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  Dicembre 2012

Articoli n° 2
MARZO 2005
 
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CODICE AL CONSUMO
LA TUTELA DEI CONSUMATORI
Un testo organico che consenta all'utente maggiore protezione dei suoi interessi

Gaia Sigismondi
Junior Consult - Centro Studi Parlamentari NOMOS
gaia.sigismondi@nomoscsp.it

È attualmente all'esame della Commissione Attività Produttive della Camera e della Commissione Industria del Senato, uno schema di decreto legislativo recante il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori - Codice del Consumo, su cui le Commis-sioni parlamentari dovranno esprimere un parere. Il Codice nasce dall'esigenza di raccogliere in un unico testo le disposizioni normative relative alla tutela del consumatore, cercando di superare le difficoltà derivanti dal coordinare e accorporare le disposizioni già vigenti in materia. Il provvedimento in oggetto costituisce, dopo il Codice dei diritti di proprietà industriale, il secondo intervento della nuova fase di codificazione in materia di semplificazione normativa, finalizzata al consolidamento e al riassetto di tutte le norme di livello legislativo su una determinata materia. Questa nuova fase si inserisce tra le iniziative del legislatore volte a ridurre l'esorbitante numero di norme presenti nel nostro ordinamento, ponendo, allo stesso tempo, rimedio alla loro contraddittorietà. In tema di semplificazione amministrativa, è necessario ricordare come l'ordinamento italiano sia progressivamente passato da un modello di sempli-ficazione/delegificazione, che consisteva nell'emanazione di regolamenti, a un modello di riordino/assetto di intere materie organiche attraverso l'utilizzo dei codici. L'innovazione sostanziale e il consolidamento formale costituiscono, infatti, gli elementi distintivi della codificazione. Lo schema di decreto in esame si differenzia, poi, rispetto ai testi unici, per due aspetti fondamentali. Il primo è costituito dall'abbandono del livello regolamentare, che può comportare, in alcuni casi la legificazione o ri-legificazione di alcuni aspetti della disciplina, prima regolati con norme secondarie. Il secondo consiste nella capacità innovativa del decreto legislativo di riassetto, che per sua natura ha criteri di delega più ampi e incisivi, che autorizzano il legislatore delegato non soltanto ad apportare modifiche ma anche innovazioni del merito della disciplina codificata. Il nuovo Codice del Consumo reca pertanto una disciplina organica, anche se non comprensiva delle norme contenute nel codice civile, in materia di tutela dei consumatori, coordinata con la normativa comunitaria e diretta alla semplificazione normativa, al fine di ricostruire in un quadro nuovo le regole che riguardano i molteplici ambiti in cui vengono coinvolti gli interessi dei consumatori. La finalità sottesa a tale riassetto è quella di rendere maggiormente fruibile, anche ai non addetti ai lavori, la complessa e variegata normativa sulla tutela del consumatore, al fine di consentire all'utente una maggiore conoscenza della materia e conseguentemente una più alta protezione dei suoi interessi, sia nella fase del contenzioso che in quella di formazione del rapporto contrattuale. Per quanto riguarda, invece, la struttura e l'articolazione del Codice, entrambe si sono ispirate ai modelli del processo d'acquisto e, in tal senso, sono disposte secondo un ordine logico che ripercorre le fasi del rapporto di consumo; ovvero si parte dalle norme volte a favorire l'educazione e l'informazione del consumatore, nella fase preliminare all'acquisto; si passa a quelle di tutela nella raccolta delle informazioni; fino alle norme tese a garantire la correttezza dei processi negoziali e delle forme contrattuali da cui discendono le decisioni d'acquisto.
Il Codice, composto di 138 articoli, è stato articolato in sei parti:
- la prima, reca le disposizioni generali, che chiariscono, riproducendo in gran parte le disposizioni della legge n.281/98 ("Disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti"), le finalità della disciplina, enunciando i diritti fondamentali riconosciuti ai consumatori e fornendo le relative definizioni;
- la seconda parte concerne l'educazione, l'informazione e la pubblicità, investendo tutta l'attività preliminare che, ancor prima della specifica attività di informazione precontrattuale, pone il consumatore in grado di ottenere una corretta conoscenza del bene o del servizio da acquistare. In attuazione di uno specifico criterio di delega è stata in particolare introdotta una nuova disciplina volta al rafforzamento della tutela dei consumatori in materia di televendite;
- la terza parte che riguarda la circolazione dei beni e dei servizi, reca una disposizione generale - modulata sulla base dei principi contemplati nella proposta di direttiva sulla correttezza delle pratiche commerciali - che enuncia le regole che devono ispirare l'attività commerciale. L'oggetto principale di tale parte è costituito dalla disciplina del contratto, che contiene sia le regole riguardanti i contratti in generale, sia le cosiddette regole di settore, che concernono la disciplina di specifici contratti. Rientrano inoltre, in questa parte del Codice, anche le disposizioni relative ai contratti conclusi entro o fuori dei locali commerciali, ai contratti a distanza e al commercio elettronico e, infine, trovano collocazione le norme che regolano il credito al consumo;
- la quarta sezione, invece, disciplina e coordina le disposizioni in materia di sicurezza e qualità dei prodotti, e segnatamente quelle in tema di sicurezza dei prodotti, responsabilità per danno da prodotti difettosi, certificazione di qualità e garanzia legale di conformità e commerciale per i beni di consumo;
- la quinta parte, raccoglie le norme in materia di associazioni dei consumatori e di accesso alla tutela giurisdizionale. In tale ambito, oltre alle norme in materia di azioni inibitorie e legittimazione ad agire delle associazioni dei consumatori, particolare rilievo assumono le disposizioni che recano norme in tema di composizione extragiudiziale delle controversie, allo scopo di alleggerire il carico di contenzioso pendente e di agevolare la rapida soluzione delle liti;
- la sesta e ultima parte, infine, reca le disposizioni finali e le abrogazioni, sia delle norme inserite nel Codice, sia di quelle precedentemente già abrogate, al fine di evitarne - anche in via interpretativa - la reviviscenza.
Il Codice contiene, dunque, regole e disposizioni che riguardano l'informazione e l'educazione del consumatore, i rapporti tra i consumatori e le istituzioni pubbliche, e le relazioni con le associazioni di categoria. Le norme, in esso raccolte, mirano a essere chiare e fruibili, sia per gli addetti commerciali, sia per gli utenti, al fine di ridurre la possibilità di comportamenti scorretti o dannosi per i consumatori, e soprattutto, il Codice non contiene solo regole che afferiscono alla disciplina del contatto, ma anche regole che riguardano ogni fase in cui il consumatore è coinvolto dalle sue controparti. Per altro verso, invece, è necessario sottolineare che numerose sono le incongruenze riscontrabili dal punto di vista dei contenuti e della stessa tecnica normativa, che non sembra sempre ispirata, come invece vorrebbe la delega, alla "semplificazione", poiché è previsto un eccessivo utilizzo della tecnica del rinvio; inoltre, il Codice non contiene nessuna innovazione in merito alla tanto attesa regolamentazione della cosiddetta "class action".

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