L’intervista
MARCO DI LELLO - all’estero si promuove una campania felix
L’intervento
ANNA REA- Diffondere la cultura del turismo
L’intervista
COSTANZO JANNoTTI PECCI- Lo stato di salute
del turismo
L’intervento
ANGELO VILLANI - occorre una visione
intersettoriale
L’intervENTO ANNA REA - Diffondere la cultura del turismo
Anna REA
Nel 2005 il turismo nel mondo ha segnato un trend positivo, e secondo il WTO, nonostante attentati e catastrofi, il settore continuerà a crescere. Nei paesi dell'UE si sono avute crescite medie pari al 5%, mentre nel nostro Paese si è invece registrato un calo preoccupante, che ha riguardato anche la nostra regione. L'Italia, che era fra le primissime destinazioni turistiche del mondo, è scesa al quinto posto, dietro la Cina, e le tendenze non sono fra le migliori. Il sistema è fuori mercato non solo per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo, ma anche per problemi di carattere strutturale (settore trasporti, bar-ristoranti, ecc…), di diretta responsabilità di un governo che non ha considerato il turismo come una priorità nella sua agenda, al contrario della Spagna, dove il turismo oggi rappresenta circa il 14% del PIL, mentre nel nostro Belpaese è solo il 10%. In questo quadro in Campania abbiamo riscontrato ombre e luci: non sono mancate certo delle buone iniziative (vedi artecard), ma manca ancora una visione di sistema e di messa in rete che potrebbe finalmente lanciare il turismo anche nella nostra regione. Il turista oggi si attende una serie di benefici di carattere funzionale, culturale, sociale, fisico, per cui la sua percezione del prodotto turistico dipende dall'esperienza turistica globalmente vissuta, cioè dalla globalità dei servizi ricevuti e dall'apprezzamento dei fattori di attrattiva locali. Il prodotto globale viene ad essere caratterizzato da un insieme di risorse (fisiche, culturali, naturali, artistiche, strutturali) che contraddistinguono la località in generale e in particolare le strutture ricettive e di collegamento esistenti e di competenze (capacità manageriali di gestione), che coordinano i servizi specifici offerti, generando dei servizi integrati: da tale insieme emergono i fattori di attrattiva per il turista. La qualità del viaggio, la professionalità nel settore, sono molto valutati dal viaggiatore, per cui è sempre più ineludibile l'acquisizione e trasmissione di una "cultura del turismo" che coinvolga ovviamente il sistema formativo per lo sviluppo delle conoscenze e competenze necessarie. A tal proposito, possiamo sottolineare l'importanza che ha la formazione continua, che ha visto protagonisti nei fondi interprofessionali le parti sociali (vedi progetto dove è capofila l'ERFAP per Fondimpresa su di una figura professionale specifica nel campo del turismo). Le professionalità impiegate devono conoscere l'evoluzione del turismo, occorre pensare inoltre ad un processo di riorganizzazione, quando non si tratti di vera e propria riconversione, del settore con l'obiettivo dichiarato di accrescere le potenzialità dell'offerta, incentivando ad esempio la formazione di figure e profili professionali che possano realmente concorrere ad un'efficace valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo del nostro Paese e che siano in grado di soddisfare le richieste di un pubblico non "potenziale", né tanto meno indeterminato, ma ben individuato, in quanto esistono diverse tipologie di turisti spinti da motivazioni differenti. Inoltre l'offerta organizzata/integrata, intesa come insieme coordinato di servizi, competenze, risorse e qualsiasi altro fattore di attrattiva presente sul territorio, è latitante nella nostra regione. La collaborazione strategica fra le imprese del settore, la Regione, gli enti locali, che anche costruendo distretti turistici, programmi le proprie funzionalità a fine turistici, soddisfacendo in maniera più efficace le variegate e complesse esigenze della domanda, manca quasi del tutto. Tutto ciò indica l'assoluto bisogno di muoversi lungo due direttrici strategiche: la concertazione tra i soggetti protagonisti, le parti sociali e le amministrazioni locali; e l'integrazione sempre più stretta tra politiche del turismo e politiche di governo del territorio. Il turismo, configurandosi come un settore economico ad alto potenziale di valore aggiunto caratterizzato da una domanda tendenzialmente in espansione, deve diventare una delle priorità dell'agenda politica nazionale e regionale. Per il nostro territorio coniugare il recupero e la conservazione del patrimonio culturale con lo sviluppo economico collegato all'industria del turismo, non è più una delle tante possibilità ma è una reale necessità non più rimandabile. Si sta perdendo un'occasione irripetibile, anche perché, vale la pena ricordarlo, il turismo può rappresentare un valore per lo sviluppo, per la crescita quantitativa e qualitativa dell'occupazione.
Segretario Generale UIL Campania
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