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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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IL RIORDINO DELLA NORMATIVA AMBIENTALE
LE PROPOSTE di confindustria

PROBLEMATICHE AMBIENTALI INTERNAZIONALi
LO SVILUPPO SOSTENIBILE

IL D.LGS. 22/97 E IL D.M. 471/99
LA SITUAZIONE DEL TERRITORIO

RUOLO DELL'ARPAC SUL TERRITORIO
UN'OPPORTUNITÀ PER TUTTE LE AZIENDE

RIFIUTI INDUSTRIALI E DECRETO RONCHI
ASPETTI NORMATIVI RIGUARDANTI LA GESTIONE

IL D.LGS. 22/97 E IL D.M. 471/99
LA SITUAZIONE DEL TERRITORIO
Ancora pochi i siti contaminati per i quali sono state avviate le procedure di bonifica

di Adele Manzella
Area Ambiente e Territorio - Unione Industriali Caserta
amanzella@unioneindustriali.caserta.it

Il D.Lgs. n. 22 del 5/2/97 (noto come "Decreto Ronchi"), che recepisce le direttive comunitarie in materia di gestione dei rifiuti, in tema di bonifiche e ripristino ambientale dei siti inquinati è ispirato al principio della responsabilità soggettiva, ossia "chi inquina paga", anche nel caso in cui il superamento dei limiti sia stato causato in maniera accidentale (articolo 17 - comma 2). Il D.M. n. 471/1999 (regolamento attuativo) contiene in primo luogo la tabella contenente l'elenco dei limiti di accettabilità per la contaminazione dei siti; indica altresì gli elaborati da predisporre per effettuare gli interventi di bonifica e ripristino ambientale: piano della caratterizzazione, progetto preliminare e progetto definitivo. É chiaro dunque che, laddove in un sito esista la seppur remota possibilità del superamento delle concentrazioni limite previste dal decreto, in capo al soggetto titolare del sito è l'obbligo di accertare l'eventuale inquinamento dello stesso e, nel caso, trasmetterne tutte le informazioni agli Organi competenti. Nelle more della emanazione dei criteri generali per la individuazione degli interventi di bonifica d'interesse nazionale (art.18, comma 1, lettera n del D.Lgs. 22/97) la legge n. 426/98 ha individuato 14 siti da considerare tali i cui ambiti sono perimetrati, sentiti i Comuni interessati, dal Ministro dell'Ambiente. Il Litorale Domitio-Flegreo e Agro Aversano, rientrante in detta classificazione a causa della presenza di luoghi di discarica abusiva di rifiuti tossici o nocivi, come tale risulta soggetto, nell'ambito del Programma Nazionale di Bonifica, alla caratterizzazione del suolo e delle acque di falda di propria competenza. Pertanto tutte le aree di proprietà pubblica o privata ricadenti all'interno del suo perimetro sono state chiamate a osservare l'obbligo, in ottemperanza all'art. 17 del D.Lgs. n. 22/97, di attuare quanto disposto dal D.M. n. 471/99 in merito (la caratterizzazione di cui sopra, eventuale messa in sicurezza di emergenza, predisposizione dei progetti ed esecuzione dei relativi interventi di bonifica e ripristino ambientale). Sono stati individuati 61 Comuni, dei quali pochi ma industrialmente importanti della provincia di Napoli e gli altri tutti della provincia di Caserta, afferenti a tale comprensorio per i quali l'art. 17 del D.Lgs. in questione afferma, altresì, l'obbligo del censimento e della mappatura delle aree a rischio a partire dagli impianti a rischio di incidente rilevante (L. Seveso). E questo a carico delle imprese ivi localizzate, che nella maggior parte dei casi ereditano situazioni di disagio ambientale pregresse. L'alto numero delle aree potenzialmente inquinate in regione Campania, se confrontato con il numero di piani di caratterizzazione e di progetti di bonifica presentati, evidenzia una notevole discrepanza tra l'esiguo numero di siti per i quali sono state avviate le procedure previste dal D.M. 471/99 e il totale dei siti contaminati e potenzialmente tali. Il fenomeno può essere imputabile sia all'inerzia da parte dei soggetti cui compete l'obbligo di bonifica, sia ai ritardi della Pubblica Amministrazione nel completamento del censimento, nell'istituzione dell'anagrafe dei siti contaminati e nella predisposizione del Piano Regionale di Bonifica delle Aree Contaminate. Il Commissariato straordinario di Governo per l'emergenza rifiuti è stato istituito in Campania con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11/02/95 per affrontare le problematiche inerenti la situazione di estrema gravità verificatasi nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania fin dal 1994. Successivamente le competenze del Commissario sono state estese anche alla bonifica ambientale. Attualmente la struttura commissariale si compone di un Commissario Vicario, di un vicecommissario e di tre subcommissari competenti nei tre settori di intervento (rifiuti, bonifiche e tutela delle acque). Dal dicembre 2003 l'Unione degli Industriali della Provincia di Caserta segue da vicino le Conferenze di Servizi indette dal Ministero dell'Ambiente al fine di tutelare i propri associati e di supportarli negli iter burocratici d'interfaccia con le Istituzioni.

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