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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
MAGGIO 2005
 
UNIONE DI caserta - Home Page
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QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI

Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE

l’accesso al mercato libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi

Produzione di energia e ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Politica energetica pro imprese
Le iniziative di Confindustria

sanare il deficit energetico campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative

l’accesso al mercato libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi
Le imprese rivendicano un sistema efficiente e certo di normative

Stefania Brancaccio
COELMO SRL
segreteria@coelmo.it

Il processo di liberalizzazione del mercato energetico in Italia, comporta per la prima volta una opportunità per conseguire significativi miglioramenti economici e gestionali nell'approvvigionamento delle risorse energetiche. In attesa che i frutti di tale processo di liberalizzazione maturino e che la apertura venga estesa a tutte le piccole imprese, quindi anche ad aziende che non superano il consumo annuale di 100.000 kWh di energia elettrica, che è la soglia minima prevista per l'accesso al mercato libero, è importante sensibilizzare le aziende stesse alle problematiche energetiche. Tra i costi che un'azienda deve sostenere nel proprio bilancio economico rientrano quelli che si riferiscono al consumo dell'energia elettrica. Questa voce di spesa incide sul costo unitario dell'azienda in modo significativo. Nel mondo delle piccole e medie imprese la qualità del prodotto finale è fondamentale per permettere la sopravvivenza dell'azienda in un mercato sempre più qualificato e in un panorama concorrenziale, nel quale i mercati hanno limiti non più nazionali, ma globali. La qualità fine a sé stessa non garantisce la sopravvivenza aziendale e il prezzo di vendita del prodotto finale può essere più elevato rispetto a un prodotto di qualità simile ma proveniente da un contesto sociale, economico culturale e geografico diverso. Per le piccole e medie imprese italiane la bolletta elettrica continua a essere la più cara d'Europa 0,13 euro al kWh, cioè il 36,4% in più rispetto alla media dell'Unione Europea. Un record negativo frutto dei ritardi nella liberazione del mercato dell'energia, a cui si aggiunge il primato europeo dell'incidenza fiscale, pari al 13% del costo dell'elettricità, contro la media dell'Unione Europea del 5,3%. L'apertura di un mercato che deve assolutamente trovare preparati i piccoli imprenditori che non sono generalmente abituati ad affrontare tematiche, quali appunto l'energia, e che proprio per questo motivo necessitano di azioni informative e di coinvolgimento su tale materia, impone di avviare specifiche azioni che possano portare soprattutto nuovi elementi di conoscenza agli imprenditori coinvolti. Quindi diventa certamente importante promuovere iniziative che permettano alle aziende di vedere confrontati i loro modi di utilizzare l'energia elettrica, per poter individuare elementi utili al miglioramento delle proprie aziende. Contestualmente è importante valutare se vi sono almeno in via indicativa, alcune possibilità di miglioramento tecnologico, collegato appunto ai consumi energetici e infine è rilevante portare a conoscenza degli operatori economici l'opportunità offerta dalla liberalizzazione del mercato dell'energia, che si colloca in un contesto ampio in quanto riguarda l'intera Comunità Europea. La liberalizzazione del mercato dell'energia, che vede coinvolto sia l'energia elettrica che il gas, comporterà probabili benefici per tutti, imprese e cittadini. In particolare la liberalizzazione del gas in Italia è già compiuta, ma la scarsa conoscenza delle regole e delle opportunità non permette una sua reale applicazione. Per l'energia elettrica dal maggio 2003, le aziende con consumi superiori ai 100.000 kWh, hanno avuto la possibilità di scegliere il fornitore più vantaggioso, ma solamente dal luglio del 2004 si è potuta avere una copertura del mercato energetico più ampia, ancorché non ancora completata. Praticamente tutti i clienti professionali, quindi le partite iva, sono diventati clienti idonei e possono di conseguenza scegliere il fornitore a loro più gradito. Si pensi che con la prima fase di apertura del mercato dell'energia elettrica grazie all'emanazione del "Decreto Bersani" le grandi aziende, quelle che hanno grandi consumi energetici, hanno beneficiato da quattro anni, di minori costi per l'energia elettrica, con variazioni in percentuali del 14-20%. Tale situazione ha permesso a queste aziende di poter stare nel mercato in una situazione più vantaggiosa in confronto a quelle di minori dimensioni. Ora sta alle piccole imprese cogliere le nuove opportunità che verranno offerte loro, ma che al momento rischierebbero di non essere comprese, se non supportate da adeguate iniziative.

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