CAPITALE UMANO E COMPETITIVITÀ
INNOVAZIONE, FORMAZIONE E CULTURA
LA CULTURA DELLA CONOSCENZA
GLI ASSET GIUSTI PER COMPETERE
“JEAN MONNET”
UNA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE EUROPEA
SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO
INNOVAZIONE E FORMAZIONE
UN BINOMIO PRO COMPETITIVITÀ
IL PROGETTO OP.LA
INVESTIRE SULLA MOBILITÀ
SCOPRIRE I TALENTI IN AZIENDA
LA FORZA DEL TEATRO
Più delle competenze tecniche
con la concorrenza spietata vince la creatività
Leonardo
Poppa
Formatore, Regista, Docente di Tecniche Teatrali e Pratiche Comunicative
leopop1@virgilio.it
Shakespeare diceva: «Tutto il mondo é un
palcoscenico e tutti gli uomini e le donne sono degli attori».
Ancora oggi, e forse più di allora, è fondamentale
saper interpretare i ruoli sociali e aziendali. In azienda
come in teatro c'è chi interpreta il ruolo di protagonista
e chi quello di "spalla", e spesso le parti si
invertono; in scena la "spalla" è più importante
del protagonista; se non riesce a sostenere il protagonista,
infatti, questo perde ogni forza. E in azienda? Il teatro è l'arte
più vicina alla vita e, come tale, può offrire
numerosi spunti ai ruoli aziendali per capire le proprie
potenzialità individuali e abilità relazionali.
Per scoprire il talento, che inizialmente appare come qualcosa
di indefinito, è importante liberare l'intima natura,
non lasciarsi influenzare dalla precedente storia lavorativa,
dare spazio al caos, mettere da parte il pensiero razionale
e lasciarsi guidare da quello creativo. Con le tecniche teatrali
tutto questo si può fare è sufficiente riuscire
a mettersi in gioco. Quando si assegnano le parti, i ruoli,
agli attori chi si occupa del casting fa una scommessa, deve
prevedere se quella persona riuscirà o meno a calarsi
profondamente in quella parte. Non è semplice, anche
perché gli individui sono imprevedibili: gli introversi,
i timidi, spesso hanno grandissime risorse espressive e una
grande urgenza di farle venir fuori ma all'inizio è difficile
scommetterci; il "barzellettiere da bar" al contrario
appare spigliato e comunicativo ma difficilmente sulla scena
riuscirà a mettersi in gioco emotivamente. Un occhio
attento sa che il talento dell'attore risiede nel suo corpo,
e che esso deve essere "poetico", l'emozione sintetizzata
in un gesto, il pensiero in azione. Il corpo ha un'importanza
dominante, il 55% circa, in tutti gli atti comunicativi,
trascurare la sua forza penalizza le relazioni e la comprensione
di qualunque contenuto. Il termine "ruolo" deriva
dal latino "rotulus": il rotolo su cui era scritta
la parte dell'attore. Etimologicamente non è poi così strano,
quindi, confrontare il ruolo aziendale con il ruolo teatrale
e azzardare con il dire che ogni risorsa aziendale ha bisogno
di un corpo "poetico". Attori diversi hanno bisogno
di talenti diversi, tutti veicolati dal corpo, a seconda
della parte da recitare e del genere di spettacolo ma tutti
i bravi attori devono saper usare gli strumenti espressivi,
controllare e contagiare le emozioni, portare la verità nella
finzione, liberare la creatività e trasformarsi costantemente,
creare un clima di empatia reciproca con il pubblico, mettersi
in gioco e accettare il rischio di esporsi. Allo stesso modo
risorse aziendali diverse hanno bisogno di talenti diversi
ma tutti i ruoli devono saper usare gli strumenti espressivi,
controllare e contagiare le emozioni, essere autentici e
credere in ciò che si fa, usare la creatività e
accettare il cambiamento, creare un clima di reciproca empatia
con i collaboratori e i clienti, mettersi in gioco e accettare
il rischio di esporsi.
Il parallelismo salta agli occhi in maniera netta senza bisogno
di metafore. Si è capito che in azienda più delle
competenze tecniche sono importanti la comunicazione, le
abilità relazionali, l'intelligenza emotiva, e con
la concorrenza spietata una rilevanza notevole la possiede
la creatività. Proprio per questi motivi il teatro
d'impresa ha un grande successo. Gli interventi formativi,
grazie alla loro forza didattica, si stanno notevolmente
sviluppando, ed anche i modelli proposti sono ormai molto
diversificati. La flessibilità della materia la rende
modellabile e facilmente adattabile a situazioni e contesti
particolari; il Teatro di Impresa, infatti, offre quotidianamente
il suo contributo a progetti ad hoc.
Gli itinerari di formazione possono essere affiancati ad
eventi spettacolo da organizzare all'interno di convegni,
in convention aziendali o in percorsi formativi dove la rappresentazione
diventa un valido strumento di apprendimento.
Possiamo classificare gli interventi in alcune grandi aree:
il training personale, il training di gruppo, lo spettacolo
formativo recitato da attori su temi definiti dall'azienda
stessa, recitato dai dipendenti che diventano una vera e
propria compagnia di attori; il teatro d'evasione nelle feste
aziendali e in altri eventi di incontro collettivo. Il training,
in generale, prevede poca teoria e molta pratica, gli allievi
durante le lezioni hanno costantemente un ruolo attivo, di
ricerca. Il training personale predilige esercizi individuali
e viene usato principalmente per accrescere le competenze
comunicative ed espressive, studiare l'immagine, migliorare
la padronanza e il controllo di sé.
Il training di gruppo predilige invece esercizi collettivi
e viene usato per strutturare i team, perfezionare l'ascolto
e l'intesa, allenare alla prontezza, arricchire le abilità relazionali
e facilitare i processi d'integrazione.
Lo spettacolo formativo prevede due modalità di partecipazione:
- i partecipanti rimangono tendenzialmente "passivi",
nel ruolo di spettatori; il coinvolgimento emotivo, il piacere
di assistere e il divertimento prevalgono sull'apprendimento.
- i partecipanti vengono coinvolti direttamente, attraverso
varie modalità prese dalla vasta gamma delle scuole
di teatro: drammatizzazione di situazioni, scrittura e rappresentazione
di vita aziendale. In questa circostanza i partecipanti diventano
protagonisti "attivi" che sperimentano direttamente
l'esperienza formativa
In alcuni casi le due modalità si integrano: gli attori
rappresentano situazioni e comportamenti ideali, i partecipanti
osservano e poi assumono il ruolo di attori.
Il teatro d'evasione, può non necessariamente essere
uno spettacolo, è principalmente stimolo di aggregazione
e divertimento, non è esplicitata la dimensione formativa
ma spesso vi compare prepotentemente. Durante meeting, feste
aziendali o convention, vengono proposti corsi di breve durata
finalizzati alla rappresentazione, drammatizzazioni, simulazioni
collettive, spettacoli d'improvvisazione in prevalenza umoristici,
esibizioni teatrali, prevalentemente comiche, spesso interpretate
da attori professionisti.
Dunque il teatro nelle forme più particolari viene
preso a prestito dal mondo razionale e produttivo per liberare
e scegliere i talenti, per coltivarli e metterli alla prova,
per accrescere le abilità comunicative, per integrare
e formare la squadra, in una parola: per conoscersi.
"Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso
la contemplazione, bensì attraverso l'agire" (Goethe).
E il teatro è pura azione.
|