INNOVAZIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE
IL FUTURO È LA SUPERCONDUTTIVITÀ
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INNOVAZIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE
IL FUTURO È LA SUPERCONDUTTIVITÀ
La Getra è capofila di
un progetto di ricerca industriale nel campo dei trasformatori elettrici
di Daniela de Sanctis
MARCO ZIGON
Amministratore Delegato Getra spa
Pubblichiamo l'intervista a Marco Zigon sull'energia
per esaurire un dibattito iniziato lo scorso mese (cfr. Costozero numero
4 Maggio 2005), che ha suscitato notevole interesse.
La Getra Spa ha realizzato il prototipo di un nuovo trasformatore di energia
elettrica, frutto di un progetto di ricerca condotto con Ansaldo Cris e
Consorzio interuniversitario Create. Basato sull'utilizzazione dei materiali
superconduttori in luogo dei tradizionali avvolgimenti in rame, la nuova
apparecchiatura, il cui prototipo è in fase di validazione, è in
grado di ottenere un significativo recupero dell'energia attualmente dispersa
per la resistività del rame e un buon impatto ambientale grazie
all'impiego di materiali ecocompatibili. «La prima delle azioni da
perseguire per ridurre il gap tra fabbisogno e produzione di energia elettrica?
Sta in un significativo programma di investimenti per rinnovare la rete
di trasmissione e distribuzione». Marco Zigon, cinquant'anni, ingegnere,
A.D. della Getra Spa (azienda leader nel campo della costruzione di trasformatori
elettrici), ne è profondamente convinto. A Marcia-nise, sede dello
stabilimento recentemente ampliato per permettere la produzione di trasformatori
di potenza fino a 500 MVA e 550 KV con impianti e macchinari tecnologicamente
avanzati, l'azienda produce trasformatori elettrici richiesti in tutto
il mondo, coprendo una quota di mercato pari al 12% della produzione italiana
di settore (45% mercato italiano; 30% mercato europeo; 25% mercati extra-europei).
Venti dei 100 addetti sono impegnati nel settore R&S. Da alcuni mesi
lavorano a un importante progetto di ricerca destinato a segnare risvolti
innovativi nel campo della trasformazione e del trasporto dell'energia
elettrica.
Ingegner Zigon, perché attribuisce tanta importanza alle prospettive
che in futuro si possono schiudere nel campo dell'energia elettrica con
la superconduttività?
Perché allo stato attuale la miglior fonte alternativa per la produzione
di energia elettrica è il risparmio energetico. Non è uno
slogan, ma un obiettivo da raggiungere, in linea con il protocollo di Kyoto,
mettendo in campo una serie di azioni strategiche che riguardino sia l'utente
finale, sia la rete di produzione, trasmissione e distribuzione in alta
e media tensione.
Qual è la situazione attuale?
Quanto all'utenza privata, il sistema elettrico italiano rientra
globalmente nei parametri imposti dal Garante per l'energia e dal sistema
europeo. Ma quanto allo standard qualitativo offerto al sistema industriale
il discorso è diverso. Nell’ero-gazione industriale le micro
interruzioni o i piccoli black out, quasi non percepiti dall'utenza domestica,
si avvertono in maniera non trascurabile. Pos-sono rivelarsi dannosi se
si ripetono con frequenza e tradursi in una fonte di diseconomie. Un’inadeguata
qualità nei servizi di erogazione dell'energia è limitante
nei processi produttivi attuali, sempre più a elevata componente
di automazione: comunque incompatibile con il tipo di sviluppo industriale
che auspichiamo, specie in aree come quelle del Mezzogiorno.
Come si inserisce nel solco del risparmio energetico la ricerca Getra
sui trasformatori superconduttori?
Il progetto di cui Getra è capofila mira alla possibilità di
realizzare trasformatori con avvolgimenti superconduttori per recuperare
una significativa quantità di energia di norma dispersa a causa
dell'alta resistività del rame, materiale adottato nei trasformatori
attualmente in esercizio.
Su quali principi e forme di impiego si basa il trasformatore superconduttore?
Il progetto punta a verificare se e come si possa mettere al servizio
della produzione industriale un tipo di trasformatore basato sull'impiego
di materiali che consentono la trasmissione di energia "ad alta temperatura
critica", cioè a temperature molto basse. Questa tipologia
di trasformatore detiene caratteristiche elettriche straordinarie rispetto
ai conduttori elettrici.
Quali vantaggi si conseguono con la superconduzione?
I materiali superconduttori sono in grado di portare una corrente
da 10 a 100 volte superiore a quella di un conduttore di pari dimensioni
e sezione con materiali tradizionali. Pertanto l'applicazione di queste
tecnologie - oggi ad alcuni macchinari come i trasformatori facenti parte
della rete elettrica, domani da estendere anche alle linee di trasmissione
- porterà a una rivoluzione tecnologica pari a quella che ha segnato
il passaggio dai transistor ai microchips. Va aggiunto che le dimensioni
dei componenti del sistema di produzione, trasmissione e distribuzione
saranno ridotte di almeno dieci volte.
Siamo quindi in prossimità di una svolta epocale?
Non di brevissimo periodo. I materiali superconduttivi oggi disponibili
hanno costi non proponibili per la implementazione industriale: essi vengono
prodotti ancora in quantità limitata quasi per esclusiva utilizzazione
a scopi di sperimentazione. L'evoluzione verso l'impiego superconduttivo
si lega, quindi, alla possibilità di raggiungere una tecnologia
adeguata con un buon balance rispetto ai costi di mercato. Non dobbiamo
dimenticare che la superconduttività è stata inizialmente
applicata in un campo assai differente, quello delle apparecchiature elettromedicali.
Il passaggio alla catena del sistema elettrico avverrà non prima
di una produzione di materiali di base, in termini di quantità e
di prezzi, adeguata alla scala industriale.
Può spiegarci come funziona un trasformatore
superconduttore?
Un filo in SATT è un materiale ceramico costituito da bismuto, stronzio,
calcio, rame, ossigeno. Un trasformatore costruito con questo tipo di materiali
manifesta una resistenza elettrica nulla in corrente continua e molto modesta
in corrente alternata, con un significativo recupero di energia dissipata
dai trasformatori tradizionali. Per fornire un dato comparativo, qualora
l'intera rete italiana dei trasformatori, attualmente dotata di avvolgimenti
in rame, fosse sostituita con trasformatori superconduttori, si stima un
recupero possibile di energia di circa 2000 megawatt.
Il recupero di energia dissipata è l'unica
caratteristica del prototipo di trasformatore che la Getra si appresta
a ultimare?
No. I trasformatori superconduttori sono la soluzione ideale nei
siti ove sia assolutamente necessario prevenire il rischio di incendio
e inquinamento ambientale per perdite di olio. Il vantaggio è di
avere apparecchiature assolutamente ecocompatibili, in quanto i trasformatori
non sarebbero più immersi in olio come accade nelle apparecchiature
tradizionali, tra l'altro con i problemi di smaltimento che conosciamo,
ma in gas inerte che serve per il raffreddamento. Inoltre i trasformatori
SATT possono funzionare, in caso di necessità e per un tempo limitato,
a una potenza più elevata di quella nominale, senza alcun danneggiamento.
Un trasformatore tradizionale, invece, consente un incremento molto più modesto
della potenza nominale, al prezzo di un rapido invecchiamento dell'isolamento
e conseguente riduzione della durata in esercizio del trasformatore.
Con quali partner Getra ha realizzato il progetto?
Ansaldo Cris e Consorzio Create. Il Cris ha come oggetto la realizzazione
di infrastrutture di ricerca e l'esecuzione di attività di studio,
sperimentazione, ricerca e innovazione tecnologica, nonché la promozione
delle relative applicazioni industriali. Il Create è un consorzio
di ricerca università-industria fondato nel 1992. Oltre ad Ansaldo
Ricerche, vi fanno parte 4 Atenei italiani: Università di Cassino,
Federico II, Seconda Università di Napoli e Università di
Reggio Calabria. |