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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

L'Impresa IN CUCINA - Home Page
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Pietro Rispoli
va sempre piÙ in alto


Ferdinando CAPPUCCIO*

La Masseria della Nocciola, a San Cipriano Picentino, ospita il nuovo locale del più famoso ristoratore salernitano


Finalmente è aperto! Il nuovo locale del più importante ristoratore salernitano, Pietro Rispoli, collocato all'interno dello splendido complesso di Villa Rizzo in San Cipriano Picentino, dopo una serie di prove, è pronto ad ospitare tutti quei buongustai che sono stati coccolati per molti anni nel vecchio locale (Al Cenacolo) in Via Duomo. Certo un po' di dispiacere esiste, perché la nostra città si priva di una presenza gastronomica importante ma la vicinanza della nuova sede (dista pochissimi chilometri) e la sua bellezza e funzionalità attenuano il rimpianto per il distacco. Inoltre la presenza concomitante in quei luoghi di Silvia Imparato e del suo grande vino apre degli spiragli che fanno presagire la nascita di un vero e proprio polo enogastronomico in grado di attrarre turisti di qualità. Qualche sera fa, dopo le "tremende" libagioni natalizie, con un gruppo di amici composto dal prelato presidente, dal bucolico dentista, e dal medico viola, abbiamo deciso di andare in "pellegrinaggio" a San Cipriano. Così dopo aver imboccato un cancello padronale ed essere passati attraverso uno splendido filare di alberi, abbiamo comodamente parcheggiato l'auto nei pressi della piscina (come sarà bello d'estate!) per recarci nel locale attentamente illuminato. Già la terrazza prospiciente dove nella bella stagione si potrà pranzare o cenare con un bel pozzo e un panorama distensivo, ci ha immediatamente convinto della validità della scelta fatta da Pietro. Ci siamo infatti trovati davanti a una struttura che in "nuce" ha tutti i presupposti per diventare simile ai relais della campagna francese. Una volta entrati nella spaziosa e accogliente sala (c'è anche un camino intorno al quale poter conversare) siamo stati accompagnati ad un ampio tavolo, apparecchiato con eleganti tovaglie e bicchieri di gran pregio. Alla presenza di Pietro Rispoli, pronto a soddisfare tutte le nostre curiosità, abbiamo incominciato a scegliere il percorso culinario della serata; le offerte del menù comprendevano accanto ai piatti già validamente sperimentati, nuove specialità ispirate ai prodotti del territorio picentino, a cominciare dalle nocciole. Dopo aver faticosamente (avrei voluto assaggiare tutto!) individuato il percorso, con l'amico viola, nell'ampia e completa cantina, abbiamo scelto i vini - rigorosamente bianchi - della serata: il profumatissimo e delicatissimo Chardonnay Cuvèe Du Bois di Les Cretes, e il corposissimo e meraviglioso vintage "Terre Alte" di Livio Felluga. A questo punto abbiamo cominciato…Il primo antipasto presentatoci è stata la mozzarellina grigliata con salsa di capperi.

È una semplice ma mirabile composizione che compendia in pieno la cucina del cuoco-ingegnere: mozzarelline di alta qualità (morbide e consistenti), ben cotte (grigliate ma non filanti), accompagnate da una salsa di capperi che donava sapidità al piatto (eliminando il "fumo") senza però sovrastare il sapore della cucina. Tutti questi elementi, ossia qualità, cottura, equilibrio dei sapori, si integrano nella filosofia di Pietro che parte dalla tradizione (è figlio d'arte! Non dimentichiamo che il padre Vincenzo Rispoli è stato un grandissimo chef negli anni '60) e la rinnova, alleggerendola nei condimenti e arricchendola nel gusto. Alle mozzarelline è seguito un crostone di pane, appena tostato, con seppioline freschissime croccanti accompagnate da un profumatissimo pomodorino della costiera. La semplicità non deve trarre in inganno: è un piatto dove il mestiere del cuoco (cottura croccante delle seppie) e l'altissima qualità delle materie prime sono indispensabili. La scelta dei primi piatti ha determinato una disgregazione della unità di scelta: così mentre il prelato e il bucolico affrontavano l'innovazione di un delicato risotto mantecato con la presenza inedita del caffé, il medico viola si è lasciato felicemente sedurre dai fusilli (fatti "a mano") tirati al ragù di agnello con carciofi, piatto che avendolo assaggiato, ho immediatamente invidiato e concupito. L'integrazione tra la cultura costiera di Rispoli con il nuovo ambiente contadino si concretizza soprattutto nella mia scelta: la minestra maritata. La coincidenza del periodo (è il momento in cui nelle case di campagna si lavora il maiale) lo ha spinto a riproporre questo antico piatto contadino, integro nel gusto, con l'indispensabile sapidità e forza, ma privo di quei grassi che oggi non sono più accettabili. La mia legittima curiosità su come realizzare un piatto "saporito ma non micidiale" è stata soddisfatta dallo chef che mi ha spiegato che la cottura del brodo con la "pezzentella" con la "cotica" e la carne di maiale passa attraverso una sgrassatura costante, mentre broccoli neri, cicoria, scarole, verza e cavolo vengono lessati singolarmente e poi, con proporzioni diverse, onde evitare che i sapori forti assorbano quelli più delicati, assemblate e immerse nel brodo. Per completare la parte sapida della cena, mentre gli amici si deliziavano con scampi cotti senza sale al vapore, in modo da apprezzarne in pieno la freschezza e il sapore, personalmente ho scelto baccalà con la cipolla. È un piatto perfetto, dove il "mussillo", tenero e soffice, trova amalgama della naturale sapidità nella dolcezza delle cipolle di Montoro. E infine i dolci…! Mentre alcuni optavano per il semifreddo e altri per la millefoglie, ho potuto gustare un magnifico tortino con all'interno crema di nocciole calda, ben diverso da analoghi prodotti surgelati proposti in molti ristoranti. Un raro passito di Pozzillo (700 bottiglie), un caffé indiano e un nocillo de "É curti" hanno concluso la bellissima serata. Vi invito ad andare a San Cipriano Picentino ad apprezzare una grande cucina del nostro territorio.

*Cultore di Enogastronomia -ferdinando.cappuccio@banca.mps.it

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