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azioni a tutela della categoria
La
sede campana si “mobilita” per fronteggiare la crisi delle
aziende di trasporto
A cura di Marcella Villano
Simona
Spinosa
Presidente ANAV Campania
s.spinosa@sita-on-line.it
L'avventura della rappresentanza delle imprese esercenti
l'attività di
trasporto di persone e servizi connessi ha inizio il 5 agosto
1944, con la costituzione dell'Associazione Concessionaria
Autolinee e Servizi Turistici - ACAST, diventata poi ANAC
- Associazione Nazionale Autoservizi in Concessione -, nel
marzo di tre anni più tardi. Sono tempi di una forte
espansione dell'attività di trasporto turistico e,
con l'obiettivo di favorirne lo sviluppo, il 16 settembre
del 1975 nasce l'ENAT. Grazie alla fattiva partecipazione
di tutte le imprese associate, ANAC ed ENAT hanno adeguato
nel tempo le proprie norme statutarie all'evolversi dell'attività economica.
La progressiva liberalizzazione dei mercati e le conseguenze
prodotte hanno, però, portato le due Organizzazioni
alla decisione di fondersi in un unico organismo. È così che
nasce l'ANAV, l'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori,
con la più ampia rappresentatività fra le aziende
italiane del settore che si riconoscono nel sistema di Confindustria.
Collaborazione e confronto competitivo con gli interlocutori
di riferimento, ispirati a criteri di efficienza e competitività,
costituiscono i principi portanti del suo operato. Attiva
e propositiva nell'ambito delle redazioni di leggi e provvedimenti
a favore dello sviluppo della mobilità, della qualità del
servizio, della difesa ambientale, l'ANAV, in qualità di
firmataria, partecipa alla stipula dei contratti collettivi
nazionali di lavoro per gli addetti del trasporto pubblico
e per i dipendenti di imprese esercenti noleggio autobus
con conducente e servizi turistici. Attraverso le proprie
strutture territoriali, è presente in tutti gli organismi
locali, nazionali e internazionali, nonché nelle commissioni
d'esame per il rilascio dell'attestato di abilitazione professionale
all'esercizio di autotrasportatore su strada. La sede campana,
che dal 7 gennaio 2004, a seguito di una convenzione siglata, è ospitata
presso l'Associazione degli Industriali della Provincia di
Salerno, conta 54 aziende iscritte. Molteplici sono le problematiche
che interessano il comparto, per le quali l'ANAV Campania
ha intrapreso azioni per sensibilizzare gli interlocutori
istituzionali di riferimento. In particolare, ha richiamato
l'attenzione sulla grave crisi in cui versano le aziende
del settore, penalizzate da squilibri strutturali dei propri
bilanci, sia per i mancati adeguamenti del corrispettivo
contrattuale, sia per la sfavorevole congiuntura economica
che sta conducendo verso l'impossibilità di far fronte
alla gestione ordinaria. Allarme espresso anche a livello
nazionale dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Pietro Lunardi che, nel Documento di Programmazione Economica
e Finanziaria Infrastrutture, collegato al DPEF, pone l'indebitamento
delle aziende e degli enti pubblici per il trasporto pubblico
al primo posto tra le emergenze che affliggono il settore.
In questo scenario, al fine di individuare opportune strategie
di intervento, l'ANAV Campania ha richiesto al Presidente
della Giunta Regionale Antonio Bassolino e all'Assessore
ai Trasporti Ennio Cascetta, la ripresa del tavolo di trattative
interrottosi a causa del termine della consiliatura. Obsolescenza
del parco macchine, aumento del costo del gasolio, stasi
dei corrispettivi chilometrici e delle tariffe dei biglietti
rappresentano le principali problematiche che, se non risolte
e affrontate in tempi brevi, rischiano di compromettere anche
l'inizio, il prossimo settembre, dell'anno scolastico 2005/2006.
Da 4 anni, i ricavi non coprono i costi per i servizi quotidianamente
erogati. Nei bilanci delle aziende la spesa per il gasolio
incide per il 18%, mentre quella del personale per il 65%.
A queste si aggiungono i costi per le assicurazioni, i ricambi
e gli pneumatici, le spese generali e quelle di gestione.
A fronte di tali esborsi vi sono, alla voce "ricavi",
capitoli fermi addirittura all'anno 2000. É a questo
periodo, infatti, che risalgono gli ultimi aggiornamenti
dei corrispettivi chilometrici, compensi che, così come
stabilito da contratto, la Regione garantisce - direttamente
o attraverso le Province - a ogni singola azienda. Ma se
allora gli accordi intercorsi e sanciti furono garanti di
un minimo equilibrio, dopo quasi 5 anni le sproporzioni sono
evidenti e gravose. Per evitare il collasso economico-finanziario, è fondamentale
l'allineamento dei corrispettivi al tasso di inflazione,
misura da adottare retroattivamente a partire dal 2001 e
che, di conseguenza, comporterebbe un aumento medio per ogni
azienda del 10%. Una similare operazione di revisione è necessaria
anche per le tariffe dei biglietti, lasciate invariate, escluse
quelle del Consorzio UNICO, dal 2001. Inoltre, al fine di
fidelizzare i clienti nonché acquisirne di nuovi,
risultano indispensabili offerte e promozioni flessibili.
Tra le questione poste all'attenzione della Regione Campania
dalla territoriale dell'ANAV si evidenzia la richiesta, più volte
espressa in sede di incontri e riunioni, di un’adeguata
rappresentatività nelle Commissioni e in tutte le
fasi dell'iter di elaborazione dei provvedimenti relativi
alle leggi e ai regolamenti regionali di interesse, così come
previsto dalla Legge Regionale n. 3 del 28 marzo 2002. E,
infine, ma non certamente di minore importanza, è l'adeguamento
del parco macchine e la scarsa propensione dell'Amministrazione
Regionale a spendere quanto corrisposto dallo Stato. In Campania
esistono gli autobus più obsoleti d'Italia. Ben 1.500
mezzi, appartenenti ad aziende pubbliche e private, hanno
superato il quindicesimo anno di servizio, senza essere stati
sostituiti con macchine nuove così come stabilito
dalla Legge 151/81 che, nel dettaglio, attribuisce la spesa
per il 75% alla Regione e per il restante 25% all'azienda.
Nonostante la copertura finanziaria prevista per quest'operazione
dalla Legge 194/98 e i 250 milioni di euro nelle casse dell'Amministrazione
campana, a oggi ne risulta incomprensibilmente utilizzata
solo una minima parte. A dispetto delle numerose sollecitazioni
nulla è mutato su questo fronte. Quello che, invece,
si aggrava sempre di più è il livello di spesa
per ogni singola azienda a causa delle continue revisioni
e manutenzioni, con inevitabile abbassamento degli standard
generali di sicurezza, oltre che appesantimento nella fornitura
di carburante e notevole inquinamento ambientale. In considerazione
di tale situazione, scopo di quest'articolo non è solo
il far conoscere obiettivi e finalità dell'ANAV Campania,
ma soprattutto invitare la Regione a un'attenta riflessione
sulle problematiche del settore che, se non supportato con
gli strumenti già a disposizione, ancora inspiegabilmente
inutilizzati, non può far altro che percorrere la
strada del collasso economico.
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