QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI
Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE
l’accesso al mercato
libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi
Produzione di energia e
ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Politica energetica pro
imprese
Le iniziative di Confindustria
sanare il deficit energetico
campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative
Politica energetica pro imprese
Le iniziative di Confindustria
Per recuperare il gap competitivo
occorre lavorare su più fronti
È legittimo chiedersi, a distanza di qualche
anno dall'avvio del processo di liberalizzazione nel settore
energetico, se il nostro Paese e il sistema industriale in
particolare abbiano trovato la ricetta giusta per sanare
i loro mali energetici. L'anomalia più evidente è ancora
quella di un prezzo dell'energia decisamente più elevato
rispetto ai partners europei, un differenziale che deve essere
quanto meno ridimensionato, se vogliamo aumentare la competizione
delle imprese. Il divario fra il nostro Paese e gli altri
paesi europei è ancora pesante. Siamo oltre il 30%
in più rispetto alla media europea, con un gap più sentito
nel settore dell'energia elettrica. La ricetta per eliminare
questo divario non è dietro l'angolo. Confindustria
ha da tempo cominciato a discutere intorno al problema, allo
scopo di riprendere un confronto fra operatori del settore
ed istituzioni, nell'intento di riavviare una politica energetica
a favore delle imprese. Questa è stata infatti la
finalità della Giornata dell'energia, organizzata
da Confindustria il 1 dicembre scorso, dalla quale è emerso
che il Paese ha bisogno di un piano strutturale di breve,
ma soprattutto di medio termine. A cominciare dagli investimenti.
Stime effettuate da Confindustria rivelano che se venisse
dato corso ai progetti per la costruzione di nuove centrali
e i ripotenziamenti (pari a 20mila megawattora complessivamente)
la bolletta energetica si potrebbe ridurre di circa il 20%.
Ma i nuovi impianti non bastano. Perché si avvertano
gli effetti competitivi dei nuovi investimenti nel comparto
dell'energia elettrica e del gas servono anche le reti. Confindustria
ha identificato negli investimenti uno degli elementi più critici
su cui è necessario intervenire, in particolare sulla
rete di trasmissione di energia elettrica, intraprendendo
anche a livello territoriale un'azione di sensibilizzazione
costante, anche a livello mediatico. Non è da nascondere
infatti che esiste un fenomeno di bassa accettazione da parte
dell'opinione pubblica della costruzione di nuovi impianti
o di nuove linee. "Ovunque ma non a casa mia":
questo lo slogan più frequentemente ripetuto, ma in
questo modo le nuove strutture restano ferme e la situazione
non cambia. Una soluzione al problema può essere quella
di ridurre la bolletta a chi vive dove si costruiscono nuovi
impianti. In Campania, ad esempio, andrebbero potenziate
le linee "Bene-vento-Foggia" e "Montecorvino-Benevento",
allo scopo di una maggiore copertura del fabbisogno energetico
di una regione notoriamente sofferente di un deficit di energia
elettrica. Se in questi anni si è investito poco in
impianti e linee lo si deve anche ai tempi lunghi e incerti
dei procedimenti amministrativi ovvero a una burocrazia lenta
nel rilascio delle autorizzazioni, anche a causa della stratificazione
di norme esistenti e alla complessa articolazione fra livelli
istituzionali e amministrativi. Un contributo allo sviluppo
del sistema delle infrastrutture energetiche nel nostro Paese
può e deve essere arrivare anche dai programmi di
investimento dei privati. A questo riguardo Confindustria
ha collaborato fattivamente con il Ministero delle attività produttive
per la definizione dell'emanando decreto che dovrebbe finalmente
sbloccare, a livello nazionale, la regolamentazione delle
cosiddette "merchant line" e accrescere la competizione
e l'offerta di energia. Un'altra iniziativa avviata da Confindustria
riguarda la mappatura, effettuata con l'aiuto delle Associa-zioni
Territoriali del sistema, delle disfunzioni sulla rete di
distribuzione elettrica, allo scopo di contribuire al miglioramento
della qualità del servizio elettrico. Per recuperare
il gap competitivo occorre comunque lavorare su più fronti. È necessario
ad esempio investire in fonti alternative e nel risparmio
energetico, che devono essere viste come opportunità di
mercato per le nostre imprese con un'ottica di medio termine.
Questi interventi rappresentano tra l'altro una opportunità per
migliorare le singole tecnologie e rendere più efficiente
il sistema dell'energia nel suo complesso. Infine, per far
scendere i costi, i mercati energetici devono funzionare
in modo trasparente. In questo quadro è fondamentale
la funzione dell'Authority di settore, che deve vigilare
affinché si evitino distorsioni e che legiferi in
modo chiaro e con un congruo anticipo rispetto all'entrata
in vigore delle sue norme. Un quadro normativo chiaro di
riferimento e il necessario tempo per adeguarsi rappresentano
una condizione necessaria, anzi essenziale per la definizione
delle strategie delle imprese. |