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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

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Nuove applicazioni di
riscaldamento a microonde

In Italia le prime regole per
la posta elettronica certificata

Nuove applicazioni di
riscaldamento a microonde


Un progetto di ricerca incentrato su tecniche innovative di controllo basate sulla termografia all'infrarosso


L’importanza dell'alimentazione sulla salute, così come i cambiamenti socio-economici, quali la verticalizzazione dei pasti, la destrutturazione della famiglia, la ridotta durata della pausa pranzo e l'incidenza del lavoro femminile, hanno avuto conseguenze immediate sui modelli di consumo e quindi sulla tipologia di domanda dei prodotti alimentari. Nuovi prodotti a base di vegetali abbinano un antico simbolismo e una genuinità ben maggiore di quella fornita dai cibi pronti dei fast-food, in aggiunta a una variabilità di prodotti e di formulazioni potenziali, che li rendono pienamente rispondenti alla domanda di prodotti più sicuri e naturali e a maggior contenuto di servizi (convenience food). La diffusione di alimenti ready to eat (cibi precotti, da cuocere al microonde, monodose) connota fortemente le civiltà industriali, e rende indispensabili i requisiti della sicurezza e della qualità dei cibi, insieme al mangiar bene. In tale contesto, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Università di Salerno, il DiSTAAM dell'Università del Molise, congiuntamente ad aziende leader nel settore delle industrie alimentari, quali CTI Foodtech srl e Goglio Spa, hanno elaborato un progetto di ricerca per applicare il riscaldamento a microonde in diversi processi alimentari (blanching, essiccazione, sterilizzazione, pastorizzazione, cottura), in modo da garantire alti livelli igienico-sanitari, minimizzando le alterazioni del prodotto di base. Infatti, tale "mild technology", benché scarsamente applicata, presenta il vantaggio di garantire "energy" e "space saving" e, soprattutto, offre interessanti prospettive in termini di qualità nutrizionale dell'alimento trattato laddove si riesca ad effettuare un accurato controllo della distribuzione delle temperature all'interno degli alimenti. Infatti, l'applicazione su larga scala del riscaldamento a microonde è essenzialmente frenata dalla non omogenea distribuzione della temperatura all'interno degli alimenti e dalle difficoltà di "scale up" degli impianti. Pertanto, volendo applicare il riscaldamento a microonde nei trattamenti termici degli alimenti, sostituendo sistemi più tradizionali, si sta indagando sulla possibilità di migliorare l'uniformità del riscaldamento. A tal fine si stanno studiando le condizioni operative degli specifici processi considerati, volte a determinare la appropriata "skin depth" elettromagnetica; la conoscenza di quest'ultimo parametro è essenziale per determinare gli spessori di assorbimento della radiazione emessa dal magnetron e, di conseguenza, per "ritagliare" le geometrie che si possono efficacemente trattare. Modelli analitici e numerici consentono, parallelamente, di poter prevedere i profili di temperatura nell'ambito dei campioni in prova. Ancora allo scopo di migliorare l'uniformità del riscaldamento, è in studio un sistema innovativo di controllo di temperatura, basato essenzialmente sull'uso della termografia ad infrarossi, tecnica non invasiva, le cui peculiarità ben si sposano con le difficoltà di usare sonde di temperatura metalliche in una cavità soggetta alle microonde. In particolare, il lavoro intrapreso intende sviluppare e ottimizzare un sistema per il controllo della potenza rilasciata dal/dai magnetron nel rispetto delle curve temperatura/tempo richieste dal particolare processo considerato. La modulazione dell'energia avverrà in seguito alla lettura in tempo reale di mappe di temperatura bidimensionali relative al campione in prova e non ad esso correlate in via indiretta, come tipicamente accade (ad esempio misurando temperature dell'aria in uscita dalla cavità elettromagnetica o, comunque, in numero limitato di punti grazie alle fibre ottiche). Il controllo della temperatura sarà effettuato mediante tecniche retroattive PID e "shadowing" (essenzialmente consistenti nella schermatura delle parti più calde, "hot spot", e quindi atte a favorire il riscaldamento di quelle più fredde), col duplice obiettivo di controllare la coerenza delle curve tempo/temperatura e la uniformità delle temperature nell'alimento e con la conseguente riduzione dei consumi energetici. Successivamente, l'attività prevede l'analisi dell'efficacia dei suddetti controlli sui trattamenti termici in termini di sicurezza e la scelta dei parametri di processo più adatti a garantire la qualità dei prodotti alimentari trattati. Con tale sistema si potranno dunque definire le corrette procedure operative dei trattamenti termici con microonde per i diversi alimenti. All'interno del progetto la "CTI Foodtech srl", gruppo con sede a Salerno, che dal 1986 opera nel settore dell'industria conserviera composto da tre partecipate di cui una ha sede in Spagna, leader nella realizzazione di impianti per la lavorazione di pesche, albicocche, pere, mele, carciofi, andrà ad implementare il prototipo industriale per test su prodotti finiti e pronti al consumo. Gli addetti CTI Foodtech procederanno all'assemblaggio del prototipo e il responsabile dell'area progettazione/management collaborerà anche con i laboratori universitari nella fase iniziale di implementazione dei test su scala pilota. L'attività prevede la definizione di:
- progetto di un impianto pilota di riscaldamento a microonde;
- geometria della camera con microonde, comprendente sistemi di trasporto e di entrata/uscita dei prodotti;
- caratteristiche, numero e disposizione dei magnetron;
- dispositivi per favorire la omogenea distribuzione delle microonde, quali guide d'onda, "mode stirrer", schermi;
- sistemi di controllo della temperatura.
Partendo dalla valutazione dell'effetto dei vari trattamenti a microonde sulla sicurezza di vari alimenti semplici e di formulazione complessa, saranno valutati gli effetti delle microonde sulla qualità nutrizionale e sensoriale degli alimenti, sulla stabilità degli stessi nel tempo (shelf-life) e delle interazioni con i materiali di confezionamento, anche in previsione di un utilizzo diretto degli stessi in cuocitori a microonde prima del consumo. Una maggiore conoscenza dell'interazione microonde-alimenti comporterà anche un miglioramento dei materiali di confezionamento degli stessi, risparmio energetico e riduzione dell'impatto ambientale nelle trasformazioni alimentari. In relazione al packaging, saranno studiate soluzioni innovative, anche mediante la progettazione/realizzazione di composti in grado di preservare i requisiti di freschezza dei prodotti. Per questa fase ci si avvarrà, in particolare, della collaborazione della Goglio Spa, azienda multinazionale leader nel settore del packaging alimentare.

*DIMEC, Università di Salerno
**DISTAAM, Università del Molise

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