ARCHIVIO COSTOZERO

 
Cerca nel sito



Vai al numero in corso


  Dicembre 2012

Articoli n° 3
APRILE 2006
 

UNIONE Industriali DI napoli - Home Page
stampa l'articolo stampa l'articolo

Il rilancio dell’Ict riparte dal Sud

I Giovani Imprenditori avviano
un percorso di successo

Un fondo per incentivare
l’aggregazione tra PMI

Sistema Moda Napoli, intesa Unione-Fondazione Mondragone

Mettendosi insieme,
l’energia costa il 7% in meno


UNIONE INDUSTRIALI
Il rilancio dell’Ict riparte dal Sud
di Bruno BISOGNI


Pietro Altieri, Consigliere Delegato alla Ricerca e Innovazione, illustra il piano per lo sviluppo elaborato dall’Associazione

Nel Sud, concentrare la spesa significa anche riqualificarla, ponendo le basi per una riduzione del divario con il Centro-Nord

La sua azienda, l'Its, in meno di dieci anni è riuscita a creare un polo tecnologico di circa 500 addetti in una realtà come l'Ict, caratterizzata da unità snelle con una media di addetti piuttosto contenuta. Il successo dell'Its, basato su tre elementi fondamentali quali la proiezione su mercati nazionali e internazionali, la creazione di legami forti con il sistema universitario, l'effettuazione di continui investimenti nella ricerca, ha determinato una performance eccezionale. Tale da indurre il Presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Giovanni Lettieri, ad affidargli la delega per l'Innovazione e la Ricerca. Un incarico che Pietro Altieri ha inteso svolgere con massima serietà e alacre impegno. Partendo da un'idea, quella di un grande progetto per il Mezzogiorno, che prendesse le mosse per molti aspetti proprio dall'esperienza maturata con la sua azienda. Altieri annunciò dunque al Presidente dell'Unione che avrebbe presto presentato la "ricetta" per un percorso che, partendo da Napoli, coinvolgesse tutte le regioni meridionali per portarle, attraverso le tecnologie Ict, sui mercati internazionali. Così ha fatto. Nel corso del convegno del 10 marzo scorso sul tema "Il Mezzogiorno nello scenario nazionale e internazionale. Le opportunità offerte dalla Information and Communication Technology", tenutosi a Palazzo Partanna, sede dell'Unione, Altieri ha ufficializzato un vero e proprio decalogo operativo dell'Ict targato Sud. In questa intervista si approfondiscono i contenuti della proposta lanciata dall'Unione attraverso il suo Consigliere Delegato.

Il convegno ha fatto registrare una folta partecipazione. É un segnale positivo per le speranze di un forte sviluppo dell'Ict nelle nostre regioni?
Direi proprio di sì. Ma non solo per l'affluenza avutasi. É molto importante aver potuto avere quali relatori, oltre a esperti e docenti universitari fortemente interessati a sviluppare sinergie con il mondo produttivo, come l'economista dell'Università "Tor Vergata" di Roma, Massimo Lo Cicero e il Rettore dell'Università degli Studi del Sannio, Aniello Cimitile, un rappresentante qualificato di Confindustria, quale il Direttore dell'Area Ricerca e Innovazione, Antonio Colombo, e, più di tutti, manager di grandi imprese del comparto, come l'Amministratore Delegato di Net Consulting, Giancarlo Capitani, l'Amministratore delegato di Ericsson Lab Italy, Salvatore Improta, l'Amministratore Delegato di Accenture Italia, Gianfranco Casati. Importante è stata altresì la presenza di un rappresentante del Gruppo Poste Italiane, dell'Amministratore Delegato di Sviluppo Italia, Ferruccio Ferranti, e di alti profili istituzionali quali il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, e il Presidente dell'Agenzia regionale Tecnologie e Innovazione della Regione Puglia, Luigi Nicolais.

Un ottimo panel, dunque, un mix di relatori e di uditorio ideale per sviluppare una proposta dai contenuti molto forti.
Ma non per questo utopistici. Ci sono concrete premesse perché il Sud possa fungere da trampolino per il rilancio dell'Ict italiana. L'Unione propone un nuovo strumento per la partnership tra imprese, università e centri di ricerche. Si tratta del contratto per lo sviluppo dei processi di innovazione tecnologica (Cst). Il nostro progetto prevede che l'impresa individui i traguardi dell'innovazione da realizzare nelle tecnologie, mentre l'università deve offrire risorse umane e strumenti, in termini di conoscenze di base, per il conseguimento di quei traguardi. Il Cst dovrebbe essere realizzato grazie alla utilizzazione di desk operativi allestiti nelle imprese e utilizzati da staff di ricercatori universitari per disseminare comportamenti e conoscenze nei processi produttivi.

Il quadro dell'Ict meridionale è costellato dalla presenza di tante pmi. L'Unione peraltro propone di concentrare le risorse regionali su pochi e precisi progetti, come ad esempio la realizzazione di una piattaforma logistica integrata del Mediterraneo. Chiedete anche di localizzare nel Sud impianti tecnologici per la gestione di grandi operazioni da parte dei network controllati dalla P.A.
La concentrazione delle risorse serve a sviluppare progetti che abbiano un peso reale per la crescita di un territorio. Nel Sud, concentrare la spesa significa in molti casi anche riqualificarla, ponendo le basi per una riduzione del divario con il Centro-Nord. Il grande progetto non può prescindere dalla grande azienda, in grado di sviluppare la propria azione su mercati ampi e non solo locali e determinante anche per l'espansione di tante piccole imprese partner. In questo senso la grande azienda orienta gli investimenti delle pmi, spesso collegandole ai mercati internazionali. Un ruolo importante può essere svolto anche dalle Regioni meridionali che, in sinergia col governo centrale, possono realizzare da Napoli a Palermo una rete di grandi centri di competenza, dalla ricerca alla produzione ai servizi, intorno ai quali sviluppare un indotto di pmi. Noi chiediamo inoltre che i grandi gestori pubblici localizzino investimenti in nuova tecnologia nelle aree meridionali in una proporzione almeno pari a quella della popolazione residente: un terzo del totale.

La presenza al convegno dell'Amministratore delegato di Sviluppo Italia non è stata casuale.
Nell'ambito del nostro decalogo, proponiamo di affidare a Sviluppo Italia un progetto capace di attirare nel Sud i grandi player della Ict nel mondo, per consentire l'aggregazione delle filiere produttive italiane sulla scia aperta dai grandi protagonisti della scena internazionale.

Al di là del contratto per lo sviluppo dei processi di innovazione tecnologica, il decalogo ha come punto di riferimento prioritario il rapporto con il mondo accademico.
É vero, perché siamo convinti che, nell'economia della conoscenza, l'università è un fattore fondamentale dello sviluppo. Tra le nostre proposte, chiediamo di costituire un network di politecnici e università focalizzati sui processi di innovazione tecnologica, come supporto al processo di aggregazione delle pmi locali nelle filiere trainate dai grandi player globali. Chiediamo che le regioni meridionali avviino un piano straordinario di formazione che coinvolga migliaia di diplomati e laureati, finanziando tra l'altro lunghi soggiorni all'estero per imparare l'inglese, nonché stage operativi presso aziende Ict. Proponiamo di costituire desk universitari all'interno delle imprese e di emanare una normativa che agevoli quelle aziende che intendano utilizzare nei propri progetti ricercatori universitari.

Non manca l'attenzione al fisco e alla finanza.
Crediamo vada introdotto un regime di agevolazioni fiscali e previdenziali, legate all'incremento occupazionale delle aziende Ict ubicate nel Mezzogiorno. Anche per bilanciare i negativi effetti dell'Irap che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del settore Ict, perché la dimensione dell'organico d'impresa concorre nella quantificazione della base imponibile. Per quanto concerne i rapporti col mondo creditizio, proponiamo la creazione di un protocollo di intesa con il sistema bancario meridionale per creare strumenti e prodotti innovativi che possano allargare il finanziamento della produzione e della gestione degli asset intangibili.

Download PDF
Costozero: scarica la rivista in formato .pdf
Aprile - 5,430 Mb
 

Cheap oakleys sunglassesReplica Watcheswholesale soccer jerseyswholesale jerseysnike free 3.0nike free runautocadtrx suspension trainingbuy backlinks
Direzione e Redazione: Assindustria Salerno Service s.r.l.
Via Madonna di Fatima 194 - 84129 Salerno - Tel. (++39) 089.335408 - Fax (++39) 089.5223007
Partita Iva 03971170653 - redazione@costozero.it