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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
UNIONE DI caserta - Home Page
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CAPITALE UMANO E COMPETITIVITÀ
INNOVAZIONE, FORMAZIONE E CULTURA

LA CULTURA DELLA CONOSCENZA
GLI ASSET GIUSTI PER COMPETERE

“JEAN MONNET”
UNA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE EUROPEA

SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO

INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ

IL PROGETTO OP.LA
INVESTIRE SULLA MOBILITÀ

INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ
Le aziende chiedono flessibilità e alta qualificazione professionale


Giuseppe Staro
Direttore Scuola D'Impresa S.c.a.r.l.
proformsnc@virgilio.it

Per competere nel tempo le aziende hanno bisogno di "fare e promuovere innovazione". La stessa conoscenza che viene utilizzata nel progettare prodotti e soluzioni in grado di rispondere e anticipare i bisogni dei clienti, configura l'azienda come un "sistema cognitivo", che dovrebbe essere in grado di far convergere in modo intelligente e sistematico i saperi presenti all'interno dell'organizzazione con quelli tecnologici e scientifici prodotti, all'esterno, nella scuola nei centri di ricerca e nelle università. Un'azienda che possieda i linguaggi e le competenze per "mantenersi in rete", può riuscire, infatti, ad innovare superando i propri limiti dimensionali. Deve, però, tendere verso percorsi di innovazione strutturale, dandosi come obiettivo strategico l'evoluzione e la crescita del proprio personale, attraverso la formazione professionale, che è vista oggi come fattore di sviluppo e di competitività sul mercato. Una formazione professionale che, nel significato comune, è intesa come l'insieme delle iniziative che consentono la possibilità, ad ogni persona già inserita nel mondo del lavoro o da inserire, di raggiungere il livello di conoscenze e competenze adeguato per svolgere la propria attività. In questo contesto, risulta evidente l'importanza che assume, per l'impresa una formazione scolastica fondata sulle competenze e sul saper fare, un'educazione che stimoli alla ricerca, alla documentazione e al lavoro in equipe. Un tema quello della valorizzazione delle risorse umane, che è stato sempre al centro delle politiche e delle strategie operative dell'UE, con grossi impegni finanziari profusi nel settore. Anche in Italia, negli ultimi anni, si è assistito ad un diffuso processo di scolarizzazione che, mirando al recupero del metodo scientifico, delle attività di stage, di laboratorio, ha avvicinato la scuola all'impresa, con l'effetto concreto, di innalzare mediamente il livello professionale della popolazione. Ma analizzare l'impegno formativo profuso non è semplice: la formazione può essere sviluppata, infatti, in una grande varietà di modi ed è spesso la risultante di processi molto complessi. Occorre, quindi, dotarsi di chiavi di lettura idonee che permettano di cogliere pienamente il ruolo di indirizzo per una scuola che sia ancora più vicina al territorio, alle pmi, con un sistema di formazione continua, tesa a favorire una didattica per problemi e per progetti, funzionale allo sviluppo di una mentalità dinamica e, imprenditoriale. A fronte di un'offerta caratterizzata da bassa qualificazione delle risorse umane, si fa, infatti, sempre più forte, da parte delle imprese, la richiesta di personale che abbia, flessibilità, sicure capacità progettuali e sappia esercitare azioni di controllo e monitoraggio sui processi. Non dimentichiamo, poi che l'attenzione dell'azienda è tesa alla progettazione, all'industrializzazione, all'ingegnerizzazione, al miglioramento dell'efficienza, finalizzando le risorse ad una vera e propria politica di diversificazione del mercato/prodotto. In quest'ottica un'educazione alla sperimentazione, alla verifica, continua, dei risultati, può essere di non poco aiuto per il giovane che si avvia verso il mondo del lavoro facilitando il passaggio da una formazione con funzioni addestrative ad un'assunzione di funzioni non ancora definite, ma che tuttavia si muove verso una maggiore consapevolezza delle sue potenzialità in termini di supporto allo sviluppo aziendale. La curiosità scientifica e l'uso funzionale delle tecnologie possono costituire, quindi, il volano per il cambiamento della scuola, così per le imprese, a condizione che si compongano con altri fattori, in particolare con quelli legati alla ricerca di sinergie nei rapporti di cooperazione con il territorio. A livello organizzativo poi, l'utilizzo delle nuove tecnologie è collegata alla capacità delle strutture di sviluppare e valorizzare di continuo le competenze professionali di singoli e di gruppi. Parallelamente all'evoluzione delle strategie di innovazione, le attività formative mutano poi, in modo significativo e laddove l'innovazione è più spinta e i sistemi organizzativi risultano più evoluti, una formazione orientata all'acquisizione di strumenti e metodi, è assunta come costante nelle politiche aziendali, per la sua capacità di integrare e potenziare le politiche di sviluppo, fungendo da collegamento tra gli obiettivi della formazione e quelli strategici dell'impresa.

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