BON TON
In the OLD MANNERS
Pochi e semplici gesti decretano un vero gentleman
a cura di Tommaso de Mottoni y Palacios e Nicola Santini
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Quando il gentleman decide di trascorrere una sera a
teatro, organizzerà i propri tempi in modo da arrivare in perfetto orario; in particolare se avrà acquistato i biglietti per altre persone, si preoccuperà di trovarsi nel foyer con qualche minuto di anticipo: sarebbe molto spiacevole costringere gli altri ad aspettarlo con trepidazione e con la paura di rimanere fuori della sala.
Nella malaugurata ipotesi in cui si presenti a spettacolo già iniziato, eviterà di attraversare tutta la platea al buio, affidandosi al suo senso dell'orientamento e inciampando in ogni ostacolo che incontra sulla sua strada. Per sedersi e per non costringere le altre persone ad alzarsi, aspetterà la fine dell'esecuzione o l'intervallo tra un atto e l'altro. Se trovasse il proprio posto occupato da qualcun altro, non si avventerà su di lui intimandolo a sloggiare velocemente, ma chiamerà la maschera per chiarire il malinteso. Durante lo spettacolo o l'esecuzione di un concerto, rispetterà un rigoroso silenzio, senza approfittarsi dei momenti in cui la musica si fa più forte per parlare con il vicino.
Terrà per sé i commenti entusiastici o le critiche feroci, dal momento che le
altre persone non sono sempre interessate al suo giudizio. Se proprio si trova ad assistere ad una performance che non è assolutamente di suo gradimento, non importunerà il vicino con continui gesti di disappunto o ancora peggio con frasi e commenti sarcastici; approfitterà della prima interruzione per abbandonare il proprio posto ed uscire, naturalmente se non è in
compagnia di altre persone.
Durante un concerto, prima di gettarsi in applausi scroscianti, aspetterà che i musicisti abbiano terminato l'esecuzione del brano; se la sua preparazione musicale non è così ampia da sapere quando la sinfonia numero 40 di Mozart è terminata, aspetterà che tutto il resto del teatro inizi ad applaudire.
A questo punto potrà esprimere tutto il proprio gradimento, naturalmente senza esagerare:
questo significa che i "bravo", "eccezionale", "grande" gridati a squarciagola andranno riservati per le eventuali domeniche calcistiche allo stadio. Durante lo spettacolo non si agiterà, non si muoverà in continuazione, ma dovrà rimanere il più possibile fermo, per non dare fastidio alle persone vicine.
È vero che i colpi di tosse sono fuori da ogni controllo o volontà, ma se il
gentleman viene colpito da un attacco di raucedine, abbandonerà la sala, con grande sollievo per lui e soprattutto per tutte le altre persone. Non c'è niente di più sgradevole che il trillo del cellulare che irrompe nel silenzio di una scena drammatica; il gentleman spegne il telefonino prima di varcare la soglia del teatro o, ancora meglio, per una sera lo dimentica a casa, così eviterà di trascorrere tutto l'intervallo a fare telefonate o a scrivere sms. |