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  Dicembre 2012

Articoli n° 5
giugno 2005
 


ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

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il ruolo delle banche locali
soluzioni ad hoc per ogni esigenza

FINNOVA CAP
OPPORTUNITÀ E PROTEZIONE PER LE AZIENDE

il ruolo delle banche locali
soluzioni ad hoc per ogni esigenza
La profonda conoscenza del territorio consente di valutare la clientela non solo alle garanzie reali

di Raffaella Venerando & Gaia Sigismondi


Antonino De Simone
Presidente Banca di Credito Popolare di Torre del Greco



Nel variegato panorama creditizio italiano un ruolo importante è riservato alle banche locali, il cui interesse “particolare” è il benessere del territorio. In Campania tale obiettivo viene perseguito con serietà e affidabilità dalla BCP di Torre del Greco, come ci racconta il suo Presidente Anto-nino De Simone.

Il sistema bancario davvero si è modernizzato? Le nostre banche sono competitive sulla scena internazionale?
Il sistema bancario italiano sicuramente è cresciuto e si è modernizzato soprattutto perché, entrato in competizione con le banche europee, ha dovuto tener conto di questa novità. Com'è noto c'è libertà di movimento per le banche europee anche se gli ultimi episodi fanno nascere qualche dubbio; banche di altri paesi possono venire in Italia e noi possiamo andare all'estero. Il sistema bancario italiano un tempo era ingessato, protetto, e per questo non competitivo. Questo gap fortunatamente pian piano è andato riducendosi. Bisogna tener conto però che le banche sono funzionali a tutto il sistema economico, per cui è difficile paragonare il sistema bancario italiano a quello inglese o tedesco o francese se non si tiene conto di altre differenze che dipendono, ad esempio, dalle relazioni sindacali. In Italia è ben più complicato adeguare la struttura di un'impresa alle effettive esigenze perché tutta una serie di vincoli lo impedisce. Ad esempio, in tema di crediti in sofferenza ben diversi sono i tempi di recupero tra il sistema italiano e quello europeo, per cui una banca che ha un credito garantito da ipoteca su un bene reale in Italia a volte impiega quindici anni per risolvere la questione, nel nord dell'Europa ne occorrerebbero due o tre anni al massimo. Anche i livelli salariali sono diversi per cui alla fine paragonare, soprattutto in termini di competitività, questi due sistemi senza tener conto delle differenze che vi sono tra le economie, le burocrazie, i vincoli, diventa assolutamente improprio. Natu-ralmente tutti ci auguriamo che la situazione in Italia venga adeguata a quella del resto dell'E-uropa. Il processo è molto complicato e qualche cosa in tema di procedura concorsuale si è fatto, anche se gli effetti sono ancora limitati. Molte banche per questa ragione hanno proceduto alla cartolarizzazione dei crediti in sofferenza, registrando perdite consistenti su questa operazione. Noi per fortuna non l'abbiamo fatto, perché la nostra dimensione non molto grande ci ha sempre spinto a non dare troppa importanza a queste operazioni che servono a migliorare l'immagine del bilancio. Sappiamo bene di avere delle sofferenze, peraltro non eccessive, a fronte delle quali abbiamo accantonato dubbi esiti per oltre il 52%; adesso però con la rivalutazione degli immobili siamo in condizione di recuperare i nostri crediti, quando le procedure ce lo consentiranno. Tutto questo per dire che non si può semplicemente paragonare l'attività delle banche europee con quelle italiane se non si tiene conto delle diversità di sistemi non confrontabili tra loro. Noi poi lavoriamo in Campania in una realtà già difficile di per sé, per problemi di economia e ambiente, in un contesto in cui spesso le aziende sono poco patrimonializzate. Non si può semplicemente paragonare il costo del denaro tra la Campania e l'area del lombardo veneto se non si tiene conto che le economie sono completamente differenti.
Quali sono i compiti di una banca locale?
Una banca locale deve essere in grado di valutare l'imprenditore non solo per le garanzie reali che può offrire, dando risposte rapide alle richieste di credito. La presenza di una banca locale è indispensabile per lo sviluppo di economie già vessate come quella meridionale, costellata di problemi economici, di sicurezza, culturali. Certo, non vogliamo surrogare l'attività delle grandi banche anche perché sarebbe velleitario e privo di senso, ma riempire uno spazio che c'è e che finalmente adesso riconoscono tutti, perché accanto all'opera delle grandi banche che vendono prodotti standardizzarti a basso costo come impone la concorrenza internazionale, ci sia un istituto locale che possa commercializzare prodotti galenici, come nelle farmacie dove oltre alla vendita dei farmaci da banco già confezionati, ci sono preparati ad hoc specifici per il singolo cliente. Vogliamo utilizzare la profonda conoscenza derivante dal forte radicamento su questo mercato proprio per poter valutare la clientela in base non solo alle garanzie reali. Ci auguriamo inoltre di dare un contributo alle istituzioni locali nell’ammodernamento dell’'apparato burocratico. Poniamo ad esempio il problema delle tesorerie: le grandi banche 5 o 6 anni fa erano in competizione per acquisire il maggior numero possibile di esse, poi piano piano gli enti locali hanno posto delle condizioni così restrittive che quest'affare è diventato non più interessante. Noi, invece, vogliamo estendere la nostra presenza, che al momento si attesta su circa settanta tesorerie, convincendo i Comuni a informatizzare questo servizio. Siamo già in grado di erogarlo in via informatica ma per poterlo fare abbiamo bisogno che anche la controparte sia attrezzata. Stiamo preparando un convegno dedicato ai sindaci di tutte le province della Cam-pania per illustrare questo progetto, e convincere gli amministratori circa la convenienza di attrezzarsi a rendere questo servizio più moderno.
Quali i vantaggi di una simile operazione?
Rapidità, sicurezza, costi più bassi e minor perdita di tempo. Non solo: il Tesoro preme per avere il controllo dei suoi flussi in tempi reali e noi riteniamo di dover contribuire a questo processo che è contemporaneamente di modernizzazione degli enti locali ma anche del sistema centrale.
Oggi si parla molto di etica degli affari, di responsabilità sociale dell'impresa. A che valori si riferisce?
Questo è il secondo anno che redigiamo un bilancio sociale perché vorremmo che tutti quelli che hanno a che fare con la banca, i soci, i lavoratori, i clienti si rendano conto del contributo che la nostra attività apporta all'economia. Una banca popolare, infatti, non ha il solo scopo di produrre un reddito quanto più alto possibile ma anche quello di agevolare lo sviluppo delle attività economiche, precondizione indispensabile per la nostra crescita. Noi lavoriamo in Cam-pania e il 5% del nostro reddito lo eroghiamo qui a sostegno delle attività culturali e di beneficenza. E su questa strada ci auguriamo di continuare.

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