L’intervista
MARCO DI LELLO - all’estero si promuove una campania felix
L’intervento
ANNA REA- Diffondere la cultura del turismo
L’intervista
COSTANZO JANNOTTI PECCI- Lo stato di salute
del turismo
L’intervento
ANGELO VILLANI - occorre una visione
intersettoriale
L’intervISTA COSTANZO JANNOTTI PECCI - LO STATO DI SALUTE del turismo
Costanzo JANNOTTI PECCI
Ai parlamentari nazionali che saranno eletti il 9 e 10 aprile vorrei rivolgere alcune riflessioni e raccomandazioni, centrate sulle esigenze, sulle aspettative, sulle indicazioni delle imprese del sistema di rappresentanza di Federturismo/Confindustria per la ripresa del turismo italiano.
I numeri consuntivi dell'annata 2005 indicano che non si è realizzata nel Paese - salvo limitate e significative eccezioni in alcune città d'arte e per il turismo culturale - la ripresa auspicata. Il sistema turistico italiano stenta a riprendersi dopo i colpi inferti dai fatti dell'11 settembre 2001, dalle emergenze belliche, sanitarie e terroristiche, dallo tsunami, a fine 2004. Ai fattori congiunturali negativi si aggiungono le difficoltà dovute alle carenze infrastrutturali, alle ridotte dimensioni aziendali degli operatori, alla mancata armonizzazione normativa e fiscale con i nostri competitori, il ritardo nell'adozione di politiche per il turismo appropriate.
Altri Paesi si sono ripresi ma la "vecchia" Europa del turismo arranca, mentre l'Italia del turismo scivola all'indietro. Dobbiamo fermare questo scivolamento prima che diventi una frana rovinosa.
L'Italia è tuttora al vertice della classifica (al quinto posto dopo USA, Francia, Spagna e Cina) del turismo, tra i quasi 200 Paesi aderenti all'Organizzazione mondiale del Turismo, ma le prospettive a dieci anni per il nostro Paese - in mancanza di correttivi - sono pesantemente negative.
Alle forze politiche e ai nuovi parlamentari diciamo che possiamo farcela se sapremo coniugare le risorse positive del Paese che sono cultura, industria e turismo, ma con concentrazione, impegno, risorse, capacità, qualità, prezzi e coordinamento.
Serve un impegno di legislatura per invertire la tendenza negativa in atto con una politica del turismo che restituisca competitività all'offerta italiana, faciliti gli investimenti per l'innovazione e per i nuovi prodotti turistici, la diffusione dell'utilizzo di internet per l'incontro domanda-offerta, l'adozione di standard di qualità riconosciuti a livello internazionale, la formazione continua di risorse per sostenere lo sforzo di rinnovamento.
Ma dobbiamo anche sgombrare il campo da equivoci seri: non basta avere risorse potenzialmente turistiche e prodotti turistici nuovi e attrattivi: devono essere competitivi e bisogna saperli vendere!
Per un rilancio competitivo serve un Progetto turismo per il Paese, secondo le riflessioni, le proposte e le conclusioni adottate alla Giornata del turismo di Confindustria a Napoli.
Un Progetto Paese per assumere decisioni appropriate e destinare risorse per migliorare la mobilità all'interno del Paese e delle città, per modernizzare le infrastrutture di trasporto e di intermodalità, per un'offerta a livelli qualitativi più elevati, con processi di formazione specifici che vanno realizzati con continuità e serietà, con un rinnovato rapporto scuola-impresa.
Il rilancio competitivo del turismo italiano può essere intercettato anche dal Mezzogiorno per due motivi: possiede risorse naturali e artistico-culturali diffuse da valorizzare in maniera sostenibile e - in secondo luogo - riceve solo un quinto dei flussi turistici stranieri; dispone di risorse umane di qualità.
Ma le difficoltà attuali sono superabili con iniziative mirate tra gli operatori per fare rete e massa critica sui mercati internazionali, risolvendo i problemi di mobilità e superando gli attuali gap strutturali e infrastrutturali, anche con iniziative di destagionalizzazione.
É una sfida che impegna attualmente anche le istituzioni e gli operatori della Campania per uno sviluppo integrato ed equilibrato, tra settori, tra aree costiere e interne, tra prodotti tradizionali e nuovi turismi, superando il "problema" Napoli che da fattore di freno deve diventare volano di sviluppo per tutto il territorio regionale.
Presidente Federturismo |