GLI ADEMPIMENTI per la SICUREZZA
L'APPORTO DELLE ISO 9001 E 14001
I Sistemi di Gestione aiutano l'azienda
a ottemperare ai requisiti di legge
Francesco
Giacobbe - Domenico Geraci
ISPESL Dip. Messina - ISPESL DTS Roma
giacobbefrancesco@tiscali.it - d.geraci@dts.ale.ispesl.it
Il nuovo testo unico sulla sicurezza (di prossima
emanazione) nel paragrafo relativo ai Compiti del servizio
di prevenzione e protezione recita: «Il servizio di
prevenzione e protezione dai rischi professionali collabora
con il datore di lavoro o con i dirigenti alla individuazione
dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e alla
individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli
ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente
sulla base della specifica conoscenza della organizzazione
aziendale». Da ciò emerge come per svolgere
tali compiti sia fondamentale l'aspetto gestionale dell'organizzazione.
Gli strumenti normativi di riferimento a livello internazionale
a disposizione presentano, pur nella loro specifica diversità,
requisiti comuni di carattere gestionale e organizzativo
impostati e rivolti ad una visione aziendale attiva e moderna.
Un contributo significativo nell'applicazione della legislazione
in materia di sicurezza è fornito dalle normative
volontarie, in tema di qualità e ambiente, ISO 9001:2000
(Sistema Gestione Qualità) e ISO 14001:2004 (Sistema
Gestione Ambientale). In esse si evidenzia come, sotto l'aspetto
dell'impostazione metodologica e dell'implementazione pratica,
particolare importanza e significatività rivesta l'impegno
dell'azienda nell'ottemperare ai requisiti relativi ai luoghi
di lavoro oltre che a quelli specifici di prodotto. La norma
sul Sistema Gestione Qualità (SGQ) prescrive, infatti,
di definire e gestire le condizioni delle infrastrutture
e degli ambienti di lavoro per poter assicurare la conformità del
prodotto (ISO 9001 par. 6.3 e 6.4) e di ottemperare alle
disposizioni specifiche sul prodotto stesso (ISO 9001 par.
1.1 e 7.2.1). Nel caso ad esempio di un ambiente di lavoro
insalubre non può essere garantita la conformità dei
prodotti alle specifiche a causa di possibili carenze igieniche;
tale situazione comunque non è limitata soltanto alle
attività lavorative di prodotti alimentari, dove il
nesso igiene-prodotto è palese e auspicabile, ma è evidente
anche in altri contesti lavorativi. Ci riferiamo in particolare
ad attività industriali dove sono realizzati prodotti
per la componentistica elettronica, per la meccanica di precisione,
per i dispositivi medici sterili. In questi casi gli ambienti
di lavoro devono ottemperare a specifiche condizioni per
quanto riguarda il microclima, l'illuminazione e le polveri
aereodisperse. Condizioni queste ultime già regolamentate
da apposite disposizioni legislative per la tutela della
sicurezza dei lavoratori attraverso la definizione di standards
minimi. A sostegno di quanto detto e riferendoci ad attività quali
quelle di verniciatura, l'attenzione e l'utilizzo per infrastrutture
quali gli impianti per il trattamento dell'aria, quelli per
il controllo delle sostanze volatili, i dispositivi di limitazione
del rumore emesso, i sistemi per la movimentazione dei prodotti,
permettono di realizzare sia prodotti qualitativamente migliori
sia ambienti di lavoro rispettosi delle condizioni di prevenzione.
Anche la normativa sul Sistema Gestione Ambientale (SGA)
richiede (ISO 14001 par. 4.3.2) che l'azienda effettui un
esame approfondito delle disposizioni legislative applicabili,
identifichi chiaramente tutte le prescrizioni legali a carattere
ambientale che hanno un impatto sull'attività e infine
documenti come esse possono essere applicate al proprio SGA.
Nel caso del rumore, generato normalmente dagli impianti
produttivi, occorre prestare attenzione sia ai lavoratori
ubicati in prossimità delle sorgenti acustiche, e
quindi ai conseguenti danni al loro apparato uditivo, sia
anche all'ambiente esterno per gli effetti di inquinamento
acustico ugualmente pericolosi e dannosi. Considerando altre
attività quali quelle impieganti sostanze chimiche
deve essere previsto l'uso di appropriati dispositivi di
protezione individuale, devono essere indicate le frasi di
rischio e fornite sia la conoscenza delle precauzioni da
osservare sia le ulteriori informazioni che emergono dalle
schede di sicurezza. Entrambe le suddette problematiche (relative
al rumore ed ai prodotti chimici) comportano una gestione
indirizzata sia al rispetto dello specifico requisito legislativo
sia al miglioramento. Quest'ultimo è da intendersi
come riduzione nell'impiego di prodotti pericolosi a vantaggio
di altri aventi un minore impatto ma anche come adozione
di impianti e tecnologie caratterizzati da emissioni acustiche
più compatibili. Esaminando il paragrafo 4.4.7 della
ISO 14001 (Preparazione alle emergenze e risposte) i legami
tra legislazione in ambito sicurezza e ambiente sono connessi
tra loro. Molto spesso la sicurezza dei lavoratori si interfaccia
direttamente con la tutela dell'ambiente, in quanto le problematiche
che si evidenziano coinvolgono simultaneamente fattori aventi
ricadute sia sulla prevenzione degli infortuni sia sull'inquinamento
dell'aria, del suolo e dell'acqua. Questa stretta correlazione
la riscontriamo nell'ambito della problematica antincendio
dove sono presenti e occorre dare attuazione a: valutazione
del rischio, formazione del personale (preposto alle squadre
di intervento), verifica e registrazione dell'efficienza
dei presidi fissi e mobili, esercitazioni e simulazioni (singole
e collettive). Tali fasi, comunque richieste nell'attività di
prevenzione per la sicurezza dei lavoratori, trovano di fatto
significativa applicazione operativa nel SGA attraverso la
pianificazione degli interventi, la registrazione delle attività formative
e la verifica dell'impiantistica. Queste sinergie sono ancora
più manifeste quando siamo in presenza di aziende
con rischio di incidente rilevante (regolamentate dalla Direttiva
Seveso) e permettono altresì di intervenire con maggior
efficacia nella valutazione dell'entità e della gravità dell'evento,
nella gestione dell'informazione dei lavoratori e della popolazione
potenzialmente esposta, nell'individuazione degli idonei
presidi di pronto soccorso, nonché nella definizione
dei piani di evacuazione. L'ISPESL, presente all'interno
dei Comitati Tecnici Regionali (CTR), istituiti per gli adempimenti
previsti dal decreto legislativo collegato alla suddetta
Direttiva, apporta un significativo contributo, in termini
di esperienza e competenza, nella complessa gestione della
sicurezza nel corso delle valutazioni effettuate sui siti
industriali che comportano impatti di notevole gravità.
La conduzione di un impianto, intendendo con questo termine
l'insieme di apparecchiature, macchinari, sistemi, materiali,
personale e attività gestionali in generale, deve
essere effettuata inoltre in modo tale che l'interferenza
tra esso ed altri insediamenti industriali e/o residenziali
adiacenti sia ridotta al minimo, per quanto consentito dalle
tecnologie al momento disponibili. Tale condizione può essere
soddisfatta solo se la sicurezza dei luoghi di lavoro non
venga gestita come una qualsiasi attività marginale
o posizionata a valle della realizzazione dell'impianto,
ma sia considerata invece a monte già nella fase iniziale
della progettazione (come altresì previsto dall'art.
11 del testo unico sulla sicurezza - obblighi dei progettisti).
Particolare importanza rivestono infine l'informazione e
la formazione in quanto elementi portanti per la sicurezza,
come può evincersi dagli articoli 28 e 29 del testo
unico. Questi due aspetti sono richiesti e sviluppati nel
SGQ (ISO 9001 par. 6.2.2) e nel SGA (ISO 14001 par. 4.4.2).
L'informazione e la formazione dei lavoratori diventano quindi
uno strumento appropriato per rendere il personale consapevole
e partecipe dello sviluppo dell'attività lavorativa
oltre che per fornirgli informazioni di carattere generale
sui temi della qualità, della sicurezza e dell'ambiente.
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