DIFFICILE GOVERNARE LA
CAMPANIA
MOLTI santi e POCHI AMMINISTRATORI
Le difficoltà di Bassolino
sono lo specchio della crisi di un’intera regione
di Antonio Paravia
Direttore Costozero
magazine
a.paravia@costozero.it
Giorni
fa Marco Demarco ha titolato il suo fondo sul Corriere del
Mezzogiorno «PRIMO RECORD, SIAMO ULTIMI». Si riferiva
alla Regio-ne Campania, dove il centro sinistra ha vinto con
oltre il 63%, ma tardava a dare inizio alle attività di
Consiglio e a costituire un forte governo. Non entriamo nel
merito delle sue considerazioni, peraltro condivise, ma rimarchiamo
solo l’ultima che ci vede parzialmente dissenzienti. «...Non
approfitti, Bassolino, della benevolenza partigiana dei sindacati,
o dello stile Old En-gland della Confindustria vesuviana, tanto
politicamente corretta da sfiorare l’assurdo. La realtà è quella
che è, diamoci una mossa». Le difficoltà del
Governatore sono lo specchio della crisi di un’intera
regione. Non vediamo lo stile Old England della nostra Confindustria.
Salvo poche eccezioni non vestiamo nè ancora meno ragioniamo
all’inglese. Siamo da mesi in fibrillazione per trovare
un Presidente e una squadra capace di dirigere l’azione
dell’aquila regionale. Non abbiamo imparato alcunchè dalle
precedenti pantomime che hanno caratterizzato l’Unione
degli Industriali di Napoli per l’analogo cambio dei
vertici. Tutti parliamo di gioco di squadra, ma pochi lo pratichiamo
con coerenza e passione. In Campania, solo noi imprenditori
siamo in difficoltà per lo spiccato individualismo?
Quante enti, organizzazioni associative, culturali, economiche
e sociali, vivono altrettanto disagio per il rinnovo delle
cariche e/o per le scarne e talvolta poco qualificate attività?
Negli ultimi giorni è scoppiato un pandemonio perfino
nell’ambito di un premio culturale con le dimissioni
di una parte dei giurati in conflitto con l’altra. Siamo
messi male e dobbiamo assumerci tutte le responsabilità.
Condividiamo le riflessioni di Gerardo Ragone che sul Corriere
del Mez-zogiorno del 19 maggio ha sintetizzato «INCLINI
A OSANNARE NON A INDIGNARSI». Ci piace, in particolare,
quando afferma «...nella cultura meridionale l’immagine
di chi comanda o di chi governa si avvicina più a quella
di un condottiero, di un santo o di un principe, che non a
quella di un dirigente o di un amministratore. Il potere, insomma, è ancora
concepito in questa parte del paese più in senso carismatico
e tradizionale, che in senso legale e razionale...».
Tutto ciò dipende dai governanti o dai governati? Non
ci soffermiamo su questo dubbio amletico e poniamo una domanda
a Bassolino, che speriamo non appaia come una richiesta di
grazia. Chiarezza, trasparenza e tempestività sono principi
poco praticati in Regione Campania. Nella scorsa consiliatura
all’Assessore Luigi Anzalone abbiamo richiesto informazioni
sul Bilancio e su altri atti significativi, senza ricevere
risposta. Sia-mo convinti che possiamo ottenere una forte inversione
di tendenza se il nostro Premier regionale saprà dare
una svolta a tale inqualificabile prassi. In alcuni contesti,
ove rivestiamo responsabilità amministrative, siamo
adusi a inserire sui siti (vedi www.fondsichelgaita.it) non
solo i Bilanci, ma tutti i principali atti. Bassolino facci
sognare. Potremo navigare tra breve su www.regione.campania.it
e trovare oltre i Bilanci regionali, quelli di tutti gli Enti
e Organismi di riferimento? Potremo conoscere il numero dei
dipendenti, dei consulenti e i loro costi complessivi, nel
pieno rispetto della privacy, per poterli raffrontare con quelli
di altre Regioni? Ci interessano questi primi cambiamenti di
mentalità e stile e non la dissertazione sulle qualità degli
Assessori uscenti e/o entranti. La responsabilità della
squadra è tutta del Governatore. Se ha ecceduto nel
subire le pressioni dei partiti della coalizione, rinunciando
ad alcuni valenti Tecnici, è un problema suo e ci auguriamo,
sinceramente, che non debba risponderne. La prima decisione
che vorremmo fosse presa da Bassolino è in direzione
di una vera comunicazione. Anzichè farsi rappresentare
sempre con enfasi da giornalisti e giornali compiacenti, disponga,
piuttosto, del puntuale aggiornamento del sito regionale, ove
tutti possano monitorare costantemente le sue idee, i programmi,
le attività e soprattutto le decisioni. Siamo convinti
che un tale autorevole esempio condizionerebbe positivamente
molti contesti di questo territorio, spesso male amministrato.
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