QUESTIONE ENERGIA
IL PROBLEMA DELLE DISTANZE VETTORIALI
Il sistema elettrico italiano
SUBITO GRANDI INFRASTRUTTURE
l’accesso al mercato
libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi
Produzione di energia e
ambiente
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Politica energetica pro
imprese
Le iniziative di Confindustria
sanare il deficit energetico
campano
IL RICORSO ALLE fonti alternative
l’accesso al mercato libero dell'energia
Informazione e trasparenza per le pmi
Le imprese rivendicano un sistema
efficiente e certo di normative
Stefania
Brancaccio
COELMO SRL
segreteria@coelmo.it
Il processo di liberalizzazione del mercato energetico
in Italia, comporta per la prima volta una opportunità per
conseguire significativi miglioramenti economici e gestionali
nell'approvvigionamento delle risorse energetiche. In attesa
che i frutti di tale processo di liberalizzazione maturino
e che la apertura venga estesa a tutte le piccole imprese,
quindi anche ad aziende che non superano il consumo annuale
di 100.000 kWh di energia elettrica, che è la soglia
minima prevista per l'accesso al mercato libero, è importante
sensibilizzare le aziende stesse alle problematiche energetiche.
Tra i costi che un'azienda deve sostenere nel proprio bilancio
economico rientrano quelli che si riferiscono al consumo
dell'energia elettrica. Questa voce di spesa incide sul costo
unitario dell'azienda in modo significativo. Nel mondo delle
piccole e medie imprese la qualità del prodotto finale è fondamentale
per permettere la sopravvivenza dell'azienda in un mercato
sempre più qualificato e in un panorama concorrenziale,
nel quale i mercati hanno limiti non più nazionali,
ma globali. La qualità fine a sé stessa non
garantisce la sopravvivenza aziendale e il prezzo di vendita
del prodotto finale può essere più elevato
rispetto a un prodotto di qualità simile ma proveniente
da un contesto sociale, economico culturale e geografico
diverso. Per le piccole e medie imprese italiane la bolletta
elettrica continua a essere la più cara d'Europa 0,13
euro al kWh, cioè il 36,4% in più rispetto
alla media dell'Unione Europea. Un record negativo frutto
dei ritardi nella liberazione del mercato dell'energia, a
cui si aggiunge il primato europeo dell'incidenza fiscale,
pari al 13% del costo dell'elettricità, contro la
media dell'Unione Europea del 5,3%. L'apertura di un mercato
che deve assolutamente trovare preparati i piccoli imprenditori
che non sono generalmente abituati ad affrontare tematiche,
quali appunto l'energia, e che proprio per questo motivo
necessitano di azioni informative e di coinvolgimento su
tale materia, impone di avviare specifiche azioni che possano
portare soprattutto nuovi elementi di conoscenza agli imprenditori
coinvolti. Quindi diventa certamente importante promuovere
iniziative che permettano alle aziende di vedere confrontati
i loro modi di utilizzare l'energia elettrica, per poter
individuare elementi utili al miglioramento delle proprie
aziende. Contestualmente è importante valutare se
vi sono almeno in via indicativa, alcune possibilità di
miglioramento tecnologico, collegato appunto ai consumi energetici
e infine è rilevante portare a conoscenza degli operatori
economici l'opportunità offerta dalla liberalizzazione
del mercato dell'energia, che si colloca in un contesto ampio
in quanto riguarda l'intera Comunità Europea. La liberalizzazione
del mercato dell'energia, che vede coinvolto sia l'energia
elettrica che il gas, comporterà probabili benefici
per tutti, imprese e cittadini. In particolare la liberalizzazione
del gas in Italia è già compiuta, ma la scarsa
conoscenza delle regole e delle opportunità non permette
una sua reale applicazione. Per l'energia elettrica dal maggio
2003, le aziende con consumi superiori ai 100.000 kWh, hanno
avuto la possibilità di scegliere il fornitore più vantaggioso,
ma solamente dal luglio del 2004 si è potuta avere
una copertura del mercato energetico più ampia, ancorché non
ancora completata. Praticamente tutti i clienti professionali,
quindi le partite iva, sono diventati clienti idonei e possono
di conseguenza scegliere il fornitore a loro più gradito.
Si pensi che con la prima fase di apertura del mercato dell'energia
elettrica grazie all'emanazione del "Decreto Bersani" le
grandi aziende, quelle che hanno grandi consumi energetici,
hanno beneficiato da quattro anni, di minori costi per l'energia
elettrica, con variazioni in percentuali del 14-20%. Tale
situazione ha permesso a queste aziende di poter stare nel
mercato in una situazione più vantaggiosa in confronto
a quelle di minori dimensioni. Ora sta alle piccole imprese
cogliere le nuove opportunità che verranno offerte
loro, ma che al momento rischierebbero di non essere comprese,
se non supportate da adeguate iniziative. |