I FATTI DELL'ESTATE
LE OPINIONI A “CALDO” DEGLI ITALIANI
L’ombra minacciosa del terrorismo
torna a farsi sentire
Enrico
Russo
Consulente Istituto Piepoli spa - Innovative Research
enricorusso@istitutopiepoli.it
Come spesso capita, l'estate è stagione di
delitti efferati e di stupri e 1 italiano su 3 (33%) dichiara
che tra gli eventi della settimana tra il 20 e il 27 giugno
a colpirlo di più sono stati i ripetuti stupri in
varie città del Nord Italia (Milano, Bologna, Lecco)
e le relative "cacce ai colpevoli". Seguono, il
caldo record e i timori di siccità (18% dei casi),
poi i dati Istat sul crollo dei consumi al dettaglio (12%).
Caldo, siccità, paura della povertà, ordinaria
follia estiva. Senza alcun rapporto di causa-effetto, una
coazione misteriosa registra la correlazione tra eventi distanti.
Al quarto e al quinto posto compaiono due eventi internazionali:
la crescita del costo del petrolio a livello record (11%)
e la vittoria del candidato conservatore alle elezioni presidenziali
in Iran (8%), due ulteriori elementi di incertezza. Al quinto
posto compare la visita ufficiale di Papa Benedetto XVI al
Quirinale (7%). A questo proposito, rispetto ai discorsi
ufficiali pronunciati da entrambi i protagonisti della storia
contemporanea italiana, quale è stato l'atteggiamento
dell'opinione pubblica? Da un lato, la rivendicazione del
Presidente Ciampi della laicità della Repubblica Italiana «che
trae fondamento dall'art. 7 della Costituzione e dal rinnovato
Concordato del 1984», trova d'accordo ben il 73% degli
italiani, senza distinzioni di orientamento politico. Parallelamente,
una percentuale quasi perfettamente analoga (71%) di italiani è d'accordo
con l'auspicio fatto dal Pontefice che i legislatori sappiano
trovare risposte coerenti con i valori della Chiesa ai problemi
della famiglia, della vita dal concepimento fino al suo termine
naturale e dell'educazione, e quindi della scuola. Anche
qui è d'accordo soprattutto il 76% degli orientati
al Centro Destra, ma anche il 69% degli orientati al Centro
Sinistra. È interessante notare come il 30% degli
italiani si sente più vicino alle dichiarazioni di
Ciampi, contro un altro 30% che invece si rivede in quelle
di Benedetto XVI, e un altro 30% che si riconosce in entrambe
(V. Grafico 1). Insomma, una situazione di assoluta parità tra
mondo laico e cattolico, in un quadro di percezione di armonia
e non di conflitto. Dal punto di vista politico, se nelle
settimane precedenti c'era stato un "rischio scissione" all'interno
del Centro Sinistra - conclusosi con la riappacificazione
tra Prodi e Rutelli - la settimana successiva due avvenimenti
hanno attirato l'attenzione dell'opinione pubblica sul Centro
Destra: le tensioni all'interno di AN - anche qui chiuse
con una riappacificazione tra Fini e Alemanno - e il Congresso
dell'UDC con gli interventi di Follini e di Casini. In particolare,
proprio alla chiusura del Congresso UDC, Casini ha dichiarato: «Senza
Berlusconi la CDL non sarebbe esistita, però il Centro
Destra va ripensato». In che misura gli elettori potenzialmente
orientati al Centro Destra sono d'accordo con quest’affermazione?
Dal nostro usuale sondaggio in termini di intenzioni di voto,
risulta d'accordo il 61% dei casi, quindi la buona maggioranza.
Ciò non significa automaticamente che l'aspettativa
degli elettori del Centro Destra sia per delle elezioni primarie
che pongano in discussione il leader dello schieramento.
Anzi, è interessante notare come mentre gli elettori
del Centro Sinistra sono favorevoli alle primarie del proprio
schieramento in ben il 63% dei casi (contro appena un 27%
di non favorevoli), quelli del Centro Destra tendono invece
a spaccarsi quasi a metà: favorevoli alle primarie
nel 45% dei casi, ma in un restante 40% contrari. Anche in
termini di propensione specifica al voto alle eventuali primarie,
con la clausola del versamento di un minimo contributo, i
propensi al voto per il Centro Sinistra sono poco meno del
40%, mentre quelli del Centro Destra non raggiungono il 30%.
La stessa settimana ha visto poi altri due eventi catalizzare
l'attenzione: da un lato, l'approvazione da parte del Parlamento
spagnolo della legge sui matrimoni omosessuali (un cambiamento
sperato e temuto con la stessa intensità), dall'altro,
l'impegno umanitario del mondo occidentale in favore dell'Africa,
con 10 concerti in contemporanea nelle principali capitali
del mondo (25% a pari merito in entrambi i casi). Al terzo
posto compare il proiettile spaziale della NASA che ha colpito
la cometa Tempel-1, con un 17% di citazioni, evento capace
di evocare il mito della tecnologia terrestre che raggiunge
spazi finora giudicati inaccessibili. Ancora un episodio
di violenza compare al quarto posto (15% dei casi): quello
della follia omicida nel novarese, con 3 morti e vari feriti,
che rinnova l'ansia determinata da fatti inspiegabili che
minano la fiducia nella normale convivenza civile. Infine,
la settimana del 7 luglio è stata dominata dalla strage
di Londra (il 90% la
cita come l'evento che ha colpito maggiormente l'attenzione,
tra le percentuali più alte in assoluto registrate
dal nostro sondaggio settimanale). A differenza dell'11 settembre
2001, si può affermare che il 7 luglio 2005 fosse
già presente come ipotesi possibile nell'immaginario
collettivo. Ma c'è qualcosa di imprevisto che ha colpito
l'opinione pubblica italiana, e cioè la reazione degli
inglesi, che hanno scelto un comportamento riservato, a livello
di autorità e di media, evitando di mostrare le immagini
dei morti e dei feriti e "misurando" calibratamene
le informazioni. Gli italiani approvano questa scelta in
oltre l'80% dei casi. Il timore che l'Italia possa essere
uno dei prossimi obiettivi del terrorismo internazionale è,
a livello dei giorni successivi al 7 luglio, decisamente
alto: l'83% degli italiani dai 18 anni in su condivide questo
timore. Ed è chiaro che proprio la metropolitana è il
luogo più temuto come possibile obiettivo (58% dei
casi), seguita da treni e stazioni (25 e 20%) e bus (16%).
Evidentemente Londra ha lasciato una forte impronta nel vissuto
degli italiani e ben pochi pensano ad altri possibili luoghi
come centri commerciali o supermercati (9%) e stadi (4%). è alla
capitale che si pensa come possibile obiettivo; in seconda
battuta, a una città leader dell'economia come Milano
(v. Grafico 2). Ma c'è un altro avvenimento della
stessa settimana che ha colpito gli italiani: la rumorosa
contestazione degli eurodeputati leghisti contro l'intervento
del Presidente Ciampi, che confermava la adesione dell'Italia
all'Europa e all'Euro. Il 77% degli italiani ha provato un
sentimento negativo, improntato soprattutto alla vergogna
(44%) e all'indignazione (33%).
Il presente articolo è una sintesi del monitoraggio delle opinioni degli italiani che l'Istituto Piepoli effettua con cadenza settimanale per conto de “La Stampa”.
I sondaggi sono eseguiti secondo il codice deontologico ESOMAR. I risultati
sono pubblicati su www.agcom.it.
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