Il governo e la tutela
del Made in Italy
Demetrio CUZZOLA*
L’apertura verso i mercati esteri obbliga ad organizzarsi, a spendere bene le risorse
e a confrontarsi
Operare
in una logica
di rete per accompagnare le imprese all’estero
I recenti squilibri della bilancia commerciale italiana, determinati non solo dalla sfavorevole congiuntura economica internazionale, ma anche e soprattutto dall'aggressiva concorrenza dei paesi asiatici, hanno indotto il governo a varare una riforma finalizzata principalmente al riordino e al coordinamento degli Enti che operano nel campo dell'internazionalizzazione. In ottemperanza alle disposizioni previste dalla L. 56 del 31 marzo 2005, il Ministero delle Attività Produttive ha approvato, per l'anno in corso, un'articolata serie di direttive per le attività promozionali che mirano essenzialmente all'aumento del grado di internazionalizzazione della nostra economia attraverso il rilancio delle esportazioni, il sostegno al radicamento delle imprese sui mercati esteri, e all'attrazione di turismo e investimenti in Italia. L'apertura verso i mercati esteri obbliga a organizzarsi, a finalizzare bene l'impiego delle risorse, a confrontarsi, a cogliere le opportunità; in sintesi, a essere più competitivi. Nell'affrontare mercati aperti sarà rafforzata la politica di promozione e di tutela del "Made in Italy" per difendere le nostre produzioni dalle varie forme di concorrenza sleale. A tal fine, il Ministero competente sta svolgendo una fitta pressione in sede comunitaria per sollecitare la Commissione UE e i singoli partner a far avanzare sollecitamente la proposta presentata dall'Italia finalizzata all'adozione di un regolamento comunitario che renda obbligatoria l'apposizione dell'etichettatura di origine "Made in…" su tutti i prodotti importati, come avviene già in tutti i principali Paesi. Le misure di politica promozionale previste implicano un sofisticato mix di scelte e di iniziative, possibile solo grazie ad un lavoro continuo sul territorio e che vede protagonisti Regioni, Associazioni di categoria e Camere di Commercio. Un lavoro di selezione di imprese e di progetti che la recente riforma cerca di favorire correlando ad essi una rete di accordi stipulati a livello istituzionale. Le principali novità previste dalla riforma possono essere sostanzialmente sintetizzate nelle azioni di seguito affrontate.
Informazione delle imprese in Italia e all'estero - In merito all'attività di informazione, è stato già avviato il processo per integrare i sistemi informativi (Since dell'ICE, Globus delle Camere di Commercio, Extender del MAE/Camere di commercio e Planet realizzato del MAP/Assocamerestero). La stessa riforma di ICE-IT, ora trasformata in retItalia Internazionale S.p.A., mira a porre la società in grado di operare più estesamente sull'intero mercato pubblico dell'informatica per l'internazionalizzazione. Sotto questa voce si inseriscono sia gli "Sportelli regionali per l'internazionalizzazione" e i costituendi "Sportelli Italia all'estero". Si tratta di un poderoso sforzo di razionalizzazione della presenza sul territorio nazionale e all'estero dei diversi organismi che variamente operano nel commercio con l'estero. Non solo motivazioni di spesa, ma ancor più ragioni di efficacia, e quindi di competitività, militano a favore di decisioni chiare e nette circa le modalità di prestare servizi alle imprese che intendono insediarsi o affacciarsi sui mercati.
In questa politica dell'informazione, volta a rendere le imprese in grado di sfruttare le nuove opportunità emergenti dai mercati, si inquadra anche l'iniziativa dei "Flying desk" per portare con un approccio "door to door" l'informazione alla portata delle imprese, in particolare PMI. Per far ciò, come noto, nuclei di esperti partecipano alle fiere più importanti ponendosi a disposizione delle imprese mentre espongono in fiera, senza quindi obbligarle ad altri spostamenti o difficoltà.
Accompagnamento all'estero delle imprese - Questa attività, almeno sotto un profilo qualitativo, vuole avere un carattere di novità. Essa parte dalla collaborazione fra MAP e ICE per costruire insieme alle Associazioni di categoria, alle Regioni, alle Camere di Commercio, Consorzi e distretti specifici progetti di internazionalizzazione tarati su raggruppamenti di imprese, selezionati dagli organismi indicati. L'obiettivo è quello di presentarsi alle autorità dei paesi esteri con progetti concreti e con imprese effettivamente disposte a realizzare gli investimenti e le collaborazioni necessarie.
Sostegno finanziario e assicurativo - La riforma mira anche a fare in modo che la rete italiana, oltre al continuo presidio politico, possa contare anche sulla presenza diretta delle Banche. Queste ultime hanno di recente dato una forte accelerazione al loro processo di internazionalizzazione. Il governo, mediante contatti diretti e attraverso la loro Associazione (ABI), intende intensificare gli sforzi di lavoro congiunto che, in aggiunta all'attività di Simest spa, e della Sace spa, faccia emergere ogni possibilità di rafforzare l'accompagnamento delle imprese italiane all'estero. La SACE ha adottato una nuova e efficace politica di sintonizzazione delle polizze assicurative sulle esigenze delle PMI fino ad istituire una "spa" distinta focalizzata nel breve termine e nelle PMI. La Simest spa - grazie anche all'attivazione dei Fondi di venture capital - ha dato nuovo slancio alla propria attività ed è un partner indispensabile per concretizzare l'attività promozionale in concreti investimenti all'estero. Intertrade, quale Sportello Provinciale della Regione Campania e braccio operativo della Camera di Commercio di Salerno per l'internazionalizzazione delle PMI, ha anticipato i tempi, operando già da vari anni secondo la logica "di rete" introdotta dalla recente riforma. Tutte le attività aziendali, infatti, sono condotte in stretta aderenza alle direttive del sistema regionale e camerale per l'internazionalizzazione, nonché progettate in base alle esigenze delle Associazioni di Categoria del territorio salernitano e delle stesse imprese. I progetti attualmente in corso, infatti, ci vedono operare in partnership con associazioni imprenditoriali locali e consorzi export per promuovere il settore turistico e quello moda in Germania, l'agro-alimentare in Svizzera e Danimarca, e il comparto della pelletteria e calzature nel Regno Unito. Stiamo, infine, costruendo una fitta rete di relazioni con il sistema delle banche locali, al fine di integrare, anche con servizi finanziari per l'estero, il supporto all'internazionalizzazione delle nostre imprese.
I risultati finora, sono incoraggianti, ma il lavoro che ci attende è ancora impegnativo.
Presidente Intertrade
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