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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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Egli eventi che hanno dominato i media
il terrorismo in iraq
Diversi sono stati i temi che hanno colpito l’opinione pubblica italiana

Enrico Russo
Responsabile Area Sud Istituto Piepoli spa - Innovative Research
enricorusso@istitutopiepoli.it

 

L’Iraq continua a dominare largamente l'opinione pubblica italiana. Nell'ultimo mese, le vicende relative al rapimento e alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena e alla drammatica uccisione dello 007 Nicola Calipari hanno provocato ovvio sgomento, dominando i media (Grafico 1). Nella settimana dal 14 al 21 febbraio, l'evento più citato (54%) dai nostri intervistati è quello dell'angosciante video della Sgrena: a esso è seguito, come si ricorderà, la grande manifestazione a Roma; il secondo è invece la serie di attentati e stragi che hanno insanguinato una festa sciita in Iraq (12%). Insomma, il terrorismo in Iraq e la situazione mediorientale continuano a tenere gli italiani col fiato sospeso. Segue, seppur con percentuali minori, l'inquinamento dell'aria e i relativi provvedimenti come, ad esempio, le domeniche senz'auto e le targhe alterne (6%). Un quarto avvenimento è stato poco citato a livello spontaneo ma ha acquistato grande peso se stimolato dai nostri intervistatori: l'esclusione della lingua italiana dalle "lingue stabili" dell'Unione Europea. Ben il 71% degli italiani dice di essere al corrente di questa notizia, nonostante lo spazio piuttosto limitato che essa ha ottenuto sui media. L'impressione netta (64%) è che la posizione dell'Italia in seguito a questa decisione "si sia indebolita", soprattutto tenendo conto che le tre lingue che invece sono rimaste come "stabili" (e dunque, ad esempio, sempre adottate in tutte le conferenze stampa europee) sono francese, inglese e tedesco. La notizia ha decisamente colpito l'opinione pubblica. Più di otto italiani su dieci pensano che sia importante che la lingua italiana continui a far parte delle lingue stabili dell'Unione Europea. Quali iniziative occorrerebbero da parte del Governo per valorizzare la nostra lingua nel mondo? In ordine decrescente, sono auspicati più scambi culturali tra i giovani di vari paesi, più finanziamenti per le scuole italiane all'estero, più valorizzazione degli scrittori italiani e anche una giornata per la cultura italiana nel mondo. La settimana successiva è segnata dal secondo ricovero del Santo Padre e l'operazione di tracheotomia subita. Non è la prima volta questo mese che le sorti del Papa occupano i primi posti degli eventi più citati: questi avvenimenti danno una misura di quanto sia viva l'attenzione degli italiani, cattolici e non, per questa particolare e grande figura di Pontefice. C'è poi una serie di altri avvenimenti che hanno attirato l'attenzione: i nuovi appelli per la liberazione di Giuliana Sgrena (15%) seguiti alla grande manifestazione del sabato precedente e la strage dei giovani in Israele davanti ad una discoteca (14%): in un solo istante è stata colpita al cuore la pace auspicata dai leader Israeliano Arel Sharon e Palestinese Abu Mazen, siglata da una loro stretta di mano. Anche la morte di Don Giussani ha colpito l'opinione: ben 4 milioni di italiani hanno provato emozione per la scomparsa di questa figura di rilievo capace di fondare un movimento importante come "Comunione e Liberazione". Infine, è da segnalare l'attenzione (9%) rivolta all'esito finale del processo alle cosiddette "bestie di Satana", terminato con condanne che hanno suscitato aspre polemiche. Sul fronte politico, è finalmente terminata l'altalena di colloqui tra i Radicali di Pannella e i rappresentanti degli schieramenti di centrodestra e centro-sinistra. Il risultato è che alle prossime elezioni regionali i Radicali correranno da soli. Secondo i sondaggi del nostro Istituto, in questo caso il partito di Pannella otterrebbe circa il 2% dei voti validi. Cosa sarebbe successo con il verificarsi del passaggio dei Radicali al centro-destra o al centro-sinistra? Si tratta di due scenari "ucronici" (si definisce con ucronia un evento che sarebbe potuto capitare in alternativa a quello che realmente si è verificato): il primo, quello con i Radicali alleati con il centro-sinistra (Grafico 2), avrebbe nettamente aumentato il numero dei voti ai pannelliani: da un minimo del 50% a un massimo del 100% dei voti attuali; nel caso, viceversa, dell'adesione dei Radicali al centro-destra, i loro voti sarebbero rimasti orientativamente sulle posizione attuali. Il motivo è che quanti tendono a votare a centro-sinistra avrebbero trovato nei Radicali il loro spazio di protesta; viceversa, coloro che aderiscono al centro-destra hanno già ampio spazio di protesta nella Lega o nel partito della Mussolini. Nulla di fatto in definitiva: i Radicali correranno da soli. Tutto questo susseguirsi di trattative, pur avendo dato maggiore visibilità ai Radicali, non ha giovato alla loro immagine: infatti, il 48% degli italiani pensa che tutto questo bailamme da loro creato li abbia resi più deboli. Come anticipato, la liberazione di Giuliana Sgrena e l'uccisione dell'agente del SISMI Nicola Calipari nel tragico percorso che doveva portare entrambi all'aeroporto ha letteralmente travolto l'Opinione Pubblica italiana durante la settimana terminata lo scorso 6 marzo: è l'evento che ha colpito tre italiani su quattro. La reazione degli italiani a questo tragico evento ha messo nuovamente in risalto la sensibilità che da sempre caratterizza il nostro Paese, trasponendo il dolore di una famiglia in quello di una Nazione. La testimonianza palpabile è rappresentata dalle migliaia di persone che, fin dalle prime luci dell'alba, hanno atteso in fila sotto la pioggia per rendere omaggio in Campidoglio alla salma dell'"eroe". Reggono in qualche modo all'impatto di questa notizia (che deve la sua grande risonanza alla doppia natura di evento felice per la liberazione e al tempo stesso doloroso per la morte) solo altri due eventi: la morte del presentatore Tv Alberto Castagna e la fase post-operatoria del Santo Padre. Rispetto a questi eventi, la vittoria di Renga all'ultima edizione del Festival di Sanremo appare come una piccola realtà, del tutto secondaria. Ed è la prima volta che ci capita di rilevare questo fenomeno nel corso degli ultimi dieci anni. Ma è proprio questo il messaggio che arriva dall'opinione pubblica? Se si analizza attraverso domande dirette il successo del Festival, esso permane immutato: basti pensare che 6 italiani 10 dichiarano di avere seguito la kermesse almeno una volta di sfuggita nel corso di una delle sue serate, il che significa qualcosa come oltre 24 milioni di ascoltatori complessivi (informazione questa piuttosto vicina al numero dei contatti risultanti attraverso l'Auditel). In particolare, ben l'85% degli Italiani ha gradito il modo con cui Paolo Bonolis si è trovato a dover affrontare le notizie tristi o drammatiche, come appunto prima la morte di Castagna e poi la liberazione di Sgrena con la morte di Calipari. Come è stata l'edizione di quest'anno, rispetto a quella dell'anno scorso firmata Tony Renis? La risposta dell'opinione pubblica lascia adito a pochi dubbi: l'edizione 2005 è stata migliore rispetto a quella dell'anno scorso. Così dice l'80% della popolazione intervistata. Non solo, ma il clima di opinione è estremamente favorevole anche al risultato finale del Festival: il 73% degli Italiani è d'accordo con la vittoria di Francesco Renga con la sua canzone "Angelo". Il Festival di Sanremo, dunque, torna a riproporsi come la manifestazione che rappresenta la musica italiana nel mondo? Sem-brerebbe di sì, o almeno così la pensano 3 intervistati su 4. Com-plimenti quindi a Paolo Bonolis che è risultato il vero motore di Sanremo 2005.

Il presente articolo è una sintesi del monitoraggio delle opinioni degli italiani che l’Istituto Piepoli effettua con cadenza settimanale per conto de “La Stampa”. I sondaggi sono eseguiti secondo il codice deontologico ESOMAR. I risultati sono pubblicati su www.agcom.it.

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