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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2011
 
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PurEnergy raccoglie nuove sfide dell'energia Verso la creazione di una FILIERA locale

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di Filomena Labruna

PURENERGY RACCOGLIE NUOVE SFIDE DELL'ENERGIA VERSO LA CREAZIONE DI UNA FILIERA LOCALE

Il presidente del gruppo bisaccese, Gerardo Caradonna, chiede alle istituzioni un'attenta politica di incentivi con tempi certi





Gerardo Caradonna presidente di PurEnergy S.p.A


Più incentivi, meno procedure. Sono queste le giuste dosi della formula per lo sviluppo energetico secondo Gerardo Caradonna, presidente di PurEnergy S.p.A., azienda che ha la sua sede nel cuore del distretto delle energie rinnovabili "Alta Irpinia".
Il gruppo con sede a Bisaccia è impegnato a trecentosessanta gradi nell'ambito della progettazione, installazione e manutenzione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, è in grado di realizzare progetti chiavi in mano usando le soluzioni tecnologiche più adatte alle esigenze di imprese, enti pubblici e soggetti privati, e per questo ha portato il nome dell'Irpinia ben oltre i confini locali e regionali.
Oltre la tecnologia, lo sviluppo di un sistema efficiente di generazione distribuita richiede però, da parte delle istituzioni, anche la messa in atto di azioni amministrative snelle, rapide ed efficaci, che diano certezza dei tempi e favoriscano il decentramento amministrativo.
In questo senso, la provincia di Avellino rappresenta un case study di efficace concertazione tra pubblico e privato: Confindustria Avellino, unitamente ad Aper, Coldiretti e Legambiente, ha collaborato con l'assessorato all'ambiente della Provincia di Avellino alla definizione di un disciplinare per l'autorizzazione agli impianti da fonti rinnovabili, finalizzato a favorire lo sviluppo della generazione distribuita.
Il presidente di PurEnergy, Caradonna, chiede pertanto alle istituzioni di «fare un ulteriore passo in avanti verso una riduzione degli adempimenti richiesti per l'installazione, tramite l'estensione del limite degli attuali 60 kwp a 200 kwp quale soglia per usufruire della procedura abilitativa semplificata prevista dal D.Lgs. 28/2011».

Ai due "ingredienti" di base, ossia incentivi e tempi certi, se ne aggiunge un altro fondamentale: «Sarebbe opportuna aggiunge Caradonna anche la creazione di una filiera locale che comprenda le fasi di ricerca e produzione degli aerogeneratori». L'azienda sta infatti valutando l'opportunità di realizzare in Italia uno stabilimento produttivo per servire il mercato europeo e mediterraneo con una capacità di assorbimento prevista di oltre 200 lavoratori.
Fino ad ora, la professionalità del gruppo ha permesso di conquistare nel minieolico una quota di mercato di oltre il 25 per cento a livello europeo e di ottenere risultati di rilievo anche in campo finanziario. Ex‑Im Bank Usa ha approvato tre progetti, coordinati dall'International Finance Manager di PurEnergy, Marco Mauro, in collaborazione con Raffeisen Bank International Finance e con il produttore Northern Power Systems, per un valore di oltre 20 milioni di dollari, che consentiranno l'installazione di 55 turbine di 100 kw e la creazione di 10 posti di lavoro.
«Operiamo continua Caradonna nel campo della ricerca delle energie rinnovabili tramite lo sviluppo di progetti e la facilitazione delle relazioni tra le industrie produttrici di energia rinnovabile e gli istituti scientifici di ricerca pubblica e privata presenti nel distretto delle energie rinnovabili "Alta Irpinia", in Campania e a livello nazionale».
«Nell'ambito della formazione aggiunge operiamo con il Progetto Genesi, la prima rete nazionale dei progettisti dell'edilizia sostenibile, delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Con la nostra energy service company continua Innesco S.p.A., siamo attivi nel settore dell'efficienza energetica e della produzione di energia tramite un sistema di rete e partnership con soggetti dell'economia sociale, del mondo no‑profit e profit responsabile».
Ma Caradonna non frena le ambizioni e punta a liberare ulteriormente l'energia del settore e favorire la diffusione delle opportunità anche tramite progetti di sviluppo locale replicabili nel resto del mondo. Per questo, il presidente di PurEnergy sostiene che «è importante programmare gli investimenti per avere un sistema di misurazione del vento che permetta di scegliere con precisione la turbina più adeguata alle caratteristiche di ventosità proprie di un territorio, in armonia con la sua orografia, le condizioni ambientali e le necessità dell'utilizzatore finale».
Collegato armonicamente ai punti di produzione dell'energia, infatti, un sistema intelligente consente di fornire soluzioni adeguate sia per zone a bassa densità di popolazione, come le aree rurali, sia per i centri urbani dove si possono creare modelli da legare a progetti di mobilità sostenibile ed allo stoccaggio della produzione in eccesso di energia da fonti rinnovabili.
Lo sviluppo degli impianti che sfruttano le fonti rinnovabili e la conseguente crescita della generazione distribuita, costituita da più impianti di piccola taglia dislocati sul territorio, trova poi la sua naturale collocazione all'interno di smart grids che integrano la tecnologia e l'elettronica nella gestione delle reti "intelligenti" di energia elettrica. In questo contesto, le turbine di tipo minieolico (potenza inferiore ai 200 kW) sono particolarmente adatte a progetti di generazione distribu¬ita, secondo il parere di una delle aziende leader del settore in Italia.
Di qui la necessità di ricevere costantemente attenzione dalle istituzioni nazionali e regionali soprattutto per assicurare una stabilità degli incentivi per i prossimi 5 anni, oltre ad una maggiore snellezza nelle procedure amministrative. «Le Regioni e il Governo italiano conclude Caradonna dovranno assicurare attraverso azioni condivise una stabilità degli incentivi per i prossimi cinque anni, per arrivare nel 2016 ad avere una maturità del mercato».

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