Un'iniziativa per la Regione mediorientale
il
Partenariato G8-BMENA
Necessarie riforme politiche, economiche e sociali
Stefano Jedrkiewicz
Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente
Ministro Plenipotenziario
stefano.jedrkiewicz@esteri.it
«Il Ministro degli Esteri On. Fini ha in più occasioni dichiarato che l’Italia crede in questa iniziativa, la sostiene con convinzione e non mancherà di fare la propria parte affinché essa costituisca una success story».
Il Ministro Plenipotenziario Riccardo Sessa
Direttore Generale per il Mediterraneo e il Medio Oriente
Ministero degli Affari Esteri |
Il Vertice del G8, i paesi maggiormente industrializzati a livello globale, tenutosi sotto la presidenza degli Stati Uniti a Sea Island (USA) il 9 giugno 2004, ha dedicato particolare attenzione alle problematiche della regione mediorientale, nel senso più esteso, nel quadro della vasta disamina della situazione mondiale che si è soliti compiere in tali consessi. All'attenzione dei partecipanti, si è imposto, in particolare, un dato specifico: il generale, multiforme impulso a favore dello sviluppo politico e del progresso socio-economico crescente nella regione medesima. Tale scelta non è stata casuale. Una diagnosi della situazione esistente, e l'affermazione della relativa necessità di superarla, era stata fornita da due innovativi rapporti (rispettivamente riferiti agli anni 2002 e 2003) elaborati dallo UNDP (United Nations Development Program) e specificamente dedicati allo sviluppo umano nel mondo arabo (un terzo Arab Human Development Report, relativo al 2004 è da poco stato messo a punto dallo stesso UNDP). Tali rapporti, curati da un qualificato gruppo di esperti, ricercatori e intellettuali arabi, si interrogano con molta franchezza sulle cause di alcune insufficienze rilevate in ambito regionale e attinenti allo sviluppo economico, al progresso sociale, alla governance, eccetera, considerandoli come elementi di un assieme. I documenti in questione hanno favorito e favoriscono un intenso dibattito all'interno della regione. Tappe significative di questa discussione, di cui sarebbe troppo lungo elencare dettagliatamente i singoli passaggi, sono state, nel corso del 2004, la Conferenza intergovernativa di Sana'a sulla democrazia e i diritti umani (gennaio 2004), la Dichiarazione della Biblioteca di Alessandria, la Dichiarazione del Consiglio Economico Arabo di Aqaba e la Dichiarazione di Tunisi della Lega Araba. Diversi per origine, funzione e livello di ufficialità, tutti questi documenti, adottati dopo dibattiti sempre molto vivi, hanno in comune la caratteristica di sottolineare la necessità di riforme, responsabilmente promosse dai singoli paesi, sul piano politico, economico, sociale. Si è inteso, in tal modo, dare risposta alla domanda di come aggiornare e far scaturire dalla ricca e articolata tradizione politica e culturale arabo-islamica le risposte alle sfide della modernizzazione e della globalità. É importante rilevare come tale risposta non emani solo dai governi e dalle istituzioni statali, ma sia espressione delle forze più dinamiche del mondo politico, dell'imprenditoria, della cultura e della società civile, anche attraverso proprie Organizzazioni non-governative. Il Vertice di Sea Island, al quale inoltre assistevano numerosi Capi di Stato e di Governo provenienti dalla regione, lanciava una specifica iniziativa, denominata Partenariato per il Progresso e un Futuro comune, ovvero Partenariato G8-BMENA (Broader Middle East and North Africa), che intendeva fornire allo sforzo di progresso e riforme originatosi all'interno della regione una risposta costruttiva, pienamente rispettosa della sovranità e della cultura dei partners che avessero voluto aderirvi, su base beninteso volontaria. Il Partenariato prevede:
- una struttura di concertazione (Forum for the Future), che si è riunita per la prima volta a Rabat l'11 dicembre 2004, e dovrà tornare a riunirsi, secondo la cadenza annuale prevista, a Bahrein verso la fine del corrente anno;
- una strategia organica, che individua tre gruppi di obiettivi: politici (democrazia e stato di diritto), socio-culturali (educazione, libertà di espressione, pari opportunità, accesso alle tecnologie informatiche), ed economici (occupazione, imprenditorialità, investimenti e commercio). Essa inoltre menziona l'opportunità di dare parallelo impulso alla soluzione del conflitto arabo-israeliano e alla restaurazione di un Iraq sovrano e democratico, e rileva l'acquis di altre iniziative di cooperazione nei confronti dell'area, in primo luogo il Partenariato Euro-Mediterraneo;
- un assieme di iniziative operative, miranti a dare sostegno a microfinanza, alfabetizzazione, microeconomia, democratizzazione, imprenditorialità e investimenti, finanziamenti esterni, sviluppo e tutela della società, incluso lo status della donna.
Il Partenariato si propone beninteso di operare in sinergia con altre attività già in essere, quali il Processo di Barcellona e le concomitanti iniziative dell'UE verso la regione. La sessione del Forum tenutasi a Rabat ha riaffermato solidarietà alle riforme politiche "in atto o progettate" dai paesi della regione. Esso ha positivamente recepito gli sviluppi impressi alla iniziativa "Dialogo di Assistenza alla Democrazia" (DAD) sponsorizzata da Italia, Turchia e Yemen, esprimendo apprezzamento per i risultati, di metodo e di contenuto, della I Sessione del DAD tenutasi a Roma, a livello dei tre Ministri degli Esteri dei paesi sponsors, il 25 novembre 2004. Nel 2005, il Dialogo viene ulteriormente sviluppato. In merito alle altre iniziative previste, si sono registrati i seguenti sviluppi:
- "Literacy": in tema di lotta all'analfabetismo e aggiornamento dei curricula e sistemi scolastici è stato tenuto un incontro ad hoc dei Ministri dell'Educazione in Giordania nel maggio 2005. L'Algeria ha ospitato un "Literacy Workshop" preparatorio il 24-26 aprile.
- Sostegno all'imprenditorialità e "vocational training". Il Marocco si è candidato per l'istituzione di un "Centre for Entrepreneurial Excellence", destinato a promuovere la creazione di imprese private, e il Bahrein ha formulato una proposta per la creazione di un "Regional Center for Entrepreneurial Excellence", destinato a formare e stimolare potenziali imprenditori. Un apposito seminario in tema di "vocational training" sarà organizzato congiuntamente da Giordania e Giappone nel 2005.
- “Facility” dedicata alle PMI presso la IFC, International Finance Corporation: si prevede di dotarla di un fondo di 10 milioni di dollari in 3 anni.
- “Microfinanza”. La Giordania ospiterà un "Microfinance best-practices training center"; lo Yemen elaborerà un progetto pilota in merito.
- "Investment Task Force". É stato riaffermato l'impegno dello "Arab Business Council" in vista della costituzione di tale struttura, in collaborazione con l'OCSE e la World Bank. Si è altresì sottolineata l'importanza delle rimesse per rafforzare la capacità di investimento nella regione.
- "Network of Funds". Il Bahrein ha presentato un progetto in merito, mirando a istituire, sotto la guida del Fondo Monetario Arabo, un meccanismo di coordinamento e cooperazione delle istituzioni finanziarie della regione.
É inoltre particolarmente importante il tentativo di costante coinvolgimento, a fianco del livello governativo, delle forze agenti a livello non-governativo, tentativo che rappresenta una caratteristica innovativa e originale dell'iniziativa. É proprio per tale motivo che il Partenariato prevede altresì il funzionamento di due "tavoli di dialogo" paralleli alle istituzioni ufficiali: il Business Dialogue e il Civil Society Dialogue, che riuniscono rappresentanti dei paesi G8 e della regione rispettivamente tratti dal campo imprenditoriale e della società, con particolare attenzione a coloro che sono in entrambi maggiormente impegnati in attività in grado di fornire un attivo contributo allo sviluppo e modernizzazione di sistemi, capacità e pratiche tanto in ambito economico quanto in ambito sociale. I paesi della regione possono dunque trovare nel Partenariato G8-BMENA un'assise dove esprimere le proprie istanze di rinnovamento nelle forme e modi più consoni, sulla base delle loro sovrane scelte e delle loro necessità effettive.
La chiave del successo del Partenariato consisterà nella sua capacità di dare in tal modo risposta costruttiva alle istanze di riforma e progresso, politico, economico e sociale, che provengono dai singoli paesi sovrani della Regione.
Maria Donata Gentile, Membro del Comitato Esecutivo di Assafrica & Mediterraneo ha rappresentato le imprese italiane operanti nell'area alla riunione preparatoria del Business Dialogue of the Forum for the Future a New York il 23 settembre 2004, in cui i rappresentanti imprenditoriali dei paesi del G8 hanno incontrato i rappresentanti delle imprese di Egitto, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Bahrein, Tunisia, Kuwait, Afghanistan, Iraq, Libano, Marocco, Pakistan, Turchia e Yemen (cfr. Costozero n°9 novembre 2004). |