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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
MAGGIO 2005
 
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QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI

Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE

l’accesso al mercato libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi

Produzione di energia e ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Politica energetica pro imprese
Le iniziative di Confindustria

sanare il deficit energetico campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative

QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI
L'Unione di Caserta prepara una giornata di approfondimento

di Daniela de Sanctis

Il problema energetico in Campania ha una rilevanza sociale ed economica notevole; ecco perché esso è uno dei punti fondamentali di attenzione anche delle attività progettuali dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta.


Carlo Cicala
Presidente Unione Industriali di Caserta


Presidente Cicala, nel suo programma presentato all'indomani della sua nomina al vertice dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta, qualche mese fa, ha attribuito grande importanza alle tematiche legate alle politiche energetiche, da lei considerate sicuramente tra i principali fattori di gap per le imprese del Territorio: pensa che qualcosa cominci a muoversi?

L'Italia ha intrapreso un radicale processo di trasformazione del sistema energetico nazionale in attuazione delle direttive comunitarie. In questo clima di discussioni, volte a razionalizzare e ottimizzare l'uso dell'energia, incentivandone il risparmio, il dibattito sulle fonti rinnovabili a mio parere è sicuramente utile, ma non esaustivo rispetto al problema complessivo. Certamente è importante favorire un processo di transizione energetica orientato sempre più verso l'utilizzo di queste fonti, inesauribili e a basso impatto ambientale, ma è innegabile che tutto questo comporterà il superamento di diversi ostacoli come le barriere informative, politico-legislative, istituzionali, economico-finanziarie e infrastrutturali. É necessario, dunque, trovare soluzioni risolutive. Oggi la regione Campania importa circa l'82% del proprio fabbisogno energetico, ma le distanze vettoriali incidono sia sui costi sia sulla qualità dell’energia: questo significa che l'energia è scarsa, di modesta qualità e che la paghiamo moltissimo. Occorre innanzitutto rimuovere al più presto gli ostacoli che impediscono la realizzazione delle centrali già programmate e autorizzate nella nostra provincia, e poi magari sostenere il discorso delle fonti rinnovabili, che senza dubbio rappresentano un elemento ulteriore. Ma le dirò di più: a mio avviso abbiamo perso una grande occasione con il nucleare. Che senso ha rinunciarvi, se poi i paesi confinanti ci costruiscono le centrali proprio dietro i confini?

Torniamo ai problemi delle distanze vettoriali cui faceva cenno.
Le distanze vettoriali sono la causa delle interruzioni energetiche che penalizzano i processi produttivi e comportano un aggravio sui costi dei prodotti finiti. L'Enel, con la quale siamo costantemente in contatto per trasferire le rimostranze dei nostri associati, si sta impegnando per quanto possibile per contenere i disagi. Ad esempio, servendosi delle nuo-ve tecnologie, si stanno dotando di sofisticati sistemi di controllo che permettono di individuare i guasti in tempo reale e, quindi, consentono un intervento in tempi rapidi. E qualche risultato si sta ottenendo: negli ultimi 3 anni le micro interruzioni si sono ridotte del 34%. Ma si tratta sempre di interventi tampone. L'unica soluzione definitiva è quella di produrre energia nei luoghi di utilizzo.

Quali sono le iniziative che l'Unione Industriali della Pro-vincia di Caserta intende mettere in campo per favorire una tale soluzione?
L'unica che rientra nei nostri compiti: richiamare con forza l'attenzione generale sul problema. E abbiamo già cominciato a farlo. Nel corso dell'Assemblea pubblica dell'U-nione Industriali di Caserta, tenutasi lo scorso 17 dicembre a Palazzo Reale, all'indomani della mia elezione a Presi-dente, abbiamo interpellato il Ministro alle Attività Produttive Antonio Marzano, palesando in modo chiaro le nostre preoccupazioni per il deficit nell'erogazione dell'energia elettrica, e per i ripetuti assurdi black out energetici che condizionano l'attività delle nostre imprese. In quell'occasione il Ministro ribadì l'impegno del proprio dicastero per la realizzazione di nuove centrali elettriche, ma allo tempo stesso dichiarò con forza che i tempi per la costruzione sono molto lunghi, dai tre ai cinque anni. In quella stessa occasione, ribadì che il suo Ministero aveva attivato tutte le procedure possibili, consentendo l'ampliamento dell'offerta di rete e di centrali di ben 30 mila megawatt. Le dirò di più, ci stiamo attivando per organizzare entro l'estate un convegno-dibattito sull'argomento, favorendo il confronto tra tutti gli interlocutori deputati a vario titolo a gestire il problema: dalle Istituzioni, come Regione, Provincia e Comuni, all'Enel, alle aziende titolari delle autorizzazioni per la realizzazione delle centrali. Ma allargheremo la discussione anche a studiosi e ad accademici. Cercheremo di capire quali sono le maggiori difficoltà, e soprattutto a chi sono riconducibili le responsabilità. Cercheremo di responsabilizzare vari attori, Imprese, Enti Locali, Associazioni, per dare un importante segnale di sensibilizzazione sul tema. Ma proveremo anche ad analizzare tutte le prospettive e le opportunità esistenti, le soluzioni innovative, le nuove tecnologie. Per mutuare un termine inglese, sarà una sorta di brainstorming sull'energia.

Al di là delle "azioni" puramente politiche in che modo l'Unione Industriali di Caserta supporta le proprie imprese?
Lo scorso anno abbiamo sottoscritto una convenzione con una società leader finalizzata ad offrire alle aziende associate nuovi servizi e concrete opportunità di risparmio nella fornitura di energia elettrica e gas naturale a condizioni estremamente vantaggiose. In base a questo accordo è possibile usufruire di soluzioni di fornitura su misura per le specifiche esigenze di consumo, oltre ad avere assistenza costante e numerosi servizi a valore aggiunto, come l'assistenza contrattualistica e la formazione. Il tutto con lo scopo di far crescere nel tempo il risparmio energetico.

Ultimamente l'olio di colza appare sempre di più come combustibile alternativo. Cre-sce il numero di automobilisti che se ne servono in luogo del gasolio. Qualcuno sostiene che possa essere utilizzato pure per alimentare le centrali per la produzione di energia elettrica. Qual è il suo pensiero in proposito?
É un'ipotesi di cui ho sentito parlare anche io. Non possiedo elementi per darle una risposta definitiva, ma credo che la questione meriti di essere approfondita.

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