PA CATTIVA PAGATRICE -
70 miliardi di euro "sottratti" alle casse delle imprese
BOCCIA: «PiÙ si allungano i crediti, piÙ si rallenta le crescita per le Pmi»
CASTELLANO: «Pagamenti garantiti con l'accordo tra Sace, Nomura e Confindustria»
RICCI: «PiÙ liquiditÀ per le aziende italiane»
CORIGLIONI: «I crediti che riguardano la "SanitÀ" rappresentano il 60% del debito complessivo della PA verso le imprese»
CORAGGIO: «I ritardi della PA penalizzano soprattutto le imprese sane»
BOCCIA: «PiÙ si allungano i crediti, piÙ si rallenta le crescita per le Pmi»
L'accordo Sace-Nomura-Confindustria troverà concreta attuazione attraverso specifiche convenzioni locali e settoriali che definiranno le migliori soluzioni tecnico-finanziarie per le imprese
di Raffaella Venerando
Vincenzo Boccia Presidente Piccola Industria di Confindustria
Presidente Boccia, il nostro Paese è fanalino di coda in
Europa per quanto riguarda i tempi di pagamento nei rapporti con le Pubbliche amministrazioni e la Campania è addirittura prima tra le Regioni ritardatarie con un "rallentamento" medio che si aggira tra i 390 e i 420 giorni, specie per le aziende che operano con le strutture sanitarie. Quanto pesa questo problema sulla competitività delle nostre imprese?
Il ritardo nei pagamenti da parte della PA costituisce una delle questioni più spinose e problematiche del nostro sistema economico. Coinvolge tutti i settori e l'intero territorio nazionale, anche se si ravvisano maggiori criticità nel meridione. Se è vero, infatti, che la difficoltà di incasso riscontrata dalle imprese coinvolge la maggioranza dei paesi europei, in Italia il fenomeno assume dimensioni allarmanti con periodi medi di pagamento nel 2010 di 186 giorni, contro i 155 della Grecia e i 153 della Spagna. É chiaro che tempi particolarmente lunghi di pagamento provocano ingenti danni alle imprese in quanto le privano della liquidità necessaria a garantirne l'ordinaria operatività influendo negativamente sulla loro produttività e sulla loro capacità di competere nei mercati internazionali.
La Piccola propone, come una delle possibili soluzioni, l'intesa con SACE Fct e Nomura. Quali i contenuti e gli obiettivi dell'accordo?
L'Accordo intende offrire un contributo importante all'azione del sistema confindustriale di promozione dell'accesso al credito delle imprese, in particolare delle PMI, e si prefigge di favorire lo smobilizzo e l'incasso dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione nell'ottica della regolarizzazione delle relazioni commerciali tra queste e la PA. Obiettivo ultimo è sostenere le imprese nella gestione del loro circolante e favorirle in una più corretta pianificazione dei loro flussi finanziari.
L'Accordo è destinato alle imprese di tutto il territorio nazionale e di
tutte le dimensioni, con particolare riguardo alle PMI, e troverà concreta attuazione attraverso specifiche convenzioni locali e settoriali che definiranno le migliori soluzioni tecnico‑finanziarie che SACE FCT e Nomura offriranno alle imprese sulla base del fabbisogno creditizio rilevato con il contributo delle Associazioni del sistema. Tra le possibili soluzioni anche il "reverse factoring" che prevede la cessione pro‑soluto a SACE FCT e Nomura dei crediti vantati dalle imprese verso specifici debitori della PA che, a tal fine, dovranno fornire la necessaria certificazione indicando termini e modalità di pagamento.
L'accordo stabilisce, quindi, che sarà possibile definire gli strumenti e le modalità di intervento più adatte attraverso convenzioni territoriali e/o settoriali. Perché si è scelto di procedere in tal modo?
Si è scelto di procedere così perché sono le Associazioni territoriali e settoriali a conoscere meglio di chiunque altro i problemi e le esigenze delle imprese sul territorio vantando con queste un rapporto diretto e privilegiato. Dunque solo dal confronto diretto tra SACE Fct, Nomura e le Associazioni potranno emergere indicazioni precise e puntuali sui prodotti e i servizi finanziari più adeguati a soddisfare il fabbisogno di credito delle imprese.
Fabbisogno che in larga parte è già noto alle Associazioni proprio in virtù della profonda conoscenza che hanno del territorio e delle criticità esistenti, con particolare riguardo ai rapporti commerciali tra imprese e enti della Pubblica Amministrazione. A livello centrale, Confindustria svolgerà un ruolo di monitoraggio e coordinamento con i partner dell'Accordo al fine di tenersi costantemente e tempestivamente aggiornata sullo stato dei lavori e sul grado di sviluppo del progetto.
Quale crede sarà la risposta delle aziende e quali ritiene possano essere i comparti più interessati a questa soluzione pubblicoprivata?
In questa fase di avvio del progetto stiamo registrando un significativo interesse da parte del sistema. Sono, infatti, oltre trenta le Associazioni che hanno già avviato un confronto con SACE Fct e Nomura finalizzato ad approfondire contenuti e modalità operative dell'Accordo e verificare la possibilità di stipulare convenzioni attuative locali. Al momento tra i settori maggiormente interessati sembrano esserci la sanità e l'edilizia. Ciò non stupisce alla luce dei dati emersi dalle più recenti indagini in merito: ritardi massimi di 420 giorni nel settore sanitario campano, secondo Assosistema, e fino a due anni nel settore edile, secondo ANCE.
Picchi, dunque, clamorosi che si traducono in mancanza di liquidità per le imprese creditrici e in un conseguente e rovinoso rallentamento del loro ciclo produttivo e dei loro ritmi di crescita. Sono convinto che l'Accordo possa offrire un contributo concreto al problema. É tuttavia chiaro che il successo di tale progetto potrà essere tanto maggiore quanto più ampio sarà il consenso e la collaborazione che le imprese e le nostre associazioni riceveranno dagli enti della Pubblica Amministrazione. |