CAPITALE UMANO E COMPETITIVITÀ
INNOVAZIONE, FORMAZIONE E CULTURA
LA CULTURA DELLA CONOSCENZA
GLI ASSET GIUSTI PER COMPETERE
“JEAN MONNET”
UNA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE EUROPEA
SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO
INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ
IL PROGETTO OP.LA
INVESTIRE SULLA MOBILITÀ
INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ
Le aziende chiedono flessibilità e
alta qualificazione professionale
Giuseppe
Staro
Direttore Scuola D'Impresa S.c.a.r.l.
proformsnc@virgilio.it
Per competere nel tempo le aziende hanno bisogno di "fare
e promuovere innovazione". La stessa conoscenza che
viene utilizzata nel progettare prodotti e soluzioni in grado
di rispondere e anticipare i bisogni dei clienti, configura
l'azienda come un "sistema cognitivo", che dovrebbe
essere in grado di far convergere in modo intelligente e
sistematico i saperi presenti all'interno dell'organizzazione
con quelli tecnologici e scientifici prodotti, all'esterno,
nella scuola nei centri di ricerca e nelle università.
Un'azienda che possieda i linguaggi e le competenze per "mantenersi
in rete", può riuscire, infatti, ad innovare
superando i propri limiti dimensionali. Deve, però,
tendere verso percorsi di innovazione strutturale, dandosi
come obiettivo strategico l'evoluzione e la crescita del
proprio personale, attraverso la formazione professionale,
che è vista oggi come fattore di sviluppo e di competitività sul
mercato. Una formazione professionale che, nel significato
comune, è intesa come l'insieme delle iniziative che
consentono la possibilità, ad ogni persona già inserita
nel mondo del lavoro o da inserire, di raggiungere il livello
di conoscenze e competenze adeguato per svolgere la propria
attività. In questo contesto, risulta evidente l'importanza
che assume, per l'impresa una formazione scolastica fondata
sulle competenze e sul saper fare, un'educazione che stimoli
alla ricerca, alla documentazione e al lavoro in equipe.
Un tema quello della valorizzazione delle risorse umane,
che è stato sempre al centro delle politiche e delle
strategie operative dell'UE, con grossi impegni finanziari
profusi nel settore. Anche in Italia, negli ultimi anni,
si è assistito ad un diffuso processo di scolarizzazione
che, mirando al recupero del metodo scientifico, delle attività di
stage, di laboratorio, ha avvicinato la scuola all'impresa,
con l'effetto concreto, di innalzare mediamente il livello
professionale della popolazione. Ma analizzare l'impegno
formativo profuso non è semplice: la formazione può essere
sviluppata, infatti, in una grande varietà di modi
ed è spesso la risultante di processi molto complessi.
Occorre, quindi, dotarsi di chiavi di lettura idonee che
permettano di cogliere pienamente il ruolo di indirizzo per
una scuola che sia ancora più vicina al territorio,
alle pmi, con un sistema di formazione continua, tesa a favorire
una didattica per problemi e per progetti, funzionale allo
sviluppo di una mentalità dinamica e, imprenditoriale.
A fronte di un'offerta caratterizzata da bassa qualificazione
delle risorse umane, si fa, infatti, sempre più forte,
da parte delle imprese, la richiesta di personale che abbia,
flessibilità, sicure capacità progettuali e
sappia esercitare azioni di controllo e monitoraggio sui
processi. Non dimentichiamo, poi che l'attenzione dell'azienda è tesa
alla progettazione, all'industrializzazione, all'ingegnerizzazione,
al miglioramento dell'efficienza, finalizzando le risorse
ad una vera e propria politica di diversificazione del mercato/prodotto.
In quest'ottica un'educazione alla sperimentazione, alla
verifica, continua, dei risultati, può essere di non
poco aiuto per il giovane che si avvia verso il mondo del
lavoro facilitando il passaggio da una formazione con funzioni
addestrative ad un'assunzione di funzioni non ancora definite,
ma che tuttavia si muove verso una maggiore consapevolezza
delle sue potenzialità in termini di supporto allo
sviluppo aziendale. La curiosità scientifica e l'uso
funzionale delle tecnologie possono costituire, quindi, il
volano per il cambiamento della scuola, così per le
imprese, a condizione che si compongano con altri fattori,
in particolare con quelli legati alla ricerca di sinergie
nei rapporti di cooperazione con il territorio. A livello
organizzativo poi, l'utilizzo delle nuove tecnologie è collegata
alla capacità delle strutture di sviluppare e valorizzare
di continuo le competenze professionali di singoli e di gruppi.
Parallelamente all'evoluzione delle strategie di innovazione,
le attività formative mutano poi, in modo significativo
e laddove l'innovazione è più spinta e i sistemi
organizzativi risultano più evoluti, una formazione
orientata all'acquisizione di strumenti e metodi, è assunta
come costante nelle politiche aziendali, per la sua capacità di
integrare e potenziare le politiche di sviluppo, fungendo
da collegamento tra gli obiettivi della formazione e quelli
strategici dell'impresa.
|