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  Dicembre 2012

Articoli n° 1
gennaio/febbraio 2006
 

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Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale

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Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale
di Filomena LABRUNA


Una cerimonia in ricordo di Umberto Agnelli che con la sua etica degli affari ha segnato un'epoca

L'evento più significativo che ha chiuso il 2005 all'Unione degli Industriali di Avellino e che apre il 2006 sul solco di un positivo rapporto tra la classe dirigente imprenditoriale torinese e quella irpina, è stato sicuramente l'incontro della giunta con Andrea Agnelli. Un'intera giornata, il 12 dicembre 2005, dedicata dal giovane rampollo del colosso automobilistico torinese a conoscere l'Irpinia. Un avvenimento non casuale, ma atteso, scelto e programmato. Un incontro che rappresenta la continuità di un rapporto fertile, sulla linea di quello tra la Fiat e l'Irpinia, con l'auspicio espresso dal presidente Sarno, che prima di essere rapporto tra impresa e territorio, sia di collaborazione tra uomini. <La nostra volontà - spiega Sarno - è di rinnovare insieme nel presente e nel futuro, i valori veri dell'imprenditoria italiana che Umberto Agnelli con la sua vita ha voluto ribadire e con il suo stile contrassegnare>. Le tappe presso gli stabilimenti della Fma di Pratola Serra e dell'Irisbus di Flumeri, hanno confermato quanto le due realtà industriali targate Fiat siano realtà di eccellenza nel panorama industriale locale e nazionale, grazie alle tecnologie d'avanguardia, a processi moderni e qualificati, a una gestione seria e puntuale. Ma la ragione principale della visita privata di Agnelli, giunto ad Avellino su invito personale del presidente di Confindustria Avellino, Silvio Sarno, è stata la cerimonia di commemorazione del padre Umberto, cui è dedicata la sala conferenzec della prestigiosa sede associativa di via Palatucci. Gli imprenditori irpini hanno deciso di ricordare Umberto Agnelli con l'intitolazione della sala e la cerimonia ufficiale, avvenuta l'otto luglio del 2004 alla presenza del presidente del gruppo Fiat, nonché leader nazionale di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. <Una decisione - spiega il presidente Sarno - che non è stato un semplice atto formale, ma un'autentica scelta di campo degli imprenditori irpini verso un capitalismo riformista in grado di proporre in periodi di storia debole i valori dell'etica degli affari e della generazione di vera ricchezza>. E anche Gianni Lettieri, già presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino e attualmente presidente dell'Unione degli Industriali di Napoli, si è soffermato sul profondo legame che unisce la famiglia Agnelli alla comunità irpina, di cui gli imprenditori si sono fatti portavoce e che si è concretizzato con l'importante presenza in Irpinia di aziende del gruppo Fiat. L'appello di Lettieri è un messaggio forte, destinato a rimanere nel cuore dei giovani imprenditori. Oltre a sottolineare l'importanza di programmi pubblici e privati nel Mezzogiorno d'Italia che conserva ancora grandi potenzialità di sviluppo, Gianni Lettieri ha esortato i giovani imprenditori a uniformare il proprio comportamento allo stile sobrio e umile di Umberto Agnelli, che ha saputo contribuire alle strategie di impresa, coniugandole all'interesse nazionale.
Poi è stata la volta di Enzo Giustino. Il suo ricordo di Umberto Agnelli è vivo e ha assunto perciò il valore della testimonianza per la profonda conoscenza del periodo storico in cui Umberto Agnelli ha operato e per la vicinanza al fratello, l'avvocato Giovanni, di cui è stato vice nel periodo di presidenza di Confindustria. Ha evocato il passaggio generazionale dell'imprenditoria italiana e la posizione di riferimento del pensiero di Umberto nell'orientarne l'impegno nella riforma di Confindustria degli anni settanta e la decisione del gruppo Fiat di investire nel Mezzogiorno. É stato condiviso da tutti il ricordo della signorilità di Umberto Agnelli nei rapporti interpersonali. L'accoglienza riservata ad Andrea Agnelli è stata sincera, senza riserve. Un momento che è andato ben oltre la commemorazione della figura paterna. E Andrea Agnelli lo ha apprezzato, ringraziando Sarno, Lettieri e Giustino per gli interventi e soprattutto per le belle parole dedicate al padre e all'intera famiglia. Il suo apprezzamento per l'Irpinia è risultato schietto, spontaneo: <Nel mio primo incontro con Avellino - ha detto il giovane Agnelli - ho visto seppur rapidamente una bella terra, attività d'impresa valide e con curiosità ho voluto conoscere il gruppo dirigente dell'Unione formato da giovani imprenditori>. E poi un messaggio importante destinato a tutta l'imprenditoria irpina che assume nel tempo particolare rilievo: <La visita è stata organizzata per commemorare la figura paterna, ma rappresenta anche l'inizio di un rapporto più continuo con la classe dirigente imprenditoriale e con la provincia di Avellino>.
Un proposito accolto con grande favore dal presidente Sarno che spiega in maniera specifica la decisione di intitolare la sala ad Umberto Agnelli. <É la scelta - afferma Sarno - di avere quale riferimento del proprio operato il richiamo continuo al capitalismo riformista, che ricerca nell'ambito di regole e di condotte etiche, l'indispensabile risultato economico che crea ricchezza e che collabora attivamente per la crescita della comunità>. <Proprio perché ispirati a questi valori - aggiunge Silvio Sarno - affermiamo la maggiore centralità dell'impresa, quale volano di sviluppo e siamo impegnati singolarmente e in associazione per crearne le condizioni. Questi valori richiedono di essere confermati, riportati al loro originario significato, soprattutto nelle attuali condizioni storiche e socio-economiche>. Sarno spiega anche il carattere della cerimonia, vissuta nell'intimità del ricordo e nella sostanza del messaggio per un gesto definito dalla signora Allegra Agnelli "bello e importante" e ha spiegato il perché dei due interventi che si sono susseguiti nella cerimonia del 12 dicembre: Enzo Giustino chiamato a tracciare il profilo umano e imprenditoriale di Umberto Agnelli, partendo da un articolo sul Corriere del Mezzogiorno in cui Giustino tracciava con grande spontaneità lo stile di Gianni e Umberto Agnelli e censurava l'abbandono alla polemiche di pur prestigiosi imprenditori meridionali. E poi Lettieri, chiamato ad un'interpretazione autentica della sua proposta di intitolazione della sala che ospita gli eventi più importanti di Confindustria.
Sarno sottolinea come la storia della Fiat e della famiglia Agnelli, emblemi dell'imprenditoria, dimostrino cose importanti, parlino di una sfida continua non solo nel contingente, ma lungo tutto l'oltre secolo di storia. E la Fiat, secondo il presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino, parla anche di un'industrializzazione del Mezzogiorno che conferma pienamente la sua validità e che contribuisce in modo determinante ad assicurare la competitività del gruppo e la crescita del Mezzogiorno, auspicando che questo avvenga a livelli sempre più alti. <Intorno alla presenza Fiat - dichiara Sarno nel suo intervento - si è costruito anche in Irpinia la nostra più diffusa industrializzazione, creando un connubio forte tra le strategie del gruppo e la laboriosità e la cultura del lavoro della comunità locale. Vogliamo che questo connubio si confermi e che continui a crescere>. Il presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino sottolinea come oggi, più di ieri, la presenza della Fiat possa sinergicamente rapportarsi alle tante e piccole medie imprese del territorio. <Sono le stesse imprese che Fiat - aggiunge - con la sua domanda di fornitura o con la sola presenza nel territorio ha contribuito a far nascere, e che oggi sono in grado di stabilire sempre più alti livelli di collaborazione industriale e commerciale>.
E in questo contesto candida l'Irpinia e il suo sistema industriale, che hanno conosciuto significativi processi di crescita, che hanno confermato validità nel tempo e nei mutati contesti, quale prova di una raggiunta maturità imprenditoriale, che vuole continuare a svilupparsi nella sempre più dinamica economia senza confini. Annuncia che il compito del gruppo dirigente che guida l'associazione degli imprenditori di Avellino sarà di interpretare questa volontà, di dare ad essa il giusto risalto, assicurarle l'incessante e corale lavoro di sostegno. <Per questo ci aiuta - spiega Sarno - e ci dà incitamento la frequentazione di luoghi, come questa sala intitolata ad Umberto Agnelli che evocano il ricorso e l'esempio di chi ha saputo incidere col proprio impegno nella storia positiva di cui oggi apprezziamo gli effetti>. Il presidente di Confindustria Avellino si dichiara particolarmente soddisfatto per l'iniziativa che ha segnato un punto fermo nella vita dell'Unione e per il fatto che Andrea Agnelli abbia incontrato gli imprenditori dell'Unione di Avellino e dei diversi settori economici che hanno contribuito alla crescita socio-economica della provincia e anche le giovani leve, impegnate nella conduzione delle imprese, alcuni dei quali esponenti di un'imprenditoria familiare dalle grandi potenzialità.

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