Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale
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Irpinia e Gruppo Fiat insieme
per una collaborazione industriale
di Filomena LABRUNA
![](images/avellino.jpg)
Una cerimonia in ricordo di Umberto Agnelli che con la sua etica degli affari
ha segnato un'epoca
L'evento più significativo che ha chiuso il 2005
all'Unione degli Industriali di Avellino e che apre il 2006 sul solco di un
positivo rapporto tra la classe dirigente imprenditoriale torinese e quella
irpina, è stato
sicuramente l'incontro della giunta con Andrea Agnelli. Un'intera giornata,
il 12 dicembre 2005, dedicata dal giovane rampollo del colosso automobilistico
torinese a conoscere l'Irpinia. Un avvenimento non casuale, ma atteso, scelto
e programmato. Un incontro che rappresenta la continuità di un rapporto
fertile, sulla linea di quello tra la Fiat e l'Irpinia, con l'auspicio espresso
dal presidente Sarno, che prima di essere rapporto tra impresa e territorio,
sia di collaborazione tra uomini. <La nostra volontà - spiega Sarno
- è di rinnovare insieme nel presente e nel futuro, i valori veri dell'imprenditoria
italiana che Umberto Agnelli con la sua vita ha voluto ribadire e con il suo
stile contrassegnare>. Le tappe presso gli stabilimenti della Fma di Pratola
Serra e dell'Irisbus di Flumeri, hanno confermato quanto le due realtà industriali
targate Fiat siano realtà di eccellenza nel panorama industriale locale
e nazionale, grazie alle tecnologie d'avanguardia, a processi moderni e qualificati,
a una gestione seria e puntuale. Ma la ragione principale della visita privata
di Agnelli, giunto ad Avellino su invito personale del presidente di Confindustria
Avellino, Silvio Sarno, è stata la cerimonia di commemorazione del padre
Umberto, cui è dedicata la sala conferenzec della prestigiosa sede associativa
di via Palatucci. Gli imprenditori irpini hanno deciso di ricordare Umberto
Agnelli con l'intitolazione della sala e la cerimonia ufficiale, avvenuta l'otto
luglio del 2004 alla presenza del presidente del gruppo Fiat, nonché leader
nazionale di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. <Una decisione
- spiega il presidente Sarno - che non è stato un semplice atto formale,
ma un'autentica scelta di campo degli imprenditori irpini verso un capitalismo
riformista in grado di proporre in periodi di storia debole i valori dell'etica
degli affari e della generazione di vera ricchezza>. E anche Gianni Lettieri,
già presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino e attualmente
presidente dell'Unione degli Industriali di Napoli, si è soffermato
sul profondo legame che unisce la famiglia Agnelli alla comunità irpina,
di cui gli imprenditori si sono fatti portavoce e che si è concretizzato
con l'importante presenza in Irpinia di aziende del gruppo Fiat. L'appello
di Lettieri è un messaggio forte, destinato a rimanere nel cuore dei
giovani imprenditori. Oltre a sottolineare l'importanza di programmi pubblici
e privati nel Mezzogiorno d'Italia che conserva ancora grandi potenzialità di
sviluppo, Gianni Lettieri ha esortato i giovani imprenditori a uniformare il
proprio comportamento allo stile sobrio e umile di Umberto Agnelli, che ha
saputo contribuire alle strategie di impresa, coniugandole all'interesse nazionale.
Poi è stata la volta di Enzo Giustino. Il suo ricordo di Umberto Agnelli è vivo
e ha assunto perciò il valore della testimonianza per la profonda conoscenza
del periodo storico in cui Umberto Agnelli ha operato e per la vicinanza al
fratello, l'avvocato Giovanni, di cui è stato vice nel periodo di presidenza
di Confindustria. Ha evocato il passaggio generazionale dell'imprenditoria
italiana e la posizione di riferimento del pensiero di Umberto nell'orientarne
l'impegno nella riforma di Confindustria degli anni settanta e la decisione
del gruppo Fiat di investire nel Mezzogiorno. É stato condiviso da tutti
il ricordo della signorilità di Umberto Agnelli nei rapporti interpersonali.
L'accoglienza riservata ad Andrea Agnelli è stata sincera, senza riserve.
Un momento che è andato ben oltre la commemorazione della figura paterna.
E Andrea Agnelli lo ha apprezzato, ringraziando Sarno, Lettieri e Giustino
per gli interventi e soprattutto per le belle parole dedicate al padre e all'intera
famiglia. Il suo apprezzamento per l'Irpinia è risultato schietto, spontaneo: <Nel
mio primo incontro con Avellino - ha detto il giovane Agnelli - ho visto seppur
rapidamente una bella terra, attività d'impresa valide e con curiosità ho
voluto conoscere il gruppo dirigente dell'Unione formato da giovani imprenditori>.
E poi un messaggio importante destinato a tutta l'imprenditoria irpina che
assume nel tempo particolare rilievo: <La visita è stata organizzata
per commemorare la figura paterna, ma rappresenta anche l'inizio di un rapporto
più continuo con la classe dirigente imprenditoriale e con la provincia
di Avellino>.
Un proposito accolto con grande favore dal presidente Sarno che spiega in maniera
specifica la decisione di intitolare la sala ad Umberto Agnelli. <É la
scelta - afferma Sarno - di avere quale riferimento del proprio operato il
richiamo continuo al capitalismo riformista, che ricerca nell'ambito di regole
e di condotte etiche, l'indispensabile risultato economico che crea ricchezza
e che collabora attivamente per la crescita della comunità>. <Proprio
perché ispirati a questi valori - aggiunge Silvio Sarno - affermiamo
la maggiore centralità dell'impresa, quale volano di sviluppo e siamo
impegnati singolarmente e in associazione per crearne le condizioni. Questi
valori richiedono di essere confermati, riportati al loro originario significato,
soprattutto nelle attuali condizioni storiche e socio-economiche>. Sarno
spiega anche il carattere della cerimonia, vissuta nell'intimità del
ricordo e nella sostanza del messaggio per un gesto definito dalla signora
Allegra Agnelli "bello e importante" e ha spiegato il perché dei
due interventi che si sono susseguiti nella cerimonia del 12 dicembre: Enzo
Giustino chiamato a tracciare il profilo umano e imprenditoriale di Umberto
Agnelli, partendo da un articolo sul Corriere del Mezzogiorno in cui Giustino
tracciava con grande spontaneità lo stile di Gianni e Umberto Agnelli
e censurava l'abbandono alla polemiche di pur prestigiosi imprenditori meridionali.
E poi Lettieri, chiamato ad un'interpretazione autentica della sua proposta
di intitolazione della sala che ospita gli eventi più importanti di
Confindustria.
Sarno sottolinea come la storia della Fiat e della famiglia Agnelli, emblemi
dell'imprenditoria, dimostrino cose importanti, parlino di una sfida continua
non solo nel contingente, ma lungo tutto l'oltre secolo di storia. E la Fiat,
secondo il presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino, parla anche
di un'industrializzazione del Mezzogiorno che conferma pienamente la sua validità e
che contribuisce in modo determinante ad assicurare la competitività del
gruppo e la crescita del Mezzogiorno, auspicando che questo avvenga a livelli
sempre più alti. <Intorno alla presenza Fiat - dichiara Sarno nel
suo intervento - si è costruito anche in Irpinia la nostra più diffusa
industrializzazione, creando un connubio forte tra le strategie del gruppo
e la laboriosità e la cultura del lavoro della comunità locale.
Vogliamo che questo connubio si confermi e che continui a crescere>. Il
presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino sottolinea come oggi,
più di ieri, la presenza della Fiat possa sinergicamente rapportarsi
alle tante e piccole medie imprese del territorio. <Sono le stesse imprese
che Fiat - aggiunge - con la sua domanda di fornitura o con la sola presenza
nel territorio ha contribuito a far nascere, e che oggi sono in grado di stabilire
sempre più alti livelli di collaborazione industriale e commerciale>.
E in questo contesto candida l'Irpinia e il suo sistema industriale, che hanno
conosciuto significativi processi di crescita, che hanno confermato validità nel
tempo e nei mutati contesti, quale prova di una raggiunta maturità imprenditoriale,
che vuole continuare a svilupparsi nella sempre più dinamica economia
senza confini. Annuncia che il compito del gruppo dirigente che guida l'associazione
degli imprenditori di Avellino sarà di interpretare questa volontà,
di dare ad essa il giusto risalto, assicurarle l'incessante e corale lavoro
di sostegno. <Per questo ci aiuta - spiega Sarno - e ci dà incitamento
la frequentazione di luoghi, come questa sala intitolata ad Umberto Agnelli
che evocano il ricorso e l'esempio di chi ha saputo incidere col proprio impegno
nella storia positiva di cui oggi apprezziamo gli effetti>. Il presidente
di Confindustria Avellino si dichiara particolarmente soddisfatto per l'iniziativa
che ha segnato un punto fermo nella vita dell'Unione e per il fatto che Andrea
Agnelli abbia incontrato gli imprenditori dell'Unione di Avellino e dei diversi
settori economici che hanno contribuito alla crescita socio-economica della
provincia e anche le giovani leve, impegnate nella conduzione delle imprese,
alcuni dei quali esponenti di un'imprenditoria familiare dalle grandi potenzialità.
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