificazione. Lo schema di decreto in esame si differenzia,
poi, rispetto ai testi unici, per due aspetti fondamentali.
Il primo è costituito dall'abbandono del livello regolamentare,
che può comportare, in alcuni casi la legificazione
o ri-legificazione di alcuni aspetti della disciplina, prima
regolati con norme secondarie. Il secondo consiste nella capacità innovativa
del decreto legislativo di riassetto, che per sua natura ha
criteri di delega più ampi e incisivi, che autorizzano
il legislatore delegato non soltanto ad apportare modifiche
ma anche innovazioni del merito della disciplina codificata.
Il nuovo Codice del Consumo reca pertanto una disciplina organica,
anche se non comprensiva delle norme contenute nel codice civile,
in materia di tutela dei consumatori, coordinata con la normativa
comunitaria e diretta alla semplificazione normativa, al fine
di ricostruire in un quadro nuovo le regole che riguardano
i molteplici ambiti in cui vengono coinvolti gli interessi
dei consumatori. La finalità sottesa a tale riassetto è quella
di rendere maggiormente fruibile, anche ai non addetti ai lavori,
la complessa e variegata normativa sulla tutela del consumatore,
al fine di consentire all'utente una maggiore conoscenza della
materia e conseguentemente una più alta protezione dei
suoi interessi, sia nella fase del contenzioso che in quella
di formazione del rapporto contrattuale. Per quanto riguarda,
invece, la struttura e l'articolazione del Codice, entrambe
si sono ispirate ai modelli del processo d'acquisto e, in tal
senso, sono disposte secondo un ordine logico che ripercorre
le fasi del rapporto di consumo; ovvero si parte dalle norme
volte a favorire l'educazione e l'informazione del consumatore,
nella fase preliminare all'acquisto; si passa a quelle di tutela
nella raccolta delle informazioni; fino alle norme tese a garantire
la correttezza dei processi negoziali e delle forme contrattuali
da cui discendono le decisioni d'acquisto.
Il Codice, composto di 138 articoli, è stato articolato
in sei parti:
- la prima, reca le disposizioni generali, che chiariscono,
riproducendo in gran parte le disposizioni della legge n.281/98
("Disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti"),
le finalità della disciplina, enunciando i diritti fondamentali
riconosciuti ai consumatori e fornendo le relative definizioni;
- la seconda parte concerne l'educazione, l'informazione e
la pubblicità, investendo tutta l'attività preliminare
che, ancor prima della specifica attività di informazione
precontrattuale, pone il consumatore in grado di ottenere una
corretta conoscenza del bene o del servizio da acquistare.
In attuazione di uno specifico criterio di delega è stata
in particolare introdotta una nuova disciplina volta al rafforzamento
della tutela dei consumatori in materia di televendite;
- la terza parte che riguarda la circolazione dei beni e dei
servizi, reca una disposizione generale - modulata sulla base
dei principi contemplati nella proposta di direttiva sulla
correttezza delle pratiche commerciali - che enuncia le regole
che devono ispirare l'attività commerciale. L'oggetto
principale di tale parte è costituito dalla disciplina
del contratto, che contiene sia le regole riguardanti i contratti
in generale, sia le cosiddette regole di settore, che concernono
la disciplina di specifici contratti. Rientrano inoltre, in
questa parte del Codice, anche le disposizioni relative ai
contratti conclusi entro o fuori dei locali commerciali, ai
contratti a distanza e al commercio elettronico e, infine,
trovano collocazione le norme che regolano il credito al consumo;
- la quarta sezione, invece, disciplina e coordina le disposizioni
in materia di sicurezza e qualità dei prodotti, e segnatamente
quelle in tema di sicurezza dei prodotti, responsabilità per
danno da prodotti difettosi, certificazione di qualità e
garanzia legale di conformità e commerciale per i beni
di consumo;
- la quinta parte, raccoglie le norme in materia di associazioni
dei consumatori e di accesso alla tutela giurisdizionale. In
tale ambito, oltre alle norme in materia di azioni inibitorie
e legittimazione ad agire delle associazioni dei consumatori,
particolare rilievo assumono le disposizioni che recano norme
in tema di composizione extragiudiziale delle controversie,
allo scopo di alleggerire il carico di contenzioso pendente
e di agevolare la rapida soluzione delle liti;
- la sesta e ultima parte, infine, reca le disposizioni finali
e le abrogazioni, sia delle norme inserite nel Codice, sia
di quelle precedentemente già abrogate, al fine di evitarne
- anche in via interpretativa - la reviviscenza.
Il Codice contiene, dunque, regole e disposizioni che riguardano
l'informazione e l'educazione del consumatore, i rapporti tra
i consumatori e le istituzioni pubbliche, e le relazioni con
le associazioni di categoria. Le norme, in esso raccolte, mirano
a essere chiare e fruibili, sia per gli addetti commerciali,
sia per gli utenti, al fine di ridurre la possibilità di
comportamenti scorretti o dannosi per i consumatori, e soprattutto,
il Codice non contiene solo regole che afferiscono alla disciplina
del contatto, ma anche regole che riguardano ogni fase in cui
il consumatore è coinvolto dalle sue controparti. Per
altro verso, invece, è necessario sottolineare che numerose
sono le incongruenze riscontrabili dal punto di vista dei contenuti
e della stessa tecnica normativa, che non sembra sempre ispirata,
come invece vorrebbe la delega, alla "semplificazione",
poiché è previsto un eccessivo utilizzo della
tecnica del rinvio; inoltre, il Codice non contiene nessuna
innovazione in merito alla tanto attesa regolamentazione della
cosiddetta "class action".
|