ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2011
 
PROGETTO ADR Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

Le imprese e i professionisti per la mediazione delle CONTROVERSIE

Alla ricerca di un tavolo comune tra tutte le componenti del sistema economico per proporre le modifiche alla normativa vigente



Marco Marinaro Avvocato Cassazionista Professore a contratto SSPL Università di Napoli Federico II, SSPL Università di Salerno, Conciliatore e Arbitro Consob
www.studiolegalemarinaro.it

È rascorso poco più di un anno dall'approvazione da parte di Confindustria del documento "Italia 2015.
Le imprese per la modernizzazione del Paese".
Nel documento le imprese affrontano i dieci temi ritenuti centrali per il rilancio dell'Italia, ponendo al secondo posto tra le priorità la grave situazione nella quale versa la "Giustizia civile". Si tratta di un tema prioritario in quanto numerosi studi hanno ormai confermato la stretta interdipendenza tra il "sistema economico" e il corretto funzionamento del "sistema giustizia".
E con sempre più attenzione le imprese seguono le evoluzioni normative su questi temi ritenendo che solo attraverso l'adozione di sistemi organizzativi e procedurali più efficienti si possa finalmente migliorare, rendendolo efficace, il sistema della giustizia civile.
Tra le proposte formulate da Confindustria, particolare attenzione è stata riservata alla promozione e alla valorizzazione di strumenti alternativi per la soluzione delle controversie (il riferimento è ai metodi A.D.R., Alternative Dispute Resolution, secondo l'ormai noto acronimo di origine anglosassone). In questa prospettiva l'adozione di procedimenti arbitrali e conciliativi su larga scala, utili ad offrire nuove opportunità per risolvere rapidamente ed efficacemente le controversie insorte tra le imprese e tra le imprese e consumatori, costituisce una sicura priorità.
E per questo motivo che, sin dall'approvazione delle nuove norme in materia di "mediazione delle liti civili e commerciali", le principali organizzazioni del sistema economico e professionali si sono adoperate per sostenerne lo sviluppo e l'operatività, pur nella consapevolezza che la normativa necessitasse di adeguamenti e miglioramenti anche dal punto di vista tecnico.
Su questo piano si ricorderà che nell'imminenza dell'entrata in vigore (il 21 marzo 2011) della obbligatorietà della mediazione in molteplici materie del diritto civile e commerciale, mentre l'avvocatura sottolineava gli aspetti critici della stessa, l'intero sistema economico (che vedeva in prima fila Unioncamere e Confindustria) chiedeva a gran voce l'attuazione del disposto normativo.
Tale contrapposizione di recente ha trovato nuova occasione per ripetersi, in quanto le proposte di modifica alle norme attualmente vigenti per la mediazione avanzate dal Consiglio Nazionale Forense (che sembrerebbero esser state condivise anche dal Ministro della Giustizia) hanno visto nuovamente contrapporsi in un fronte comune gli enti rappresentativi del sistema economico e delle altre professioni.
Il dibattito si è incentrato infatti sulla possibilità di introdurre un limite di valore per le controversie che dovrebbero essere assoggettate al tentativo obbligatorio di conciliazione.
Ed allora i Consigli nazionali di architetti, commercialisti, geometri e ingegneri hanno sottoscritto unitamente ai rappresentanti di Confindustria, Unioncamere, Confapi, Rete Imprese, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Cooperative italiane e Compagnia delle Opere una lettera indirizzata al Ministro Alfano preoccupati della «ventilata proposta di stabilire un limite di valore per l'obbligatorietà della mediazione.
In questo modo, la gran parte delle controversie resterebbe esclusa dall'applicazione dell'istituto». Inoltre, preoccupa «l'impatto che la previsione dell'assistenza necessaria di un legale, specie se generalizzata, potrebbe avere in termini di costi per gli utilizzatori della mediazione. Peraltro, l'attività di mediazione non necessariamente richiede particolari competenze giuridiche, bensì la capacità assicurata dai mediatori di favorire la composizione amichevole della lite».
Appare evidente quindi che, pur nella consapevolezza che è necessario superare questa fase di contrapposizione in quanto non è utile per il miglioramento del sistema giustizia, le associazioni di categoria e gli Ordini professionali ribadiscono di fatto che le regole non possono essere modificate in corso d'opera e, soprattutto, non senza ascoltare tutti i soggetti interessati. Ulteriori elementi di confronto possono trarsi dall'esame dei primi dati ufficiali forniti dal Ministero della Giustizia (Direzione Generale di Statistica) sui procedimenti di mediazione relativi al primo mese di vigenza della mediazione obbligatoria (si ricordi che le materie del condominio e della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti sono state rinviate al 20 marzo 2012).
É interessante rilevare in particolare come se è pur vero che soltanto il 24% circa dei procedimenti si è concluso con esito positivo, ciò risente in particolare della mancata adesione della controparte al tentativo di conciliazione. Infatti, il tasso positivo aumenta notevolmente (fino a circa il 71%) quando tutte le parti si ritrovano insieme con l'assistenza del mediatore.


Esito della mediazione: valori assoluti

Infine, secondo le stime del Ministero della Giustizia i mediatori attualmente operanti presso i circa 400 organismi accreditati sono per il 60% avvocati. Inoltre, la parte istante, quella cioè che propone la domanda di mediazione, è assistita da un avvocato nel 73% dei casi (la parte aderente invece nel 27% dei casi).
Tale dato appare significativo e potrebbe risultare utile anche al fine di trovare un tavolo comune per tutte le professioni e le componenti del sistema economico per proporre le modifiche alla normativa vigente, funzionali ad una migliore promozione e attuazione della mediazione in un'ottica negoziale senza precludere tuttavia le pur ineludibili esigenze di tutela dei diritti.
La lettura di questi dati conferma che, in un sistema di mediazione ove le parti decidano di partecipare al procedimento, un mediatore adeguatamente formato (che è spesso anche avvocato) potrà essere utile alle parti (che in molti casi decideranno di farsi assistere da un avvocato) per tentare di risolvere in maniera rapida e satisfattiva una lite.
L'obiettivo quindi diviene non tanto quello di ulteriormente "ingessare" la mediazione, quanto quello di renderla più interessante per le parti e i loro consulenti, nella consapevolezza che la soluzione negoziale sia il più delle volte l'unica in grado di soddisfare al meglio gli interessi delle parti.
Con l'auspicio che qualora la soluzione negoziale non fosse praticabile, le stesse parti potrebbero ritrovarsi dinanzi ad un tribunale in grado di risolvere in tempi ragionevoli la medesima controversia a tutela dei diritti di ciascuno.




Il tema della giustizia è centrale per la crescita economica, oltre che per la convivenza civile. I tempi dei processi sono irragionevolmente lunghi e questo è inaccettabile in un paese civile. La certezza del diritto appare spesso una mera petizione di principio. La fiducia dei cittadini e delle imprese è così gravemente intaccata e l'attività economica diventa eccessivamente rischiosa. Si abbassa la propensione a investire, è disincentivata la crescita dimensionale delle imprese e ostacolato lo sviluppo dei mercati finanziari. Sono distorte le scelte di finanziamento e frenati gli investimenti dall'estero. [Tratto da "Italia 2015". Confindustria, 2010, p. 33

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Luglio - 2.538 Kb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it