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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2011
 
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INAIL-Osservatorio della Sicurezza a cura dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico - Dipartimento Processi Organizzativi ex-ISPESL


La sorveglianza delle malattie professionali: il sistema MALPROF



Una corretta e tempestiva valutazione del fenomeno può indirizzare interventi più appropriati per la tutela della salute nei luoghi di lavoro


Giuseppe Campo
Dipartimento Processi Organizzativi ex-ISPESL, INAIL giuseppe.campo@ispesl.it


Il Sistema di sorveglianza delle malattie professionali, avviato in una fase sperimentale in Lombardia e in Toscana e in anni successivi esteso ad altre Regioni, è stato sostenuto dal 2007 dal Ministero della Salute al fine di attivare un sistema di sorveglianza diffuso su scala nazionale.
Tale sistema, nel raccogliere e classificare le segnalazioni di malattie lavoro‑correlabili che pervengono ai Servizi di Prevenzione delle ASL, utilizza un modello di analisi denominato Malprof.
I Servizi di prevenzione acquisiscono la documentazione sulle malattie professionali attraverso il certificato di sospetta malattia professionale o il referto direttamente trasmesso dai medici certificatori, dai medici dell'INAIL, dall'Autorità giudiziaria, ecc., nonché tramite indagini ed iniziative di ricerca attiva messe in atto dagli operatori dei Servizi stessi. Il modello Malprof, sviluppato e condiviso da un Gruppo di Lavoro composto da referenti delle Regioni e dell'ex‑ISPESL, fornisce un percorso di analisi per assegnare l'eventuale nesso di causalità tra malattia e periodo lavorativo, con riferimento agli effettivi settori di attività e professioni per cui è avvenuta l'esposizione.
In particolare, l'assegnazione del nesso, esplicitabile in quattro modalità (altamente probabile, probabile, improbabile ed altamente improbabile), viene effettuata in funzione della valutazione delle informazioni disponibili sull'anamnesi lavorativa e sulla qualità della diagnosi.
Al fine di definire un quadro rappresentativo delle malattie professionali, l'integrazione delle notizie disponibili tanto degli archivi assicurativi che dei registri di patologia delle Regioni è la scelta necessaria.
Una corretta e tempestiva valutazione del fenomeno, supportata anche da strategie di ricerca attiva, può indirizzare interventi più appropriati per la tutela della salute nei luoghi di lavoro.
A seguito del "Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro" sottoscritto tra il Governo e le Regioni e Province autonome (1° agosto 2007) di cui al DPCM del 17 dicembre 2007, il Sistema Malprof diviene uno degli strumenti operativi per la costruzione del Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).
Il sostegno del Ministero e il Patto per la tutela della Salute hanno favorito nel tempo l'adesione crescente delle regioni al Sistema, a partire dalla partecipazione di Lombardia (anno 1999) e Toscana (2000) per passare dal 2003 ai dati forniti anche da Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Veneto, integrati dal 2005 con i dati di Campania, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle D'Aosta e dal 2007 con i dati del Friuli Venezia Giulia; in previsione di un loro ingresso operativo partecipano ai lavori del progetto anche referenti delle regioni Abruzzo, Calabria e Sardegna.
I dati pubblicati nel corso del tempo attraverso cinque edizioni di Rapporti biennali sono consultabili via web all'indirizzo http://www.ispesl.it/statistiche/i ndex_mp.asp?p=dati. Concentrando l'attenzione sul 2008, ultimo anno disponibile, sono registrate nell'archivio 17.021 segnalazioni di malattia professionale. Occorre tenere presente che per alcune regioni la rilevazione non è ancora estesa sull'intero territorio, tuttavia il dato più interessante è la percentuale di casi con probabile nesso di causa tra malattia segnalata e attività lavorativa, pari al 72,1%.
Se poi si considera la tipologia delle malattie di origine professionale, si osserva che le ipoacusie e le malattie muscolo scheletriche sono quelle più frequenti, con percentuali rispetto al totale dei casi rispettivamente pari al 39% e al 34%, seguite dal gruppo dei tumori con percentuale pari all'11%. Per le regioni con più lunga serie storica dei dati, ovvero Lombardia e Toscana, si può notare la notevole crescita nel tempo delle malattie muscolo‑scheletriche, la cui quota rispetto al totale è più che triplicata tra il 2000 e il 2008, in particolar per quanto riguarda le patologie del rachide e la sindrome del tunnel carpale.
Tra i tumori di origine professionale, dal 2000 al 2008 è quasi triplicato il peso dei tumori della pleura e del peritoneo. Con riferimento alle differenze di genere, le malattie con più alta percentuale di casi tra le donne sono la sindrome del tunnel carpale e le malattie psichiche, entrambe con valori superiori al 61%, seguite dalle malattie della pelle e delle vie respiratorie superiori (43,2%), per contro le malattie polmonari cronico ostruttive e i tumori dell'apparato respiratorio sono presenti per la quasi totalità tra gli uomini (97,3%).
Coerentemente al modello di analisi e rilevazione utilizzato nel Sistema di sorveglianza nazionale è stato sviluppato un software per la raccolta e l'archiviazione direttamente online dei dati nel database nazionale dell'ex‑Ispesl, che consente anche la gestione e il trattamento degli stessi direttamente dal livello territoriale competente.
Inoltre, sono state predisposte le linee guida e la scheda di raccolta dati per l'utilizzo del modello Malprof, il quale permette di verificare la qualità delle informazioni che corredano la segnalazione prima di procedere all'eventuale attribuzione del nesso di causa.
Ai fini della diffusione dei dati raccolti e analizzati, è stata predisposta sul web un'area dedicata al Sistema Malprof: un sito specifico articolato in sei sezioni, accessibile all'indirizzo www.ispesl.it/statistiche/index_ mp.asp, dove si trovano tutti i materiali utilizzati dagli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione (scheda rilevazione, modello di analisi, software per il caricamento dati, etc.) e le risultanze che il Sistema stesso ha finora prodotto (i 5 Rapporti nazionali biennali, Tabelle statistiche di sintesi dell'archivio nazionale aggiornate al 2009).
È sempre disponibile online, con accesso libero e nel rispetto delle disposizioni in materia di dati sensibili, lo strumento MalprofWeb, che permette percorsi di approfondimento nella ricerca e lettura dei dati del decennio 2000‑2009.
In conclusione, il Sistema Malprof costituisce un Sistema di sorveglianza "attivo" e "sensibile" in quanto la banca dati è alimentata, oltre che dalle denunce‑segnalazioni e dai referti pervenuti ai Servizi di prevenzione delle ASL di ciascuna Regione, anche dalla notifica di casi di patologia professionale acquisiti tramite la ricerca attiva condotta presso i reparti ospedalieri, sensibilizzando medici specialisti o d'azienda o con altre modalità programmate da ASL e Regioni.
Inoltre, possono essere rilevati eventi sentinella (sintomi e segni) prima che si presenti la malattia. Tali caratteristiche intendono offrire una rappresentazione tempestiva del fenomeno delle malattie professionali, evidenziandone i rischi lavorativi per attivare in maniera efficace interventi di sorveglianza e prevenzione.

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