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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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WEB & AZIENDE
LA GRANDE RETE TRA PASSATO E FUTURO
La creazione di un sito aziendale è una buona azione di marketing

Antonio Carrino
Esperto in Comunicazione





Storicamente l'apparato industriale nell'ultimo secolo è stato caratterizzato da una vorticosa rivoluzione, la quale ha radicalmente trasformato il cosiddetto "ciclo produttivo": dall'acquisizione della materia prima alla produzione e vendita finale del prodotto, in un turbinoso contesto di globalizzazione dei mercati. Secondo alcuni, proprio questo ultimo fattore ha dato impulso all'instaurazione della sinergia tra "Internet & Azienda" dalla cui unione hanno preso vita i siti web aziendali. Pionieri di questo pseudo mercato virtuale furono nei primi anni novanta le aziende d'oltreoceano, le quali da subito si dotarono di un proprio sito web per espletare tutta una serie di attività che andavano dalla promozione aziendale, alla vendita dei propri prodotti, in alcuni aspetti monitorando lo stesso mercato. É ora doverosa un po' di storia. Internet nasce nel 1969 negli Stati Uniti d'America durante il periodo della guerra fredda, attraverso l'avvio del progetto denominato Arpanet (Advanced research project administration network) ideato dal Ministero della difesa Americana, in pratica un servizio di trasferimento d'informazioni militari, da utilizzarsi in caso di attacco nucleare da parte dell'ex Unione Sovietica. Trascorso il periodo buio della guerra fredda nei primi anni '80 cessò il controllo militare americano del progetto. Nel 1980, grazie alla fusione tra Arpanet, Nsfnet e altre rete private presenti nel territorio americano, 500.000 utenti fruirono di questo innovativo collegamento di trasferimento di dati. Per molti studiosi il boom d'internet dei primi anni '90 è principalmente legato a tre fattori precisi: il primo è frutto di una lunga ricerca svizzera da cui prese vita il w.w.w (world wide web), grazie alla quale oggi è possibile navigare con semplicità è velocità nella complessa rete mondiale d'internet. Il secondo fattore è strettamente legato allo sviluppo tecnologico del cosiddetto hardware (la macchina) che in un certo senso ha facilitato l'utilizzo del p.c. da parte dell'uomo. Il terzo e ultimo fattore che contribuì forse in maniera decisiva all'evoluzione d'internet, sta nel fatto che proprio in questi anni in rete oltre alle informazioni strettamente scientifiche era possibile consultare anche informazioni di natura commerciale. Analizziamo qualche dato per capire meglio quest'importante fenomeno che ha causato una vera è propria rivoluzione economica e sociale. Secondo una ricerca di una prestigiosa università americana i navigatori della rete ogni giorno in tutto il mondo sono centinaia di milioni. Spulciando tra i dati di questa complessa ricerca, si evince che un buon 50% degli utenti utilizza la rete per ricercare prettamente informazioni in genere, un 15% naviga solamente per divertimento, mentre un restante 35% utilizza la rete per effettuare acquisti. Sempre secondo questa indagine per le aziende tuttora presenti in rete si evidenzia nei prossimi anni una propensione della crescita degli utili stimata in milioni di dollari. Praticamente un "sito aziendale" di una piccola o grande azienda, nella sua grande semplicità abbatte ogni tipo di barriera: geografica culturale, sociale, temporale. Praticamente un sito aziendale è paragonabile a un negozio virtuale aperto 24 ore su 24. I siti in genere, nel tempo, sono stati oggetto di una alquanto tumultuosa evoluzione, strettamente correlata all'evoluzione tecnologica; basti solamente pensare ai vecchi "grigi" siti aziendali di qualche anno fa, oggigiorno soppiantati da sofisticati siti multimediali, realizzati con metodologie atte a influenzare il cosiddetto "Virtual Client". I siti aziendali italiani furono realizzati in un primo momento solamente per promuovere l'immagine aziendale; successivamente, valutando il contesto di mercato globalizzato, le aziende pur di non trovarsi impreparate dinanzi al fenomeno "commercio elettronico", decisero di proporre attraverso la rete anche la vendita dei propri prodotti: libri, vacanze, automobili, perfino l'abitazione dei propri sogni. In Italia le vendite mediante e-commerce già dopo i primi mesi furono positive tanto da essere oggetto di studio da parte di sociologi, pubblicitari, addetti alle comunicazioni a questo inatteso fenomeno gli esperti diedero vari significati: per alcuni i consumatori effettuavano acquisti in rete solamente per il gusto della novità, altri invece legavano questo fenomeno alla comodità di effettuare un qualsivoglia acquisto stando comodamente seduti davanti al p.c. della propria casa o del proprio ufficio evitando lo stress di lunghe code nel traffico cittadino. L'ultima considerazione, forse la più attendibile e veritiera, era legata al fatto che le aziende per incentivare le vendite tramite il commercio elettronico effettuavano irresistibili promozioni. Attualmente l'economia vive un periodo di stagnazione del mercato che non facilita ulteriormente l'espansione del commercio elettronico tra i consumatori, arrecando quindi alle aziende un ridimensionamento dei budget preventivati dalle stesse per il commercio on-line. Ancora oggi purtroppo molti imprenditori lamentano costi di gestione dei siti molto elevati. Ma vediamoli nel dettaglio: in pratica un imprenditore per realizzare un buon sito deve necessariamente preventivare il costo di costruzione del sito, cui si aggiunge la registrazione del dominio presso tutti i principali motori di ricerca, più il riaggiornamento costante del sito stesso. Nel commercio elettronico la forma di pagamento più utilizzata (circa il 75%) è la carta di credito, con il rischio che il trasferimento di dati per via telematica tra cliente e azienda possa essere carpito illecitamente da terzi, e usato in maniera truffaldina, arrecando nel contempo seri danni all'immagine aziendale. Per cercare di contrastare questa incresciosa situazione, offrendo nel contempo una maggiore sicurezza nei pagamenti tramite la carta di credito, si sono adottati nel tempo una serie di accorgimenti che vanno dalla crittografia nata durante la seconda guerra mondiale, ovvero una tecnica di scrittura attraverso l'utilizzo di codici segreti, per passare poi ai cosiddetti protocolli di sicurezza S.S.E. (Secure System Eletronic) e S.V.P. (Secure Virtual Payment). Tutte queste tecniche hanno purtroppo risolto solamente in parte il gravissimo problema, che ogni anno segna solamente in Italia truffe per svariati milioni di euro. I colossi bancari in stretta sinergia con le società specializzate nel settore dei software nei prossimi anni introdurranno nel mercato nuove sofisticate forme di pagamento da utilizzarsi nelle transazioni elettroniche offrendo così ai clienti un contesto di maggiore sicurezza. Questa nuova forma di commercio nel nostro paese si è ampiamente diffusa nel tessuto sociale, con utili da parte delle aziende interessate per milioni di euro. Dal canto suo il governo italiano è intervenuto tempestivamente per regolamentarlo, istituendo, con decreto legge nel lontano 1998, l'osservatorio sul Commercio Elettronico. Successivamente, con la legge 675/96 più comunemente "legge sulla privacy", si è voluto regolamentare in genere il trattamento dei dati. Inoltre, con un decreto legge del 22 maggio del 1999, il consumatore che effettua acquisti tramite la rete può vantare entro un tempo limite di dieci giorni il cosiddetto "diritto di recesso", in virtù del quale, da un lato l'acquirente restituisce all'azienda il bene acquistato, dall'altro l'azienda deve rendere al cliente la somma sborsata. Inoltre, non tutti sanno che i siti web nel nostro ordinamento giuridico sono tutelati dalla legge del 22 Aprile 1941 n. 633 riguardante la protezione del diritto d'autore. Il futuro del commercio elettronico dovrebbe essere più che roseo. Questa considerazione è supportata dagli ultimi dati che mostrano un incremento della spesa da parte delle famiglie italiane per l'acquisto di un computer (attualmente 1 famiglia su 3 possiede nella propria abitazione un pc). Questa corsa all'acquisto di pc forse è legata anche al fatto che negli ultimi anni da un lato il costo medio di computer si è ridotto sensibilmente, dall'altro sono andate aumentando le prestazioni. Inoltre i collegamenti dalla rete d'internet sono favoriti anche dalle vantaggiose promozioni dei gestori telefonici e dalle linee telefoniche più veloci e efficienti (ADSL) che abbattano sensibilmente i costi di connessione. I neo acquirenti di pc dovrebbero dare nuova linfa a questo mercato, poiché da una indagine effettuata da una famosa società di marketing è emerso che il 38% degli intervistati ha dichiarato la propensione nell'acquistare a breve servendosi del commercio elettronico.

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