LE LAUREE DI INGEGNERIA
PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI
PROGRAMMI PISTE
INNOVAZIONE E competenze
PROGRAMMI PISTE
INNOVAZIONE E competenze
Il tassello mancante nel sistema della Formazione Professionale
Marianna Farese
Area Formazione Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e A.I.C.
mfarese@pstsa.it
Il dibattito tra la necessità di fare formazione in azienda e quali siano le strategie da adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati, sembra giunto a una svolta. I piani formativi presentati una tantum, la cui attuazione è fortemente vincolata dai tempi tecnici delle procedure concorsuali (causa spesso di slittamenti temporali tra il momento dell'espressione del bisogno formativo e la realizzazione dell'intervento), cedono il passo a procedure snelle e modalità di accesso chiare e semplificate. Il ventaglio delle opportunità si amplia introducendo uno strumento organico caratterizzato da forti elementi di continuità. In questa prima edizione (e dalla prossima potranno farlo solo le aziende che aderiscono a Fondimpresa) tutte le imprese che intendono investire nell'aggiornamento e nel potenziamento del capitale umano, possono usufruire di un sistema vantaggioso sotto diversi aspetti: decidere in base alle proprie esigenze quando definire un piano formativo, usufruire del supporto tecnico per la formulazione del piano, possibilità certa di accesso ai fondi, condivisione degli obiettivi formativi individuati tramite la concertazione con le parti sindacali. I Programmi PISTE (Programmi di Preminente Interesse Settoriale e Territoriale) racchiudono i vantaggi sopraelencati, in quanto frutto di un lavoro coordinato, a vari livelli, dagli Organismi Bilaterali, il cui risultato più significativo è ascrivibile nell'attività di rilevazione dei fabbisogni formativi, che ha permesso di realizzare uno strumento operativo fondato sulla condivisione delle esigenze aziendali e del personale, in merito all'approfondimento delle problematiche emerse e alla definizione delle strategie da attuare, in un contesto che, pur versando in situazioni congiunturali di crisi, esprime caratteri di innovatività e vitalità. La nostra regione, il cui tessuto imprenditoriale è costituito da eccellenze produttive di qualità e da un discreto numero di distretti industriali, può reggere la competizione globale, approntando le dovute innovazioni sì nel processo produttivo, ma anche adottando opportuni schemi organizzativi che necessitano di un potenziamento delle competenze professionali impiegate. In risposta al bando emanato da Fondimpresa nel mese di luglio del 2004, l'attenzione del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania e degli altri partner, di cui soggetto capofila è la Fondazione Idis, è stata opportunamente focalizzata sulla tematica dell'Innovazione Tecnologica. L'attività di progettazione dell'intervento ha visto coinvolti un numero cospicuo di enti formativi caratterizzati da una consolidata esperienza nel settore della formazione professionale qualificata e da un'approfondita conoscenza delle esigenze tecniche e socio-culturali del territorio campano. Le attività sono state condotte nel pieno rispetto del principio del partenariato, vale a dire un confronto continuo e costruttivo tra i soggetti coinvolti nel processo formativo (parti sociali e organismi di erogazione di formazione), portatori di esperienze e competenze consolidate nel proprio settore di riferimento. Tale metodologia ha permesso di elaborare una proposta organica che racchiude in sé una struttura stabile di riferimento, il metodo, conservando al contempo elementi di flessibilità, la fruizione. La struttura modulare del Programma PISTE (il cui inizio è previsto nel mese di giugno), articolata in interventi compresi tra 16 e 80 ore, risponde al bisogno di formazione-informazione del personale e alla necessità dell'imprenditore di non impegnare la risorsa per un monte ore tale da diminuire le sue performances lavorative. La metodologia didattica, inoltre, è basata su una continua integrazione tra lezioni frontali, training on the job e formazione a distanza, con il fine di realizzare un intervento che, seppur breve, risulti particolarmente incisivo. In particolare il ricorso alla metodologia della FAD consente al lavoratore, grazie alle piattaforme di e-learning, di scegliere il proprio percorso formativo e di approfondire le tematiche che maggiormente lo interessano, con una fruizione adeguata ai propri tempi di lavoro e di apprendimento, che non impatta con il proprio stile di vita, realizzando in tal modo un modello formativo adeguato alle diverse personalità, prerogativa necessaria per poter rispondere alla esigenza, ormai diffusa, di una formazione permanente durante l'intero arco della vita. Il modello organizzativo sotteso al Program-ma PISTE, infatti, offre uno spiraglio per superare gli ostacoli causati dalle profonde modifiche intervenute nel sistema dell'istruzione e della formazione e ancora di più nel mercato del lavoro. Se alcuni decenni fa il sistema era strutturato su percorsi formativi standard finalizzati a creare professionalità definite, l'attuale sistema impone ritmi e conoscenze difficilmente riconducibili a una professione definitiva, ma sempre più, nel mix di competenze che ogni individuo possiede, risulta evidente la necessità di acquisire nuove conoscenze e competenze, per lo più trasversali e professionalizzanti, che valicano i confini della qualifica standard. La necessità di fare formazione in azienda, pur essendo un'attività sentita dal management, lo è ancor di più da coloro che affrontano nell'impresa l'implementazione di una innovazione senza un'opportuna preparazione; le due esigenze, tra l'altro, rispondono a un unico obiettivo: sopravvivere alla competizione sia nel mercato del lavoro sia in quello globale. Più chiaramente, i mutamenti che interessano il modello economico fanno sì che per i lavoratori poter accedere a un sistema formativo qualificante sia uno strumento indispensabile per mantenere i requisiti di occupabilità e di adattabilità legati al proprio sviluppo professionale, un tale sistema soddisfa al contempo il bisogno di flessibilità delle imprese poiché riduce il gap tra la deteriorabilità del sapere e la sua riproduzione. Da più parti si parla, ormai, di società conoscitiva, termine con il quale si intende una società basata sulla conoscenza e sull'apprendimento durante l'intero arco della vita, dove la risorsa umana diventa materia prima, la portata di questa definizione dà alla risorsa conoscenza una valenza strategica che sposta l'attenzione della formazione da quella scolare a quella adulta. È necessario, dunque, affrontare il processo di deperibilità delle professioni, con strumenti chiari e definiti capaci di creare percorsi professionali rispondenti al bisogno di ciascuno di realizzare un percorso professionale unico, al contempo modulare, basato sull'alternanza tra l'attività lavorativa e quella formativa. Con l'entrata a regime dei Programmi PISTE, si intendono, dunque, creare le condizioni favorevoli affinché si possa rafforzare in modo significativo l'investimento in formazione da intendersi, oggi ancor di più, come opportunità e non come costo, ciò è possibile se si risponde alla domanda di formazione proveniente dalle imprese e dal personale impiegato con una struttura organica e permanente capace di offrire un effettivo sistema di formazione continua qualificante. Gli obiettivi, che il Programma persegue, possono definirsi nella costruzione di un modello capace di produrre metodologie incisive e standard qualitativi, di ampliare la gamma delle offerte formative qualificanti, di diffondere la cultura del valore della formazione, di creare un sistema di capitalizzazione delle competenze individuali e, infine, capace di definire e rafforzare le linee di finanziamento al fine di attuare un uso razionale delle risorse.
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