I SISTEMI LOCALI DEL TURISMO IN ITALIA
FATTI STILIZZATI E PROPOSTE DI POLICY
L’economia della
conoscenza nell’ue Politiche e strumenti comunitari
SERVIZI ICT DI QUALITÀ
UTILI INDICAZIONI PER AZIENDE E P.A.
I SISTEMI LOCALI DEL TURISMO IN ITALIA
FATTI STILIZZATI E PROPOSTE DI POLICY
Flessibilità e capacità di
interpretare il mercato, fondamentali per essere competitivi
Teresa
Vanacore
Dottoressa in Economia e Commercio
randy73@virgilio.it
In Italia i valori assoluti del turismo in quanto fenomeno
economico sono fra i più rilevanti dell'intera comunità internazionale:
questo grazie alle risorse disponibili, alla notevole dotazione
di strutture ricettive, alle infrastrutture in genere ma
soprattutto grazie al fatto che il sistema italiano è di
tipo "multiprodotto",
nel senso che basa la sua ricchezza soprattutto sul presupposto
della intercambiabilità dei turismi praticabili, cioè sulla
possibilità di ottenere da un solo viaggio emozioni
di genere diverso. Nel corso degli anni, infatti, lo sviluppo
delle infrastrutture e delle tecnologie di trasporto, l'evoluzione
socio-culturale, l'aumento del reddito pro capite, hanno
contribuito a creare una domanda più eterogenea. Parallelamente
vi è stato un altrettanto continuo sviluppo del prodotto
turistico, caratterizzato da un aumento della varietà dei
prodotti offerti e della loro articolazione, e da una loro
continua e più rapida evoluzione. La globalizzazione,
poi, ha giocato un ruolo importante non tanto nell'omologare
le diverse situazioni geografiche, quanto piuttosto nel
rafforzare la scala regionale rispetto a quella nazionale.
Tutto ciò ci
fa affermare che lo sviluppo ha bisogno di essere localizzato
in un sistema locale territoriale a forte densità relazionale
e a elevata organizzazione, e lì conservato per i marcati
vantaggi competitivi. L'Italia regionale, un tempo tutta
protesa verso un modello manifatturiero, come nel resto
delle regioni comunitarie più forti, oggi mostra i
segni di una progettualità che
vuole trasformare la propria economia in economia del territorio
con particolare attenzione alla componente culturale, il
che richiede strategie innovative nelle politiche territoriali
e di pianificazione, azioni di marketing, dove il territorio
e i suoi processi di ricomposizione sono al centro dell'attenzione
generale. In questo nuovo contesto è proprio la conoscenza
del territorio a costituire il punto di partenza. A tale
scopo lo strumento di lettura privilegiato in ambito geografico è costituito
dai Sll che rappresentano una griglia di analisi particolarmente
significativa atta ad analizzare la geografia economica
e sociale del nostro territorio non solo a un dettaglio
maggiore di quello consentito dalla griglia amministrativa
rappresentata dalle province e dalle regioni, ma anche secondo
una suddivisione del territorio che scaturisce dall'autorganizzazione
delle dinamiche relazionali, con riferimento specifico agli
ambiti di vita riferiti alla residenza e al luogo di lavoro.
In definitiva, la dimensione locale assume significato quando
essa corrisponde al territorio dove la popolazione svolge
la maggior parte della propria vita quotidiana, dove produce
e consuma, e dove stabilisce rapporti sociali ed economici.
Il sistema locale diventa il risultato delle relazioni
umane che si svolgono con riferimento a una base territoriale,
e che riguarda sia la produzione di beni che la riproduzione
sociale. In base a quanto detto, andiamo a concentrarci
sulle differenti performance delle aree territoriali specializzate
nell'industria turistica usando come strumento di lettura
privilegiato quei 71 STL, i quali anche se hanno un'importanza
minore (ma non la minima in assoluto) in termini di numerosità e
popolazione, costituiscono una realtà interessante
da studiare: l'analisi comparata con i dati dell'economia
nazionale evidenzia proprio che il turismo è in Italia
tra i primissimi comparti produttivi, in grado di generare
occupazione e valore aggiunto.
Da uno studio condotto dalla sottoscritta, in collaborazione
con ricercatori del Celpe, e presentato alla conferenza internazionale
degli economisti regionali tenutasi ad Amsterdam lo scorso agosto,
emerge innanzitutto la scarsa numerosità nel Mezzogiorno
di sistemi turistici locali, nonostante la presenza in questa
area di notevoli risorse naturali, culturali e paesaggistiche.
Ciò sta a dimostrare come la valorizzazione di una realtà turistica
dipenda sicuramente dalla propria dotazione di risorse naturali,
ma anche e soprattutto da quel complesso di elementi, definiti
come "Capitale Sociale", che innescano sentieri virtuosi
di sviluppo data la contestuale presenza di attori che credono
e investono nel territorio. Sono quindi necessari fattori endogeni,
come quei processi atti a favorire meccanismi di accumulazione
di capitale, la vitalità imprenditoriale e le complementarietà tra
attività e territorio che generano esternalità positive.
Un ruolo decisivo per la promozione e lo sviluppo del sistema
turistico locale è la stretta connessione tra operatori
privati e le imprese: il pubblico pianifica il territorio, crea
infrastrutture e servizi adeguati, salvaguarda e valorizza l'ambiente
come vera e propria risorsa, vigila sulla sicurezza dei cittadini
e degli ospiti, snellisce le procedure; il privato investe per
migliorare l'offerta ricettiva e il contesto in cui opera. Nel
Mezzogiorno si rileva la presenza diffusa di piccole imprese
a conduzione familiare, che hanno dimostrato finora scarsa capacità nel
rinnovare le loro strutture e acquisire maggiore concorrenzialità.
Risultano ancora assai rare tutte le possibili forme di collaborazione
fra imprese che potrebbero concretizzarsi sia nell'adesione
a una catena alberghiera, sia soltanto nel risolvere assieme,
con forme consortili, i problemi posti dall'espletamento di
alcune funzioni aziendali quali, ad esempio, le prenotazioni,
gli approvvigionamenti, la comunicazione. Una possibile soluzione
potrebbe essere quella di sviluppare strumenti per mettere "in
rete" le risorse del territorio al fine di creare una massa
critica idonea ad attrarre un maggior flusso turistico. Urge
che i privati trovino forme di aggregazione commerciale che
vadano dalla semplice partnership a cooperative, a consorzi,
franchising, in grado di comunicare e promuovere, con mezzi
moderni come internet, cataloghi, le proprie strutture sotto
una comune bandiera di servizi standard con abbattimento dei
costi e possibilità di raggiungere un maggior numero
di potenziali clienti; per il turista cliente questo può rappresentare
la possibilità di verificare la presenza di servizi prima
dell'eventuale viaggio, passando da una fase artigianale della
comunicazione porta a porta, a una matura della promozione turistica.
La sfida che gli operatori si troveranno a fronteggiare è lo
sviluppo del "valore" dell'offerta, ovvero il passaggio
da un mercato fatto di grandi numeri a uno a "valore aggiunto",
da un mercato quantitativo a uno di tipo qualitativo. In pratica
si impone un modello di ampliamento dei servizi che permettano
al turista di trarre una maggiore soddisfazione dal soggiorno
e, agli operatori dell'offerta, di sviluppare nuovi mercati
compensando quindi l'inevitabile contrazione dei prezzi che
ha interessato il settore. La flessibilità e la capacità di
interpretare il mercato sono un presupposto fondamentale per
mantenere un vantaggio competitivo duraturo.
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