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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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IL TRASHWARE
Gestione e riuso della tecno-spazzatura

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IL TRASHWARE
Gestione e riuso della tecno-spazzatura
Il Consiglio dei Ministri ha emanato di recente un decreto legislativo sui RAEE

Oreste Pastore
Responsabile Area Economia e Territorio - Assindustria Salerno o.pastore@assindustria.sa.it

Un vero e proprio tesoro, ma, se mal gestito, un grande pericolo per la nostra salute: argento, mercurio, piombo sono presenti in notevole quantità nella tecno-spazzatura. Infatti, i nostri rifiuti contengono, oltre agli altri materiali tipicamente riciclabili (vetro, acciaio, carta, plastica) e, quindi, sottratti in percentuale più o meno elevata allo smaltimento indifferenziato, una consistente porzione di preziose materie prime, che gli italiani (gli europei) gettano via insieme ai propri rifiuti hi-tech. Attualmente ogni cittadino dell'Ue produce, infatti, circa 14 Kg di e-waste l'anno, di questi RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) oltre il 90% viene incenerito senza separazione dei materiali, o collocato in discarica. Tutti noi ci troviamo a dover considerare con sempre maggiore frequenza la necessità di aggiornare il nostro "parco macchine", cioè sostituire una componente del computer, ad abbandonare l'obsoleta postazione informatica e il suo groviglio inestricabile di fili per il nuovo portatile che integra in pochi centimetri tutte le periferiche, o, molto più semplicemente, abbiamo abbandonato in un angolo del ripostiglio di casa il video lettore vhs che distorceva l'immagine del nostro film preferito, perché, piuttosto che ripararlo, con 12 comode rate da 19 euro e 90, abbiamo acquistato il lettore DVD di ultima generazione, e il film ce lo ha regalato Famiglia Cristiana. È evidente come l'innovazione tecnologica e l'espansione del mercato continuino ad accelerare il processo di sostituzione, e il numero di nuove applicazioni di apparecchiature elettriche ed elettroniche aumenti costantemente. Nel mondo occidentale e nei Paesi emergenti la produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche è uno dei settori che registra infatti la crescita più rapida. I RAEE, pertanto, meritano un'attenzione particolare nell'ambito delle problematiche connesse con la gestione dei rifiuti. Un sistema non gestito potrebbe causare una situazione pesantissima sul piano ambientale. Proprio per questo il legislatore ha definito un primo quadro di riferimento. In Italia, il Consiglio dei Ministri ha emanato di recente un decreto legislativo sui RAEE. La norma, che deve passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari, recepisce le 3 direttive comunitarie relative allo smaltimento di questo tipo di rifiuti speciali e sulle restrizioni d'uso in queste apparecchiature di determinate sostanze pericolose (2002/95/CE, 2002/96/CE, 2003/
108/CE). La Direttiva sui RAEE (2002/96/Ce) si pone come obiettivi principali: il massimo reimpiego/recupero possibile delle apparecchiature esauste; la prevenzione alla fonte della formazione di rifiuti attraverso una progettazione ecocompatibile; la minimizzazione degli impatti ambientali e l'eliminazione di alcune sostanze pericolose; il recupero di 4 Kg annui/procapite di RAEE provenienti da nuclei domestici, da raggiungere entro dicembre 2006; il divieto di collocazione dei RAEE in discarica e l'obbligo di raccolta differenziata. Gli obiettivi fondamentali della normativa che sta per entrare in vigore sono quindi a largo spettro: innanzitutto vi è la realizzazione della raccolta differenziata come punto di partenza di un sistema di recupero e riciclaggio dei rifiuti. A tale fine, le apparecchiature dovranno essere dotate di un marchio identificativo idoneo a indicare ai cittadini la destinazione dei rifiuti da esse derivati. Il decreto non parla solo delle problematiche originate dallo smaltimento: in ogni caso, nella produzione delle apparecchiature sarà vietato l'impiego di sostanze pericolose come piombo, mercurio, cadmio, cromo, allo scopo di prevenire, il più ampiamente possibile, la produzione di rifiuti pericolosi e nocivi. La nuova normativa tenderà inoltre a favorire la progettazione di nuove apparecchiature che facilitino il riuso, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti da esse prodotte. Sul piano Europeo le Direttive RAEE e RoHS sui rifiuti tecnologici impongono, infatti, a produttori, importatori e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (elettrodomestici, prodotti informatici, Tv, monitor, giocattoli elettrici, calcolatrici, cellulari) di istituire, a partire dal 13 agosto 2005, adeguati sistemi di gestione (raccolta, trattamento, smaltimento) dei rifiuti di tali apparecchiature dismesse, con conseguenti oneri economici e vincoli di legge e pesanti sanzioni amministrative per i trasgressori. Tra le "buone pratiche" in argomento già avviate nel nostro Paese va citato il progetto EcoR'It, Sistema consortile per la gestione dei rifiuti elettronici del settore It di nuclei domestici e professionali, che nasce dalla volontà del Consorzio Ecoqual'It (Consorzio nazionale qualità, uso, smaltimento apparecchiature It) di dare risposte concrete al problema dei rifiuti elettrici ed elettronici, con l'obiettivo di raggiungere, entro la scadenza prefissata (31 dicembre 2006) il target europeo di 4 Kg procapite l'anno di RAEE raccolti. Hanno già aderito ad EcoR'It i maggiori player del settore IT, tra cui Canon Italia, Epson Italia, Fujitsu Italia, Kyocera Mita Italia, Lanier Italia, Lexmark International, Nrg Italia, Oki Systems, Olivetti, Packard Bell, Ricoh Italia, TallyGenicom, Toshiba Tec Italia, Toshiba Europe (sede secondaria in Italia). Il Progetto consente di poter disporre dello strumento operativo collettivo di gestione dei RAEE previsto dalle Direttive europee e dalla legislazione italiana in corso di definizione. Il Consorzio realizza operativamente l'impegno di alcune primarie aziende del comparto informatico per favorire il processo di integrazione tra produzione e uso dei beni elettronici e informatici. Nel maggio 2005, EcoR'It ha lanciato la prima fase di operatività "sul campo", con una raccolta di RAEE IT nelle province di Milano, Brescia, Latina e Lecce. In totale, sono risultate interessate 41,05 T di RAEE IT nuclei domestici e 86,80 T di RAEE IT utenti professionali. L'obiettivo è di raggiungere 400 T di RAEE raccolti e trattati, coinvolgendo 10 province nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Puglia per i RAEE nuclei domestici, nonché 11 province nelle regioni Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana per i RAEE di utenti professionali. Cosa cambierà, quindi, nel prossimo futuro? Per i consumatori si aprirà la possibilità di consegnare gratuitamente i beni a fine vita ai rivenditori al momento dell'acquisto di nuove apparecchiature. Varrà anche per questi rifiuti il principio del "vuoto a rendere": i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura destinata a un nucleo domestico dovranno infatti assicurare il ritiro gratuito di quella vecchia, obbligo che potrebbe portare un'insita opportunità commerciale di promuovere campagne di rottamazione. Questo, per quanto riguarda il PC nella spazzatura. E se volessimo reimpiegare l'hardware obsoleto? Un’indagine di Punto Informatico (aggiornatissimo sito internet di informazione sul mondo dell'elettronica) sulla crescente ma non ancora consolidata cultura del reimpiego dell’hardware, del suo riutilizzo con finalità sociali e accademiche ma anche di business, ha riscontrato parecchie soluzioni cresciute nella cultura del riuso. Stanno infatti sorgendo molte iniziative organizzate per il riutilizzo del cosiddetto trashware con finalità socio-culturali. A Roma, ad esempio, se ne occupa Ingegneria Senza Frontiere, convinta che il software libero e il software open source permettano oggi di garantire a un pc funzionalità complete senza il bisogno dell'ingente esborso per l'acquisto delle licenze e un efficace utilizzo anche con hardware poco performanti. A Torino, il Progetto BitEtico aggiunge, oltre al recupero del trashware, l'obiettivo di contribuire a ridurre il digital divide e offrire "opportunità di recupero e di reinserimento nella società di extracomunitari, disoccupati, anziani". Filosofia condivisa anche da molte altre iniziative. Appositamente nato "per la rivitalizzazione e il recupero funzionale delle LAN e dei PC obsoleti presenti nelle scuole italiane" è il Progetto Lazzaro, la cui prima realizzazione di successo è il laboratorio informatico della Scuola Media Statale "Giovanni Bovio" di Foggia, costituito da 18 postazioni di lavoro collegate in rete, realizzate con hardware recuperato (resuscitato?) e dotate di software open source, impiegate in corsi per il conseguimento dell'ormai onnipresente certificazione ECDL. Detto questo, la vertigine dell'uso/abbandono/riuso non deve farci dimenticare che, durante una campagna pubblicitaria condotta a Londra dalla Kinitron Total IT Care, alla ricerca del PC più... anziano tra quelli ancora attivi, ha fatto scoprire un IBM XT 5160 regolarmente funzionante dopo 21 anni di onorato servizio presso la Capital Transport Campaign di Dalston. La Compagnia proprietaria dell'XT, come premio, ha beneficiato di una… permuta gratuita con un PC dell'ultima generazione, la cui aspettativa di vita è decisamente inferiore a quella del suo navigato predecessore.

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