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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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Collocamento mirato
un percorso "giusto" per un posto "aggiustato"

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FEDERALISMO AL SUD
TRIBÙ E SPERPERI
Dalle Regioni alle Province, dai Comuni alle loro Partecipate prevale il malgoverno

di Antonio Paravia
Direttore Costozero magazine

a.paravia@costozero.it 

Cesare Salvi, esponente di rilievo della minoranza dei Democratici di Sinistra, ha sollevato recentemente nel suo partito la questione morale relativa all’amministrazione delle nuove Regioni e di tanti altri Enti Locali. Ha dichiarato la sua delusione per la partenza di queste, avvenuta tra la costituzione di numerose quanto inutili Commissioni Consiliari e inusitati sperperi. Ha criticato fortemente i governi regionali, compresi quelli diretti dai suoi compagni Bassolino e Vendola, ponendosi la domanda: un Paese già in forte crisi e con seri problemi sociali può tollerare tale malgoverno? Il Segretario Fassino ha risposto di no, affermando che la posizione di Salvi era quella di tutto il partito, per cui si sarebbe prodi/gato per una indispensabile austerity. Inesistenti o al massimo inconsistenti le difese degli accusati. Bassolino ha parlato di un impegno comune per una necessaria sobrietà (?). Tutti hanno glissato, evitando le dovute risposte, perchè nel Belpaese le questioni serie durano qualche giorno e poi vengono dimenticate dai Media. Qui sta il vero problema. L’informazione continua a essere approssimata, spesso al servizio dei potentati di turno, da cui attingere non certo le sole risorse pubblicitarie. Questa non è capace, o per lo meno non ha interesse, di affrontare le problematiche fornendo dati precisi e comparazioni adeguate. Al clamore iniziale nel dare la notizia, talvolta volutamente incompleta, si fa seguire più il gossip, che l’approfondimento della stessa. Falsi moralismi, che mirano a creare disaffezione verso l’interesse pubblico e, quindi, ad allontanare ancora altri da quanto viene impropriamente definito “la politica”. Sarebbe, invece, utile chiamare tutto ciò con il vero nome “capacità di amministrare”. Iniziamo a giudicare i politici dal valore dei componenti delle loro tribù. Così si esprime Francesco Alberoni sul Corriere della Sera del 25 luglio scorso: «Una delle principali cause della debolezza dell’Italia è la diffusione di un’etica che dà scarsa importanza al merito in tutto ciò che è pubblico o connesso al pubblico. Il nostro Paese soffre di una specie di schizofrenia. In superficie una legge rigorosa e meritocratica ma, nel profondo, costumi tribali. Le cariche, i posti, vengono assegnati a un gruppo politico, a una confraternita di mutuo soccorso, a una rete di interessi familiari...». E conclude: «...il nostro è un Paese in cui i migliori fanno molta fatica ad affermarsi ed in cui è difficile costruire, investire e produrre perchè non abbiamo una morale pubblica che ci impone di scegliere solo chi merita e chi vale». Siamo pienamente d’accordo, ma cosa possiamo fare per tentare di modificare questa triste realtà? Nel nostro piccolo abbiamo immaginato di creare un mini osservatorio economico presso Costozero. Abbiamo previsto di realizzare un gruppo di lavoro, composto da validi professionisti politicamente indipendenti, che monitori attività e bilanci pubblici del territorio campano. Non vogliamo incrementare inutili polemiche, ma fornire comparazioni con altre realtà del centro-nord, al fine di favorire, ove possibile, la crescita degli amministratori o la loro sostituzione. In Campania, tra i tanti mali, soffriamo quello della raccolta e del successivo smaltimento dei rifiuti. Si è sperperato tanto senza risolvere nulla. Desideriamo approfondire la questione. Restiamo disorientati nell’apprendere che l’Assessore al ramo e lo stesso Sindaco di Salerno protestano per le troppe società e uffici che, mal coordinati, gestiscono l’igiene urbana. Il nostro contributo sarà quello di monitorare e parametrare contesti analoghi per numero di abitanti ed estensione territoriale, verificando i costi e valutando attività e qualità dei servizi. Riconosciamo, nel contempo, l’inderogabile necessità di far crescere anche il senso civico e il rispetto per tutto ciò che è pubblico. Siamo assuefatti alle inefficienze, anzichè subire proviamo a cambiare mentalità.

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