FEDERALISMO AL SUD
TRIBÙ E SPERPERI
Dalle Regioni alle Province, dai
Comuni alle loro Partecipate prevale il malgoverno
di Antonio Paravia
Direttore Costozero
magazine
a.paravia@costozero.it
Cesare
Salvi, esponente di rilievo della minoranza dei Democratici
di Sinistra, ha sollevato recentemente nel suo partito la questione
morale relativa all’amministrazione delle nuove Regioni
e di tanti altri Enti Locali. Ha dichiarato la sua delusione
per la partenza di queste, avvenuta tra la costituzione di
numerose quanto inutili Commissioni Consiliari e inusitati
sperperi. Ha criticato fortemente i governi regionali, compresi
quelli diretti dai suoi compagni Bassolino e Vendola, ponendosi
la domanda: un Paese già in forte crisi e con seri problemi
sociali può tollerare tale malgoverno? Il Segretario
Fassino ha risposto di no, affermando che la posizione di Salvi
era quella di tutto il partito, per cui si sarebbe prodi/gato
per una indispensabile austerity. Inesistenti o al massimo
inconsistenti le difese degli accusati. Bassolino ha parlato
di un impegno comune per una necessaria sobrietà (?).
Tutti hanno glissato, evitando le dovute risposte, perchè nel
Belpaese le questioni serie durano qualche giorno e poi vengono
dimenticate dai Media. Qui sta il vero problema. L’informazione
continua a essere approssimata, spesso al servizio dei potentati
di turno, da cui attingere non certo le sole risorse pubblicitarie.
Questa non è capace, o per lo meno non ha interesse,
di affrontare le problematiche fornendo dati precisi e comparazioni
adeguate. Al clamore iniziale nel dare la notizia, talvolta
volutamente incompleta, si fa seguire più il gossip,
che l’approfondimento della stessa. Falsi moralismi,
che mirano a creare disaffezione verso l’interesse pubblico
e, quindi, ad allontanare ancora altri da quanto viene impropriamente
definito “la politica”. Sarebbe, invece, utile
chiamare tutto ciò con il vero nome “capacità di
amministrare”. Iniziamo a giudicare i politici dal valore
dei componenti delle loro tribù. Così si esprime
Francesco Alberoni sul Corriere della Sera del 25 luglio scorso: «Una
delle principali cause della debolezza dell’Italia è la
diffusione di un’etica che dà scarsa importanza
al merito in tutto ciò che è pubblico o connesso
al pubblico. Il nostro Paese soffre di una specie di schizofrenia.
In superficie una legge rigorosa e meritocratica ma, nel profondo,
costumi tribali. Le cariche, i posti, vengono assegnati a un
gruppo politico, a una confraternita di mutuo soccorso, a una
rete di interessi familiari...». E conclude: «...il
nostro è un Paese in cui i migliori fanno molta fatica
ad affermarsi ed in cui è difficile costruire, investire
e produrre perchè non abbiamo una morale pubblica che
ci impone di scegliere solo chi merita e chi vale». Siamo
pienamente d’accordo, ma cosa possiamo fare per tentare
di modificare questa triste realtà? Nel nostro piccolo
abbiamo immaginato di creare un mini osservatorio economico
presso Costozero. Abbiamo previsto di realizzare un gruppo
di lavoro, composto da validi professionisti politicamente
indipendenti, che monitori attività e bilanci pubblici
del territorio campano. Non vogliamo incrementare inutili polemiche,
ma fornire comparazioni con altre realtà del centro-nord,
al fine di favorire, ove possibile, la crescita degli amministratori
o la loro sostituzione. In Campania, tra i tanti mali, soffriamo
quello della raccolta e del successivo smaltimento dei rifiuti.
Si è sperperato tanto senza risolvere nulla. Desideriamo
approfondire la questione. Restiamo disorientati nell’apprendere
che l’Assessore al ramo e lo stesso Sindaco di Salerno
protestano per le troppe società e uffici che, mal coordinati,
gestiscono l’igiene urbana. Il nostro contributo sarà quello
di monitorare e parametrare contesti analoghi per numero di
abitanti ed estensione territoriale, verificando i costi e
valutando attività e qualità dei servizi. Riconosciamo,
nel contempo, l’inderogabile necessità di far
crescere anche il senso civico e il rispetto per tutto ciò che è pubblico.
Siamo assuefatti alle inefficienze, anzichè subire proviamo
a cambiare mentalità.
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