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  Dicembre 2012

Articoli n° 5
giugno 2005
 


ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

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Imprenditori…si diventa
Le opportunitÀ per creare un'azienda
L'iniziativa del GGI di Confindustria Benevento in collaborazione con l'Università del Sannio

di Francesca Zamparelli

Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Benevento, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali e il Dipartimento di Analisi dei Sistemi Economici e Sociali dell'Università del Sannio, ha organizzato il seminario "Impren-ditori…si diventa". L'iniziativa, che si è tenuta lo scorso 4 maggio, ha promosso il nuovo regime di aiuti per l'imprenditorialità giovanile in Campania, che prevede la concessione di contributi per la creazione di nuove opportunità di inserimento per i giovani. I lavori sono stati moderati da Billy Nuzzolillo, collaboratore freelance de "IlSole24ORE", e hanno relazionato sull'argomento esperti del settore, docenti universitari e giovani imprenditori che un'azienda fattivamente l'hanno già creata. Partendo dal presupposto che imprenditori non si nasce ma si diventa, il Preside della Facoltà Ennio De Simone ha posto l'accento sulla necessità «...di portare i giovani alla creazione di impresa senza trionfalismi, ma con gli stimoli giusti...», consapevoli che «...ormai è finito il tempo in cui la laurea garantiva il posto di lavoro...». Massimo Squillante, vice direttore del DASES ha, quindi, sottolineato alcune delle iniziative messe in campo dall'Università per favorire la creazione d'impresa. Per illustrare come dalla teoria si passa alla pratica, il Presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Benevento, Carlo Varricchio, ha parlato di quelle che sono le opportunità che le istituzioni offrono per intraprendere questo cammino, scendendo nel dettaglio della nuova legge regionale sulla imprenditoria giovanile. Di fronte a un tasso di disoccupazione pari al 19% nella nostra regione, che per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni sale fino al 56%, e alla scelta obbligata di fare la valigia e partire per andare altrove, Varricchio ha invitato i giovani a provare a percorrere la strada intrapresa da chi «...in questa regione ha deciso di rischiare tutto trasformando l'idea in progetto e il progetto in impresa...».

Varricchio ha, inoltre, sottolineato che certamente l'attività di impresa ha insita la componente del rischio. A questa si aggiungono molte altre diseconomie che, purtroppo, sono particolarmente evidenti nel nostro Mezzogiorno. Il Presidente nel suo discorso ha dichiarato «…Potrei farvi un elenco molto lungo delle difficoltà che si incontrano giorno dopo giorno nel mettere su una attività imprenditoriale, soprattutto nelle nostre zone. Vogliamo parlare della criminalità? Delle infrastrutture insufficienti? Penso non solo ai trasporti, ma anche alla rete elettrica e idrica. Per non citare i ritardi della pubblica amministrazione, troppo lenta per chi ha necessità di avere risposte in tempi reali adeguate al mercato globale; l'assenza di una politica strategica in tema di ricerca e innovazione; e potrei continuare ancora per molto. Ma credo che più di tutti c'è un elemento che penalizza le nostre zone: scontiamo un retaggio culturale di una logica assistenzialista ancora molto forte. Ognuno ha le proprie responsabilità: noi imprenditori, talvolta, siamo poco aperti alle idee innovative e troppo chiusi in una gestione gelosamente familiare che non ci permette di crescere; il sistema bancario è troppo legato alle garanzie e poco attento alle progettualità; il mondo della formazione non prepara adeguatamente i ragazzi per il loro ingresso nel mercato del lavoro. Ma il motivo per cui oggi siamo qui è per dimostrarvi che qualcosa sta cambiando. Credo sia in atto un cambiamento culturale, che ci spinge a uscire dalle vecchie logiche, da modelli stereotipati e a muoverci ognuno per la propria parte, ma in una logica comune di sistema, per un unico grande obiettivo che è quello di dare slancio al nostro territorio…». Varricchio ha, poi, sottolineato il ruolo fondamentale dei giovani in questo processo, in quanto, più di tutti, rappresentano il futuro e quindi hanno il dovere di contribuire al cambiamento, impegnandosi nelle attività, credendo in ciò che fanno, rischiando dove c'è da rischiare, nella convinzione che i migliori avranno un vantaggio sugli altri. «…La conoscenza, il coraggio, la fiducia in se stessi, ma soprattutto la consapevolezza dei propri limiti sono innegabilmente le dotazioni fondamentali perché "si diventi" imprenditori…». Dopo questo messaggio lanciato da Varricchio alla folta platea di giovani presenti, è intervenuta Annamaria Carloni, funzionario della BPA che ha illustrato alcune iniziative che l'Istituto di credito ha sviluppato sul territorio campano in sinergia con Città della Scienza di Napoli. La Carloni nel merito ha presentato tre progetti: il progetto "Idea" sperimentato sulle imprese in fase di start-up «…Si tratta di un progetto molto innovativo perché le banche concedono credito a chi ha "il merito del credito": cioè le caratteristiche patrimoniali necessarie. L'esperienza di questa nostra iniziativa persegue l'obiettivo di sostenere l'idea: la nuova idea, la nuova impresa, fin dall'inizio, con un'offerta di servizio che si sviluppa attraverso queste fasi: la presentazione del progetto, l'orientamento e l'assistenza tecnica, la validazione progettuale dell'idea di impresa che viene sviluppata dai tecnici della Città della Scienza, con cui collaboriamo; la validazione finanziaria e l'erogazione. Vi è, poi, un servizio di innovazione e quindi, come tale, non tanto dedicato alla nuova impresa ma comunque a tutte le aziende che investono sul futuro, che vogliono essere competitive nel fare innovazione: è un servizio che la Banca ha lanciato ed è appunto destinato a facilitare gli investimenti nel campo delle ricerche dell'innovazione delle piccole e medie imprese campane. In questo caso intendiamo innalzare la qualità dei prodotti, migliorare l'organizzazione e l'efficienza dei processi e accrescere la attrattività del territorio.

Il ruolo della Banca è quello di assicurare la pianificazione della copertura finanziaria per progetto d'impresa, di valutare e valorizzare tutte le componenti innovative della proposta e di accompagnare, nel senso di prendere per mano, creando un'azione di credito "su misura" per avere accesso a tutte le agevolazioni che sono disponibili, quindi, oltre al credito reso dalla banca, anche tutte le legislazioni, le norme di agevolazione per l'impresa. In ultimo presento "Campania start up"; si tratta di un'associazione senza scopo di lucro, nata due anni fa, che intende favorire l'incontro tra le idee e i progetti di impresa e i finanziatori, le risorse per supportare quindi lo sviluppo del territorio: in pratica, promuovere la creazione e lo sviluppo di realtà imprenditoriali innovative...». Secondo Ferruccio Carminati - Amministratore Delegato "Investimenti piccole imprese S.p.A", i fattori strategici per fare im-presa sono: uomini, idee e numeri. «…Imprenditore non si nasce, ma c'è un percorso lungo e di sofferenza per chi decide di fare l'imprenditore. Poi servono "idee" che siano stimolanti, sofferte e confrontate con il mercato e con il mondo entro cui si vanno a inserire. I "numeri" vale a dire: costi, ricavi, pianificazione, equilibrio patrimoniale e finanziario. Infine, l'imprenditore è quello che accompagna i processi di cambiamento: non quello che in modo ottuso va avanti verso la sua rotta senza tener conto del contesto in cui opera...». Secondo Luigi Cre-scenzi, Capo Area Campania Banca Popolare di Ancona «…essere imprenditori è un mestiere difficile, lo è ancora di più oggi, in una fase economica complessa e di difficile prospettiva come quella attuale; e soprattutto nel nostro Meridione, che, sia pure con caratteristiche diverse e valori a macchia di leopardo, in troppe zone ancora presenta redditi pro-capite che non arrivano al 70% di quello medio nazionale, con un tasso di disoccupazione che sia pure - almeno fino al 2003 - in fase decrescente è ancora significativamente lontano dal dato nazionale e ancor più da quello di alcune regioni del Nord che sono sostanzialmente a occupazione piena. Ma ancor più difficile di essere imprenditori, in una situazione economica e sociale come quella descritta, probabilmente è il voler "diventare imprenditori". È vero che abbiamo le agevolazioni, ma è anche vero che le difficoltà sono tante e mancano le infrastrutture; c'è una situazione di legalità pesante, con cui bisogna purtroppo fare i conti...». Proprio con questo spirito nasce il Protocollo d'intesa siglato in Regione Campania, dalla Banca Popolare di Ancona con Efi, la società della Regione Campania, IPI e Assessorato alle attività produttive della Regione Campania. Il protocollo è finalizzato a condurre politiche per il sostegno del territorio campano, mettendo a disposizione dei giovani gli strumenti concreti per avviarsi correttamente alle attività d'impresa. Si tratta di un accordo di primaria importanza che introduce modalità innovative e mai sperimentate nel Mezzogiorno, atte a stimolare e sostenere la nascita di nuove imprese, oltre ad aprire un versante nuovo di collaborazione fra le istituzioni e il sistema creditizio. Infine, gli aspetti giuridici sono stati trattati da Mirella Migliaccio, docente di Economia e Gestione delle Imprese - Facoltà Sea - Università del Sannio - e da Vincenzo Verdicchio, docente di Diritto Privato - Facoltà Sea - Università del Sannio. Secondo Migliaccio «...Il processo di creazione dell'impresa, come è noto, si compone di più fasi che potremmo schematizzare in: messa a punto di un'idea embrionale di un'impresa; la realizzazione del progetto; l'effettuazione dell'investimento per renderla operativa e l'ingresso sul mercato. Si tratta di un processo che comprende più fasi, un processo estremamente delicato che va investito dall'imprenditore in prima persona. Ritengo che se un processo interattivo va avanti per prova di errore, è un processo di apprendimento durante il quale l'imprenditore "verifica" la sua capacità di fare impresa e "sperimenta" la fattibilità d'iniziativa; quindi un successo del processo di apprendimento per prova ed errore attraverso la sperimentazione...». «...Come sappiamo, l'apprendimento avviene attraverso varie modalità e nell'ambito dello studio dei processi cognitivi di impresa - cioè processi attraverso cui si genera si diffonde e si sfrutta conoscenza - poi, dopo, si acquisisce una modalità di ap-prendimento (che è il learning by doing). E come si fa ad imparare a fare impresa? Bisogna imparare facendo: traendo esperienza da una simulazione d'impresa...». Verdicchio, infine, ha affrontato i diversi modelli organizzativi di impresa illustrando le opportunità e i rischi legati alle varie forme giuridiche, oltre a fornire alcuni aggiornamenti sulla nuova disciplina del diritto societario. Sono state, inoltre, presentate alcune testimonianze aziendali quali: Filippo Polcino - FP Comunication srl; Paola Pietrantonio - Réalta, Giovanna Pedicini - ISPA srl. Ma accanto alle imprese già operanti sono state illustrate testimonianze di progetti di impresa sviluppati nell'ambito del progetto universitario Copus-ORU dell'Università del Sannio. Lo spirito dell'intera manifestazione, che ha incontrato la soddisfazione di una vasta platea di giovani, è stato quello di incoraggiare la cultura d'impresa riconoscendo la giusta fiducia alle generazioni future..

PROMOZIONE IMPRENDITORIA GIOVANILE
CONTRIBUTI ALL'AUTOIMPRENDITORIALITÀ
Il nuovo regime di aiuto per la promozione dell'imprenditorialità giovanile in Campania, (delibera di G.R. n. 2500 del 30/12/2004), prevede la concessione di contributi all'autoimprenditorialità nel territorio regionale al fine di favorire l'ampliamento della base produttiva e occupazionale e la creazione di nuove opportunità di inserimento per i giovani, con particolare riguardo alle donne e ai soggetti svantaggiati. Con la stessa delibera è stato attivato il primo bando con il quale è previsto uno stanziamento complessivo di euro 12.000.000.
SOGGETTI - Chi può partecipare
Possono partecipare al bando le PMI di nuova costituzione, intendendosi che, al momento della presentazione della domanda, benché già costituite e iscritte nel Registro delle imprese, risultino non operative, non avendo né comunicato l'inizio dell'attività alla competente C.C.I.A.A., né effettuato operazioni di vendita risultanti da documentazione contabile, fiscale o contrattuale. Ulteriori requisiti: sede legale e operativa nella regione Campania e forma giuridica di società di persone, di capitali, nonché cooperative; almeno i 2/3 dei soci, in termini numerici e di titolarità di quote o azioni, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, devono presentare i seguenti requisiti: età compresa tra i 18 e i 35 anni, con esclusione di coloro che abbiano compiuto il trentaseiesimo anno; assenza di stabile occupazione, intendendosi per tale l'impegno a non svolgere, successivamente all'approvazione della domanda di agevolazione, altra attività di lavoro dipendente, anche part-time, a tempo determinato o indeterminato, di impresa in forma individuale o societaria o di lavoro autonomo, anche in forma associata, con la titolarità di partita IVA; l'organo amministrativo deve essere composto per almeno i 2/3 dai soci aventi gli stessi requisiti; esclusivamente per particolari soggetti, che risentono di situazioni di svantaggio socioeconomico, e per le donne, i limiti di età sono innalzati a 40 anni compiuti.
ATTIVITÀ - Le attività agevolate
Gli ambiti di intervento: manifatturiero; commercio; turismo; servizi. Il primo bando è rivolto esclusivamente al settore manifatturiero e a quello dei servizi collegati e in particolare: estrazione di minerali; attività manifatturiere; costruzioni; trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali e imprenditoriali; istruzione; altri servizi pubblici, sociali e personali, (attività ricreative, culturali e sportive, esclusivamente per la produzione radio-televisiva da parte di soggetti diversi da quelli titolari di concessione per la radiodiffusione sonora e/o televisiva in ambito nazionale).
OGGETTO DEL FINANZIAMENTO - Cosa si finanzia
Le agevolazioni sono rivolte all'avvio di attività economiche attraverso programmi di investimento di importo complessivo agevolabile non superiore a euro 700.000 per il settore manifatturiero e euro 200.000 per quello dei servizi. Le spese ammesse ad agevolazione sono quelle per beni materiali e immateriali e alcuni servizi (locazione) sostenute a far data dalla presentazione della domanda di contributo. Limitazioni alle spese agevolabili:
- le opere murarie e assimilabili, sedi non più attive di attività industriali o artigianali da un periodo di almeno 2 anni;
- brevetti e software per le esigenze produttive e gestionali dell'impresa, nel limite del 10%;
- consulenze e servizi reali per progettazione e studi, nel limite del 5%;
- certificazioni di qualità, ambientale ed etica, innovazione organizzativa e commerciale, ricerca precompetitiva di prodotto e di dprocesso, nel limite del 3.
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE
Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto nell'intensità massima consentita pari al 35% ESN più 15% ESL calcolato sulle spese ammissibili. Il contributo concesso si scompone in due parti: una (max 2/3), come contributo a fondo perduto; la restante concessa, inizialmente, nella forma di finanziamento mezzanino rimborsabile in massimo 7 anni, con 3 di pre-ammortamento; poi si converte per la quota capitale anch'esso in contributo a fondo perduto, a condizione che l'impresa raggiunge gli obiettivi di redditività indicati per i primi 3 anni nel business plan sul quale l'iniziativa è stata valutata.

 

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