IL TRASHWARE
Gestione e riuso della tecno-spazzatura
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IL TRASHWARE
Gestione e riuso della tecno-spazzatura
Il Consiglio dei Ministri ha emanato di
recente un decreto legislativo sui RAEE
Oreste
Pastore
Responsabile Area Economia e Territorio - Assindustria Salerno o.pastore@assindustria.sa.it
Un vero e proprio tesoro, ma, se mal gestito, un grande pericolo per la
nostra salute: argento, mercurio, piombo sono presenti in notevole
quantità nella
tecno-spazzatura. Infatti, i nostri rifiuti contengono, oltre agli
altri materiali tipicamente riciclabili (vetro, acciaio, carta, plastica)
e, quindi, sottratti in percentuale più o meno elevata allo smaltimento
indifferenziato, una consistente porzione di preziose materie prime,
che gli italiani (gli europei) gettano via insieme ai propri rifiuti
hi-tech. Attualmente ogni cittadino dell'Ue produce, infatti, circa 14
Kg di e-waste l'anno, di questi RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche
ed elettroniche) oltre il 90% viene incenerito senza separazione
dei materiali, o collocato in discarica. Tutti noi ci troviamo a dover
considerare con sempre maggiore frequenza la necessità di aggiornare
il nostro "parco
macchine",
cioè sostituire una componente del computer, ad abbandonare l'obsoleta
postazione informatica e il suo groviglio inestricabile di fili per
il nuovo portatile che integra in pochi centimetri tutte le periferiche,
o, molto più semplicemente, abbiamo abbandonato in un angolo del
ripostiglio di casa il video lettore vhs che distorceva l'immagine
del nostro film preferito, perché, piuttosto che ripararlo, con
12 comode rate da 19 euro e 90, abbiamo acquistato il lettore DVD di ultima
generazione, e il film ce lo ha regalato Famiglia Cristiana. È evidente
come l'innovazione tecnologica e l'espansione del mercato continuino ad
accelerare il processo di sostituzione, e il numero di nuove applicazioni
di apparecchiature elettriche ed elettroniche aumenti costantemente.
Nel mondo occidentale e nei Paesi emergenti la produzione di apparecchiature
elettriche ed elettroniche è uno
dei settori che registra infatti la crescita più rapida. I RAEE,
pertanto, meritano un'attenzione particolare nell'ambito delle problematiche
connesse con la gestione dei rifiuti. Un sistema non gestito potrebbe
causare una situazione pesantissima sul piano ambientale. Proprio
per questo il legislatore ha definito un primo quadro di riferimento. In
Italia, il Consiglio dei Ministri ha emanato di recente un decreto legislativo
sui RAEE. La norma, che deve passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni
e delle Commissioni parlamentari, recepisce le 3 direttive comunitarie
relative allo smaltimento di questo tipo di rifiuti speciali e sulle
restrizioni d'uso in queste apparecchiature di determinate sostanze pericolose
(2002/95/CE, 2002/96/CE, 2003/
108/CE). La Direttiva sui RAEE (2002/96/Ce) si pone come obiettivi
principali: il massimo reimpiego/recupero possibile delle apparecchiature
esauste; la prevenzione alla fonte della formazione di rifiuti attraverso
una progettazione ecocompatibile; la minimizzazione degli impatti ambientali
e l'eliminazione di alcune sostanze pericolose; il recupero di 4 Kg annui/procapite
di RAEE provenienti da nuclei domestici, da raggiungere entro dicembre
2006; il divieto di collocazione dei RAEE in discarica e l'obbligo di raccolta
differenziata. Gli obiettivi fondamentali della normativa che sta per entrare
in vigore sono quindi a largo spettro: innanzitutto vi è la realizzazione
della raccolta differenziata come punto di partenza di un sistema di recupero
e riciclaggio dei rifiuti. A tale fine, le apparecchiature dovranno essere
dotate di un marchio identificativo idoneo a indicare ai cittadini la destinazione
dei rifiuti da esse derivati. Il decreto non parla solo delle problematiche
originate dallo smaltimento: in ogni caso, nella produzione delle apparecchiature
sarà vietato l'impiego di sostanze pericolose come piombo, mercurio,
cadmio, cromo, allo scopo di prevenire, il più ampiamente possibile,
la produzione di rifiuti pericolosi e nocivi. La nuova normativa tenderà inoltre
a favorire la progettazione di nuove apparecchiature che facilitino il
riuso, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti da esse prodotte. Sul piano
Europeo le Direttive RAEE e RoHS sui rifiuti tecnologici impongono, infatti,
a produttori, importatori e assemblatori di apparecchiature elettriche
ed elettroniche (elettrodomestici, prodotti informatici, Tv, monitor, giocattoli
elettrici, calcolatrici, cellulari) di istituire, a partire dal 13 agosto
2005, adeguati sistemi di gestione (raccolta, trattamento, smaltimento)
dei rifiuti di tali apparecchiature dismesse, con conseguenti oneri economici
e vincoli di legge e pesanti sanzioni amministrative per i trasgressori.
Tra le "buone pratiche" in argomento già avviate nel nostro
Paese va citato il progetto EcoR'It, Sistema consortile per la gestione
dei rifiuti elettronici del settore It di nuclei domestici e professionali,
che nasce dalla volontà del Consorzio Ecoqual'It (Consorzio nazionale
qualità, uso, smaltimento apparecchiature It) di dare risposte concrete
al problema dei rifiuti elettrici ed elettronici, con l'obiettivo di raggiungere,
entro la scadenza prefissata (31 dicembre 2006) il target europeo di 4
Kg procapite l'anno di RAEE raccolti. Hanno già aderito ad EcoR'It
i maggiori player del settore IT, tra cui Canon Italia, Epson Italia, Fujitsu
Italia, Kyocera Mita Italia, Lanier Italia, Lexmark International, Nrg
Italia, Oki Systems, Olivetti, Packard Bell, Ricoh Italia, TallyGenicom,
Toshiba Tec Italia, Toshiba Europe (sede secondaria in Italia). Il Progetto
consente di poter disporre dello strumento operativo collettivo di gestione
dei RAEE previsto dalle Direttive europee e dalla legislazione italiana
in corso di definizione. Il Consorzio realizza operativamente l'impegno
di alcune primarie aziende del comparto informatico per favorire il processo
di integrazione tra produzione e uso dei beni elettronici e informatici.
Nel maggio 2005, EcoR'It ha lanciato la prima fase di operatività "sul
campo", con una raccolta di RAEE IT nelle province di Milano, Brescia,
Latina e Lecce. In totale, sono risultate interessate 41,05 T di RAEE IT
nuclei domestici e 86,80 T di RAEE IT utenti professionali. L'obiettivo è di
raggiungere 400 T di RAEE raccolti e trattati, coinvolgendo 10 province
nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Puglia per i RAEE nuclei domestici,
nonché 11 province nelle regioni Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana
per i RAEE di utenti professionali. Cosa cambierà, quindi, nel prossimo
futuro? Per i consumatori si aprirà la possibilità di consegnare
gratuitamente i beni a fine vita ai rivenditori al momento dell'acquisto
di nuove apparecchiature. Varrà anche per questi rifiuti il principio
del "vuoto a rendere": i distributori al momento della fornitura
di una nuova apparecchiatura destinata a un nucleo domestico dovranno infatti
assicurare il ritiro gratuito di quella vecchia, obbligo che potrebbe portare
un'insita opportunità commerciale di promuovere campagne di rottamazione.
Questo, per quanto riguarda il PC nella spazzatura. E se volessimo reimpiegare
l'hardware obsoleto? Un’indagine di Punto Informatico (aggiornatissimo
sito internet di informazione sul mondo dell'elettronica) sulla crescente
ma non ancora consolidata cultura del reimpiego dell’hardware, del
suo riutilizzo con finalità sociali e accademiche ma anche di business,
ha riscontrato parecchie soluzioni cresciute nella cultura del riuso. Stanno
infatti sorgendo molte iniziative organizzate per il riutilizzo del cosiddetto
trashware con finalità socio-culturali. A Roma, ad esempio, se ne
occupa Ingegneria Senza Frontiere, convinta che il software libero e il
software open source permettano oggi di garantire a un pc funzionalità complete
senza il bisogno dell'ingente esborso per l'acquisto delle licenze e un
efficace utilizzo anche con hardware poco performanti. A Torino, il Progetto
BitEtico aggiunge, oltre al recupero del trashware, l'obiettivo di contribuire
a ridurre il digital divide e offrire "opportunità di recupero
e di reinserimento nella società di extracomunitari, disoccupati,
anziani". Filosofia condivisa anche da molte altre iniziative. Appositamente
nato "per la rivitalizzazione e il recupero funzionale delle LAN e
dei PC obsoleti presenti nelle scuole italiane" è il Progetto
Lazzaro, la cui prima realizzazione di successo è il laboratorio
informatico della Scuola Media Statale "Giovanni Bovio" di Foggia,
costituito da 18 postazioni di lavoro collegate in rete, realizzate con
hardware recuperato (resuscitato?) e dotate di software open source, impiegate
in corsi per il conseguimento dell'ormai onnipresente certificazione ECDL.
Detto questo, la vertigine dell'uso/abbandono/riuso non deve farci dimenticare
che, durante una campagna pubblicitaria condotta a Londra dalla Kinitron
Total IT Care, alla ricerca del PC più... anziano tra quelli ancora
attivi, ha fatto scoprire un IBM XT 5160 regolarmente funzionante dopo
21 anni di onorato servizio presso la Capital Transport Campaign di Dalston.
La Compagnia proprietaria dell'XT, come premio, ha beneficiato di una… permuta
gratuita con un PC dell'ultima generazione, la cui aspettativa di vita è decisamente
inferiore a quella del suo navigato predecessore.
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