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  Dicembre 2012

Articoli n° 5
giugno 2005
 


ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

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RAPPORTO AVELLINO 2005
LE CONDIZIONI PER LO SVILUPPO

INVESTIRE NEL NOSTRO FUTURO
LA POLITICA DI COESIONE 2007-2013

l’ALLARGAMENTO dell’ue A EST
un’OPPORTUNITà di tutoraggio

ITALPACK DI LACEDONIA
L'INNOVAZIONE SI TOCCA “CON MANO”

l’intuizione vincente del GRUPPO EISE
cercare e TROVARE NUOVI CLIENTI E AGENTI IN EUROPA

INVESTIRE NEL NOSTRO FUTURO
LA POLITICA DI COESIONE 2007-2013
È necessaria un'efficace capacità di spesa coerente con le reali esigenze del territorio

 

Tommaso Mauriello
Area Legislativa - Unione Industriali di Avellino economico@confindustria.avellino.it

Lo slogan "Investire nel nostro futuro" è stato lanciato in questi mesi dalla Commissione Europea per la promozione del prossimo Quadro Comunitario di Sostegno. L'obiettivo è la salvaguardia del nostro stile di vita e delle potenzialità imprenditoriali per la cui valorizzazione è necessario pensare non solo a quali progetti rifinanziare con la nuova politica di coesione, ma focalizzare l'attenzione sulla qualità complessiva della loro programmazione. I dati poco confortanti, resi noti dal Ministero dell'Economia nell'attuazione dei Piani Operativi Nazionali e Regionali in Italia, hanno messo in evidenza la scarsa capacità di impegnare le risorse stanziate e il basso rapporto tra pagamenti e stanziamenti. Lo stato di avanzamento della spesa dei Fondi Europei nelle Aree Ob.1 evidenzia una buona performance della Campania che nel periodo marzo-dicembre 2004 è passata dal 17,7% al 26% della spesa del POR 2000-2006. Tuttavia dal risultato finale, a 4 anni dall'inizio della programmazione, risulta evidente un basso indicatore di capacità realizzativa, in linea con i livelli delle altre Regioni. I dati statistici dell'economia nazionale e la preoccupante crescita zero di alcune province campane, compresa quella di Avellino, fanno riflettere in merito alla qualità della spesa dei Fondi Europei destinati istituzionalmente a colmare il gap competitivo di alcune regioni europee svantaggiate. I commenti di questi giorni sulla stagnazione del sistema economico, confermati anche dai dati presentati presso la C.C.I.A.A. in occasione della Giornata dell'Economia, hanno stimolato un dibattito cui ha preso parte anche il mondo accademico che ha proposto metodologie immediatamente applicabili al sistema economico locale ma valide anche in contesti ultra nazionali. Il ritardo e la evidente inefficienza della spesa devono indurre gli operatori economici a stabilire un nuovo approccio nella definizione della prossima programmazione. Il contributo del professor Paolo Stampacchia, dell'Università Federico II di Napoli, si è incentrato su una proposta che rende protagonisti gli attori locali. L'impostazione di un’azione coordinata con le singole politiche a livello comunitario su temi centrali quali occupazione e ricerca, per citarne alcuni, e a livello nazionale e regionale rappresenta il punto di partenza della nuova strategia per il 2007-2013. A livello regionale vanno realizzate iniziative di confronto programmatico "allargate", con il coinvolgimento delle parti economiche e sociali da riportare poi a livello centrale favorendo un confronto partenariale. Andrebbe elaborato un riesame strategico delle priorità e degli interventi della nuova programmazione per favorire non solo un'adeguata qualità della spesa futura ma anche per evitare il rischio che la capacità realizzativa del quadro di sostegno risulti inadeguata alle esigenze dei territori interessati. La stessa Confindustria ha ribadito una verifica della compatibilità e della coerenza con l'impianto programmatorio del prossimo quadro 2007-2013 proponendo la massima partecipazione delle organizzazioni economiche e sociali. Da più parti viene ribadito il concetto di "fare sistema" perché gli interessi particolari di settori attraverso la concertazione e il consenso allargato diventino obiettivi generali di un’efficiente programmazione e di una capacità di spesa coerente con le reali esigenze espresse del territorio.

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