LE RICHIESTE DEL COMPARTO EDILIZIO
OBIETTIVI PRIORITARI PER IL RILANCIO
Tra le priorità la difesa
del suolo e lo snellimento delle procedure
di
Antonio Lombardi
Presidente Associazione Costruttori Salernitani
info@costruttori.sa.it
L' Associazione dei Costruttori Salernitani, in vista delle
elezioni regionali, ha inteso promuovere opportunità di
confronto con i candidati alla presidenza per sottoporre
loro una piattaforma completa delle problematiche d'interesse
del comparto delle costruzioni, che comprende obiettivi che
l'Ance ritiene prioritari per rilanciare l'economia regionale.
Edilizia abitativa nelle aree urbane: è necessario
recuperare le periferie e gli immobili da destinare all'urbanizzazione
secondaria di livello urbano. Occorre anche riproporre programmi
di edilizia abitativa che frenino gli esodi dalle grandi
aree urbane verso le periferie e rendano il mercato immobiliare
più accessibile per le fasce medio-basse della popolazione.
Riqualificazione del tessuto edilizio: bisogna rinnovare
il tessuto edilizio attraverso il recupero e la valorizzazione
dei centri storici e del patrimonio a uso residenziale, disciplinare
organicamente e sostenere l'istituto della rottamazione degli
edifici, attingendo anche alla notevole opportunità garantita
dalle agevolazioni sulle ristrutturazioni.
Mobilità: è necessario migliorare la mobilità urbana
ed extraurbana nei piccoli e grandi centri e sviluppare la
portualità a sostegno del trasporto marittimo.
Difesa del suolo: bisogna realizzare un programma di opere
che prevengano i troppi disastri geologici che affliggono
il territorio. La Campania, infatti, vive una situazione
di emergenza che si protrae da diversi anni riflettendosi
sulle stesse condizioni generali di vivibilità.
Fondi comunitari: l'utilizzo dei Fondi comunitari ha registrato
negli ultimi anni un'importante inversione di tendenza che
indubbiamente va rimarcata. Ma siamo ancora ben lontani dal
risultato ottimale: l'impegno di queste risorse è fermo
al 66%, mentre la spesa effettiva non supera la soglia del
19%. Dati questi che preoccupano: l'allargamento comunitario
potrebbe far svanire definitivamente quanto assegnato e non
speso dalla Regione Campania. Occorre sburocratizzare le
procedure, anche attraverso un drastico taglio degli enti
preposti al controllo dei fondi strutturali e dei nuclei
di valutazione, che dilatano di 24-36 mesi i tempi che intercorrono
tra la progettazione e l'esecuzione.
Delegificazione e snellimento delle
procedure: tutti i soggetti
pubblici e privati che operano sul territorio devono impegnarsi
a perseguire il rispetto dei principi di mercato e a rimuovere
gli ostacoli che limitano la libertà di iniziativa
economica. L'interesse degli investitori privati può essere
attirato soltanto dalle opere capaci di produrre direttamente
reddito. Occorre però ribadire che l'afflusso di risorse
private verso la realizzazione di opere pubbliche è condizionato
soprattutto dall'affidabilità della pubblica amministrazione
nel garantire il mantenimento delle condizioni che consentano
al privato di recuperare completamente l'investimento iniziale.
C'è bisogno di una Legge obiettivo regionale che semplifichi
tutte le procedure soprattutto su versanti di estrema rilevanza
strategica come la realizzazione di discariche, l'ubicazione
di impianti di termovalorizzazione e di centrali elettriche.
Project financing: la proposta di legge regionale in materia
di project financing, elaborata fin dal 2001, non è mai
stata esaminata e discussa e, pertanto, è indispensabile
che essa sia riconsiderata con la massima urgenza da parte
dei competenti organismi tecnici e politici regionali, per
rendere cantierabili quegli interventi infrastrutturali che,
con le sole risorse pubbliche, non avrebbero alcuna possibilità di
essere realizzati.
Legge regionale sui lavori pubblici: anche
questo provvedimento è fermo
in qualche cassetto: eppure una volta approvato da parte
del Consiglio regionale, costituirà la base per una
serie di iniziative economiche e legislative che potranno
determinare il tanto atteso cambiamento strutturale del settore
edile.
Tariffario regionale: occorre riprendere il discorso sul
Tariffario regionale che, dopo la fatica e l'impegno economico
sostenuto dall'Ance nel 2001, non riesce ancora a decollare.
Tale tariffario va rivisto e pubblicizzato adeguatamente,
avviando apposite iniziative con il competente Assessorato
regionale che ne promuovano l'utilità indiscussa,
fondata sul presupposto che solo una reale progettazione
esecutiva può evitare il fenomeno dei ribassi anomali
e i contenziosi successivi alla cantierizzazione dei lavori.
Da molte parti oggi in Campania viene lamentato che il tariffario è alla
base dell'aumento del fenomeno dei ribassi anomali, poiché gli
incrementi di valore economico attribuiti a ciascuna singola
voce rispetto al prezzario precedente (1990), finiscono unicamente
con il generare un aumento delle percentuali di ribasso offerte
dalle imprese per procacciarsi il fatturato necessario alla
propria conservazione sul mercato. Questo dato è inverosimile
e va smentito. Prescindendo dal fatto che la maggior parte
delle "imprese avventuriere" (cioè quelle
che praticano ribassi al di fuori di qualsiasi logica di
mercato) risulta estraneo al sistema Ance, va affermato che
un tariffario aggiornato, per l'elevato livello di esecutività che
consente alla progettazione, rappresenta una garanzia per
le stesse amministrazioni a tutela dei necessari principi
di sicurezza da garantire ai lavoratori e agli ambienti di
lavoro.
Legge urbanistica regionale: essa rappresenta sicuramente
un risultato unico nella storia legislativa della Regione
Campania, anche se non sufficiente nella concreta operatività.
Tale legge, infatti, andrà ora accompagnata da una
seria opera di interpretazione delle singole disposizioni.
Formazione e politiche del lavoro: in relazione a questo
settore assume una rilevanza strategica l'interazione tra
la Regione Campania e gli organismi paritetici di settore
per la formazione, primo fra tutti il Formedil Campania.
Il settore edile è uno dei pochi che ha evidenziato
tendenze positive in termini assoluti come numero di addetti
occupati.
Piano regionale delle attività estrattive: la proposta
di Piano Regionale delle Attività Estrattive prevede
sostanzialmente la chiusura di quasi tutte le cave regionali.
Il comparto estrattivo locale dovrebbe dismettere ogni attività,
facendo mancare alla filiera delle costruzioni una delle
materie prime fondamentali per la propria attività,
con conseguenze ora neppure compiutamente valutabili per
la realizzazione delle opere pubbliche e private in corso.
Sarebbe opportuno introdurre in tale Disegno di Legge quantomeno
la previsione di un periodo transitorio lungo (3-5 anni)
per consentire un adeguamento graduale alle nuove disposizioni,
evitando provvedimenti drastici.
Emergenza rifiuti: l'Ance Campania avviò, nel 2002,
una collaborazione con il Commissariato di Governo per l'emergenza
rifiuti che condusse alla sottoscrizione di un protocollo
d'intesa con il Governatore Sassolino che doveva consentire
agli associati al sistema ANCE di usufruire di tariffe agevolate
per lo smaltimento dei materiali risultanti da demolizione
e costruzione; ad oggi però non è stato ancora
varato il regolamento esecutivo dello stesso atto.
Vincoli territoriali: l'85% del territorio provinciale risulta
oggi vincolato: si tratta di vincoli della più svariata
natura imposti dall'Autorità di Bacino, dal Piano
del Parco, da Piani paesistici o da altri organismi e strumenti
normativi. Occorre rivisitare organicamente e criticamente
tutti questi pesi per verificarne in concreto la necessità,
l'utilità e, in qualche caso, addirittura la fondatezza.
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