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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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ILLEGALE L’IRAP Del sinistro VISCO
L’UE BOCCIA LA più illogica e INIQUA tassa
In Campania è servita a finanziare anche gli sperperi del malgoverno regionale

di Antonio Paravia
Direttore Costozero magazine

a.paravia@assindustria.sa.it 

Vincenzo Visco e Romano Prodi il 1° gennaio 1998 diedero alla luce l’IRAP, la più illogica e iniqua tassa che le imprese italiane abbiano mai subito. Nel mentre il centro-sinistra del tempo affermava di voler promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione, fu partorita questa ulteriore imposizione fiscale, che ha danneggiato fortemente le industrie, contribuendo a limitarne la crescita. I sistemi di calcolo di questa imposta hanno penalizzato, in particolar modo, le aziende manifatturiere e di servizi. Infatti, tra gli altri, il costo del lavoro ha inciso pesantemente nei conteggi e molte società hanno dovuto pagare cifre assurde, che hanno spesso prodotto bilanci in perdita. Inoltre, abbiamo sperimentato, personalmente, che per alcune tipologie di imprese, l’incidenza della pressione fiscale, grazie all’IRAP, ha superato il 70%. Da imprenditori avremmo dovuto mobilitarci contro questo inconcepibile prelievo, che ha consentito il continuum della disamministrazione del Paese, favorendo gli sperperi e le rendite di posizione. Lo stile confindustriale, invece, ci ha imposto solo timide proteste e ha lasciato a una Banca la giusta e doverosa reazione. Nel 1999 è stata la Popolare di Cremona a richiedere alla locale Agenzia delle Entrate la restituzione dell'IRAP versata per le annualità '98-'99, ritenendola assimilabile all'IVA. La questione è poi giunta alla Corte di Giustizia Europea dove l’avvocato generale Francis Jacobs il 17 marzo scorso ha presentato le sue conclusioni «...l’IRAP è vietata dalla normativa europea...». Attendiamo ora la sentenza, che ne decreterà la scomparsa. E allora dopo i Premier “Dracula” (Prodi, D’Alema e Amato), nel 2001 a Parma Berlusconi dichiarò che non avrebbe succhiato sangue alle imprese oltre misura (IRAP). Sarà stato l’11 settembre e tutto ciò che ne è conseguito a impedire la realizzazione di questi buoni propositi? Se sì, non possiamo affermarlo con certezza. Registriamo, inoltre, che il Premier “Imprenditore”, pur rispettando parte del suo contratto con gli italiani, ha sospeso con effetto retroattivo i benefici del credito d’imposta, giocando così un gran brutto scherzo alle aziende. Delusi per tale ingiustificata decisione, restiamo in attesa dell’impegno preso giorni fa a Bari di abolire l’IRAP, soluzione a breve obbligata da Bruxelles. Il Premier “Imprenditore” con l’aiuto del Ministro Siniscalco saprà pareggiare i conti senza trasformarsi in vampiro? Riflettiamo sulle debolezze del nostro sistema associativo verso tutti i Governi ed evitiamo pure i vecchi eccessi di concertazione, tanto fumosi quanto inutili. Impegni-amoci di più e meglio per le nostre irrinunciabili ragioni di impresa e attività lobbystiche. Faccia-molo in modo chiaro, trasparente, diretto e tempestivo. Non guardiamo poi al solo governo nazionale, che ha ereditato deficit mai esattamente determinati. Confrontiamoci assiduamente, e per quanto possibile seriamente, con la Regione Campania, che in uno a quella siciliana primeggia per inefficienze e sperperi. Da tempo li denunciamo con forza con scarsi risultati. Molti imprenditori trovano più ragionevole avere buoni rapporti personali con gli esponenti del governo regionale e con i loro numerosissimi e costosi entourage, piuttosto che fare azioni di pressing in direzione di un recupero di una ancora possibile buona amministrazione. Non abbiamo abbastanza spazio per riepilogare qui di seguito le tante tragiche e irrisolte problematiche campane, mentre ne avremmo a sufficienza per elencare le positività dello scadente (anche nel senso che sta per scadere) Governo Bassolino. Non entriamo nel merito delle questioni, che peraltro sono state trattate superficialmente in campagna elettorale. Questa si è caratterizzata per l’assenza di contenuti e per la forte litigiosità non tra le contrapposte coalizioni, ma all’interno degli stessi schieramenti, dei singoli partiti, delle loro correnti e dei tanti spifferi. Auspichiamo un grande rinnovamento nella composizione del Consiglio Regionale, che ha operato poco e male. Auguriamo a chi vincerà le elezioni di poter contare sull’azione positiva di tutti i Consiglieri, anche di minoranza. Basta con i partiti personali sempre pronti ai ricatti. Meritiamo amministratori capaci ed efficienti e non possiamo subire ulteriori accise e addizionali IRPEF. Da imprenditori e cittadini non siamo più disponibili a farci succhiare altro sangue inutilmente.

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