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  Dicembre 2012

Articoli n° 4
MAGGIO 2005
 
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SVILUPPO DELLA PROVINCIA DI SALERNO
la SINERGIA ISTITUZIONALE
Rilanciare l'economia cogliendo le opportunità della globalizzazione

Augusto Strianese
Presidente C.C.I.A.A. di Salerno
segreteria@sa.camcom.it

In provincia di Salerno, da alcuni anni, in particolare a seguito della prima applicazione della legge di riforma degli enti camerali, che ha affidato alle associazioni di categoria la responsabilità di programmare e indirizzare l'attività della Camera di Commercio, si è avviato un processo di cambiamento della cultura d'impresa. Le stesse associazioni si sono ritrovate a ripensare e aggiornare il ruolo di organismi di tutela sindacale e di assistenza delle categorie, per assumere le più impegnative funzioni di rappresentanza delle imprese. All'interno del Consiglio e della Giunta della Camera di Commercio, cui la legge demanda lo svolgimento di funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell'ambito dell'economia locale, le aspettative e gli interessi dei vari settori hanno trovato il luogo del confronto, della messa a punto di programmi, della ricomposizione delle diverse posizioni. L'aspetto innovativo dell'approccio iniziale al nuovo ruolo è stato rappresentato dalla individuazione di obiettivi strategici condivisi da porre alla base della programmazione, dal momento che questo passaggio rappresentava una scelta di fondo su cui costruire ogni successiva attività. Turismo e agroalimentare sono diventati così i caratteri distintivi di una provincia che rischiava di non avere una propria identità, malgrado fosse chiara e indiscutibile la sua vocazione, in passato mortificata da scelte su cui è inutile recriminare. A naturale corollario di tale scelta sono stati posti i servizi, l'artigianato di qualità, l'attività industriale sostenibile, il commercio, il coinvolgimento della comunità e l'attenzione ai consumatori. La continua intesa realizzata fra le categorie economiche ha consentito di sviluppare interesse per i grandi temi e la messa a punto di obiettivi strategici, il cui perseguimento ha dato luogo ad azioni di internazionalizzazione (riferite in particolare ad artigianato artistico, artigianato tessile, marittimo-portuale, nautica da diporto, turismo, agroalimentare, florovivaismo), di finanza alle imprese (sostegno ai consorzi fidi, rafforzamento del fondo di garanzia rischi e contributi in conto interesse tramite il sistema del credito cooperativo delle aree interne), di regolazione del mercato e tutela dei consumatori (potenziando il ricorso alla giustizia alternativa nelle forme attivate in sede camerale), di formazione, promozione del territorio e valorizzazione dei prodotti tipici, sviluppo del mercato, infrastrutture, studi, ricerche, comunicazione e divulgazione, iniziative settoriali specifiche (turismo, commercio, industria, artigianato e agricoltura). Nel contempo, la Camera si è "aperta" alla comunità, superando la preesistente impostazione burocratica ministeriale, per interpretare la domanda delle imprese e attivare relazioni stabili e sinergie operative con le istituzioni del territorio. Le intese con Provincia, Comuni (in particolare con il comune capoluogo), Università e forze sociali hanno originato protocolli d'intesa, accordi di programma, progetti comuni, iniziative condivise. Questa posizione ha consentito di affrontare congiuntamente problemi annosi, come quello dell'aeroporto, e di avviare progetti finalizzati a potenziare la ricerca, l'alta formazione, la rete infrastrutturale, i grandi eventi. Il riposizionamento dell'ente camerale nel quadro istituzionale consente di sostenere le ragioni del mondo economico in ogni sede, nello spirito della riforma, che raggiunge così pienamente il suo obiettivo di fondo. Siamo su un piano di confronto che trova nella capacità di dialogo dei rappresentanti istituzionali e di categoria la possibilità di continuare in forme sempre più intense e proficue, senza contrapposizioni di maniera e polemiche sterili e improduttive. D'altronde, nel 2004 il Consiglio Regionale ha approvato in prima lettura il nuovo Statuto della Regione Campania, che contiene l'auspicato riconoscimento delle autonomie funzionali e quindi del sistema Camerale Campano e l'attribuzione di un qualificato ruolo nell'ambito dello sviluppo economico regionale. In funzione di tale riconosciuto ruolo, è chiaro che l'azione camerale dovrà innalzare ancora il proprio livello qualitativo e, considerata la piena legittimazione istituzionale raggiunta, dovrà orientare i propri comportamenti in sinergia con la programmazione regionale fino ad arrivare alla potenzialità di surroga della Regione in alcuni mirati interventi. Un altro campo in cui la sinergia operativa istituzionale rappresenta una condizione inderogabile per il successo è quello relativo alla promozione del territorio. La Camera di Commercio di Salerno, nell'ambito delle proprie attività istituzionali, ha messo a punto e avviato, con la collaborazione operativa di Assindustria Salerno e Mediacamere, un Programma di Marketing Territoriale pluriennale, articolato in più fasi, fra cui la redazione di una Bozza del Rapporto "Investire a Salerno", che è stata sottoposta qualche mese fa al Tavolo della Cabina di regia istituita dal Presidente della Provincia. Il documento è diventato così patrimonio comune, da arricchire con il contributo della stessa Cabina di regia, che dovrà pronunciarsi anche sulla proposta di collocare lo studio alla base di un comune Piano di Marketing territoriale della provincia di Salerno, da inserire fra le priorità operative del lavoro congiunto fra le Istituzioni. Procede, inoltre, con Assindustria Salerno, l'elaborazione del progetto "Impresa chiama Impresa", che costituisce un complemento operativo del Programma di marketing territoriale, e che prevede la realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per l'individuazione dei fattori di attrazione dell'area e per la costruzione di pacchetti di offerta di localizzazione. Il Progetto, strettamente collegato al Piano di MKTG territoriale, deve essere integrato nell'analoga iniziativa della Regione Campania (SIT regionale), tener conto dell'istituzione dell'Osservatorio di Unioncamere regionale e coordinarsi anche con le altre corrispondenti strutture del sistema camerale. Con l'articolato Piano di Marketing, avviato su più fronti, si intende recuperare ogni ritardo rispetto all'esigenza di mettere in evidenza la straordinaria diversità e ricchezza del territorio e la posizione strategica di Salerno, come sistema intermodale. Allo stato è in corso la messa a punto di idonei strumenti di comunicazione che permettano di presentare al meglio, in Italia e all'estero, la realtà e l'ambiente economico provinciale, mentre sono in fase di organizzazione occasioni di incontro per le imprese italiane ed estere interessate a sviluppare progetti di investimento in provincia di Salerno. Le attività di comunicazione, gli incontri, le iniziative di promozione e valorizzazione devono essere ricondotte a una matrice unificante, che consenta di presentare un'immagine definita e un messaggio chiaro e convincente, concentrando gli sforzi, ottimizzando l'impiego delle risorse umane ed economiche, "facendo squadra". Tutte le iniziative devono confluire nel Programma di Marketing Territoriale, che a sua volta deve essere integrato nel livello regionale (Agenzia di Marketing Territoriale della Regione Campania, cui Unioncamere regionale ha aderito per rappresentare gli interessi delle cinque camere di commercio, Progetto Unioncamere di monitoraggio e assistenza tecnica dei PIP comunali, ecc.). Lo scenario provinciale sta evolvendo verso significativi cambiamenti infrastrutturali materiali (aeroporto, interporto, piattaforma logistica, polo agroalimentare, autostrade, nuovi assi stradali, stazione marittima, portualità, ente fiera, ecc.) e immateriali (centri di ricerca, alta formazione, sistema sanitario, ecc.), mentre si attendono gli effetti dei Progetti Integrati del POR Campania. Ci sono le condizioni per riempire di contenuti positivi il messaggio di presentazione di una provincia che si muove e si adopera per recuperare ritardi storici.

 

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