ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

UNIONE Industriali DI napoli - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

La riforma dello Statuto

Tempi di vita e di lavoro

Come sarÀ l’imprenditore del futuro

La riforma dello Statuto
di Bruno Bisogni


Tra le novità più salienti l'incremento del numero delle cariche di vertice. Gianni Lettieri, Presidente dell'Unione, ci spiega le ragioni dei cambiamenti effettuati

Le Sezioni saranno adeguate all’evoluzione sociale e produttiva, nonchè rafforzate per elevarne il livello di rappresentatività

Con la riforma dello statuto approvata lo scorso 23 gennaio i Vice Presidenti nominabili diventano dieci. Assumono la carica tutti i delegati dal Presidente Giovanni Lettieri, il quale lo aveva annunciato fin dall'inizio del suo mandato allorché aveva assegnato compiti specifici per una serie di settori di interesse associativo. Il quadro si completa con i due Vice Presidenti di diritto, vale a dire i numeri uno del Gruppo Piccola Industria e del Gruppo Giovani Imprenditori. L'ampliamento del numero delle Vice Presidenze, che nella vecchia versione erano quattro, costituisce la novità più eclatante della riforma, sui cui aspetti essenziali interviene in questa sede il Presidente Lettieri.

Lei ha voluto fortemente l'incremento del numero delle cariche di vertice dell'Unione. Quali ragioni hanno motivato questa scelta?
Impegni e responsabilità dell'Unione Industriali di Napoli sono cresciute nel corso degli anni. Aumentare i livelli di responsabilità significa rendere concrete e operative funzioni che altrimenti rischiavano di essere ingestibili, perché collegate a deleghe troppo ampie e generiche. D'altro canto, la necessità di incrementare gli incarichi di vertice si è palesata anche in Confindustria. Come ho sottolineato a suo tempo, e come credo di aver dimostrato nei fatti, attribuire compiti a diversi imprenditori disponibili ad assicurare un contributo alla causa associativa non significa affatto ridurre gli oneri per il Presidente, ma vuol dire anzi accrescerne la centralità, in quanto coordinatore delle diverse attività poste in campo da ciascuna Vice Presidenza. Anche a questo fine è stato formalizzato il Comitato di Presidenza, un organismo che del resto, pur se non definito nel vecchio statuto, da decenni svolgeva, nella sostanza, un ruolo di consulenza per le strategie e le iniziative poste in atto dall'Unione.

Ogni Vice Presidente potrà dare vita per le materie di sua competenza a una Commissione di lavoro.
É, in scala ridotta, quanto deciso a livello di Presidenza con l'attribuzione delle deleghe. L'azione dell'Unione, nei due grandi filoni della rappresentanza e dei servizi alle associate, richiede un lavoro capillare di analisi, elaborazione, confronto, proposizione. La realizzazione delle Commissioni significa consentire ai Vice Presidenti di poter assolvere al proprio mandato fruendo dei contributi degli associati disposti a impegnarsi. Anche per i Vice, si tratta di consolidare e rafforzare i propri livelli di responsabilità, monitorando a loro volta il lavoro dei componenti le Commissioni.

Aumentano gli incarichi, ma c'è un organismo che viene soppresso. Perché si è ritenuto di porre fine all'esperienza del Gruppo Imprenditori Portuali?
Essenzialmente, perché costituiva un'anomalia nel sistema confindustriale. I componenti del Gruppo già erano iscritti ad altre Sezioni. In diversi casi, si tratta di aziende che non avevano attinenza con le attività portuali. Al riguardo, va tenuto presente che la riforma dello statuto ci è stata chiesta in primo luogo da Confindustria, intenzionata giustamente ad armonizzare principi e forme organizzative delle varie associazioni del sistema. In ogni caso, l'eliminazione del Gruppo non significa affatto ridimensionare, nelle politiche e nelle azioni associative, il ruolo delle categorie rappresentate. Anzi. Le attività legate al porto, assieme a quelle del sistema dei trasporti e della logistica, - dunque gomma, mare, ferro, inclusi aeroporto e interporti -, confluiranno in una nuova grande Sezione dell'Unione. Sappiamo bene quale spinta possono dare allo sviluppo del nostro territorio il consolidamento e l'ulteriore crescita di tale sistema, tanto più in un'epoca in cui per il Mezzogiorno si delinea la prospettiva di fungere da piattaforma logistica italiana ed europea.

Saranno sfrondate anche le Sezioni?
L'obiettivo è sempre quello di assicurare una più efficace capacità di rappresentanza degli interessi delle nostre aziende associate. Si è previsto, in tal senso, che per costituire una Sezione occorrano almeno 15 aziende iscritte. Le Sezioni che non dovessero avere questo numero minimo di rappresentanza saranno accorpate in nuove formazioni compatibili. Come sarà il caso, per l'appunto, dell'ipotizzata Sezione Trasporti e Logistica. In tal modo, si otterranno due vantaggi: un maggiore "potere contrattuale" delle Sezioni e una più articolata elaborazione di strategie, opportuna in un'epoca in cui si compete per sistemi produttivi e territoriali, per filiere, piuttosto che tra singole unità aziendali o segmenti merceologici. Vorrei sottolineare che, nel mio primo anno di Presidenza, le imprese iscritte all'Unione sono aumentate di oltre centocinquanta unità. Sono questi i numeri che bisogna incrementare. Lo stiamo facendo grazie all'impegno di rappresentanza e al lavoro della struttura. Oltre a crescere in quantità, stiamo estendendo anche l'ambito della nostra rappresentanza. L'ingresso recente nell'Unione di una struttura prestigiosa come il Teatro San Carlo ne costituisce una riprova. Presto, contiamo di annoverare tra le nostre fila una nuova Sezione in rappresentanza delle imprese dello spettacolo e della comunicazione.

Tra le novità della riforma c'è anche quella che prevede di contestualizzare la nomina del Comitato Direttivo nell'anno di elezione del nuovo Presidente.
Il Consiglio Direttivo sarà collegato alla figura del Presidente al punto che, se questi lascia l'incarico, decade anche l'organismo. La ratio di questa norma mi sembra evidente. Gli organi di governo dell'Unione devono essere coesi, perseguendo linee condivise all'atto di scegliere il vertice e il suo programma. La sfasatura temporale tra le diverse nomine determinava la possibilità che, per un certo periodo, gli orientamenti di alcuni rappresentanti non fossero pienamente convergenti, non solo su aspetti attinenti le modalità di gestione del programma, ma sulle sue stesse linee ispiratrici.

L'attuale organismo resterà tuttavia in carica fino al 2008.
Naturale, visto che è stato eletto prima della riforma. In ogni caso, con il completamento delle nomine effettuate dalla Giunta a luglio, pienamente condivise dalla Presidenza, l'organismo risponde pienamente, nella sua composizione, alle finalità perseguite per il futuro dal nuovo statuto.
É cambiata anche la procedura di designazione del Presidente.
É stata una riforma quasi dovuta, dopo la prolungata situazione di impasse che nel 2005 ha preceduto la mia nomina a Presidente. Con le modifiche adottate, si eviteranno situazioni di stallo.
I cambiamenti hanno riguardato anche la figura dei Past President: della Giunta, così come già accade per il Direttivo, potranno far parte soltanto gli ultimi in ordine cronologico.
Anche questa mi sembra un'innovazione opportuna quanto semplice e ovvia. Se un ex Presidente continua a svolgere con efficacia il suo impegno per l'associazione, non avrà difficoltà a far parte della Giunta, un organismo che raggruppa oltre cento imprenditori. In caso contrario, è giusto che quella posizione venga ricoperta da altri. L'Unione, nei suoi organismi operativi, richiede spirito di servizio.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Gennaio/Febbraio - 3.180 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it