ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 02
MARZO 2011
 
PRIMO PIANO - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo


CRESCERE insieme alle imprese Finanza, Innovazione, Internazionalizzazione

Rinnovato l'accordo tra la Piccola Industria e il Banco di Napoli-Gruppo Intesa San Paolo per assistere al meglio le Pmi campane


Il Banco di Napoli Gruppo Intesa San Paolo ha presentato, attraverso incontri itineranti, la Convenzione sottoscritta con i raggruppamenti della Piccola Industria delle Confindustrie Campane. L'accordo fa seguito a quello sottoscritto nel 2009 e ha l'obiettivo di assistere al meglio le piccole e medie imprese industriali campane nell'attuale fase congiunturale ancora difficile ma certamente più orientata alla crescita e allo sviluppo.
L'accordo è stato presentato nelle sedi delle Confindustrie di Caserta, Avellino, Benevento e Napoli. La nuova intesa conferma e prolunga gli strumenti attuati da quella precedente, disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l'allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell'Avviso comune ABI del 3 agosto 2009.
Attraverso questi strumenti si è potuto dare, in 12 mesi, un riscontro positivo a oltre 50.000 richieste a livello nazionale. Ovviamente grossa importanza è stata attribuita alla possibilità di migliorare il rating delle aziende, vale a dire i parametri di valutazione delle imprese e, quindi, la possibilità di migliorare il rating e la capacità di credito delle imprese. Il Banco di Napoli ha riservato un plafond di tutto rispetto da destinare a interventi e investimenti negli ambiti strategici individuati insieme a Piccola Industria per rilanciare la competitività delle aziende italiane.
In particolare sono stati individuati diversi prodotti volti ad agevolare il credito alle pmi e a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese.
Di particolare interesse sono gli strumenti rivolti alla promozione delle reti d'impresa, quelli destinati all'internazionalizzazione che aiutano le aziende a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo in 40 paesi nel mondo e le consulenze specialistiche del polo per l'internazionalizzazione del Gruppo, ed infine i prodotti dedicati all'innovazione attraverso lo sviluppo di programmi di ricerca, l'acquisizione di nuove tecnologie, il raccordo tra banca, impresa e università.
«Spesso le aziende, in particolare le più piccole e meno strutturate, fanno fatica a rappresentare se stesse in modo da poter essere comprese dal sistema bancario.
Soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, dove i fatturati e i bilanci non brillano afferma Giuseppe Castagna, Direttore generale del Banco di Napoli è necessario aumentare il dialogo e l'informazione con le banche presentando loro aggiornamenti, progetti, andamenti intermedi, che possano aiutare le banche a guardare oltre i numeri. In tal modo anche le banche possono aiutare le imprese indicando quali sono i criteri per il calcolo del rating e quali elementi possano migliorarli. In questa direzione va proprio il nuovo accordo con Confindustria sulle pmi che mette a disposizione degli imprenditori uno strumento diagnostico della salute finanziaria delle loro imprese. In queste settimane stiamo presentando su tutto il territorio nazionale e qui nelle regioni del Banco di Napoli, l'accordo tra Intesa Sanpaolo e Piccola Industria di Confindustria per aiutare le pmi. Ho già fatto riferimento al "diagnostico" che si accompagna agli strumenti finanziari elaborati in occasione del precedente accordo e che quest'anno vengono rinnovati con l'aggiunta dell'"anticipo fornitori", oltre alla moratoria e al conto insoluti. Inoltre abbiamo elaborato una serie di servizi e consulenze per le imprese che intendono innovare ed essere presenti sui mercati internazionali».
Moratoria dei debiti delle Pmi. Altri sei mesi per avvalersi della misura Un'altra azione utile per sostenere la ripartenza delle piccole e medie imprese italiane ed evitare loro probabili crisi di liquidità è senz'altro la proroga della moratoria dei debiti delle Pmi.
È stato allungato di altri sei mesi infatti fino al 31 luglio 2011 l'accordo che prevede la moratoria dei debiti per le Pmi già in corso dal 3 agosto 2009 sottoscritto dall'Abi (Associazione bancaria italiana), Confindustria, Ministero dell'Economia e delle Finanze e dalle associazioni di categoria. Come espresso dalla stessa presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, l'accordo «ha un'importanza fondamentale, perché aiuterà le imprese ad uscire dalla crisi in un momento molto delicato come questo». Possibilità per le non poche imprese che se ne sono già avvantaggiate nel corso dell'ultimo anno e mezzo (190.000 aziende, per un totale di 56 miliardi di euro) anche di allungare a 3 anni i debiti residui. In più, l'intesa stabilisce anche termini e condizioni per quel che riguarda la possibilità di accedere a finanziamenti al fine di rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese stesse. Requisito indispensabile per le pmi che intendono avvalersi della misura è godere di uno stato di salute ottimo. Il provvedimento infatti non è rivolto al salvataggio di aziende in crisi, quanto piuttosto a facilitare il loro sviluppo.

BASSO: «POSITIVI GLI INTERVENTI PRESENTATI DAL BANCO DI NAPOLI, CHE METTE A DISPOSIZIONE 800 MILIONI DI EURO DI PLAFOND PER LA CAMPANIA»

di Filomena Labruna

Il gruppo Banco di Napoli-Intesa San Paolo ha presentato martedì 22 febbraio, presso la sede di Confindustria Avellino, il testo di un'intesa con la Piccola Industria campana che rafforza la sinergia tra banche e imprese e prolunga gli strumenti attuati da un accordo precedente siglato nel 2009. Tra le novità l'introduzione di una nuova metodologia basata sul "diagnostico" e sul "simulatore".
Confindustria, tramite il sito, mette a disposizione dei propri associati uno strumento di autovalutazione finanziaria dell'azienda che si fonda sui valori contabili desunti dal bilancio e sull'indagine di aspetti qualitativi.
La banca offre agli imprenditori la possibilità di confrontarsi sul profilo del rischio.
Una valutazione che consente di individuare le migliori soluzioni finanziarie per formulare piani di crescita. Un unico modello con un modulo quantitativo finanziario per l'immissione di dati di bilancio e un questionario qualitativo che attraverso 22 domande permette di cogliere il valore degli asset immateriali delle imprese.
Confermati alcuni tra gli strumenti più importanti come la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l'allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine ed il rinvio rate su mutui e leasing.
Vengono messi a disposizione, inoltre, per la Campania 800 milioni di euro di plafond destinati ad interventi nei tre ambiti strategici individuati per rilanciare la competitività delle aziende: internazionalizzazione per aiutare le imprese a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri, l'innovazione per il finanziamento di programmi di ricerca e acquisizione di nuove tecnologie e, infine, la crescita dimensionale per lo sviluppo di iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese. «Nell'attuale fase congiunturale - ha affermato il Presidente di Confindustria Avellino, Sabino Basso - è necessario immaginare un nuovo percorso che attraverso la collaborazione degli istituti bancari con strumenti ad hoc che consentano l'attuazione di programmi di ricapitalizzazione o di rafforzamento patrimoniale, permetta alle imprese di guardare al futuro con maggiore fiducia».

Un momento dell'incontro


«La necessità di individuare nuove strategie da adottare sui mercati internazionali - ha proseguito Basso - per accrescere la competitività delle aziende, ci porta a stabilire come priorità per il rilancio dell'economia, la creazione di un nuovo rapporto con il mondo del credito chiamato a supportare il tessuto imprenditoriale in una nuova fase di crescita. "Gli strumenti messi a disposizione dal Banco di Napoli per fronteggiare le emergenze della crisi – conclude il leader degli industriali - inaugurano una fase di collaborazione che rappresenta una leva fondamentale da cui può scaturire l'energia per superare la congiuntura negativa ed organizzare la ripresa dell'economia».
Giuseppe Bruno, consigliere incaricato ai rapporti economici di Confindustria Avellino ha dichiarato: «Condivido ed apprezzo l'iniziativa di Confindustria Avellino finalizzata a mantenere un dialogo di leale e costruttiva collaborazione con il sistema bancario, fondato sulla trasparenza e sulla condivisione per sostenere la crescita del sistema imprenditoriale irpine, ove sussistano i requisiti socio - economici e positive prospettive di mercato». «Questa è la testimonianza - ha aggiunto Bruno - che quando la rappresentanza associativa è di elevato standing e dimostra la propria capacità imprenditoriale suggellata dal successo delle proprie aziende, è possibile ricevere l'attenzione del mondo finanziario ed istituzionale in modo concreto, anziché in modo formale». «Ci presentiamo all'incontro di Avellino - ha sostenuto Luca Faussone, Direttore dell'Area Campania del Banco di Napoli - non solo con parole e promesse, ma con una concreta ed articolata gamma di proposte, già tutte disponibili, idonee a fornire soluzioni sia per gestione ordinaria dell'impresa sia per il sostegno delle ambizioni di internazionalizzazione e innovazione.
Vogliamo portare un messaggio concreto, a fronte della diffusa preoccupazione degli imprenditori circa la restrizione dell'accesso al credito bancario connessa alla crisi mondiale. Noi ci siamo, ma dobbiamo e vogliamo crescere insieme alle imprese, da ciò la collaborazione così stretta con Confindustria, che offre a tutti, voi e noi, opportunità nuove ed importanti». Infine Giuseppe Bonini della direzione marketing Imprese Intesa San Paolo ha sottolineato che «con la riproposizione del protocollo il Banco di Napoli riconferma uno strumento operativo importante».
«In forza di questo accordo - ha concluso - il Banco di Napoli, istituto di credito storicamente legato al territorio, recupera e riconferma la vocazione originaria di banca di prossimità che tanta parte ha avuto nella crescita economica e sociale del Sud».


D'AVINO: «LA LEVA DEL CREDITO FONDAMENTALE PER LA CRESCITA DELLE PMI»

Nel corso dell'incontro tenutosi a Benevento il 24 febbraio scorso, il saluto introduttivo è stato riservato al Presidente degli industriali sanniti Giuseppe D'Avino - che ha dichiarato «Confindustria Benevento, tramite la Convenzione sottoscritta con il Banco di Napoli, propone alle aziende iscritte una serie di strumenti creditizi, che si vanno ad aggiungere a quelli già presenti. Infatti, la convenzione odierna conferma ed amplia quanto previsto dall'accordo per il credito alle pmi attraverso il rinnovo dell'avviso comune già siglato nel 2009. Confindustria Benevento ritiene che la leva del credito sia fondamentale per riuscire a raggiungere più ampi obiettivi di crescita e di sviluppo e sottopone ai propri iscritti gli strumenti finanziari sempre più innovativi contemplati nell'accordo. Quest'ultimo rientra in un più ampio obiettivo di collaborazione sottoscritto a livello nazionale tra Abi, Confindustria Nazionale, Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) e le Associazioni di categoria più rappresentative realizzato con l'obiettivo di fornire maggiore liquidità alle imprese». In occasione del rinnovo dell'accordo abbiamo chiesto al Presidente della PI di Benevento, Carlo Varricchio, un suo commento Carlo Varricchio sull'iniziativa e, più in generale, sul provvedimento della moratoria dei debiti delle pmi, passato nelle scorse settimane.

Presidente Varricchio, la Piccola Industria ha sempre avuto a cuore i temi del credito e dello sviluppo delle pmi. Quali le prime riflessioni anche alla luce della convenzione sottoscritta con il Banco di Napoli e quali le opportunità che la stessa offre alle imprese?
È oramai risaputo che tra i fattori che incidono maggiormente sullo sviluppo e la crescita delle imprese e che ne determinano la capacità di sopravvivere, consolidarsi ed ampliarsi, in un mercato sempre più spietato e competitivo, c'è senza ombra di dubbio la capacità dell'azienda di trovare al proprio interno l'equilibrio finanziario che eviti una sovraesposizione con conseguenti sofferenze creditizie. Questi elementi sono oramai evidenti e chiari a tutti. Non è un caso, infatti, che tra i vari provvedimenti che si mettono in campo per supportare il sistema delle imprese, la maggior parte di questi è rivolta proprio al credito. Molti sono i partner creditizi delle imprese e alcuni di essi propongono soluzioni di vantaggio studiate e realizzate per le imprese, ma non sempre rispondenti alle esigenze delle piccole.
Il titolo della convenzione: "Crescere insieme alle imprese: finanza, innovazione e internazionalizzazione" sintetizza e racchiude gli obiettivi dell'accordo. Le imprese certamente vogliono crescere e consolidarsi ma devono avere necessariamente il supporto della Banca.

Cosa ne pensa, parlando di credito, del provvedimento della moratoria dei debiti delle PMI approvato in questi giorni?
Questo provvedimento rimarca quanto ho sottolineato precedentemente, vale a dire che anche il Governo, Confindustria ed Abi, hanno ritenuto strategico intervenire a favore delle imprese tramite uno strumento che realmente consenta - nell'immediato - di fornire loro una boccata di ossigeno e la possibilità di contare su maggiori risorse finanziarie. L'intesa, infatti, allunga di altri sei mesi, fino a fine luglio, i tempi per il rimborso dei prestiti e inoltre la proroga delle scadenze arriva fino a due o tre anni per i crediti chirografari e per quelli ipotecari relativi ad aziende sane e si può contare, sempre in base a quanto stabilito dall'accordo, sulla copertura del rischio dei tassi di interesse, tramite il fondo di garanzia. Si ricorda infatti che all'accordo relativo alla moratoria dei debiti hanno aderito, finora, 190mila imprese per un controvalore di 56 miliardi. Si tratta a mio avviso di numeri considerevoli.
Ovviamente questo strumento potrà aiutare le imprese in un momento ancora molto delicato, soprattutto per quanto riguarda la liquidità delle stesse e la capacità di destinare risorse agli investimenti.
Confindustria sta spingendo molto sull'attivazione di strumenti creditizi a favore del sistema imprenditoriale soprattutto perché ritiene che proprio il continuo miglioramento del rapporto con le banche e la proposizione di strumenti vantaggiosi, possa fornire maggiori opportunità di rilancio e di competitività per il Paese.


Giuseppe D'Avino, Giuseppe Castagna e Carlo Varricchio

Ritornando all'accordo tra Confindustria Benevento-Piccola Industria e Banco di Napoli, è evidente che lo stesso lascia molto spazio a strumenti rivolti all'innovazione e all'internazionalizzazione.
Come possono gli stessi coadiuvare le imprese?

Tra gli strumenti che ritengo più significativi, vorrei evidenziare: lo sviluppo delle iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese; la promozione delle reti d'impresa e delle sinergie territoriali; la valorizzazione di strumenti rivolti all'internazionalizzazione; il finanziamento e lo sviluppo di programmi di ricerca, acquisizione di nuove tecnologie e raccordo tra banca, impresa e Università. Il Banco di Napoli è sempre stato l'Istituto di riferimento per il Mezzogiorno e, quindi, più sensibile a cogliere e recepire le esigenze delle nostre imprese. Vogliamo, quindi, leggere l'accordo siglato come un impegno a collaborare sempre di più in quanto la Piccola Industria necessita di una maggiore vicinanza degli istituti di credito e intende guardare al di là della convenzione per costruire, assieme al Banco di Napoli, ulteriori prodotti e soluzioni capaci di creare sviluppo.


DELLA GATTA: «UN SEGNALE FORTE PER DARE TONO AL TESSUTO PRODUTTIVO»

Anche Caserta ha rinnovato il primo febbraio scorso l'accordo con il Banco di Napoli (Gruppo Intesa Sanpaolo) per non far mancare le necessarie risorse finanziarie alle piccole e medie imprese industriali del territorio.
L'accordo è stato presentato agli imprenditori nella sede di Confindustria Caserta dal presidente Antonio Della Gatta, dal leader del Comitato Piccola Industria Andrea Funari, dal direttore generale del Banco di Napoli, Giuseppe Castagna, e dai dirigenti dell'istituto di credito Luca Faussone e Giuseppe Bonini. «Con la riproposizione del protocollo d'intesa, arricchito peraltro di nuovi e interessanti prodotti - ha commentato il presidente degli industriali casertano - il Banco di Napoli riconferma uno strumento operativo importante, forse addirittura vitale, per le imprese, a cui, per evidenti motivi congiunturali, non si può bloccare il normale afflusso di credito.
In forza di questo accordo, peraltro, il Banco di Napoli, istituto di credito storicamente legato al territorio, recupera e riconferma la vocazione originaria di banca di prossimità, che tanta parte ha avuto nella crescita economica e sociale della provincia di Caserta. Confindustria Caserta ritiene, dunque - ha aggiunto Della Gatta - che il sostegno alle pmi offerto dalla prima banca del territorio sia un segnale forte, che muove nella direzione del rilancio del tessuto produttivo locale, e capace di stimolare nuovi investimenti».


Da sinistra: Andrea Funari, Giuseppe Castagna e Antonio Della Gatta


Dal canto suo, il presidente della Piccola Industria di Confindustria Caserta Andrea Funari ha aggiunto: «La profonda crisi ancora in atto sta determinando la contrazione del Pil e della produzione industriale della provincia di Caserta.
I segnali di difficoltà e di timore del futuro rischiano di bloccare la capacità di reazione delle imprese, in particolare nel segmento delle piccole e medie. In questo contesto
l'accordo si pone, perciò, l'obiettivo di promuovere rapidamente un comune percorso di crescita, con iniziative immediatamente disponibili, al fine di soddisfare sia il fabbisogno di liquidità delle aziende e sia di favorire interventi di rafforzamento patrimoniale».
«Da sottolineare, inoltre - ha concluso Funari - che tra gli strumenti contemplati dall'accordo ci sono anche criteri nuovi di bancabilità e di supporto ad aggregazioni e crescita dimensionale delle imprese che, per un verso, tengono conto di informazioni qualitative riguardanti l'azienda al di là dei suoi dati di bilancio; ma di contro, come è giusto che sia, richiedono anche agli imprenditori una crescita culturale per un corretto uso della leva finanziaria».

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Marzo - 4.578 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it