Alla Bit 2006 scoppia
la febbre delle vacanze
Boom di operatori professionali per la
manifestazione che ha visto il 30% degli espositori provenire dall’estero
Oreste PASTORE
La Borsa Internazionale del Turismo è la manifestazione che, da Milano in quattro giorni di Expò, Convegni, Workshops, Premi, consente uno sguardo completo sull'economia delle vacanze che, sempre più, costituisce volano di sviluppo per interi Paesi.
Alla Bit 2006, dal 18 al 21 febbraio, si sono contate oltre 150 mila presenze, di cui il 70% operatori professionali, a conferma del ruolo di primissimo piano che la manifestazione ricopre tra gli eventi di settore.
I visitatori (paganti) si sono distribuiti lungo i 60mila mq dei 7 padiglioni (3 dei quali su due livelli; uno, il Padiglione 20, su tre) del percorso disegnato a Fieramilanocity (cioè il vecchio quartiere Fieristico, che il prossimo anno cederà il passo, anche per questa manifestazione, al nuovo quartiere Fieristico di Rho-Pero, progettato da Massimiliano Fuksas).
Gli organizzatori, a consuntivo, hanno parlato di “boom” di operatori professionali e di una maggiore internazionalizzazione della manifestazione, che ha visto il 30% di espositori provenire dall'estero.
Dati sorprendenti, se solo pensiamo a quanto sia cambiato l'approccio al mercato delle vacanze di ciascuno di noi, apparentemente sempre meno legati - come consumatori - a formule pre-confezionate (il “pacchetto”) e più tendenti al last-minute e alla vacanza “fai-da-te”. Evidentemente, però, visti i numeri della BIT 2006, i Soggetti che animano il mercato del Turismo a livello mondiale ambiscono ancora a presentarsi nelle "vetrine" espositive più tradizionali ma certamente produttive in termini di visibilità immediata, di efficacia nella presentazione delle strategie promozionali, di “lancio” di nuove identità e di nuovi “prodotti” turistici, di presa di contatto e di confronto con le tendenze di successo, di affermazione della propria presenza sul mercato.
Come sempre sfavillante, infatti, la proposta di Enti di promozione turistica di Paesi di tutto il mondo e delle Regioni italiane, oltre che di Catene Alberghiere, hotel e aziende ricettive, Tour Operator e Agenzie di Viaggi, Compagnie aeree, marittime e ferroviarie, Bus operator, Terme e centri benessere, fino ai fornitori di servizi e alla stampa specializzata, con un rutilante alternarsi di richiami folcloristici e hotel romantici, mete impervie e spiagge solitarie, prodotti tipici e miss avvenenti, Londra, Parigi, New York e Pechino nello spazio di cento metri quadrati.
La Regione Campania si è presentata alla BIT 2006 forte di un budget, per l'Assessorato “governato” da Marco Di Lello, di 330 milioni di euro, di una nuova campagna promozionale su televisioni e stampa, basata su otto spunti tematici (termale e benessere; culturale e archeologico; religioso; eno-gastronomico; ambientale; congressuale e fieristico; climatico e balneare; studentesco e giovanile); di un nuovo slogan (Una terra alla luce del sole); di un prodotto maturo e di successo come Artecard, che ha ampliato la gamma di possibilità offerte all'utilizzatore. Una ventata di aria fresca proviene anche dagli uffici degli Enti territoriali di promozione, recentemente oggetto di un turno di rinnovo degli Amministratori.
Nessuna novità invece (e siamo ancora oggi in attesa) per la nuova Legge-quadro che dovrà definire il sistema della “governance” del turismo nella nostra regione.
La Campania, quindi, ha dispiegato tutta la sua potenza di fuoco in un Padiglione di oltre 3000 mq, il cui coordinamento organizzativo è stato curato dall'EPT di Napoli.
Da espositori (siamo stati presenti, infatti con il Gruppo Alberghi e Turismo di Confindustria Salerno nello stand della Camera di Commercio salernitana; con noi, le altre Sezioni Turismo delle Territoriali Campane erano ospitate presso gli stand Camerali o delle rispettive Province), dopo un rapido scambio di sguardi e di idee con gli altri operatori, prevalentemente imprenditori, che hanno utilizzato lo spazio espositivo, abbiamo subito notato che la scelta della location non ripagava lo sforzo, pur ingente, della Regione: il padiglione, infatti, posto al secondo livello, accessibile solo attraverso le scale mobili (quindi, non “di passaggio”), ha visto ridotte le possibilità di contatto con i visitatori in maniera significativa.
Verificato ciò già al primo impatto, con l'apertura al pubblico una sensazione di frustrazione ha pervaso un po' tutti, specie se, dopo un giro ai piani inferiori, o presso gli stand di Sicilia, Piemonte, Puglia, Friuli, ci si è resi conto della differenza di densità di pubblico presente.
«Spiace - ha riflettuto il Vice Presidente di UNAI/Confindustria, Gino Schiavo, forte di una ventennale esperienza di fiere turistiche in Italia e all'estero - che una occasione in cui sia le risorse che gli sforzi organizzativi, nonostante qualche inevitabile querelle, sembravano orientati positivamente, sia stata vanificata in parte dalla scelta logistica, forse obbligata dalla necessità di ottenere una grande superficie, ma certamente infelice nell'intercettare il flusso principale dei visitatori e degli operatori».
Questi ultimi sono stati certamente più numerosi il lunedì, quando al terzo livello del Padiglione 20 si è aperto il Buy Italy, cioè il momento di incontro tra la domanda estera accreditata e gli operatori italiani, e la scala mobile si è popolata di “buyers” con l'inconfondibile pass giallo al collo, molti dei quali si sono fermati al secondo livello nelle pause delle contrattazioni.
Nella quattro-giorni milanese, di grande interesse il Convegno di apertura della Borsa (“Il turismo come fattore di sviluppo dell'economia italiana”), al quale hanno preso parte - tra gli altri - il Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani, quale delegato dell'Unione Province Italiane nel Comitato Nazionale per il Turismo, e il Presidente di Federturismo/Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci.
Tra le iniziative collaterali, grande successo “di pubblico” per la Cena di Gala offerta dalla Provincia di Salerno ai buyers accreditati, organizzata presso gli “Studios” di via Mecenate, per una volta prestati al "teatro del Gusto" proposto da Emidio Trotta, che ha visto protagonisti gli chef de Il Faro di Capo d'Orso e di Villa Cimbrone e il maestro pasticciere Salvatore De Riso, oltre ai tamburi di Tullio De Piscopo.
Il risultato? Gli operatori specializzati lo hanno già tratto facendo il bilancio dei contatti realizzati e dei contratti siglati; il territorio invece potrà verificarlo soltanto se saprà tenere fede alle promesse.
Qualche Amministratore era invece partito già da casa per Milano con grafici e tabelle belli e pronti a dimostrare flussi di turismo consistenti nonostante potenzialità inespresse e mercati ancora da conquistare: beati loro….A seguire: formule vincenti e ricette come se piovesse….
In questi casi viene da pensare che il Turismo è sport nazionale come il calcio: tutti si sentono autorizzati a parlarne sulla base del fatto che almeno una volta sono (siamo) stati viaggiatori (o hanno tirato calci ad un pallone).
Gli imprenditori italiani, e ancor più quelli campani, fanno invece da anni i conti con costi e concorrenza crescente e con numeri che, se non in calo, sono da tempo stagnanti, a fronte di un mercato mondiale che cresce.
I 12 mesi che ci separano dalla BIT 2007 dovrebbero servire a riflettere con umiltà sui risultati e a non ripercorrere gli errori commessi: speriamo! |