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  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2005
 
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LE RICHIESTE DEL COMPARTO EDILIZIO
OBIETTIVI PRIORITARI PER IL RILANCIO
Tra le priorità la difesa del suolo e lo snellimento delle procedure

di Antonio Lombardi
Presidente Associazione Costruttori Salernitani
info@costruttori.sa.it



L' Associazione dei Costruttori Salernitani, in vista delle elezioni regionali, ha inteso promuovere opportunità di confronto con i candidati alla presidenza per sottoporre loro una piattaforma completa delle problematiche d'interesse del comparto delle costruzioni, che comprende obiettivi che l'Ance ritiene prioritari per rilanciare l'economia regionale.

Edilizia abitativa nelle aree urbane: è necessario recuperare le periferie e gli immobili da destinare all'urbanizzazione secondaria di livello urbano. Occorre anche riproporre programmi di edilizia abitativa che frenino gli esodi dalle grandi aree urbane verso le periferie e rendano il mercato immobiliare più accessibile per le fasce medio-basse della popolazione.

Riqualificazione del tessuto edilizio: bisogna rinnovare il tessuto edilizio attraverso il recupero e la valorizzazione dei centri storici e del patrimonio a uso residenziale, disciplinare organicamente e sostenere l'istituto della rottamazione degli edifici, attingendo anche alla notevole opportunità garantita dalle agevolazioni sulle ristrutturazioni.

Mobilità: è necessario migliorare la mobilità urbana ed extraurbana nei piccoli e grandi centri e sviluppare la portualità a sostegno del trasporto marittimo.

Difesa del suolo: bisogna realizzare un programma di opere che prevengano i troppi disastri geologici che affliggono il territorio. La Campania, infatti, vive una situazione di emergenza che si protrae da diversi anni riflettendosi sulle stesse condizioni generali di vivibilità.

Fondi comunitari: l'utilizzo dei Fondi comunitari ha registrato negli ultimi anni un'importante inversione di tendenza che indubbiamente va rimarcata. Ma siamo ancora ben lontani dal risultato ottimale: l'impegno di queste risorse è fermo al 66%, mentre la spesa effettiva non supera la soglia del 19%. Dati questi che preoccupano: l'allargamento comunitario potrebbe far svanire definitivamente quanto assegnato e non speso dalla Regione Campania. Occorre sburocratizzare le procedure, anche attraverso un drastico taglio degli enti preposti al controllo dei fondi strutturali e dei nuclei di valutazione, che dilatano di 24-36 mesi i tempi che intercorrono tra la progettazione e l'esecuzione.

Delegificazione e snellimento delle procedure: tutti i soggetti pubblici e privati che operano sul territorio devono impegnarsi a perseguire il rispetto dei principi di mercato e a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà di iniziativa economica. L'interesse degli investitori privati può essere attirato soltanto dalle opere capaci di produrre direttamente reddito. Occorre però ribadire che l'afflusso di risorse private verso la realizzazione di opere pubbliche è condizionato soprattutto dall'affidabilità della pubblica amministrazione nel garantire il mantenimento delle condizioni che consentano al privato di recuperare completamente l'investimento iniziale. C'è bisogno di una Legge obiettivo regionale che semplifichi tutte le procedure soprattutto su versanti di estrema rilevanza strategica come la realizzazione di discariche, l'ubicazione di impianti di termovalorizzazione e di centrali elettriche.

Project financing: la proposta di legge regionale in materia di project financing, elaborata fin dal 2001, non è mai stata esaminata e discussa e, pertanto, è indispensabile che essa sia riconsiderata con la massima urgenza da parte dei competenti organismi tecnici e politici regionali, per rendere cantierabili quegli interventi infrastrutturali che, con le sole risorse pubbliche, non avrebbero alcuna possibilità di essere realizzati.

Legge regionale sui lavori pubblici: anche questo provvedimento è fermo in qualche cassetto: eppure una volta approvato da parte del Consiglio regionale, costituirà la base per una serie di iniziative economiche e legislative che potranno determinare il tanto atteso cambiamento strutturale del settore edile.

Tariffario regionale: occorre riprendere il discorso sul Tariffario regionale che, dopo la fatica e l'impegno economico sostenuto dall'Ance nel 2001, non riesce ancora a decollare. Tale tariffario va rivisto e pubblicizzato adeguatamente, avviando apposite iniziative con il competente Assessorato regionale che ne promuovano l'utilità indiscussa, fondata sul presupposto che solo una reale progettazione esecutiva può evitare il fenomeno dei ribassi anomali e i contenziosi successivi alla cantierizzazione dei lavori. Da molte parti oggi in Campania viene lamentato che il tariffario è alla base dell'aumento del fenomeno dei ribassi anomali, poiché gli incrementi di valore economico attribuiti a ciascuna singola voce rispetto al prezzario precedente (1990), finiscono unicamente con il generare un aumento delle percentuali di ribasso offerte dalle imprese per procacciarsi il fatturato necessario alla propria conservazione sul mercato. Questo dato è inverosimile e va smentito. Prescindendo dal fatto che la maggior parte delle "imprese avventuriere" (cioè quelle che praticano ribassi al di fuori di qualsiasi logica di mercato) risulta estraneo al sistema Ance, va affermato che un tariffario aggiornato, per l'elevato livello di esecutività che consente alla progettazione, rappresenta una garanzia per le stesse amministrazioni a tutela dei necessari principi di sicurezza da garantire ai lavoratori e agli ambienti di lavoro.

Legge urbanistica regionale: essa rappresenta sicuramente un risultato unico nella storia legislativa della Regione Campania, anche se non sufficiente nella concreta operatività. Tale legge, infatti, andrà ora accompagnata da una seria opera di interpretazione delle singole disposizioni.

Formazione e politiche del lavoro: in relazione a questo settore assume una rilevanza strategica l'interazione tra la Regione Campania e gli organismi paritetici di settore per la formazione, primo fra tutti il Formedil Campania. Il settore edile è uno dei pochi che ha evidenziato tendenze positive in termini assoluti come numero di addetti occupati.

Piano regionale delle attività estrattive: la proposta di Piano Regionale delle Attività Estrattive prevede sostanzialmente la chiusura di quasi tutte le cave regionali. Il comparto estrattivo locale dovrebbe dismettere ogni attività, facendo mancare alla filiera delle costruzioni una delle materie prime fondamentali per la propria attività, con conseguenze ora neppure compiutamente valutabili per la realizzazione delle opere pubbliche e private in corso. Sarebbe opportuno introdurre in tale Disegno di Legge quantomeno la previsione di un periodo transitorio lungo (3-5 anni) per consentire un adeguamento graduale alle nuove disposizioni, evitando provvedimenti drastici.

Emergenza rifiuti: l'Ance Campania avviò, nel 2002, una collaborazione con il Commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti che condusse alla sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Governatore Sassolino che doveva consentire agli associati al sistema ANCE di usufruire di tariffe agevolate per lo smaltimento dei materiali risultanti da demolizione e costruzione; ad oggi però non è stato ancora varato il regolamento esecutivo dello stesso atto.
Vincoli territoriali: l'85% del territorio provinciale risulta oggi vincolato: si tratta di vincoli della più svariata natura imposti dall'Autorità di Bacino, dal Piano del Parco, da Piani paesistici o da altri organismi e strumenti normativi. Occorre rivisitare organicamente e criticamente tutti questi pesi per verificarne in concreto la necessità, l'utilità e, in qualche caso, addirittura la fondatezza.

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