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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2011
 
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BON TON


Il galateo dei PRIMI

A tu per tu con un piatto di spaghetti: quali mosse non fare per evitare magre figure a tavola

di Nicola Santini
www.eredialtrono.com

Noi italiani siamo i primi nei primi. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Per questo motivo, forse, fare un invito a tavola offrendo un buon primo piatto mette al sicuro qualsiasi padrona di casa. E invece no! Purtroppo è proprio quando siamo molto abituati a fare qualcosa, portandola nel quotidiano, che rischiamo con molta disinvoltura di fare delle cose imperdonabili. In realtà ci sono molte cose da sapere.
Per esempio io ho sentito in molte località d'Italia chiamare indistintamente pasta e minestra con il nome minestra: esempio minestra con la "pommarola". La pasta è un piatto asciutto e si mangia con la forchetta (e basta), non a caso si chiama anche pastasciutta.
I primi in brodo sono da preferire la sera rispetto alla mattina ricordandosi che, in questo caso, non si serve l'antipasto. Il brodo da solo non si serve nel piatto, ma nell'apposita tazza con due manici e, in tal caso, si chiama consommé.
Guai a chi mi dice che i tortellini in brodo si mangiano con cucchiaio e forchetta: c'è gente che sostiene che si prende il cucchiaio con il brodo mentre il tortellino con la forchetta, sorseggiando il brodo restante. In case molto eleganti si usa servire una minuscolissima tazzina di brodo a inizio pasto, quasi a riscaldare e aprire lo stomaco per la cena che seguirà.
E dico cena perché dopo una certa ora si dice così, e il fatto che l'apripista sia un brodo seguito da un solo secondo è perché a ore tarde non ci si può rimpinzare.
Se si vogliono raccogliere anche le ultime cucchiaiate, si inclinerà il piatto verso il centro della tavola e non verso di sé.
Quando abbiamo finito di mangiare, il cucchiaio rimane nel piatto perpendicolare al bordo della tavola.
Ma veniamo al piatto di pasta per eccellenza: gli spaghetti.
Ovviamente un piatto di spaghetti, ma con essi anche le tagliatelle, i bucatini e altri formati di pasta simili, non sono mai particolarmente raccomandati in un menu di casa o ristorante dove si incontrano persone per la prima volta o dove i rapporti non siano ben consolidati.
Il motivo è semplice: spaghetti e simili sono gustosissimi ma sempre pronti a mettere a repentaglio abiti e cravatte perché più facilmente rischiosi da gestire.
Ovviamente gli spaghetti non si tagliano con il coltello pensando così di facilitarsi la vita.
E per i buongustai, una pessima notizia: una volta finita la pasta, se il sugo avanza non si fa la scarpetta. Se proprio uno ha di questi istinti imperdonabili potrà sfogarsi su zuppe che chiamino il pane come il cacciucco alla viareggina o la zuppa di cipolle alla francese che include anche il formaggio fuso e filamentoso.
Ultima nota sulla pastasciutta: piatti come la carbonara vanno serviti caldissimi, quindi possiamo metterli a scaldare nel forno.

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