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  Dicembre 2012

Articoli n° 7
AGOSTO/settembre 2005
 


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azioni a tutela della categoria
La sede campana si “mobilita” per fronteggiare la crisi delle aziende di trasporto

A cura di Marcella Villano

Simona Spinosa
Presidente ANAV Campania
s.spinosa@sita-on-line.it


L'avventura della rappresentanza delle imprese esercenti l'attività di trasporto di persone e servizi connessi ha inizio il 5 agosto 1944, con la costituzione dell'Associazione Concessionaria Autolinee e Servizi Turistici - ACAST, diventata poi ANAC - Associazione Nazionale Autoservizi in Concessione -, nel marzo di tre anni più tardi. Sono tempi di una forte espansione dell'attività di trasporto turistico e, con l'obiettivo di favorirne lo sviluppo, il 16 settembre del 1975 nasce l'ENAT. Grazie alla fattiva partecipazione di tutte le imprese associate, ANAC ed ENAT hanno adeguato nel tempo le proprie norme statutarie all'evolversi dell'attività economica. La progressiva liberalizzazione dei mercati e le conseguenze prodotte hanno, però, portato le due Organizzazioni alla decisione di fondersi in un unico organismo. È così che nasce l'ANAV, l'Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori, con la più ampia rappresentatività fra le aziende italiane del settore che si riconoscono nel sistema di Confindustria. Collaborazione e confronto competitivo con gli interlocutori di riferimento, ispirati a criteri di efficienza e competitività, costituiscono i principi portanti del suo operato. Attiva e propositiva nell'ambito delle redazioni di leggi e provvedimenti a favore dello sviluppo della mobilità, della qualità del servizio, della difesa ambientale, l'ANAV, in qualità di firmataria, partecipa alla stipula dei contratti collettivi nazionali di lavoro per gli addetti del trasporto pubblico e per i dipendenti di imprese esercenti noleggio autobus con conducente e servizi turistici. Attraverso le proprie strutture territoriali, è presente in tutti gli organismi locali, nazionali e internazionali, nonché nelle commissioni d'esame per il rilascio dell'attestato di abilitazione professionale all'esercizio di autotrasportatore su strada. La sede campana, che dal 7 gennaio 2004, a seguito di una convenzione siglata, è ospitata presso l'Associazione degli Industriali della Provincia di Salerno, conta 54 aziende iscritte. Molteplici sono le problematiche che interessano il comparto, per le quali l'ANAV Campania ha intrapreso azioni per sensibilizzare gli interlocutori istituzionali di riferimento. In particolare, ha richiamato l'attenzione sulla grave crisi in cui versano le aziende del settore, penalizzate da squilibri strutturali dei propri bilanci, sia per i mancati adeguamenti del corrispettivo contrattuale, sia per la sfavorevole congiuntura economica che sta conducendo verso l'impossibilità di far fronte alla gestione ordinaria. Allarme espresso anche a livello nazionale dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi che, nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Infrastrutture, collegato al DPEF, pone l'indebitamento delle aziende e degli enti pubblici per il trasporto pubblico al primo posto tra le emergenze che affliggono il settore.
In questo scenario, al fine di individuare opportune strategie di intervento, l'ANAV Campania ha richiesto al Presidente della Giunta Regionale Antonio Bassolino e all'Assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, la ripresa del tavolo di trattative interrottosi a causa del termine della consiliatura. Obsolescenza del parco macchine, aumento del costo del gasolio, stasi dei corrispettivi chilometrici e delle tariffe dei biglietti rappresentano le principali problematiche che, se non risolte e affrontate in tempi brevi, rischiano di compromettere anche l'inizio, il prossimo settembre, dell'anno scolastico 2005/2006. Da 4 anni, i ricavi non coprono i costi per i servizi quotidianamente erogati. Nei bilanci delle aziende la spesa per il gasolio incide per il 18%, mentre quella del personale per il 65%. A queste si aggiungono i costi per le assicurazioni, i ricambi e gli pneumatici, le spese generali e quelle di gestione. A fronte di tali esborsi vi sono, alla voce "ricavi", capitoli fermi addirittura all'anno 2000. É a questo periodo, infatti, che risalgono gli ultimi aggiornamenti dei corrispettivi chilometrici, compensi che, così come stabilito da contratto, la Regione garantisce - direttamente o attraverso le Province - a ogni singola azienda. Ma se allora gli accordi intercorsi e sanciti furono garanti di un minimo equilibrio, dopo quasi 5 anni le sproporzioni sono evidenti e gravose. Per evitare il collasso economico-finanziario, è fondamentale l'allineamento dei corrispettivi al tasso di inflazione, misura da adottare retroattivamente a partire dal 2001 e che, di conseguenza, comporterebbe un aumento medio per ogni azienda del 10%. Una similare operazione di revisione è necessaria anche per le tariffe dei biglietti, lasciate invariate, escluse quelle del Consorzio UNICO, dal 2001. Inoltre, al fine di fidelizzare i clienti nonché acquisirne di nuovi, risultano indispensabili offerte e promozioni flessibili. Tra le questione poste all'attenzione della Regione Campania dalla territoriale dell'ANAV si evidenzia la richiesta, più volte espressa in sede di incontri e riunioni, di un’adeguata rappresentatività nelle Commissioni e in tutte le fasi dell'iter di elaborazione dei provvedimenti relativi alle leggi e ai regolamenti regionali di interesse, così come previsto dalla Legge Regionale n. 3 del 28 marzo 2002. E, infine, ma non certamente di minore importanza, è l'adeguamento del parco macchine e la scarsa propensione dell'Amministrazione Regionale a spendere quanto corrisposto dallo Stato. In Campania esistono gli autobus più obsoleti d'Italia. Ben 1.500 mezzi, appartenenti ad aziende pubbliche e private, hanno superato il quindicesimo anno di servizio, senza essere stati sostituiti con macchine nuove così come stabilito dalla Legge 151/81 che, nel dettaglio, attribuisce la spesa per il 75% alla Regione e per il restante 25% all'azienda. Nonostante la copertura finanziaria prevista per quest'operazione dalla Legge 194/98 e i 250 milioni di euro nelle casse dell'Amministrazione campana, a oggi ne risulta incomprensibilmente utilizzata solo una minima parte. A dispetto delle numerose sollecitazioni nulla è mutato su questo fronte. Quello che, invece, si aggrava sempre di più è il livello di spesa per ogni singola azienda a causa delle continue revisioni e manutenzioni, con inevitabile abbassamento degli standard generali di sicurezza, oltre che appesantimento nella fornitura di carburante e notevole inquinamento ambientale. In considerazione di tale situazione, scopo di quest'articolo non è solo il far conoscere obiettivi e finalità dell'ANAV Campania, ma soprattutto invitare la Regione a un'attenta riflessione sulle problematiche del settore che, se non supportato con gli strumenti già a disposizione, ancora inspiegabilmente inutilizzati, non può far altro che percorrere la strada del collasso economico.

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