ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

EDITORIALE - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

Sud, nuova frontiera del Paese
La politica è distante dai problemi del Paese. Ed è ancora più distante dall’emergenza

Luca CORDERO DI MONTEZEMOLO*

C'è troppo torpore, e ancora troppa disattenzione nei confronti del Sud. La politica è distante dai problemi del Paese. Ed è ancora più distante dall'emergenza Mezzogiorno. Il dramma della criminalità, argomento sul quale di solito preferisco non soffermarmi, accende per qualche giorno i riflettori sul cono d'ombra che avvolge queste regioni. Ma non appena si affievolisce il clamore, il silenzio torna ad ammantare tutto. Quasi che non parlandone, l'urgenza dei problemi si stemperasse. Qualche giorno fa il presidente della Repubblica Ciampi ha ricordato che il Sud è ancora la questione nazionale. Sottolineo: ancora. Ma a due mesi dal voto, nell'agenda della politica non è comparsa la parola Mezzogiorno. Non è stata messa in cantiere né dibattuta alcuna proposta efficace per affrontarne i tanti ritardi strutturali e per garantire condizioni minime di sicurezza. Non è stata colta, forse, l'urgenza, nello scacchiere della competizione globale, di un meridione forte, sviluppato, agganciato al resto del Paese. Eppure, mai come oggi il Sud, per la sua strategica posizione geografica, al centro dei traffici del Mediterraneo, ha l'opportunità di giocare un ruolo di primissimo piano. Eppure possiede, a cominciare proprio dalla Campania, un tessuto industriale vivo, reattivo, capace di competere, aperto all'innovazione e che, tuttavia, è ancora fragile, frenato dal peso eccessivo dei costi, delle infrastrutture, dei tempi amministrativi. Quando due anni fa, nel maggio 2004, mi insediai in Confindustria, parlai del Sud come di una nuova frontiera del Paese. Una frontiera, sia ben chiaro, che si apra, e che rappresenti il futuro, non la somma dei problemi del passato. Lo ripeto oggi con convinzione immutata. Ma il tempo non è una variabile indipendente. Quel piccolo rivolo di capitali stranieri che oggi bagna le sponde meridionali, appena uno scarso 2% di un già scarsissimo 5% complessivo, rischia di prosciugarsi, mentre altri paesi, con ben altra efficacia, lavorano per dirottarlo a casa propria. Per questo con determinazione e convinzione, a Roma come a Bruxelles, portiamo avanti l'idea di riconoscere la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno. Non chiediamo niente di nuovo per l'Europa, l'Irlanda ne ha già beneficiato, ma molto, moltissimo, per lo sviluppo del Sud. Solo se il Paese è unito ed omogeneo nelle sue possibilità di crescita noi possiamo recuperare la capacità di competere e di attrarre investimenti. Sta qui il senso della politica per il Mezzogiorno. Una politica che si fondi su un reale riequilibrio del Paese. E che per questo punti a scelte strategiche coordinate, che vadano da una semplificazione delle procedure, a una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione, da una rete di infrastrutture moderne, a un'iniezione di più mercato e di più concorrenza, fino allo sfruttamento di quel giacimento immenso di risorse esistenti che è la cultura, l'arte, il turismo: è anche questa la via per restituire al Mezzogiorno la capacità di attrazione che oggi manca. Certo, occorrono molti interventi per recuperare il divario con Il Nord, anche se qualcosa, faticosamente, è stato fatto. La Commissione europea ha approvato lo sgravio sull'Irap per i nuovi assunti nelle aree depresse, e, fatto ancor più importante, abbiamo mantenuto in sede di bilancio Ue le risorse derivanti dai fondi strutturali. Ma sono misure limitate. Non imprimono quel colpo d'ala di cui avrebbe bisogno il nostro Sud. Serve ben altro. Serve, soprattutto, il coraggio di scegliere, di decidere, di assumersi responsabilità, di dimostrarsi, in una parola, classe dirigente. Ed è su questo che Confindustria, prima del voto, intende incalzare la politica, maggioranza e opposizione. Chiunque si candidi a governare il Paese dovrà dirci in che modo intende recuperare i ritardi del Mezzogiorno, quali misure concrete e quale politica si impegna a varare per attrarre investimenti e risorse. E dovrà dire, soprattutto, se ha voglia di cogliere la sfida più difficile: dare un futuro e una speranza al Sud.

*Presidente Confindustria

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Gennaio/Febbraio - 3.180 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it