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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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GLI ADEMPIMENTI per la SICUREZZA
L'APPORTO DELLE ISO 9001 E 14001
I Sistemi di Gestione aiutano l'azienda a ottemperare ai requisiti di legge

Francesco Giacobbe - Domenico Geraci
ISPESL Dip. Messina - ISPESL DTS Roma
giacobbefrancesco@tiscali.it - d.geraci@dts.ale.ispesl.it

 

Il nuovo testo unico sulla sicurezza (di prossima emanazione) nel paragrafo relativo ai Compiti del servizio di prevenzione e protezione recita: «Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali collabora con il datore di lavoro o con i dirigenti alla individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e alla individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza della organizzazione aziendale». Da ciò emerge come per svolgere tali compiti sia fondamentale l'aspetto gestionale dell'organizzazione. Gli strumenti normativi di riferimento a livello internazionale a disposizione presentano, pur nella loro specifica diversità, requisiti comuni di carattere gestionale e organizzativo impostati e rivolti ad una visione aziendale attiva e moderna. Un contributo significativo nell'applicazione della legislazione in materia di sicurezza è fornito dalle normative volontarie, in tema di qualità e ambiente, ISO 9001:2000 (Sistema Gestione Qualità) e ISO 14001:2004 (Sistema Gestione Ambientale). In esse si evidenzia come, sotto l'aspetto dell'impostazione metodologica e dell'implementazione pratica, particolare importanza e significatività rivesta l'impegno dell'azienda nell'ottemperare ai requisiti relativi ai luoghi di lavoro oltre che a quelli specifici di prodotto. La norma sul Sistema Gestione Qualità (SGQ) prescrive, infatti, di definire e gestire le condizioni delle infrastrutture e degli ambienti di lavoro per poter assicurare la conformità del prodotto (ISO 9001 par. 6.3 e 6.4) e di ottemperare alle disposizioni specifiche sul prodotto stesso (ISO 9001 par. 1.1 e 7.2.1). Nel caso ad esempio di un ambiente di lavoro insalubre non può essere garantita la conformità dei prodotti alle specifiche a causa di possibili carenze igieniche; tale situazione comunque non è limitata soltanto alle attività lavorative di prodotti alimentari, dove il nesso igiene-prodotto è palese e auspicabile, ma è evidente anche in altri contesti lavorativi. Ci riferiamo in particolare ad attività industriali dove sono realizzati prodotti per la componentistica elettronica, per la meccanica di precisione, per i dispositivi medici sterili. In questi casi gli ambienti di lavoro devono ottemperare a specifiche condizioni per quanto riguarda il microclima, l'illuminazione e le polveri aereodisperse. Condizioni queste ultime già regolamentate da apposite disposizioni legislative per la tutela della sicurezza dei lavoratori attraverso la definizione di standards minimi. A sostegno di quanto detto e riferendoci ad attività quali quelle di verniciatura, l'attenzione e l'utilizzo per infrastrutture quali gli impianti per il trattamento dell'aria, quelli per il controllo delle sostanze volatili, i dispositivi di limitazione del rumore emesso, i sistemi per la movimentazione dei prodotti, permettono di realizzare sia prodotti qualitativamente migliori sia ambienti di lavoro rispettosi delle condizioni di prevenzione. Anche la normativa sul Sistema Gestione Ambientale (SGA) richiede (ISO 14001 par. 4.3.2) che l'azienda effettui un esame approfondito delle disposizioni legislative applicabili, identifichi chiaramente tutte le prescrizioni legali a carattere ambientale che hanno un impatto sull'attività e infine documenti come esse possono essere applicate al proprio SGA. Nel caso del rumore, generato normalmente dagli impianti produttivi, occorre prestare attenzione sia ai lavoratori ubicati in prossimità delle sorgenti acustiche, e quindi ai conseguenti danni al loro apparato uditivo, sia anche all'ambiente esterno per gli effetti di inquinamento acustico ugualmente pericolosi e dannosi. Considerando altre attività quali quelle impieganti sostanze chimiche deve essere previsto l'uso di appropriati dispositivi di protezione individuale, devono essere indicate le frasi di rischio e fornite sia la conoscenza delle precauzioni da osservare sia le ulteriori informazioni che emergono dalle schede di sicurezza. Entrambe le suddette problematiche (relative al rumore ed ai prodotti chimici) comportano una gestione indirizzata sia al rispetto dello specifico requisito legislativo sia al miglioramento. Quest'ultimo è da intendersi come riduzione nell'impiego di prodotti pericolosi a vantaggio di altri aventi un minore impatto ma anche come adozione di impianti e tecnologie caratterizzati da emissioni acustiche più compatibili. Esaminando il paragrafo 4.4.7 della ISO 14001 (Preparazione alle emergenze e risposte) i legami tra legislazione in ambito sicurezza e ambiente sono connessi tra loro. Molto spesso la sicurezza dei lavoratori si interfaccia direttamente con la tutela dell'ambiente, in quanto le problematiche che si evidenziano coinvolgono simultaneamente fattori aventi ricadute sia sulla prevenzione degli infortuni sia sull'inquinamento dell'aria, del suolo e dell'acqua. Questa stretta correlazione la riscontriamo nell'ambito della problematica antincendio dove sono presenti e occorre dare attuazione a: valutazione del rischio, formazione del personale (preposto alle squadre di intervento), verifica e registrazione dell'efficienza dei presidi fissi e mobili, esercitazioni e simulazioni (singole e collettive). Tali fasi, comunque richieste nell'attività di prevenzione per la sicurezza dei lavoratori, trovano di fatto significativa applicazione operativa nel SGA attraverso la pianificazione degli interventi, la registrazione delle attività formative e la verifica dell'impiantistica. Queste sinergie sono ancora più manifeste quando siamo in presenza di aziende con rischio di incidente rilevante (regolamentate dalla Direttiva Seveso) e permettono altresì di intervenire con maggior efficacia nella valutazione dell'entità e della gravità dell'evento, nella gestione dell'informazione dei lavoratori e della popolazione potenzialmente esposta, nell'individuazione degli idonei presidi di pronto soccorso, nonché nella definizione dei piani di evacuazione. L'ISPESL, presente all'interno dei Comitati Tecnici Regionali (CTR), istituiti per gli adempimenti previsti dal decreto legislativo collegato alla suddetta Direttiva, apporta un significativo contributo, in termini di esperienza e competenza, nella complessa gestione della sicurezza nel corso delle valutazioni effettuate sui siti industriali che comportano impatti di notevole gravità. La conduzione di un impianto, intendendo con questo termine l'insieme di apparecchiature, macchinari, sistemi, materiali, personale e attività gestionali in generale, deve essere effettuata inoltre in modo tale che l'interferenza tra esso ed altri insediamenti industriali e/o residenziali adiacenti sia ridotta al minimo, per quanto consentito dalle tecnologie al momento disponibili. Tale condizione può essere soddisfatta solo se la sicurezza dei luoghi di lavoro non venga gestita come una qualsiasi attività marginale o posizionata a valle della realizzazione dell'impianto, ma sia considerata invece a monte già nella fase iniziale della progettazione (come altresì previsto dall'art. 11 del testo unico sulla sicurezza - obblighi dei progettisti). Particolare importanza rivestono infine l'informazione e la formazione in quanto elementi portanti per la sicurezza, come può evincersi dagli articoli 28 e 29 del testo unico. Questi due aspetti sono richiesti e sviluppati nel SGQ (ISO 9001 par. 6.2.2) e nel SGA (ISO 14001 par. 4.4.2). L'informazione e la formazione dei lavoratori diventano quindi uno strumento appropriato per rendere il personale consapevole e partecipe dello sviluppo dell'attività lavorativa oltre che per fornirgli informazioni di carattere generale sui temi della qualità, della sicurezza e dell'ambiente.

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