Egli eventi che hanno dominato i media
il terrorismo in iraq
Diversi sono stati i temi che hanno
colpito l’opinione pubblica italiana
Enrico
Russo
Responsabile Area Sud Istituto Piepoli spa - Innovative Research
enricorusso@istitutopiepoli.it
L’Iraq continua a dominare largamente l'opinione
pubblica italiana. Nell'ultimo mese, le vicende relative
al rapimento e alla liberazione della giornalista Giuliana
Sgrena e alla drammatica uccisione dello 007 Nicola Calipari
hanno provocato ovvio sgomento, dominando i media (Grafico
1). Nella settimana dal 14 al 21 febbraio, l'evento più citato
(54%) dai nostri intervistati è quello dell'angosciante
video della Sgrena: a esso è seguito, come si ricorderà,
la grande manifestazione a Roma; il secondo è invece
la serie di attentati e stragi che hanno insanguinato una
festa sciita in Iraq (12%). Insomma, il terrorismo in Iraq
e la situazione mediorientale continuano a tenere gli italiani
col fiato sospeso. Segue, seppur con percentuali minori,
l'inquinamento dell'aria e i relativi provvedimenti come,
ad esempio, le domeniche senz'auto e le targhe alterne (6%).
Un quarto avvenimento è stato poco citato a livello
spontaneo ma ha acquistato grande peso se stimolato dai nostri
intervistatori: l'esclusione della lingua italiana dalle "lingue
stabili" dell'Unione Europea. Ben il 71% degli italiani
dice di essere al corrente di questa notizia, nonostante
lo spazio piuttosto limitato che essa ha ottenuto sui media.
L'impressione netta (64%) è che la posizione dell'Italia
in seguito a questa decisione "si sia indebolita",
soprattutto tenendo conto che le tre lingue che invece sono
rimaste come "stabili" (e dunque, ad esempio, sempre
adottate in tutte le conferenze stampa europee) sono francese,
inglese e tedesco. La notizia ha decisamente colpito l'opinione
pubblica. Più di otto italiani su dieci pensano che
sia importante che la lingua italiana continui a far parte
delle lingue stabili dell'Unione Europea. Quali
iniziative occorrerebbero da parte del Governo per valorizzare
la nostra lingua nel mondo? In ordine decrescente, sono auspicati
più scambi
culturali tra i giovani di vari paesi, più finanziamenti
per le scuole italiane all'estero, più valorizzazione
degli scrittori italiani e anche una giornata per la cultura
italiana nel mondo. La settimana successiva è segnata
dal secondo ricovero del Santo Padre e l'operazione di tracheotomia
subita. Non è la prima volta questo mese che le sorti
del Papa occupano i primi posti degli eventi più citati:
questi avvenimenti danno una misura di quanto sia viva l'attenzione
degli italiani, cattolici e non, per questa particolare e
grande figura di Pontefice. C'è poi una serie di altri
avvenimenti che hanno attirato l'attenzione: i nuovi appelli
per la liberazione di Giuliana Sgrena (15%) seguiti alla
grande manifestazione del sabato precedente e la strage dei
giovani in Israele davanti ad una discoteca (14%): in un
solo istante è stata colpita al cuore la pace auspicata
dai leader Israeliano Arel Sharon e Palestinese Abu Mazen,
siglata da una loro stretta di mano. Anche la morte di Don
Giussani ha colpito l'opinione: ben 4 milioni di italiani
hanno provato emozione per la scomparsa di questa figura
di rilievo capace di fondare un movimento importante come "Comunione
e Liberazione". Infine, è da segnalare l'attenzione
(9%) rivolta all'esito finale del processo alle cosiddette "bestie
di Satana", terminato con condanne che hanno suscitato
aspre polemiche. Sul fronte politico, è finalmente
terminata l'altalena di colloqui tra i Radicali di Pannella
e i rappresentanti degli schieramenti di centrodestra e centro-sinistra.
Il risultato è che alle prossime elezioni regionali
i Radicali correranno da soli. Secondo i sondaggi del nostro
Istituto, in questo caso il partito di Pannella otterrebbe
circa il 2% dei voti validi. Cosa sarebbe successo con il
verificarsi del passaggio dei Radicali al centro-destra o
al centro-sinistra? Si tratta di due scenari "ucronici" (si
definisce con ucronia un evento che sarebbe potuto capitare
in alternativa a quello che realmente si è verificato):
il primo, quello con i Radicali alleati con il centro-sinistra
(Grafico 2), avrebbe nettamente aumentato il numero dei voti
ai pannelliani: da un minimo del 50% a un massimo del 100%
dei voti attuali; nel caso, viceversa, dell'adesione dei
Radicali al centro-destra, i loro voti sarebbero rimasti
orientativamente sulle posizione attuali. Il motivo è che
quanti tendono a votare a centro-sinistra avrebbero trovato
nei Radicali il loro spazio di protesta; viceversa, coloro
che aderiscono al centro-destra hanno già ampio spazio
di protesta nella Lega o nel partito della Mussolini. Nulla
di fatto in definitiva: i Radicali correranno da soli. Tutto
questo susseguirsi di trattative, pur avendo dato maggiore
visibilità ai Radicali, non ha giovato alla loro immagine:
infatti, il 48% degli italiani pensa che tutto questo bailamme
da loro creato li abbia resi più deboli. Come anticipato,
la liberazione di Giuliana Sgrena e l'uccisione dell'agente
del SISMI Nicola Calipari nel tragico percorso che doveva
portare entrambi all'aeroporto ha letteralmente travolto
l'Opinione Pubblica italiana durante la settimana terminata
lo scorso 6 marzo: è l'evento che ha colpito tre italiani
su quattro. La reazione degli italiani a questo tragico evento
ha messo nuovamente in risalto la sensibilità che
da sempre caratterizza il nostro Paese, trasponendo il dolore
di una famiglia in quello di una Nazione. La testimonianza
palpabile è rappresentata dalle migliaia di persone
che, fin dalle prime luci dell'alba, hanno atteso in fila
sotto la pioggia per rendere omaggio in Campidoglio alla
salma dell'"eroe". Reggono in qualche modo all'impatto
di questa notizia (che deve la sua grande risonanza alla
doppia natura di evento felice per la liberazione e al tempo
stesso doloroso per la morte) solo altri due eventi: la morte
del presentatore Tv Alberto Castagna e la fase post-operatoria
del Santo Padre. Rispetto a questi eventi, la vittoria di
Renga all'ultima edizione del Festival di Sanremo appare
come una piccola realtà, del tutto secondaria. Ed è la
prima volta che ci capita di rilevare questo fenomeno nel
corso degli ultimi dieci anni. Ma è proprio questo
il messaggio che arriva dall'opinione pubblica? Se si analizza
attraverso domande dirette il successo del Festival, esso
permane immutato: basti pensare che 6 italiani 10 dichiarano
di avere seguito la kermesse almeno una volta di sfuggita
nel corso di una delle sue serate, il che significa qualcosa
come oltre 24 milioni di ascoltatori complessivi (informazione
questa piuttosto vicina al numero dei contatti risultanti
attraverso l'Auditel). In particolare, ben l'85% degli Italiani
ha gradito il modo con cui Paolo Bonolis si è trovato
a dover affrontare le notizie tristi o drammatiche, come
appunto prima la morte di Castagna e poi la liberazione di
Sgrena con la morte di Calipari. Come è stata l'edizione
di quest'anno, rispetto a quella dell'anno scorso firmata
Tony Renis? La risposta dell'opinione pubblica lascia adito
a pochi dubbi: l'edizione 2005 è stata migliore rispetto
a quella dell'anno scorso. Così dice l'80% della popolazione
intervistata. Non solo, ma il clima di opinione è estremamente
favorevole anche al risultato finale del Festival: il 73%
degli Italiani è d'accordo con la vittoria di Francesco
Renga con la sua canzone "Angelo". Il Festival
di Sanremo, dunque, torna a riproporsi come la manifestazione
che rappresenta la musica italiana nel mondo? Sem-brerebbe
di sì, o almeno così la pensano 3 intervistati
su 4. Com-plimenti quindi a Paolo Bonolis che è risultato
il vero motore di Sanremo 2005.
Il presente articolo è una sintesi del monitoraggio delle opinioni
degli italiani che l’Istituto Piepoli effettua con cadenza settimanale
per conto de “La Stampa”. I sondaggi sono eseguiti secondo
il codice deontologico ESOMAR. I risultati sono pubblicati su www.agcom.it. |