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  Dicembre 2012

Articoli n° 06
LUGLIO 2011
 
PRIMO PIANO RETIMPRESE- Home Page
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Fare RETE per affrontare i MERCATI

Le aggregazioni sono utili per la ricerca, l'export, gli acquisti di energia. L'obiettivo numero uno è la crescita dimensionale delle imprese, condizione imprescindibile per affrontare gli scenari futuri

54 gli accordi di rete firmati a livello nazionale tra le piccole e medie imprese per accrescere la competitività;

200 contratti di rete, l'obiettivo che Confindustria intende raggiungere entro il 2011;
48 milioni di euro i fondi stanziati per il 2011-2013, che serviranno ad agevolare le reti di impresa attraverso al defiscalizzazione di quota degli utili indirizzati al fondo patrimoniale destinato alla rete.


a cura di R. V.


Con il "contratto di rete", più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere (individualmente e collet‑ tivamente) la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, obbligandosi sulla base di un "programma comune di rete" a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese, ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa.
Confindustria ritiene strategiche le reti di impresa e gli strumenti ad esse collegati, in quanto puntano a rimediare all'eccessiva polverizzazione del nostro tessuto produttivo. Sono proprio le imprese di minore dimensione, infatti, ad avvertire maggiormente l'esigenza di sviluppare sinergie per programmi di ricerca e di innovazione o per aggredire nuovi mercati internazionali.
La crisi con le sue conseguenze a livello mondiale ha costretto, infatti, le piccole realtà produttive a ripensare ai propri modelli produttivi e organizzativi.
Con lo scopo di diffondere sul territorio le informazioni necessarie a promuovere le Reti di Imprese tra aziende e raggiungere la dimensione organizzativa e le risorse economiche necessarie per conquistare nuovi mercati, avviare progetti di ricerca e realizzare nuovi prodotti/servizi, è stato organizzato nel mese di giugno presso le sedi di delle Territoriali di Confindustria Avellino, Benevento e Napoli (a Salerno lo scorso dicembre, ndr) un convegno sulla materia.

La presentazione in Confindustria Avellino



Fulvio D'Alvia e Renato Abate

Su iniziativa del Gruppo Piccola Industria si è tenuto presso la sede di Confindustria Avellino, lo scorso 9 giugno, un primo incontro informativo sulle reti di impresa. Il compito di relazionare su questo nuovo strumento è stato affidato a Fulvio D'Alvia, Direttore di RetImpresa- l'Agenzia Confederale presieduta dal vice presidente di Confindustria Aldo Bonomi. I numeri presentati dal Direttore di Retimpresa, sulle iniziative già avviate, confermano questa tendenza. A pochi mesi dalla Legge istitutiva risultano registrati 54 contratti di rete che interessano 291 imprese, 56 Province e 16 Regioni e i più svariati settori produttivi.
Da questi numeri è possibile rilevare la vera innovazione introdotta dal Contratto di Rete che lascia intatta la capacità produttiva e commerciale delle singole imprese invitandole, invece, a condividerne le strategie sulla base di un programma o di un progetto di crescita indipendentemente dalla localizzazione geografica, dall'appartenenza ad un settore e dalla dimensione, superando i localismi distrettuali e - in alcuni casi - anche la natura parapubblica.
É il programma di rete, documento formale inserito nel contratto, ad assumere valenza e importanza nel rapporto tra le parti. Si tratta di un contratto tipico di aggregazione tra imprese con comunione di scopo, che non crea un nuovo soggetto di diritto, né una nuova e distinta attività d'impresa, rispetto a quella dei soggetti aderenti al contratto anche se le imprese esercitano attività diverse. Interessante anche l'attenzione che il legislatore nazionale presta nei confronti del contratto di Rete. Il Direttore di ReteImpresa ha infatti annunciato le prossime linee di intervento a favore delle reti che troveranno spazio in imminenti provvedimenti legislativi: ulteriore semplificazione per la realizzazione del contratto, incentivi nazionali e regionali, supporto finanziario da parte degli istituti bancari e agevolazioni fiscali.
L'auspicio del Presidente della Piccola di Confindustria Avellino, Renato Abate, è che il contratto di rete divenga un'opportunità di crescita e rafforzamento delle Pmi che, per poter essere competitive, devono puntare sempre di più sulla ricerca, l'innovazione, e l'uso di nuove tecnologie.
Per tale ragione e, consapevole della condivisione della base associativa, Confindustria continua a chiedere tutto l'impegno e l'attenzione possibile dei livelli istituzionali su questo nuovo strumento. (di T. Mauriello)


L'incontro in Confindustria Benevento

Un momento dell'incontro

Nel corso dell'incontro tenutosi a Benevento il 9 giugno scorso, Giuseppe D'Avino - Presidente di Confindustria Benevento - ha sottolineato l'importanza del ruolo delle Associazioni nel mettere a disposizione delle aziende gli strumenti per il miglioramento e il potenziamento del loro lavoro. Tra questi, D'Avino ha evidenziato la validità e la ricchezza delle opportunità offerte dal contratto di Rete, ideato, e ultimamente normato, proprio «per favorire l'aggregazione delle aziende, soprattutto di quelle medio-piccole che hanno così modo di accedere a strumenti importanti per quanto riguarda, per esempio, la formazione, la ricerca e lo sviluppo, l'internazionalizzazione e una serie di iniziative che altrimenti potrebbero essere ad esse precluse». La strategicità di tale strumento è stata invece rimarcata dal Direttore RetImpresa, Fulvio D'Alvia, secondo il quale: «la caratteristica di questo strumento rispetto alle altre forme di aggregazione è che è obbligatorio depositare e condividere un progetto per crescere dal punto di vista competitivo. Il contratto di Rete è una grande opportunità per le imprese, perché consente finalmente di disporre di uno strumento innovativo, permette alle imprese di collaborare fra di loro al di fuori dei localismi mantenendo comunque una propria autonomia come singoli imprenditori. È una novità, un percorso che sta partendo e che Confindustria sta seguendo con grande attenzione dal 2009. Proprio in questi giorni, infatti, è stata costituita la società ReteInsieme deputata ad asseverare dal punto di vista fiscale i contratti di rete». Non solo parole, ma anche esperienze sul campo, dirette: gli imprenditori sanniti presenti all'incontro hanno potuto ascoltare la testimonianza di chi ha provato sul campo cosa voglia dire mettere in piedi una rete di impresa. Michele Somma, presidente del Comitato di Gestione del Contratto di Rete LOG, ha illustrato infatti come è nata la prima aggregazione del Mezzogiorno, in Lucania: «In Basilicata abbiamo la fortuna di avere giacimenti petroliferi estremamente importanti, che possono assicurare per i prossimi 3040 anni l'estrazione: circa il 10% del fabbisogno nazionale di petrolio può essere prelevato dalla nostra regione. Abbiamo quindi guardato a questo settore in maniera diversa rispetto al passato, cioè non pensando esclusivamente all'entità delle royalties che pure le Compagnie petrolifere devono lasciare sul territorio, ma abbiamo immaginato un sistema che possa consentire alle nostre imprese di qualificarsi sempre al meglio e riuscire, nella filiera dell'estrazione petrolifera, a guadagnare posizioni migliori rispetto a quelle che hanno oggi. E lo strumento che abbiamo individuato è appunto il Contratto di Rete, che si aggiunge agli altri già esistenti ma che, per le sue caratteristiche, a nostro avviso bene si presta a consentire ad aziende molto diverse tra di loro, sia per dimensione che per ambiti di attività, di collaborare per salire - in senso quantitativo e qualitativo - nella filiera del petrolio». Gli aspetti fiscali del problema sono stati quindi esaminati e approfonditi dal dottor Mario Porcaro di Confindustria Benevento: «La Rete d'Impresa essenzialmente è uno strumento finalizzato a svolgere attività di aggregazione. La dimensione estremamente ridotta delle imprese, infatti, potrà essere superata attraverso l'aggregazione e si potrà accedere ai mercati internazionali, sviluppare ricerca e innovazione, che rappresentano oggi i punti essenziali per lo sviluppo delle imprese, cercando di superare la crisi. Attraverso la Rete d'impresa è possibile destinare utili a riserva che non saranno assoggettati ad imposta: è possibile, quindi, accantonare utili fino ad 1 milione di euro. Ovviamente questo è solo uno degli aspetti salienti della normativa, in quanto le potenzialità dello strumento vanno ben oltre gli aspetti fiscali». La parola è poi passata a Cosimo Rummo, past president di Confindustria Benevento, che ha sottolineato l'importanza delle economie di scala che si possono raggiungere mediante il contratto di Rete. Pertanto, per Rummo «le potenzialità sono innumerevoli ma bisogna ancora lavorare in quanto è necessario che le società di consulenza riescano a fungere da fattore aggregante per le imprese». Infine Carlo Varricchio, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Benevento, ha rimarcato l'importanza di questi momenti di confronto che sono forieri di nuove opportunità e occasioni di sviluppo soprattutto per le pmi. (di S.V.)


Intervista a Fausta Rosa, Consigliere Delegato Reti di Impresa - Confindustria Benevento

In qualità di Consigliere delegato alle Reti d'Impresa lei ha il compito di sensibilizzare le imprese all'utilizzo di questo nuovo strumento. Come fare?
Quando sono stata investita di questa delega, lo scorso anno, ricordo che si sentiva ancora parlare timidamente di questo strumento innovativo che cominciava a farsi strada in vario modo. Infatti se è vero che le Reti d'impresa sono state introdotte dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010, è anche vero che le potenzialità che possono nascere da questa nuova forma aggregativa si stanno amplificando giorno dopo giorno attraverso l'inserimento dello strumento in molteplici canali agevolativi e di filiera. Obiettivo delle Reti d'Impresa è accrescere il livello di competitività delle imprese italiane - sia entro i confini nazionali, sia all'estero - al fine di incentivare la collaborazione nell'ambito del sistema produttivo nazionale attraverso agevolazioni fiscali in favore dei programmi di investimento inseriti in un contratto di rete stipulato con altre aziende del settore. Non entro nel merito della normativa in quanto non è il mio ruolo, Tuttavia vorrei soltanto sottolineare l'importanza e l'opportunità di questa nuova formula che da un lato offrirebbe i vantaggi dell'aggregazione e dall'altro lascerebbe alle aziende l'autonomia delle scelte.

Quali i principali vantaggi di fare Rete?
Abbiamo avuto tutti modo di verificare e di leggere la normativa e i vantaggi offerti dal contratto di Rete, tuttavia ritengo che il vero elemento strategico è dato dalla possibilità di abbattere dei costi da parte delle aziende che si raggruppano in una rete d'impresa al fine di essere realmente competitive. Insomma è da più parti emersa, anche alle ultime Assise di Bergamo, la necessità di aggregarsi e di operare "concentrando le forze" al fine di competere in modo vincente sul mercato globale. Oggi attraverso la costituzione di Reti di Imprese è possibile realmente raggiungere questo traguardo in quanto è stato realizzato un sistema snello ed efficace capace di aggregare le imprese. Confindustria, sia a livello nazionale che attraverso le sedi territoriali, ha fin dall'inizio sostenuto le Reti d'impresa credendo moltissimo nelle opportunità e nei vantaggi offerti.

La fase più delicata sarà proprio quella della realizzazione delle Reti. Come sosterrete le imprese in questa fase?
La nostra Territoriale continuerà a svolgere un ruolo fondamentale anche nella fase operativa, in quanto Confindustria attraverso la società Reteinsieme sarà tra i principali Organismi deputati ad asseverare le reti che nasceranno, attestandone la rispondenza agli obiettivi fissati dalla normativa. Dalla mappatura dei contratti di rete, non mi pare siano già state realizzate forme aggregative simili nella nostra provincia ed è per questo che lanciamo un messaggio importante alle aziende del territorio affinché le stesse riescano a cogliere delle opportunità in questa direzione. (di S.V.)
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