LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
LA RISPOSTA A UN’ESIGENZA TERRITORIALE
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LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
LA RISPOSTA A UN’ESIGENZA TERRITORIALE
Nuove prospettive di sviluppo per
la ricerca applicata nell'edilizia
Vincenzo
Iannizzaro
Dipartimento di Ingegneria Civile - Università degli Studi di
Salerno
v.iannizzaro@unisa.it
L' Università dà prova della sua integrazione
con il territorio allorquando riesce a interpretarne l'evoluzione
delle dinamiche economiche e a predisporre gli strumenti
più adeguati
e coerenti per favorirle e assecondarle. Quando ciò si
verifica, si innesca un processo virtuoso nel quale le varie
componenti, da quelle culturali a quelle sociali ed economiche,
in un corretto rapporto in cui ciascuna svolge il ruolo che
istituzionalmente le compete, attuano un'azione sinergica
tesa a realizzare gli obiettivi di sviluppo confacenti con
le dinamiche evolutive in atto. Questa, sviluppata prioritariamente
nel proprio territorio di riferimento, deve essere rivolta
anche ad ambiti esterni più vasti, da quello regionale
a quello nazionale fino a quello internazionale per i settori
vocati all'esportazione. Una siffatta politica trova il suo
naturale supporto fondamentalmente in due elementi: la disponibilità delle
aziende a investire in ricerca, e in una ricerca universitaria
che sappia produrre, oltre a quella di base, anche ricerca
applicata, cioè funzionale
al tessuto produttivo presente sul territorio, in relazione
a requisiti produttivi, dimensioni e tipicità dei vari
settori. Queste affermazioni, di una evidenza che può apparire
perfino scontata, tuttavia spesso non trovano conferme nella
quotidiana azione di coloro che ne hanno competenza. Una
recente decisione dell'Università si muove, invece, proprio
nella direzione delineata. L'Ateneo ha deliberato l'istituzione
e l'attivazione del corso di laurea in Ingegneria Edile Architettura,
conforme alla direttiva 85/384/CEE del 10 giugno 1985. Le
caratteristiche di questo corso di laurea, già approvato
anche dal Comitato di Coordinamento dei Rettori delle Università della
Campania, rispondono alla necessità di creare, in riferimento
al settore dell'edilizia nel quale, nella provincia di Salerno,
sono presenti le dinamiche economiche più vivaci e promettenti,
una figura professionale dotata delle competenze più appropriate
a svolgere una attività non solo professionale, ma anche
di ricerca applicata specificamente indirizzata al settore
dell'edilizia. Che questo comparto presenti i più significativi
indici di sviluppo emerge proprio da un rapporto elaborato
dalla stessa Associazione degli Industriali della Provincia
di Salerno, che ha prodotto una sintesi dei risultati delle
ricerche svolte da varie fonti nazionali e locali quali:
- il rapporto 2004 "Università e Lavoro-Statistiche
per orientarsi" prodotto dall'Istat, che evidenzia come
l'Ingegneria civile ed edile presenta una percentuale del 92%
di occupati totali con un lavoro continuativo (non occasionale
né stagionale);
- il progetto Minerva@Vulcano - "Sintesi dei risultati
dell'Indagine sui Fabbisogni Professionali nelle Imprese del
Mezzogiorno-Dicembre 2002" gestito da SFC - Sistemi Formativi
Confindustria, di cui Assindustria Salerno è stata partner,
in qualità di capofila per la Campania, e sviluppato
anche con la partecipazione della CRUI - Conferenza Rettori
Università Italiane e dell'ANP - Associazione Nazionale
Presidi;
- la Regione, Organismo Bilaterale Regionale (OBR) Campania,
realizzata nel luglio 2003 e presentata nel maggio del 2004;
- il progetto Excelsior per le informazioni di dettaglio
sull'ambito provinciale di Salerno;
- l'ottavo censimento Istat dell'Industria e dei servizi,
relativo alla Campania;
- l'indagine congiunturale, luglio-dicembre 2003, della CCIAA
di Salerno.
In particolare il progetto Excelsior aggiornato al 2004 ribadisce
le dinamiche evolutive già evidenziate dal precedente
rapporto del 2003. Per la Campania, la previsione occupazionale
compare in crescita, con 15mila nuovi posti di lavoro nel 2004
e un +2,5% rispetto al 2003. La provincia di Salerno, che si
attesta su di un saldo attivo pari a circa 4.500 unità,
raggiunge il primato in termini di tasso occupazionale, toccando
un +4,2%, di quasi 2 punti superiore al dato medio regionale
che già di per sé è quasi doppio di quello
nazionale (1,3%). In questo contesto, a livello occupazionale,
gli indirizzi di ingegneria edile e civile presentano, nel raffronto
con gli altri laureati di Ingegneria, il valore percentuale
più elevato, pari al 20,64%. Alla luce di questi elementi,
la Facoltà di Ingegneria, recependo altresì le
sollecitazioni provenienti dal territorio, ha ritenuto di interpretare
correttamente il suo rapporto sinergico con i vari settori produttivi
dell'edilizia avviando le procedure, ormai in fase conclusiva,
per la attivazione del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura.
La conferma dell'interesse di Istituzioni, Enti economici, Associazioni,
di categoria e professionali, è scaturita da due distinte
consultazioni collegiali svoltesi il 18 novembre 2003 e il 10
marzo 2005 in cui è stato ribadito formalmente il parere
favorevole di queste rappresentanze alla istituzione e attivazione
del nuovo corso di laurea. Il corso di laurea in Ingegneria
Edile-Architettura si configura come una laurea magistrale,
di durata quinquennale, il cui ordinamento è strutturato
nel rispetto della richiamata direttiva 85/384/CEE del 10 giugno
1985 «concernente il reciproco riconoscimento dei diplomi,
certificati e altri titoli del settore dell'architettura e comportante
misure destinate ad agevolare l'esercizio effettivo del diritto
di stabilimento e di libera prestazione di servizi» e
dà accesso, in tutti i paesi dell'UE, all'esercizio dell'attività professionale
nei settori dell'edilizia e dell'architettura. Il corso di laurea è organizzato
in modo da garantire una ripartizione equilibrata tra conoscenze
teoriche e abilità pratiche, nei loro vari aspetti e
contenuti, da quelli architettonici a quelli urbanistici, a
quelli della produzione edilizia, al fine di formare un professionista
che conosce l'architettura e il territorio non solo nei loro
aspetti storici, tipologici, funzionali, ma anche nei loro aspetti
costruttivi e tecnologici. L'obiettivo è quello di configurare
un sistema strutturato di conoscenze tale da corrispondere alle
aspettative nazionali ed europee. Il profilo culturale che ne
scaturisce è quello di un professionista che è in
grado di gestire, in piena autonomia, tutti gli aspetti connessi
alla progettazione, alla direzione dei lavori e alla verifica
della qualità degli elaborati progettuali, relativamente
a tutti gli interventi edilizi, alla scala urbana e territoriale.
Un professionista che possiede inoltre la capacità di
valutare e gestire i fattori tecnico-economici dei processi
edilizi, di organizzare e condurre il cantiere edile oltre ad
essere in grado di assumere la direzione tecnico-amministrativa
dei processi di produzione industriale di materiali e componenti
per l'edilizia. In una parola, un professionista che può non
solo svolgere il suo ruolo nei cantieri o nelle attività produttive,
ma anche un tecnico preparato a capire e gestire i processi
aziendali.
Questi requisiti costituiscono il presupposto per la formazione
di un ricercatore che, avendo gli strumenti culturali e scientifici
per comprendere adeguatamente le esigenze di evoluzione tecnologica,
così come le necessità di aggiornamento dei processi
produttivi dell'industria, sia stimolato a indirizzare la propria
attività scientifica nella direzione di questi ambiti
speculativi. Si attua così sul territorio quella sinergia
che rende l'Università e il mondo delle attività produttive
un insieme in cui la complementarità si realizza con
la ricerca e lo sviluppo tecnologico, unici fattori in grado
di attivare dinamiche economiche evolutive per l'industria e
per il territorio. |