A cura dell'Associazione Studi e
Ricerche per il Mezzogiorno - Area Comunicazione
PORTUALITÀ VERO MOTORE DEL
SUD
UNA REALTÀ IN PIENO SVILUPPO
SRM analizza lo stato del settore
portuale meridionale
Francesco Saverio Coppola
Direttore dell'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno
segreteria@srmezzogiorno.it
L'Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno
ha realizzato la ricerca dal titolo "Le vie del mare: lo sviluppo
del sistema portuale meridionale nel contesto internazionale", delineando
in particolare lo stato di attuazione del sistema portuale meridionale.
Protagonisti della ricerca i porti di Napoli, Salerno, Gioia Tauro,
Taranto e Bari. Il lavoro è stato presentato il 9 giugno a Roma
presso la sede dell'ABI e sarà presentato a Napoli il prossimo 27
giugno nel corso di un convegno cui saranno chiamati a relazionare
alcune delle principali associazioni di categoria del settore di
livello nazionale e internazionale - Assoporti, Confitarma, FITA,
ESPO - le autorità portuali
ed esponenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e
della Regione Campania. Per quanto riguarda il porto di Salerno,
la ricerca evidenzia una realtà che
sta attraversando un periodo di sviluppo perché ha saputo cogliere
le opportunità di un mutato e più favorevole contesto competitivo,
sebbene la sua operatività sia caratterizzata dalla carenza di spazi.
La chiave del successo del porto è basata sul consolidato rapporto
sinergico esistente tra gli operatori privati e quelli portuali che
ha consentito allo scalo di migliorare le proprie performance, in
termini assoluti e in rapporto ai porti vicini. La rinnovata centralità del
Mediterraneo, dovuta sia all'incremento dei traffici con i nuovi
mercati dell'Est sia al fenomeno del gigantismo navale che ha reso
inaccessibile per molte navi di nuova generazione l'attraversamento
del canale di Panama, ha comportato un aumento del traffico per i
porti del Mezzogiorno. Salerno ha anche beneficiato del successo di Gioia
Tauro che ha attivato una serie di collegamenti con navi feeder creando
un network che consente lo sviluppo di tutti i regional port; grazie a
tali collegamenti il porto è attualmente
messo in relazione praticamente con tutto il mondo. L'incremento
dei traffici dello scalo è dovuto anche al vero e proprio boom che
hanno avuto le autostrade del mare che toccano Salerno. Attualmente
la Grimaldi ha fissato due collegamenti settimanali con 2 navi che
collegano Salerno con Tunisi e Valencia, e l'operatore Caronte & Tourist
prevede invece collegamenti con Messina e Catania.
Le navi per i
traffici commerciali e turistici hanno ormai raggiunto percentuali di riempimento
maggiori rispetto alle stime che, qualche anno fa, gli armatori consideravano
ottimali a regime. Lo sviluppo repentino di questo tipo di collegamenti
ha inizialmente creato alcuni problemi per il porto che aveva una
natura esclusivamente commerciale, e quindi è stato indispensabile
riconvertire le infrastrutture per accogliere i passeggeri e la merce
accompagnata. Al riguardo sono state previste diverse iniziative nel progetto
di variante al Piano Regolatore Portuale, già approvato dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici, sul quale attualmente sono in corso
valutazioni di impatto ambientale. Il progetto concerne in generale la
razionalizzazione delle strutture esistenti nel porto lasciando immutato
il bacino portuale e ottimizzando le banchine già esistenti adeguandone
lunghezza, larghezza e profondità,
al fine di consentire l'attracco delle nuove navi di dimensioni maggiori.
Per realizzare l'ormeggio di navi RO RO è previsto l'allungamento
del molo di Ponente che, attualmente ha una funzione esclusivamente
perimetrica, consentendo così di liberare aree preziose perché questi
traffici si svolgano su altre banchine. In attesa che il nuovo Piano
Regolatore Portuale sia approvato, per ovviare alla carenza di ormeggi
destinati alle autostrade del mare e far fronte alla crescente domanda, è stato
approvato il progetto di allungare il molo di Ponente utilizzando
dei sistemi di attracco mobili denominati briccole che, proprio per
queste caratteristiche, non rientrano nella pianificazione da approvare
ai sensi della legge 84/94. Nell'ambito della strategia di consolidamento
e ottimizzazione delle infrastrutture esistenti il progetto di nuovo
Piano Regolatore Portuale prevede anche diversi interventi che possono
essere distinti in quelli inerenti l'interno porto e quelli l'esterno
porto, riguardanti la riqualificazione del collegamento porto-città e
porto-collegamenti viari e ferroviari. É previsto
un intervento sul Molo Manfredi destinato al traffico da crociera
perché attualmente
non è ottimizzato, in quanto non sufficientemente infrastrutturato.
Tra le priorità dell'Autorità Portuale rientrano anche gli
investimenti in tecnologia: in questa fattispecie sono compresi anche
gli interventi per la security che riguardano prevalentemente l'informatizzazione
del porto. Per quanto riguarda gli interventi inerenti l'esterno
porto, dalla Rfi Spa (la società che gestisce la rete ferroviaria
italiana) è giunto
il parere favorevole sullo studio di fattibilità relativo al tratto
di strada ferrata in tunnel, che dovrà congiungere il porto con
la stazione di Salerno: l'opera è stata già inserita nell'elenco
dei grandi progetti infrastrutturali della Legge Obiettivo. Per i
collegamenti stradali il Comu-ne di Salerno e l'Autorità Portuale
hanno firmato un protocollo d'intesa per un concorso internazionale
che, nell'ambito del Piano Regolatore Portuale, favorisca il generarsi
di progetti finalizzati al superamento delle criticità di collegamento
attualmente esistenti, dovute alla posizione di un porto stretto
dal centro storico ad est e ovest e dal promontorio alle spalle.
Per quanto concerne i finanziamenti per la realizzazione delle infrastrutture,
nell'arco di tempo dal quale è stata
costituita l'Autorità Portuale non ci sono stati mai particolari
criticità. Gli stanziamenti provenienti dalla misura 6.1 del POR,
dalla Legge Obiettivo, dalla legge 413, dalla 166 e dal bilancio
del Ministero sono stati sufficienti a coprire tutte le opere previste
nel POT. Sarà probabilmente
necessario programmare maggiori risorse per opere più imponenti,
quali ad esempio quelle che scaturiranno dal concorso internazionale
per il miglioramento del collegamento del porto con la rete viaria.
In quest'ambito, anche l'Autorità Portuale di Salerno ritiene importante
ottenere l'autonomia finanziaria che, se riconosciuta, consentirebbe
di eliminare una serie di problemi operativi. Un budget specifico
assegnato al porto, da gestire con entrate proprie di cui rendicontare
al Ministero l'utilizzo, contribuirebbe a ridurre i tempi necessari
all'autorizzazione e al successivo finanziamento delle opere interne all'area
portuale. In sintesi, è emerso
che la strategia vincente del porto di Salerno è basata sulla flessibilità garantita
dagli accordi tra gli operatori portuali che hanno da sempre lavorato
nell'interesse del porto. Sussiste una forte integrazione tra tutti
i soggetti che operano nello scalo salernitano e un coordinamento
tra le parti che sono alla base del successo. Salerno rappresenta
uno dei pochi casi in cui i terminalisti privati hanno avuto il "coraggio" di
investire il proprio capitale: una delle conseguenze è ad esempio
che a Salerno si utilizza il software "Cosmos", lo stesso impiegato
a Rotterdam, finalizzato a ottimizzare lo stoccaggio dei container.
Si è dimostrata
una strategia vincente anche quella di non effettuare delle scelte
infrastrutturali irreversibili che potessero vincolare il porto soltanto
a una certa tipologia di traffico; la flessibilità operativa ne
ha consentito una crescita costante e proporzionale a quella dei
traffici. Questa politica, infatti, è finalizzata
a superare la più grave carenza del porto che è rappresentata
dalla mancanza di spazi che ancora nel breve termine rischia di soffocare
lo scalo: attualmente infatti gli indici di utilizzazione delle superfici
dell'area portuale sono particolarmente elevati e, in assenza di
opportuni provvedimenti, la situazione è destinata a peggiorare
nel tempo con inevitabili ricadute sulle condizioni di sicurezza
ed efficienza. Particolarmente problematici per l'Autorità Portuale
risultano dunque anche i vincoli di natura politica e ambientale
che ritardano la realizzazione delle infrastrutture terrestri e marittime. |