QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI
Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE
l’accesso al mercato
libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi
Produzione di energia e
ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Politica energetica pro
imprese
Le iniziative di Confindustria
sanare il deficit energetico
campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative
QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI
L'Unione di Caserta prepara una
giornata di approfondimento
di Daniela de Sanctis
Il problema energetico in Campania ha una rilevanza
sociale ed economica notevole; ecco perché esso è uno
dei punti fondamentali di attenzione anche delle attività progettuali
dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta.
Carlo Cicala
Presidente Unione Industriali di Caserta
Presidente Cicala, nel suo programma presentato all'indomani della sua
nomina al vertice dell'Unione Industriali della Provincia di Caserta, qualche
mese fa, ha attribuito grande importanza alle tematiche legate alle politiche
energetiche, da lei considerate sicuramente tra i principali fattori di
gap per le imprese del Territorio: pensa che qualcosa cominci a muoversi?
L'Italia ha intrapreso un radicale processo di trasformazione del
sistema energetico nazionale in attuazione delle direttive comunitarie.
In questo clima di discussioni, volte a razionalizzare e ottimizzare l'uso
dell'energia, incentivandone il risparmio, il dibattito sulle fonti rinnovabili
a mio parere è sicuramente utile, ma non esaustivo rispetto al problema
complessivo. Certamente è importante favorire un processo di transizione
energetica orientato sempre più verso l'utilizzo di queste fonti,
inesauribili e a basso impatto ambientale, ma è innegabile che tutto
questo comporterà il superamento di diversi ostacoli come le barriere
informative, politico-legislative, istituzionali, economico-finanziarie
e infrastrutturali. É necessario, dunque, trovare soluzioni risolutive.
Oggi la regione Campania importa circa l'82% del proprio fabbisogno energetico,
ma le distanze vettoriali incidono sia sui costi sia sulla qualità dell’energia:
questo significa che l'energia è scarsa, di modesta qualità e
che la paghiamo moltissimo. Occorre innanzitutto rimuovere al più presto
gli ostacoli che impediscono la realizzazione delle centrali già programmate
e autorizzate nella nostra provincia, e poi magari sostenere il discorso
delle fonti rinnovabili, che senza dubbio rappresentano un elemento ulteriore.
Ma le dirò di più: a mio avviso abbiamo perso una grande
occasione con il nucleare. Che senso ha rinunciarvi, se poi i paesi confinanti
ci costruiscono le centrali proprio dietro i confini?
Torniamo ai problemi delle distanze vettoriali cui faceva cenno.
Le distanze vettoriali sono la causa delle interruzioni energetiche
che penalizzano i processi produttivi e comportano un aggravio sui costi
dei prodotti finiti. L'Enel, con la quale siamo costantemente in contatto
per trasferire le rimostranze dei nostri associati, si sta impegnando per
quanto possibile per contenere i disagi. Ad esempio, servendosi delle nuo-ve
tecnologie, si stanno dotando di sofisticati sistemi di controllo che permettono
di individuare i guasti in tempo reale e, quindi, consentono un intervento
in tempi rapidi. E qualche risultato si sta ottenendo: negli ultimi 3 anni
le micro interruzioni si sono ridotte del 34%. Ma si tratta sempre di interventi
tampone. L'unica soluzione definitiva è quella di produrre energia
nei luoghi di utilizzo.
Quali sono le iniziative che l'Unione Industriali della Pro-vincia
di Caserta intende mettere in campo per favorire una tale soluzione?
L'unica che rientra nei nostri compiti: richiamare con forza l'attenzione
generale sul problema. E abbiamo già cominciato a farlo. Nel corso
dell'Assemblea pubblica dell'U-nione Industriali di Caserta, tenutasi lo
scorso 17 dicembre a Palazzo Reale, all'indomani della mia elezione a Presi-dente,
abbiamo interpellato il Ministro alle Attività Produttive Antonio
Marzano, palesando in modo chiaro le nostre preoccupazioni per il deficit
nell'erogazione dell'energia elettrica, e per i ripetuti assurdi black
out energetici che condizionano l'attività delle nostre imprese.
In quell'occasione il Ministro ribadì l'impegno del proprio dicastero
per la realizzazione di nuove centrali elettriche, ma allo tempo stesso
dichiarò con forza che i tempi per la costruzione sono molto lunghi,
dai tre ai cinque anni. In quella stessa occasione, ribadì che il
suo Ministero aveva attivato tutte le procedure possibili, consentendo
l'ampliamento dell'offerta di rete e di centrali di ben 30 mila megawatt.
Le dirò di più, ci stiamo attivando per organizzare entro
l'estate un convegno-dibattito sull'argomento, favorendo il confronto tra
tutti gli interlocutori deputati a vario titolo a gestire il problema:
dalle Istituzioni, come Regione, Provincia e Comuni, all'Enel, alle aziende
titolari delle autorizzazioni per la realizzazione delle centrali. Ma allargheremo
la discussione anche a studiosi e ad accademici. Cercheremo di capire quali
sono le maggiori difficoltà, e soprattutto a chi sono riconducibili
le responsabilità. Cercheremo di responsabilizzare vari attori,
Imprese, Enti Locali, Associazioni, per dare un importante segnale di sensibilizzazione
sul tema. Ma proveremo anche ad analizzare tutte le prospettive e le opportunità esistenti,
le soluzioni innovative, le nuove tecnologie. Per mutuare un termine inglese,
sarà una sorta di brainstorming sull'energia.
Al di là delle "azioni" puramente
politiche in che modo l'Unione Industriali di Caserta supporta le
proprie imprese?
Lo scorso anno abbiamo sottoscritto una convenzione con una società leader
finalizzata ad offrire alle aziende associate nuovi servizi e concrete
opportunità di risparmio nella fornitura di energia elettrica e
gas naturale a condizioni estremamente vantaggiose. In base a questo accordo è possibile
usufruire di soluzioni di fornitura su misura per le specifiche esigenze
di consumo, oltre ad avere assistenza costante e numerosi servizi a valore
aggiunto, come l'assistenza contrattualistica e la formazione. Il tutto
con lo scopo di far crescere nel tempo il risparmio energetico.
Ultimamente l'olio di colza appare sempre di più come combustibile
alternativo. Cre-sce il numero di automobilisti che se ne servono in luogo
del gasolio. Qualcuno sostiene che possa essere utilizzato pure per alimentare
le centrali per la produzione di energia elettrica. Qual è il suo
pensiero in proposito?
É un'ipotesi di cui ho sentito parlare anche io. Non possiedo elementi
per darle una risposta definitiva, ma credo che la questione meriti di essere
approfondita.
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