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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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I FATTI DELL'ESTATE
LE OPINIONI A “CALDO” DEGLI ITALIANI
L’ombra minacciosa del terrorismo torna a farsi sentire

Enrico Russo
Consulente Istituto Piepoli spa - Innovative Research
enricorusso@istitutopiepoli.it

 

Come spesso capita, l'estate è stagione di delitti efferati e di stupri e 1 italiano su 3 (33%) dichiara che tra gli eventi della settimana tra il 20 e il 27 giugno a colpirlo di più sono stati i ripetuti stupri in varie città del Nord Italia (Milano, Bologna, Lecco) e le relative "cacce ai colpevoli". Seguono, il caldo record e i timori di siccità (18% dei casi), poi i dati Istat sul crollo dei consumi al dettaglio (12%). Caldo, siccità, paura della povertà, ordinaria follia estiva. Senza alcun rapporto di causa-effetto, una coazione misteriosa registra la correlazione tra eventi distanti. Al quarto e al quinto posto compaiono due eventi internazionali: la crescita del costo del petrolio a livello record (11%) e la vittoria del candidato conservatore alle elezioni presidenziali in Iran (8%), due ulteriori elementi di incertezza. Al quinto posto compare la visita ufficiale di Papa Benedetto XVI al Quirinale (7%). A questo proposito, rispetto ai discorsi ufficiali pronunciati da entrambi i protagonisti della storia contemporanea italiana, quale è stato l'atteggiamento dell'opinione pubblica? Da un lato, la rivendicazione del Presidente Ciampi della laicità della Repubblica Italiana «che trae fondamento dall'art. 7 della Costituzione e dal rinnovato Concordato del 1984», trova d'accordo ben il 73% degli italiani, senza distinzioni di orientamento politico. Parallelamente, una percentuale quasi perfettamente analoga (71%) di italiani è d'accordo con l'auspicio fatto dal Pontefice che i legislatori sappiano trovare risposte coerenti con i valori della Chiesa ai problemi della famiglia, della vita dal concepimento fino al suo termine naturale e dell'educazione, e quindi della scuola. Anche qui è d'accordo soprattutto il 76% degli orientati al Centro Destra, ma anche il 69% degli orientati al Centro Sinistra. È interessante notare come il 30% degli italiani si sente più vicino alle dichiarazioni di Ciampi, contro un altro 30% che invece si rivede in quelle di Benedetto XVI, e un altro 30% che si riconosce in entrambe (V. Grafico 1). Insomma, una situazione di assoluta parità tra mondo laico e cattolico, in un quadro di percezione di armonia e non di conflitto. Dal punto di vista politico, se nelle settimane precedenti c'era stato un "rischio scissione" all'interno del Centro Sinistra - conclusosi con la riappacificazione tra Prodi e Rutelli - la settimana successiva due avvenimenti hanno attirato l'attenzione dell'opinione pubblica sul Centro Destra: le tensioni all'interno di AN - anche qui chiuse con una riappacificazione tra Fini e Alemanno - e il Congresso dell'UDC con gli interventi di Follini e di Casini. In particolare, proprio alla chiusura del Congresso UDC, Casini ha dichiarato: «Senza Berlusconi la CDL non sarebbe esistita, però il Centro Destra va ripensato». In che misura gli elettori potenzialmente orientati al Centro Destra sono d'accordo con quest’affermazione? Dal nostro usuale sondaggio in termini di intenzioni di voto, risulta d'accordo il 61% dei casi, quindi la buona maggioranza. Ciò non significa automaticamente che l'aspettativa degli elettori del Centro Destra sia per delle elezioni primarie che pongano in discussione il leader dello schieramento. Anzi, è interessante notare come mentre gli elettori del Centro Sinistra sono favorevoli alle primarie del proprio schieramento in ben il 63% dei casi (contro appena un 27% di non favorevoli), quelli del Centro Destra tendono invece a spaccarsi quasi a metà: favorevoli alle primarie nel 45% dei casi, ma in un restante 40% contrari. Anche in termini di propensione specifica al voto alle eventuali primarie, con la clausola del versamento di un minimo contributo, i propensi al voto per il Centro Sinistra sono poco meno del 40%, mentre quelli del Centro Destra non raggiungono il 30%. La stessa settimana ha visto poi altri due eventi catalizzare l'attenzione: da un lato, l'approvazione da parte del Parlamento spagnolo della legge sui matrimoni omosessuali (un cambiamento sperato e temuto con la stessa intensità), dall'altro, l'impegno umanitario del mondo occidentale in favore dell'Africa, con 10 concerti in contemporanea nelle principali capitali del mondo (25% a pari merito in entrambi i casi). Al terzo posto compare il proiettile spaziale della NASA che ha colpito la cometa Tempel-1, con un 17% di citazioni, evento capace di evocare il mito della tecnologia terrestre che raggiunge spazi finora giudicati inaccessibili. Ancora un episodio di violenza compare al quarto posto (15% dei casi): quello della follia omicida nel novarese, con 3 morti e vari feriti, che rinnova l'ansia determinata da fatti inspiegabili che minano la fiducia nella normale convivenza civile. Infine, la settimana del 7 luglio è stata dominata dalla strage di Londra (il 90% la
cita come l'evento che ha colpito maggiormente l'attenzione, tra le percentuali più alte in assoluto registrate dal nostro sondaggio settimanale). A differenza dell'11 settembre 2001, si può affermare che il 7 luglio 2005 fosse già presente come ipotesi possibile nell'immaginario collettivo. Ma c'è qualcosa di imprevisto che ha colpito l'opinione pubblica italiana, e cioè la reazione degli inglesi, che hanno scelto un comportamento riservato, a livello di autorità e di media, evitando di mostrare le immagini dei morti e dei feriti e "misurando" calibratamene le informazioni. Gli italiani approvano questa scelta in oltre l'80% dei casi. Il timore che l'Italia possa essere uno dei prossimi obiettivi del terrorismo internazionale è, a livello dei giorni successivi al 7 luglio, decisamente alto: l'83% degli italiani dai 18 anni in su condivide questo timore. Ed è chiaro che proprio la metropolitana è il luogo più temuto come possibile obiettivo (58% dei casi), seguita da treni e stazioni (25 e 20%) e bus (16%). Evidentemente Londra ha lasciato una forte impronta nel vissuto degli italiani e ben pochi pensano ad altri possibili luoghi come centri commerciali o supermercati (9%) e stadi (4%). è alla capitale che si pensa come possibile obiettivo; in seconda battuta, a una città leader dell'economia come Milano (v. Grafico 2). Ma c'è un altro avvenimento della stessa settimana che ha colpito gli italiani: la rumorosa contestazione degli eurodeputati leghisti contro l'intervento del Presidente Ciampi, che confermava la adesione dell'Italia all'Europa e all'Euro. Il 77% degli italiani ha provato un sentimento negativo, improntato soprattutto alla vergogna (44%) e all'indignazione (33%).

 

Il presente articolo è una sintesi del monitoraggio delle opinioni degli italiani che l'Istituto Piepoli effettua con cadenza settimanale per conto de “La Stampa”. I sondaggi sono eseguiti secondo il codice deontologico ESOMAR. I risultati sono pubblicati su www.agcom.it.

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