Imprenditori…si diventa
Le opportunitÀ per creare un'azienda
L'iniziativa del GGI di Confindustria
Benevento in collaborazione con l'Università del Sannio
di Francesca Zamparelli
Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento, in collaborazione
con la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali e il Dipartimento
di Analisi dei Sistemi Economici e Sociali dell'Università del Sannio,
ha organizzato il seminario "Impren-ditori…si diventa".
L'iniziativa, che si è tenuta lo scorso 4 maggio, ha promosso il
nuovo regime di aiuti per l'imprenditorialità giovanile in Campania,
che prevede la concessione di contributi per la creazione di nuove
opportunità di
inserimento per i giovani. I lavori sono stati moderati da Billy
Nuzzolillo, collaboratore freelance de "IlSole24ORE", e hanno
relazionato sull'argomento esperti del settore, docenti universitari e
giovani imprenditori che un'azienda fattivamente l'hanno già creata.
Partendo dal presupposto che imprenditori non si nasce ma si diventa, il
Preside della Facoltà Ennio
De Simone ha posto l'accento sulla necessità «...di portare
i giovani alla creazione di impresa senza trionfalismi, ma con gli
stimoli giusti...», consapevoli che «...ormai è finito
il tempo in cui la laurea garantiva il posto di lavoro...». Massimo
Squillante, vice direttore del DASES ha, quindi, sottolineato alcune delle
iniziative messe in campo dall'Università per favorire la creazione
d'impresa. Per illustrare come dalla teoria si passa alla pratica, il Presidente
del Gruppo Giovani di Confindustria Benevento, Carlo Varricchio, ha parlato
di quelle che sono le opportunità che le istituzioni offrono per
intraprendere questo cammino, scendendo nel dettaglio della nuova
legge regionale sulla imprenditoria giovanile. Di fronte a un tasso di
disoccupazione pari al 19% nella nostra regione, che per i giovani di età compresa
tra i 15 e i 24 anni sale fino al 56%, e alla scelta obbligata di
fare la valigia e partire per andare altrove, Varricchio ha invitato i
giovani a provare a percorrere la strada intrapresa da chi «...in
questa regione ha deciso di rischiare tutto trasformando l'idea in progetto
e il progetto in impresa...».
Varricchio ha, inoltre, sottolineato
che certamente l'attività di impresa ha insita la componente del
rischio. A questa si aggiungono molte altre diseconomie che, purtroppo,
sono particolarmente evidenti nel nostro Mezzogiorno. Il Presidente
nel suo discorso ha dichiarato «…Potrei farvi un elenco molto
lungo delle difficoltà che si incontrano giorno dopo giorno nel
mettere su una attività imprenditoriale, soprattutto nelle nostre
zone. Vogliamo parlare della criminalità? Delle infrastrutture insufficienti?
Penso non solo ai trasporti, ma anche alla rete elettrica e idrica.
Per non citare i ritardi della pubblica amministrazione, troppo lenta
per chi ha necessità di avere risposte in tempi reali adeguate al
mercato globale; l'assenza di una politica strategica in tema di ricerca
e innovazione; e potrei continuare ancora per molto. Ma credo che
più di
tutti c'è un elemento che penalizza le nostre zone: scontiamo un
retaggio culturale di una logica assistenzialista ancora molto forte.
Ognuno ha le proprie responsabilità: noi imprenditori, talvolta,
siamo poco aperti alle idee innovative e troppo chiusi in una gestione
gelosamente familiare che non ci permette di crescere; il sistema bancario è troppo
legato alle garanzie e poco attento alle progettualità; il mondo
della formazione non prepara adeguatamente i ragazzi per il loro
ingresso nel mercato del lavoro. Ma il motivo per cui oggi siamo
qui è per
dimostrarvi che qualcosa sta cambiando. Credo sia in atto un cambiamento
culturale, che ci spinge a uscire dalle vecchie logiche, da modelli
stereotipati e a muoverci ognuno per la propria parte, ma in una
logica comune di sistema, per un unico grande obiettivo che è quello
di dare slancio al nostro territorio…». Varricchio ha, poi,
sottolineato il ruolo fondamentale dei giovani in questo processo, in quanto,
più di
tutti, rappresentano il futuro e quindi hanno il dovere di contribuire
al cambiamento, impegnandosi nelle attività, credendo in ciò che
fanno, rischiando dove c'è da rischiare, nella convinzione che i
migliori avranno un vantaggio sugli altri. «…La conoscenza,
il coraggio, la fiducia in se stessi, ma soprattutto la consapevolezza
dei propri limiti sono innegabilmente le dotazioni fondamentali perché "si
diventi" imprenditori…».
Dopo questo messaggio lanciato da Varricchio alla folta platea di
giovani presenti, è intervenuta Annamaria Carloni, funzionario della
BPA che ha illustrato alcune iniziative che l'Istituto di credito
ha sviluppato sul territorio campano in sinergia con Città della
Scienza di Napoli. La Carloni nel merito ha presentato tre progetti: il
progetto "Idea" sperimentato
sulle imprese in fase di start-up «…Si tratta di un progetto
molto innovativo perché le banche concedono credito a chi ha "il
merito del credito": cioè le caratteristiche patrimoniali necessarie.
L'esperienza di questa nostra iniziativa persegue l'obiettivo di
sostenere l'idea: la nuova idea, la nuova impresa, fin dall'inizio,
con un'offerta di servizio che si sviluppa attraverso queste fasi: la presentazione
del progetto, l'orientamento e l'assistenza tecnica, la validazione
progettuale dell'idea di impresa che viene sviluppata dai tecnici della
Città della
Scienza, con cui collaboriamo; la validazione finanziaria e l'erogazione.
Vi è, poi, un servizio di innovazione e quindi, come tale, non tanto
dedicato alla nuova impresa ma comunque a tutte le aziende che investono
sul futuro, che vogliono essere competitive nel fare innovazione: è un
servizio che la Banca ha lanciato ed è appunto destinato a facilitare
gli investimenti nel campo delle ricerche dell'innovazione delle
piccole e medie imprese campane. In questo caso intendiamo innalzare
la qualità dei
prodotti, migliorare l'organizzazione e l'efficienza dei processi
e accrescere la attrattività del territorio.
Il ruolo della Banca è quello
di assicurare la pianificazione della copertura finanziaria per progetto
d'impresa, di valutare e valorizzare tutte le componenti innovative
della proposta e di accompagnare, nel senso di prendere per mano,
creando un'azione di credito "su misura" per avere accesso a
tutte le agevolazioni che sono disponibili, quindi, oltre al credito reso
dalla banca, anche tutte le legislazioni, le norme di agevolazione per
l'impresa. In ultimo presento "Campania start up"; si tratta
di un'associazione senza scopo di lucro, nata due anni fa, che intende
favorire l'incontro tra le idee e i progetti di impresa e i finanziatori,
le risorse per supportare quindi lo sviluppo del territorio: in pratica,
promuovere la creazione e lo sviluppo di realtà imprenditoriali
innovative...». Secondo
Ferruccio Carminati - Amministratore Delegato "Investimenti piccole
imprese S.p.A", i fattori strategici per fare im-presa sono: uomini,
idee e numeri. «…Imprenditore non si nasce, ma c'è un
percorso lungo e di sofferenza per chi decide di fare l'imprenditore.
Poi servono "idee" che siano stimolanti, sofferte e confrontate
con il mercato e con il mondo entro cui si vanno a inserire. I "numeri" vale
a dire: costi, ricavi, pianificazione, equilibrio patrimoniale e
finanziario. Infine, l'imprenditore è quello che accompagna i processi
di cambiamento: non quello che in modo ottuso va avanti verso la
sua rotta senza tener conto del contesto in cui opera...». Secondo
Luigi Cre-scenzi, Capo Area Campania Banca Popolare di Ancona «…essere
imprenditori è un
mestiere difficile, lo è ancora di più oggi, in una fase
economica complessa e di difficile prospettiva come quella attuale;
e soprattutto nel nostro Meridione, che, sia pure con caratteristiche
diverse e valori a macchia di leopardo, in troppe zone ancora presenta
redditi pro-capite che non arrivano al 70% di quello medio nazionale, con
un tasso di disoccupazione che sia pure - almeno fino al 2003 - in fase
decrescente è ancora
significativamente lontano dal dato nazionale e ancor più da quello
di alcune regioni del Nord che sono sostanzialmente a occupazione
piena. Ma ancor più difficile di essere imprenditori, in una situazione
economica e sociale come quella descritta, probabilmente è il voler "diventare
imprenditori". È vero che abbiamo le agevolazioni, ma è anche
vero che le difficoltà sono tante e mancano le infrastrutture; c'è una
situazione di legalità pesante, con cui bisogna purtroppo fare i
conti...». Proprio con questo spirito nasce il Protocollo d'intesa
siglato in Regione Campania, dalla Banca Popolare di Ancona con Efi,
la società della Regione Campania, IPI e Assessorato alle attività produttive
della Regione Campania. Il protocollo è finalizzato a condurre politiche
per il sostegno del territorio campano, mettendo a disposizione dei
giovani gli strumenti concreti per avviarsi correttamente alle attività d'impresa.
Si tratta di un accordo di primaria importanza che introduce modalità innovative
e mai sperimentate nel Mezzogiorno, atte a stimolare e sostenere
la nascita di nuove imprese, oltre ad aprire un versante nuovo di
collaborazione fra le istituzioni e il sistema creditizio. Infine, gli
aspetti giuridici sono stati trattati da Mirella Migliaccio, docente di
Economia e Gestione delle Imprese - Facoltà Sea - Università del
Sannio - e da Vincenzo Verdicchio, docente di Diritto Privato - Facoltà Sea
- Università del
Sannio. Secondo Migliaccio «...Il processo di creazione dell'impresa,
come è noto, si compone di più fasi che potremmo schematizzare
in: messa a punto di un'idea embrionale di un'impresa; la realizzazione
del progetto; l'effettuazione dell'investimento per renderla operativa
e l'ingresso sul mercato. Si tratta di un processo che comprende
più fasi,
un processo estremamente delicato che va investito dall'imprenditore
in prima persona. Ritengo che se un processo interattivo va avanti
per prova di errore, è un processo di apprendimento durante il quale
l'imprenditore "verifica" la
sua capacità di fare impresa e "sperimenta" la fattibilità d'iniziativa;
quindi un successo del processo di apprendimento per prova ed errore
attraverso la sperimentazione...». «...Come sappiamo, l'apprendimento
avviene attraverso varie modalità e nell'ambito dello studio dei
processi cognitivi di impresa - cioè processi attraverso cui si
genera si diffonde e si sfrutta conoscenza - poi, dopo, si acquisisce
una modalità di ap-prendimento (che è il learning by doing).
E come si fa ad imparare a fare impresa? Bisogna imparare facendo:
traendo esperienza da una simulazione d'impresa...». Verdicchio,
infine, ha affrontato i diversi modelli organizzativi di impresa
illustrando le opportunità e i rischi legati alle varie forme giuridiche,
oltre a fornire alcuni aggiornamenti sulla nuova disciplina del diritto
societario. Sono state, inoltre, presentate alcune testimonianze
aziendali quali: Filippo Polcino - FP Comunication srl; Paola Pietrantonio
- Réalta,
Giovanna Pedicini - ISPA srl. Ma accanto alle imprese già operanti
sono state illustrate testimonianze di progetti di impresa sviluppati
nell'ambito del progetto universitario Copus-ORU dell'Università del
Sannio. Lo spirito dell'intera manifestazione, che ha incontrato la soddisfazione
di una vasta platea di giovani, è stato quello di incoraggiare la
cultura d'impresa riconoscendo la giusta fiducia alle generazioni
future..
PROMOZIONE IMPRENDITORIA
GIOVANILE
CONTRIBUTI ALL'AUTOIMPRENDITORIALITÀ |
Il nuovo regime
di aiuto per la promozione dell'imprenditorialità giovanile
in Campania, (delibera di G.R. n. 2500 del 30/12/2004), prevede
la concessione di contributi all'autoimprenditorialità nel
territorio regionale al fine di favorire l'ampliamento della
base produttiva e occupazionale e la creazione di nuove opportunità di
inserimento per i giovani, con particolare riguardo alle donne
e ai soggetti svantaggiati. Con la stessa delibera è stato
attivato il primo bando con il quale è previsto uno stanziamento
complessivo di euro 12.000.000.
SOGGETTI - Chi può partecipare
Possono partecipare al bando le PMI di nuova costituzione, intendendosi
che, al momento della presentazione della domanda, benché già costituite
e iscritte nel Registro delle imprese, risultino non operative,
non avendo né comunicato l'inizio dell'attività alla
competente C.C.I.A.A., né effettuato operazioni di vendita
risultanti da documentazione contabile, fiscale o contrattuale.
Ulteriori requisiti: sede legale e operativa nella regione Campania
e forma giuridica di società di persone, di capitali,
nonché cooperative; almeno i 2/3 dei soci, in termini
numerici e di titolarità di quote o azioni, alla data
di presentazione della domanda di agevolazione, devono presentare
i seguenti requisiti: età compresa tra i 18 e i 35 anni,
con esclusione di coloro che abbiano compiuto il trentaseiesimo
anno; assenza di stabile occupazione, intendendosi per tale l'impegno
a non svolgere, successivamente all'approvazione della domanda
di agevolazione, altra attività di lavoro dipendente,
anche part-time, a tempo determinato o indeterminato, di impresa
in forma individuale o societaria o di lavoro autonomo, anche
in forma associata, con la titolarità di partita IVA;
l'organo amministrativo deve essere composto per almeno i 2/3
dai soci aventi gli stessi requisiti; esclusivamente per particolari
soggetti, che risentono di situazioni di svantaggio socioeconomico,
e per le donne, i limiti di età sono innalzati a 40 anni
compiuti.
ATTIVITÀ - Le attività agevolate
Gli ambiti di intervento: manifatturiero; commercio; turismo;
servizi. Il primo bando è rivolto esclusivamente al settore
manifatturiero e a quello dei servizi collegati e in particolare:
estrazione di minerali; attività manifatturiere; costruzioni;
trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; attività immobiliari,
noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali
e imprenditoriali; istruzione; altri servizi pubblici, sociali
e personali, (attività ricreative, culturali e sportive,
esclusivamente per la produzione radio-televisiva da parte di
soggetti diversi da quelli titolari di concessione per la radiodiffusione
sonora e/o televisiva in ambito nazionale).
OGGETTO DEL FINANZIAMENTO - Cosa si finanzia
Le agevolazioni sono rivolte all'avvio di attività economiche
attraverso programmi di investimento di importo complessivo agevolabile
non superiore a euro 700.000 per il settore manifatturiero e
euro 200.000 per quello dei servizi. Le spese ammesse ad agevolazione
sono quelle per beni materiali e immateriali e alcuni servizi
(locazione) sostenute a far data dalla presentazione della domanda
di contributo. Limitazioni alle spese agevolabili:
- le opere murarie e assimilabili, sedi non più attive
di attività industriali o artigianali da un periodo di
almeno 2 anni;
- brevetti e software per le esigenze produttive e gestionali
dell'impresa, nel limite del 10%;
- consulenze e servizi reali per progettazione e studi, nel limite
del 5%;
- certificazioni di qualità, ambientale ed etica, innovazione
organizzativa e commerciale, ricerca precompetitiva di prodotto
e di dprocesso, nel limite del 3.
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE
Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto nell'intensità massima
consentita pari al 35% ESN più 15% ESL calcolato sulle
spese ammissibili. Il contributo concesso si scompone in due
parti: una (max 2/3), come contributo a fondo perduto; la restante
concessa, inizialmente, nella forma di finanziamento mezzanino
rimborsabile in massimo 7 anni, con 3 di pre-ammortamento; poi
si converte per la quota capitale anch'esso in contributo a fondo
perduto, a condizione che l'impresa raggiunge gli obiettivi di
redditività indicati per i primi 3 anni nel business plan
sul quale l'iniziativa è stata valutata. |
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