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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

INCHIESTA CAMPANIA - Home Page
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L'Intervista - Antonio Valiante

L'Intervento - Pietro Cerrito

L'Intervista - Cristiana Coppola

L'Intervento - Giovanni Cotroneo

L'Intervento - Silvio Sarno

L'Intervento - Costanzo Jannotti Pecci

L'Intervento - Carlo Cicala

L'Intervento - Giovanni Lettieri

L'Intervento - Andrea Prete


L'Intervento- costanzo jannotti pecci *


Dalla Finanziaria regionale 2006 risultano pochi elementi innovativi in quanto fortemente limitata dalle regole nazionali vigenti (e da quelle in via di approvazione) in tema di finanza regionale. Minori trasferimenti dallo Stato hanno, purtroppo, comportato scelte a livello regionale che pesano sui cittadini e sulle imprese.
Nel 2006 la manovra finanziaria campana ha continuato la linea di restrizione condizionata particolarmente dalla spesa sanitaria. Essa tuttavia si è prefissa di intervenire in tema di infrastrutture, sviluppo economico, formazione, ricerca, servizi sociali e cofinanziamenti comunitari.
Bisogna constatare che le entrate tributarie in rapporto al Pil nazionale sono aumentate progressivamente dal 1990 ad oggi di circa 4 punti percentuali. In parte questo andamento è attribuibile all'introduzione dal 1998 dell'Irap e alla corrispondente eliminazione di alcune forme di contribuzione sociale. A pochi giorni dall'approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale del bilancio per l'esercizio finanziario 2006, come imprenditore e rappresentate della Categoria a livello provinciale, l'incremento dell'Irap dello 0,3% rappresenta un dato di fatto poco incoraggiante. Questo soprattutto alla luce delle azioni di "pressing" sulla Regione e dei diversi tavoli di dialogo avviati per tempo per cercare strade alternative. Trovo, infatti, contraddittorio affermare che occorra rilanciare il sistema produttivo e poi, nei fatti, condizionarlo pesantemente, minandone le capacità di sopravvivenza. Non si possono trattare le imprese come mucche da mungere a piacimento o peggio come l'asino di Buridano che morì quando sembrava essersi abituato a una dieta estrema. Se è vero che il provvedimento adottato dalla Regione Campania appare un passaggio obbligato per rispondere al dettato della Finanziaria Nazionale che prevede che <in presenza di un buco nella Sanità va portata al massimo l'addizionale regionale Irap e Irpef>, è anche vero che questo buco è presente da tempo ed è andato ad aumentare di anno in anno. Pertanto interventi mirati al risanamento di disavanzi di gestioni, che si sono incrementati senza sosta nell'ultimo triennio (nel 2005 la spesa sanitaria assorbiva già il 70% delle risorse della Regione), erano necessari e, soprattutto, andavano immaginati e studiati per evitare il danno che l'attuale provvedimento provocherà al sistema economico e produttivo del territorio.
Il nostro Sistema ha più volte suggerito che l'unico e ineludibile strumento da adottare era quello del reinserimento dei ticket sanitari che avrebbero avuto un effetto deterrente sugli sprechi; una decisione che avrebbe, inoltre, colpito solo quella parte della popolazione con un reddito adeguato. Un suggerimento non accolto; infatti, l'aumento delle addizionali Irap e Irpef è rimasto nella finanziaria regionale. L'Irap, tuttavia, è stato incrementato dello 0,3% a fronte dello 0,5% inizialmente previsto, ma esso avrà sicuramente ripercussioni negative per le aziende. Mi riferisco sia alle attività già presenti, sia alle imprese che avevano previsto insediamenti dall'estero, perché l'aumento dell'Irap si accompagna a situazioni di contesto già molto difficili. Questa è solo una delle nostre preoccupazioni, perché come ha più volte rimarcato la Presidente di Confindustria Campania Cristiana Coppola, non vorremmo trovarci il prossimo anno con nuovi aumenti. Vorrei ribadire che per scongiurare questi rischi che condizionerebbero il sistema delle imprese occorre una coraggiosa politica di contenimento dei costi tagliando quegli sprechi che erano e sono presenti. Cito tra tutti quelli degli Enti Territoriali (Columbus day) e delle Società a partecipazione Regionale.
L'incremento dell'Irap, tra l'altro, ci è apparso assolutamente in controtendenza con gli orientamenti comunitari che prevedono a breve una sentenza della corte di Giustizia che bocci l'Irap.
Ma questa è un'altra storia, per ora c'è solo la certezza di dover sopravvivere con questo ulteriore aggravio di costi per le nostre imprese.

*Presidente Confindustria Benevento

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