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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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CAPITALE UMANO E COMPETITIVITÀ
INNOVAZIONE, FORMAZIONE E CULTURA

LA CULTURA DELLA CONOSCENZA
GLI ASSET GIUSTI PER COMPETERE

“JEAN MONNET”
UNA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE EUROPEA

SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO

INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ

IL PROGETTO OP.LA
INVESTIRE SULLA MOBILITÀ

SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO
Più delle competenze tecniche con la concorrenza spietata vince la creatività


Leonardo Poppa
Formatore, Regista, Docente di Tecniche Teatrali e Pratiche Comunicative
leopop1@virgilio.it

Shakespeare diceva: «Tutto il mondo é un palcoscenico e tutti gli uomini e le donne sono degli attori». Ancora oggi, e forse più di allora, è fondamentale saper interpretare i ruoli sociali e aziendali. In azienda come in teatro c'è chi interpreta il ruolo di protagonista e chi quello di "spalla", e spesso le parti si invertono; in scena la "spalla" è più importante del protagonista; se non riesce a sostenere il protagonista, infatti, questo perde ogni forza. E in azienda? Il teatro è l'arte più vicina alla vita e, come tale, può offrire numerosi spunti ai ruoli aziendali per capire le proprie potenzialità individuali e abilità relazionali. Per scoprire il talento, che inizialmente appare come qualcosa di indefinito, è importante liberare l'intima natura, non lasciarsi influenzare dalla precedente storia lavorativa, dare spazio al caos, mettere da parte il pensiero razionale e lasciarsi guidare da quello creativo. Con le tecniche teatrali tutto questo si può fare è sufficiente riuscire a mettersi in gioco. Quando si assegnano le parti, i ruoli, agli attori chi si occupa del casting fa una scommessa, deve prevedere se quella persona riuscirà o meno a calarsi profondamente in quella parte. Non è semplice, anche perché gli individui sono imprevedibili: gli introversi, i timidi, spesso hanno grandissime risorse espressive e una grande urgenza di farle venir fuori ma all'inizio è difficile scommetterci; il "barzellettiere da bar" al contrario appare spigliato e comunicativo ma difficilmente sulla scena riuscirà a mettersi in gioco emotivamente. Un occhio attento sa che il talento dell'attore risiede nel suo corpo, e che esso deve essere "poetico", l'emozione sintetizzata in un gesto, il pensiero in azione. Il corpo ha un'importanza dominante, il 55% circa, in tutti gli atti comunicativi, trascurare la sua forza penalizza le relazioni e la comprensione di qualunque contenuto. Il termine "ruolo" deriva dal latino "rotulus": il rotolo su cui era scritta la parte dell'attore. Etimologicamente non è poi così strano, quindi, confrontare il ruolo aziendale con il ruolo teatrale e azzardare con il dire che ogni risorsa aziendale ha bisogno di un corpo "poetico". Attori diversi hanno bisogno di talenti diversi, tutti veicolati dal corpo, a seconda della parte da recitare e del genere di spettacolo ma tutti i bravi attori devono saper usare gli strumenti espressivi, controllare e contagiare le emozioni, portare la verità nella finzione, liberare la creatività e trasformarsi costantemente, creare un clima di empatia reciproca con il pubblico, mettersi in gioco e accettare il rischio di esporsi. Allo stesso modo risorse aziendali diverse hanno bisogno di talenti diversi ma tutti i ruoli devono saper usare gli strumenti espressivi, controllare e contagiare le emozioni, essere autentici e credere in ciò che si fa, usare la creatività e accettare il cambiamento, creare un clima di reciproca empatia con i collaboratori e i clienti, mettersi in gioco e accettare il rischio di esporsi.
Il parallelismo salta agli occhi in maniera netta senza bisogno di metafore. Si è capito che in azienda più delle competenze tecniche sono importanti la comunicazione, le abilità relazionali, l'intelligenza emotiva, e con la concorrenza spietata una rilevanza notevole la possiede la creatività. Proprio per questi motivi il teatro d'impresa ha un grande successo. Gli interventi formativi, grazie alla loro forza didattica, si stanno notevolmente sviluppando, ed anche i modelli proposti sono ormai molto diversificati. La flessibilità della materia la rende modellabile e facilmente adattabile a situazioni e contesti particolari; il Teatro di Impresa, infatti, offre quotidianamente il suo contributo a progetti ad hoc.
Gli itinerari di formazione possono essere affiancati ad eventi spettacolo da organizzare all'interno di convegni, in convention aziendali o in percorsi formativi dove la rappresentazione diventa un valido strumento di apprendimento.
Possiamo classificare gli interventi in alcune grandi aree: il training personale, il training di gruppo, lo spettacolo formativo recitato da attori su temi definiti dall'azienda stessa, recitato dai dipendenti che diventano una vera e propria compagnia di attori; il teatro d'evasione nelle feste aziendali e in altri eventi di incontro collettivo. Il training, in generale, prevede poca teoria e molta pratica, gli allievi durante le lezioni hanno costantemente un ruolo attivo, di ricerca. Il training personale predilige esercizi individuali e viene usato principalmente per accrescere le competenze comunicative ed espressive, studiare l'immagine, migliorare la padronanza e il controllo di sé.
Il training di gruppo predilige invece esercizi collettivi e viene usato per strutturare i team, perfezionare l'ascolto e l'intesa, allenare alla prontezza, arricchire le abilità relazionali e facilitare i processi d'integrazione.
Lo spettacolo formativo prevede due modalità di partecipazione:
- i partecipanti rimangono tendenzialmente "passivi", nel ruolo di spettatori; il coinvolgimento emotivo, il piacere di assistere e il divertimento prevalgono sull'apprendimento.
- i partecipanti vengono coinvolti direttamente, attraverso varie modalità prese dalla vasta gamma delle scuole di teatro: drammatizzazione di situazioni, scrittura e rappresentazione di vita aziendale. In questa circostanza i partecipanti diventano protagonisti "attivi" che sperimentano direttamente l'esperienza formativa
In alcuni casi le due modalità si integrano: gli attori rappresentano situazioni e comportamenti ideali, i partecipanti osservano e poi assumono il ruolo di attori.
Il teatro d'evasione, può non necessariamente essere uno spettacolo, è principalmente stimolo di aggregazione e divertimento, non è esplicitata la dimensione formativa ma spesso vi compare prepotentemente. Durante meeting, feste aziendali o convention, vengono proposti corsi di breve durata finalizzati alla rappresentazione, drammatizzazioni, simulazioni collettive, spettacoli d'improvvisazione in prevalenza umoristici, esibizioni teatrali, prevalentemente comiche, spesso interpretate da attori professionisti.
Dunque il teatro nelle forme più particolari viene preso a prestito dal mondo razionale e produttivo per liberare e scegliere i talenti, per coltivarli e metterli alla prova, per accrescere le abilità comunicative, per integrare e formare la squadra, in una parola: per conoscersi.
"Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione, bensì attraverso l'agire" (Goethe). E il teatro è pura azione.

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