IL RIORDINO DELLA NORMATIVA AMBIENTALE
LE PROPOSTE di confindustria
PROBLEMATICHE AMBIENTALI
INTERNAZIONALi
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
IL D.LGS. 22/97 E IL D.M. 471/99
LA SITUAZIONE DEL TERRITORIO
RUOLO DELL'ARPAC SUL TERRITORIO
UN'OPPORTUNITÀ PER TUTTE LE AZIENDE
RIFIUTI INDUSTRIALI E DECRETO
RONCHI
ASPETTI NORMATIVI RIGUARDANTI LA GESTIONE
IL D.LGS. 22/97 E IL D.M. 471/99
LA SITUAZIONE DEL TERRITORIO
Ancora pochi i siti contaminati
per i quali sono state avviate le procedure di bonifica
di
Adele Manzella
Area Ambiente e Territorio - Unione Industriali Caserta
amanzella@unioneindustriali.caserta.it
Il D.Lgs. n. 22 del 5/2/97 (noto come "Decreto Ronchi"),
che recepisce le direttive comunitarie in materia di gestione dei rifiuti,
in tema di bonifiche e ripristino ambientale dei siti inquinati è ispirato
al principio della responsabilità soggettiva, ossia "chi inquina
paga", anche nel caso in cui il superamento dei limiti sia stato causato
in maniera accidentale (articolo 17 - comma 2). Il D.M. n. 471/1999 (regolamento
attuativo) contiene in primo luogo la tabella contenente l'elenco dei limiti
di accettabilità per la contaminazione dei siti; indica altresì gli
elaborati da predisporre per effettuare gli interventi di bonifica e ripristino
ambientale: piano della caratterizzazione, progetto preliminare e progetto
definitivo. É chiaro dunque che, laddove in un sito esista la seppur
remota possibilità del superamento delle concentrazioni limite previste
dal decreto, in capo al soggetto titolare del sito è l'obbligo di
accertare l'eventuale inquinamento dello stesso e, nel caso, trasmetterne
tutte le informazioni agli Organi competenti. Nelle more della emanazione
dei criteri generali per la individuazione degli interventi di bonifica d'interesse
nazionale (art.18, comma 1, lettera n del D.Lgs. 22/97) la legge n. 426/98
ha individuato 14 siti da considerare tali i cui ambiti sono perimetrati,
sentiti i Comuni interessati, dal Ministro dell'Ambiente. Il Litorale Domitio-Flegreo
e Agro Aversano, rientrante in detta classificazione a causa della presenza
di luoghi di discarica abusiva di rifiuti tossici o nocivi, come tale risulta
soggetto, nell'ambito del Programma Nazionale di Bonifica, alla caratterizzazione
del suolo e delle acque di falda di propria competenza. Pertanto tutte le
aree di proprietà pubblica o privata ricadenti all'interno del suo
perimetro sono state chiamate a osservare l'obbligo, in ottemperanza all'art.
17 del D.Lgs. n. 22/97, di attuare quanto disposto dal D.M. n. 471/99 in
merito (la caratterizzazione di cui sopra, eventuale messa in sicurezza di
emergenza, predisposizione dei progetti ed esecuzione dei relativi interventi
di bonifica e ripristino ambientale). Sono stati individuati 61 Comuni, dei
quali pochi ma industrialmente importanti della provincia di Napoli e gli
altri tutti della provincia di Caserta, afferenti a tale comprensorio per
i quali l'art. 17 del D.Lgs. in questione afferma, altresì, l'obbligo
del censimento e della mappatura delle aree a rischio a partire dagli impianti
a rischio di incidente rilevante (L. Seveso). E questo a carico delle imprese
ivi localizzate, che nella maggior parte dei casi ereditano situazioni di
disagio ambientale pregresse. L'alto numero delle aree potenzialmente inquinate
in regione Campania, se confrontato con il numero di piani di caratterizzazione
e di progetti di bonifica presentati, evidenzia una notevole discrepanza
tra l'esiguo numero di siti per i quali sono state avviate le procedure previste
dal D.M. 471/99 e il totale dei siti contaminati e potenzialmente tali. Il
fenomeno può essere imputabile sia all'inerzia da parte dei soggetti
cui compete l'obbligo di bonifica, sia ai ritardi della Pubblica Amministrazione
nel completamento del censimento, nell'istituzione dell'anagrafe dei siti
contaminati e nella predisposizione del Piano Regionale di Bonifica delle
Aree Contaminate. Il Commissariato straordinario di Governo per l'emergenza
rifiuti è stato istituito in Campania con Ordinanza del Presidente
del Consiglio dei Ministri dell'11/02/95 per affrontare le problematiche
inerenti la situazione di estrema gravità verificatasi nello smaltimento
dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania fin dal 1994. Successivamente
le competenze del Commissario sono state estese anche alla bonifica
ambientale. Attualmente la struttura commissariale si compone di un Commissario
Vicario, di un vicecommissario e di tre subcommissari competenti nei tre
settori di intervento (rifiuti, bonifiche e tutela delle acque). Dal dicembre
2003 l'Unione degli Industriali della Provincia di Caserta segue da vicino
le Conferenze di Servizi indette dal Ministero dell'Ambiente al fine di tutelare
i propri associati e di supportarli negli iter burocratici d'interfaccia
con le Istituzioni.
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