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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
MAGGIO 2005
 
UNIONE DI caserta - Home Page
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QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI

Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE

l’accesso al mercato libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi

Produzione di energia e ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Politica energetica pro imprese
Le iniziative di Confindustria

sanare il deficit energetico campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative

Politica energetica pro imprese
Le iniziative di Confindustria
Per recuperare il gap competitivo occorre lavorare su più fronti

È legittimo chiedersi, a distanza di qualche anno dall'avvio del processo di liberalizzazione nel settore energetico, se il nostro Paese e il sistema industriale in particolare abbiano trovato la ricetta giusta per sanare i loro mali energetici. L'anomalia più evidente è ancora quella di un prezzo dell'energia decisamente più elevato rispetto ai partners europei, un differenziale che deve essere quanto meno ridimensionato, se vogliamo aumentare la competizione delle imprese. Il divario fra il nostro Paese e gli altri paesi europei è ancora pesante. Siamo oltre il 30% in più rispetto alla media europea, con un gap più sentito nel settore dell'energia elettrica. La ricetta per eliminare questo divario non è dietro l'angolo. Confindustria ha da tempo cominciato a discutere intorno al problema, allo scopo di riprendere un confronto fra operatori del settore ed istituzioni, nell'intento di riavviare una politica energetica a favore delle imprese. Questa è stata infatti la finalità della Giornata dell'energia, organizzata da Confindustria il 1 dicembre scorso, dalla quale è emerso che il Paese ha bisogno di un piano strutturale di breve, ma soprattutto di medio termine. A cominciare dagli investimenti. Stime effettuate da Confindustria rivelano che se venisse dato corso ai progetti per la costruzione di nuove centrali e i ripotenziamenti (pari a 20mila megawattora complessivamente) la bolletta energetica si potrebbe ridurre di circa il 20%. Ma i nuovi impianti non bastano. Perché si avvertano gli effetti competitivi dei nuovi investimenti nel comparto dell'energia elettrica e del gas servono anche le reti. Confindustria ha identificato negli investimenti uno degli elementi più critici su cui è necessario intervenire, in particolare sulla rete di trasmissione di energia elettrica, intraprendendo anche a livello territoriale un'azione di sensibilizzazione costante, anche a livello mediatico. Non è da nascondere infatti che esiste un fenomeno di bassa accettazione da parte dell'opinione pubblica della costruzione di nuovi impianti o di nuove linee. "Ovunque ma non a casa mia": questo lo slogan più frequentemente ripetuto, ma in questo modo le nuove strutture restano ferme e la situazione non cambia. Una soluzione al problema può essere quella di ridurre la bolletta a chi vive dove si costruiscono nuovi impianti. In Campania, ad esempio, andrebbero potenziate le linee "Bene-vento-Foggia" e "Montecorvino-Benevento", allo scopo di una maggiore copertura del fabbisogno energetico di una regione notoriamente sofferente di un deficit di energia elettrica. Se in questi anni si è investito poco in impianti e linee lo si deve anche ai tempi lunghi e incerti dei procedimenti amministrativi ovvero a una burocrazia lenta nel rilascio delle autorizzazioni, anche a causa della stratificazione di norme esistenti e alla complessa articolazione fra livelli istituzionali e amministrativi. Un contributo allo sviluppo del sistema delle infrastrutture energetiche nel nostro Paese può e deve essere arrivare anche dai programmi di investimento dei privati. A questo riguardo Confindustria ha collaborato fattivamente con il Ministero delle attività produttive per la definizione dell'emanando decreto che dovrebbe finalmente sbloccare, a livello nazionale, la regolamentazione delle cosiddette "merchant line" e accrescere la competizione e l'offerta di energia. Un'altra iniziativa avviata da Confindustria riguarda la mappatura, effettuata con l'aiuto delle Associa-zioni Territoriali del sistema, delle disfunzioni sulla rete di distribuzione elettrica, allo scopo di contribuire al miglioramento della qualità del servizio elettrico. Per recuperare il gap competitivo occorre comunque lavorare su più fronti. È necessario ad esempio investire in fonti alternative e nel risparmio energetico, che devono essere viste come opportunità di mercato per le nostre imprese con un'ottica di medio termine. Questi interventi rappresentano tra l'altro una opportunità per migliorare le singole tecnologie e rendere più efficiente il sistema dell'energia nel suo complesso. Infine, per far scendere i costi, i mercati energetici devono funzionare in modo trasparente. In questo quadro è fondamentale la funzione dell'Authority di settore, che deve vigilare affinché si evitino distorsioni e che legiferi in modo chiaro e con un congruo anticipo rispetto all'entrata in vigore delle sue norme. Un quadro normativo chiaro di riferimento e il necessario tempo per adeguarsi rappresentano una condizione necessaria, anzi essenziale per la definizione delle strategie delle imprese.

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